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Val Casale, via Piana del Sasso, via Valle Perugina, mentre<br />
la preoccupazione per le condizioni del Tevere, poi<br />
rientrata, aveva fatto predisporre un piano di sgombero<br />
anche per tutte le strutture presenti nel raggio di 500ml<br />
dagli argini del fiume. Le situazioni più critiche a livello<br />
di danni alle infrastrutture, oltre a quelle sopra menzionate,<br />
a via del Laghetto, strada di collegamento con<br />
Capena (chiusa al traffico il 31 gennaio e riaperta il 21<br />
febbraio scorso), al ponte di via Mola Saracena, in via<br />
Umberto Terracini e sulla provinciale Fiano-Capena.<br />
La prima stima approssimativa dei danni subiti dal territorio<br />
di Sacrofano parla invece di circa 760.000 euro,<br />
con frane e smottamenti sulla rete viaria (Rovina delle<br />
Strade di M. Calcaro, Grottini, via Valle Lombarda, Costone<br />
Tufaceo via Angela Carotti, Strada Colle Santa<br />
Maria, via Salita dei Selci, M. Sugheri/Valle Lombarda,<br />
via Fontana Mancina, via delle Solfatare, via Monte Cappelletto),<br />
lo straripamento di una serie di fossi e l’allagamento<br />
di tre centri abitati (Monte Petruscheto,<br />
Rimbomba e Monte Caminetto).<br />
Per completare questo “bollettino di guerra”, la situazione<br />
di Castelnuovo di Porto, che ha registrato i danni<br />
maggiori nella zona della via Tiberina, con l’allagamento<br />
nel Cara che ospita i richiedenti asilo, mentre frane e<br />
smottamenti si sono susseguiti lungo la provinciale via<br />
Montefiore. Famiglie evacuate tramite ordinanza sindacale<br />
nella zona di Valle Linda e del Boschetto, dove è praticamente<br />
stata cancellata dalla pioggia una delle<br />
strade “storiche” del paese, via Val Cesara.<br />
COSA SUCCEDE ORA?<br />
SI SPERA IN RENZI…<br />
Tutti i Comuni della nostra area, tramite apposite delibere<br />
di giunta, hanno decretato nei giorni successivi all’alluvione<br />
lo stato di calamità. La Regione Lazio, dopo la<br />
ricognizione sulle varie aree, ha emesso una richiesta ufficiale<br />
alla Protezione civile e di conseguenza al Governo<br />
per il riconoscimento dello stato di emergenza e calamità<br />
naturale per i Comuni di quattro Province, tra cui<br />
quella di Roma.<br />
Tale richiesta è arrivata sul tavolo del Consiglio dei Ministri<br />
proprio nei giorni del passaggio delle consegne tra<br />
Enrico Letta e Matteo Renzi. In precedenza, analoga richiesta<br />
della Regione Toscana era stata accolta.<br />
Se il Governo dovesse accogliere anche quella presentata<br />
da iIngaretti per il Lazio, questo significherebbe<br />
anche lo stanziamento di fondi speciali per intervenire<br />
sui territori dissestati. Con un’avvertenza: questi fondi<br />
verranno eventualmente messi a disposizione dopo<br />
un’attenta ricognizione del Genio Civile. Come a dire che<br />
non basteranno le stime fatte dai singoli Comuni ma ci<br />
vorrà prima un’accurata analisi di quanto è successo e<br />
dei costi reali degli eventuali interventi.<br />
Sempre a Governo e successivamente a Protezione Civile<br />
spetterà decidere se e quanti di questi eventuali<br />
fondi potranno essere utilizzati per i costi subiti dai<br />
privati. Su questo bisogna però esser chiari: nell’eventualità<br />
dovessero essere concessi, gli accertamenti saranno<br />
lunghi e accurati. In questo caso la differenza tra<br />
un danno ad una strada comunale o provinciale e quello<br />
subito da un’abitazione privata è sensibile.<br />
Altra avvertenza: quasi mai in passato questi eventuali<br />
fondi sono stati gestiti direttamente dai Comuni ma più<br />
spesso è avvenuto che sia stato proprio il Genio Civile<br />
a gestire risanamenti e messe in sicurezza.<br />
Questa però resta l’unica speranza autentica per la nostra<br />
area: le casse dei Comuni sono vuote, i costi previsti<br />
sono altissimi e se il Governo non dovesse intervenire le<br />
“ferite” a strade, infrastrutture e territorio rimarranno<br />
aperte per sempre. Anche per questo il momento è delicato<br />
e va affrontato con uno spirito unitario: le polemiche<br />
ora sono inutili e dannose. Servono i soldi. Tanti<br />
e subito. Per saldare in fretta il conto presentato dalla<br />
natura e rimettere in sesto i nostri territori, in modo da<br />
scongiurare ulteriori gravi rischi nelle stesse zone alla<br />
prossima forte pioggia.<br />
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