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my Switzerland

Quando il paesaggio scompare sotto una spessa coltre di neve, sta per entrare in scena l’inverno svizzero. Neve e ghiaccio formano il palcoscenico per le infinite attività che puoi vivere solo qui da noi, nel cuore dell’Europa. In uno scenario delimitato da imponenti quattromila ti attendono discese perfettamente battute, piste di fondo, sentieri invernali e piste per slittino. E, insieme a loro, indimenticabili giornate di sole e neve.

Quando il paesaggio scompare sotto una spessa coltre di neve, sta per
entrare in scena l’inverno svizzero. Neve e ghiaccio formano il palcoscenico
per le infinite attività che puoi vivere solo qui da noi, nel cuore
dell’Europa. In uno scenario delimitato da imponenti quattromila ti
attendono discese perfettamente battute, piste di fondo, sentieri invernali e piste per
slittino. E, insieme a loro, indimenticabili giornate di sole e neve.

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In realtà uno dei primi sciatori svizzeri fu un prete.<br />

Nel lontano 1849 Johann Josef Imseng, parroco di<br />

Saas-Fee, si legò due tavole di legno ai piedi e raggiunse<br />

il villaggio vicino sfrecciando su pendii innevati.<br />

Il prete era tanto sportivo quanto innovatore:<br />

come albergatore e guida alpina diede nuovo impulso al<br />

proprio paese. E la sua pionieristica discesa fu la pietra miliare<br />

che aiutò Saas-Fee a svilupparsi fino ai giorni nostri come<br />

uno dei comprensori sciistici più belli e vari delle Alpi. Non<br />

sorprende, quindi, che la popolazione locale lo abbia onorato<br />

con un monumento proprio al centro del paese: la sua statua<br />

di bronzo, con piccozza in mano, scruta le montagne<br />

Senza auto né bagagli<br />

C’imbattiamo nel singolare monumento sulla strada dall’<br />

albergo alla stazione della funivia. La breve passeggiata inaugura<br />

un fine settimana piacevole e al tempo stesso ricco di<br />

emozioni sulla neve. Già il viaggio di andata si è dimostrato<br />

oltremodo comodo: con i trasporti pubblici si raggiunge Saas-<br />

Fee – come del resto altre mete sciistiche – più in fretta che<br />

con l’auto. Il viaggio da Berna dura due ore scarse.<br />

I bagagli li abbiamo spediti due giorni prima via treno. Al<br />

nostro arrivo li troviamo già nella stanza dell’hotel. Scarponi,<br />

sci e caschi si possono lasciare a casa, dal momento che<br />

l’albergo Ferienart ospita anche un negozio di articoli sportivi<br />

e provvediamo senz’altro a noleggiarli. In paese aleggia una<br />

salutare atmosfera rilassata, poiché Saas-Fee è una località<br />

chiusa al traffico. Gli autopostali si fermano ai margini della<br />

località, dove si trova anche un silo per le auto dei locali o<br />

degli ospiti. Sulle strade del centro turistico, escluse un paio di<br />

discrete auto elettriche, s’incontrano solo pedoni.<br />

Nella piazza centrale la maggior parte dei nuovi arrivati si<br />

concede una piccola sosta, e non solo per ammirare la statua<br />

del prete sciatore. Sopra i tetti innevati delle case, infatti, lo<br />

sguardo si libra sulle montagne circostanti. Da qui si osservano<br />

le più alte vette svizzere: ben 18 quattromila circondano la<br />

valle. Come apici di un’imponente arena si stagliano contro il<br />

cielo, mentre luccicanti ghiacciai azzurrati ne orlano i fianchi.<br />

Skilift con spettacolo glaciale<br />

Al centro del grandioso universo di neve e ghiaccio, giace la<br />

stazione a monte del Mittelallalin. È nucleo e piattaforma<br />

dell’intero comprensorio, anche in senso letterale. L’edificio<br />

circolare ospita, infatti, il più alto ristorante girevole del<br />

mondo. Lassù, a 3500 metri, ci concediamo una piccola sosta:<br />

sorseggiando una cioccolata calda lasciamo che in 60 minuti<br />

l’intero panorama ci sfili davanti.<br />

Dicono che nei giorni più limpidi si riesca a vedere<br />

Milano. Oggi però una fitta foschia nasconde ai nostri occhi<br />

la Pianura padana. Tanto più suggestiva risulta la vista sulle<br />

cime circostanti, che svettano nel cielo appena annuvolato del<br />

Vallese. Grazie alla sua altitudine, la stagione sciistica sul<br />

Mittel allalin ha una durata quasi incredibile: già dalla tarda<br />

estate e fino a primavera inoltrata quassù si praticano carving<br />

e skateboard a volontà. Le condizioni ottimali, però, s’incontrano<br />

d’inverno: quando passiamo dalla terrazza belvedere alle<br />

piste, ci attendono distese di stupenda e farinosa neve fresca.<br />

Per scaldarci raggiungiamo prima lo skilift dell’Allalin<br />

lungo la pista Metro. Con lo skilift saliamo di nuovo in quota,<br />

per l’esattezza fino a 3600 metri: il punto più alto del compren<br />

sorio. Da quassù ci sembra che la valle e il mondo intero<br />

s’inchinino ai nostri piedi. Segue la discesa fino in paese, in<br />

un’unica, piacevole tratta. Scegliamo la direttissima, che passando<br />

dal Parco freestyle di Morenia ci porta alla stazione a<br />

valle della funivia. Al momento della seconda salita, optiamo<br />

per il percorso via Spielboden. L’ultima tappa da Längfluh la<br />

percorriamo in dodici minuti di skilift: per gli sportivi della<br />

neve un po’ frettolosi un tempo infinito, ma a noi sembra<br />

un’avventura affascinante. Lo skilift costeggia da vicino il<br />

ghiacciaio: le masse glaciali si ergono quali denti giganteschi e<br />

affilati. E scorrono davanti a noi come in un film. Pure la<br />

discesa passa da Längfluh e misura ben nove chilometri: rientra<br />

a pieno titolo tra le più lunghe discese della Svizzera.<br />

A tutto vapore prima di cena<br />

Rientriamo in hotel nel tardo pomeriggio, con le gambe piacevolmente<br />

stanche. La frizzante aria montana ha lasciato un<br />

sano colorito sulle nostre facce. Nel corso centrale incontriamo<br />

un fervido movimento dopo-sci. Ma noi siamo attratti<br />

irresistibilmente dalla spa dell’Hotel Ferienart. È lì che la<br />

<strong>my</strong><strong>Switzerland</strong> 8 Magie d’inverno

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