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alla parte iii - fisica/mente

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ASTRONOMIA 3<br />

incandescente a causa del colore rosso di Marte, ma mentre diffonde i raggi in modo più ampio,<br />

come se rivivesse, si mostra splendente del bagliore di Giove: dal che qualcuno non a torto<br />

sarebbe portato a credere che tale luce sia stata generata d<strong>alla</strong> congiunzione di Giove e di Marte;<br />

e questo, inoltre, soprattutto, perché appare generata quasi nello stesso luogo e nello stesso tempo<br />

nella congiunzione dei citati pianeti.<br />

Il nove ottobre, infatti, alle cinque del mattino si verificò la congiunzione di Giove e di Marte<br />

davanti a Saturno, situato a 8 gradi soltanto da essi, verso occidente; nel qual tempo, osservando<br />

tale congiunzione, non abbiamo visto in quella zona nessun'altra stella oltre le tre citate: la sera<br />

seguente, cioè il dieci ottobre al tramonto del sole, si vide innanzitutto questa nuova luce; e, mentre<br />

inizial<strong>mente</strong> appariva debole e piccola, ben presto nel giro di pochi giorni raggiunse una notevole<br />

dimensione, non sarà fuori luogo supporre che quella nuova luce sia stata generata al momento<br />

della citata congiunzione e, data la tenuità, sia rimasta nascosta.<br />

E inoltre allorché i pianeti si ritrovarono insieme al 19° grado del Sagittario, nel 18° grado del<br />

medesimo segno questa luce apparve nuova<strong>mente</strong>; inoltre le distanze secondo la latitudine<br />

dall'ellittica furono allora, di Marte anzitutto, a mezzodì [a Sud], di gradi 0,53', di Giove, a<br />

tramontana [a Nord], gradi 0,37', della nuova luce poi gradi 1,40' circa, ad aquilone [Nord-Nord-<br />

Est], di Saturno invero gradi 1,48', parimenti, in direzione dell'Orsa, di modo che tale<br />

configurazione risulterebbe costituita da queste quattro luci.<br />

Questo splendore fece elevare alle realtà divine gli occhi ottusi e rivolti alle terrene della gente,<br />

quasi si trattasse di un nuovo miracolo del cielo; ciò che la congiunzione di astri splendidissimi ed<br />

innumerevoli di cui si ornano i campi del cielo non riesce ad effettuare: la condizione della<br />

struttura umana è infatti tale che le realtà quotidiane, anche quelle degne di ammirazione, ci<br />

sfuggono; al contrario, se accade qualcosa d'insolito e fuori della norma, questo attira ogni<br />

popolazione.<br />

Siete testimoni, giovani che qui siete accorsi numerosi per sentirmi trattare di questa apparizione<br />

degna di ammirazione; alcuni, spaventati e scossi da inconsistente superstizione, per capire se il<br />

prodigio portentoso annunci un cattivo augurio; altri chiedendosi se esista nei cieli una vera stella<br />

oppure un vapore bollente nelle vicinanze della terra; tutti, poi, cercando ansiosa<strong>mente</strong> di<br />

conoscere con unanime interesse la sostanza, il moto, il luogo e il motivo di quella apparizione.<br />

Desiderio stupendo, perbacco, e degno delle vostre intelligenze!<br />

E, oh! voglia il cielo, che la pochezza della mia intelligenza possa rispondere all'importanza della<br />

cosa e <strong>alla</strong> vostra attesa! Non spero né diffido: ritengo di accingermi a stabilire soltanto questa<br />

unica cosa di mia stretta competenza, se si riferisca, in modo da potersi dimostrare, al movimento<br />

relativo <strong>alla</strong> sostanza, imparerete a conoscerlo tutti…[..]."<br />

(7) Postille di Galileo <strong>alla</strong> Considerazione Astronomica circa la Stella Nova dell'anno 1604 di<br />

Baldesar Capra, E.N. Vol. 2, 285-305.<br />

(8) E.N. Vol. 2, pagg. 309-334.<br />

(9) «Da osservazioni più volte ripetute di tali macchie fummo tratti <strong>alla</strong> convinzione che la<br />

superficie della Luna non è levigata, uniforme ed esatta<strong>mente</strong> sferica, come gran numero di filosofi<br />

credette di essa e degli altri corpi celesti, ma ineguale, scabra e con molte cavità e sporgenze, non<br />

diversa<strong>mente</strong> d<strong>alla</strong> faccia della Terra, variata da catene di monti e profonde valli.»<br />

(10) «Abbiamo dunque un valido ed eccellente argomento per togliere ogni dubbio a coloro che,<br />

accettando tranquilla<strong>mente</strong> nel sistema di Copernico la rivoluzione dei pianeti intorno al Sole,<br />

sono tanto turbati dal moto della sola Luna intorno <strong>alla</strong> Terra, mentre entrambi compiono ogni<br />

anno la loro rivoluzione attorno al Sole, da ritenere si debba rigettare come impossibile questa<br />

struttura dell’universo. Ora, infatti, non abbiamo un solo pianeta che gira intorno a un altro,<br />

mentre entrambi percorrono la grande orbita intorno al Sole, ma la sensata esperienza ci mostra<br />

quattro stelle erranti attorno a Giove, così come la Luna attorno <strong>alla</strong> Terra, mentre tutte insieme<br />

con Giove, con periodo di dodici anni si volgono in ampia orbita attorno al Sole. »<br />

(11) Qui si potrebbe aggiungere una cosa che se fosse stata compresa fino in fondo da Galileo<br />

file:///C|/$A_WEB/GRANDI FISICI/index-1817.htm (31 of 38)12/08/2009 22.52.30

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