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ilnuovo<br />
MARZO <strong>2014</strong><br />
COPIA OMAGGIO<br />
ANNO XXVI, NUMERO 1 - Reg. num. 373/89 - Trib. Stampa Roma<br />
CAPENA<br />
Intervista esclusiva<br />
al sindaco Bernardoni<br />
PASSAGGI A LIVELLO<br />
Una storia infinita<br />
<strong>Il</strong> (mal)tempo<br />
delle nostre terre
<strong>Il</strong>nuovo<br />
Periodico Indipendente d’Informazione<br />
ANNO XXVI - N.1<br />
<strong>Marzo</strong> <strong>2014</strong><br />
Direttore Responsabile<br />
Romolo Bali<br />
Design e impaginazione grafica<br />
Stefano Scorretti<br />
Hanno collaborato<br />
a questo numero:<br />
Elena Amadori, Laura Bernardini,<br />
Daniela Bongiorno, Anna Carderi,<br />
Fabrizio Falzini, Riccardo Falzini,<br />
Carolina Garrow, Maurizio Lancellotti,<br />
Franco Lesti, Loretta Peschi,<br />
Emilio Picchiotti.<br />
Le foto di questo numero sono di:<br />
Stefano Virgili, Emilio Picchiotti,<br />
Stefano Scorretti<br />
Redazione:<br />
Via Pian Braccone, 8<br />
Castelnuovo di Porto.<br />
Tel. 06.9083072<br />
Email: info@ilnuovonews.com<br />
Stampa:<br />
Pignani Printing -<br />
Zona Ind. Settevene - Nepi (Vt)-<br />
Tel. 0761.527323 -<br />
Finito di stampare<br />
3 marzo <strong>2014</strong><br />
Distribuzione Gratuita<br />
Reg. Trib. di Roma n.373 del 21/06/1989<br />
Editore:<br />
Servizi Editoriali “<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>”<br />
di Romolo Bali<br />
La foto di copertina è di<br />
Stefano Virgili<br />
Per la pubblicità su ilnuovo:<br />
info@ilnuovonews.com<br />
cell. 349.8441556<br />
cell. 327.0689185<br />
<strong>Il</strong> prossimo numero uscirà a<br />
aprile <strong>2014</strong><br />
<strong>Il</strong> tempo del rispetto<br />
Primo numero de “<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>” nel <strong>2014</strong>. Con un piccolo ritardo sulla tabella<br />
di marcia, di cui ci scusiamo. Quanto accaduto a seguito dell’alluvione<br />
e la necessità di uscire con un giornale il più possibile<br />
aggiornato, ci ha indotto a spostare di qualche giorno la pubblicazione.<br />
Numero ricco di temi e di inchieste. Prima fra tutte quella dedicata al<br />
maltempo, che ha provocato danni ingenti su quasi tutti i Comuni della<br />
nostra area. La natura ha presentato il suo conto e lo ha fatto in maniera<br />
estremamente salata. Quello che auspichiamo è che questa lezione<br />
serva davvero, stavolta: è piovuto molto il 31 gennaio, è<br />
innegabile. Ma non così tanto da giustificare le così profonde ferite subite<br />
dal territorio e dalle infrastrutture pubbliche. Pochi controlli, pochissima<br />
manutenzione, in alcuni casi un’eccessiva corsa al cemento<br />
sono le altre cause di questo disastro.<br />
Ricostruire e rimettere in sicurezza strade, colline, abitazioni avrà costi<br />
molto alti. E se il Governo non dovesse riconoscere lo stato di calamità<br />
e stanziare appositi fondi straordinari rischiamo che queste ferite non<br />
saranno mai sanate. Quello che appare fattibile da subito – se solo se<br />
ne trovasse la forza e la volontà – è di rimettere al centro della discussione<br />
e dei fatti un concetto “antico” ma che appare quanto mai attuale<br />
oggi: il rispetto.<br />
Dell’ambiente. Del futuro dei nostri figli. Dell’altro, quello che ci vive accanto<br />
e che sta diventando sempre più “straniero”. Della comunità,<br />
che stentiamo ormai a riconoscere come tale pur vivendoci dentro.<br />
Un rispetto da dare ma anche da pretendere. Dalle istituzioni, da chi<br />
gestisce i servizi che ci servono per vivere, da chi si occupa della sicurezza<br />
delle infrastrutture che utilizziamo quotidianamente.<br />
Rispetto che ci deve la Regione Lazio e l’Atac nell’affrontare il problema<br />
dei passaggi a livello. E che non sembra darci, come si evince dal servizio<br />
interno che dedichiamo a questo argomento. Servizio che ci deve<br />
un altro “gigante” come Poste Italiane, a cui abbiamo riservato una<br />
mini-inchiesta in cui emergono ancora troppe spine.<br />
Se davvero vogliamo cominciare a chiudere un’era buia e poco serena<br />
come quella degli ultimi anni, forse una strada è quella di tornare a seminare<br />
parole e comportamenti sani e concreti. La nuova primavera,<br />
qui da noi, probabilmente non ha bisogno di una rivoluzione violenta.<br />
Dolcezza e fermezza, si diceva una volta. I primi a crederci dovremmo<br />
essere noi.<br />
La redazione de <strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong><br />
3
speciale<br />
MALTEMPO<br />
20 Inchiesta<br />
(Non) C’è posta per te<br />
Intervista<br />
esclusiva<br />
28<br />
14<br />
14<br />
20<br />
24<br />
28<br />
34<br />
41<br />
SPECIALE MALTEMPO<br />
ilsommario<br />
La natura ha presentato<br />
il suo conto<br />
INCHIESTA<br />
(Non) C’è posta per te<br />
SERVIZI PUBBLICI<br />
Passaggi a livello:<br />
un (triste) valzer di parole<br />
ESCLUSIVA<br />
Intervista al Sindaco di Capena<br />
SOCIETÅ<br />
Le Pro Loco della nostra area<br />
Inserto a cura del Comune<br />
Speciale Intimo<br />
58<br />
fashion<br />
50<br />
58<br />
AMBIENTE<br />
Un parco a nove piazze<br />
FASHION<br />
Speciale Intimo<br />
Namastè Parrucchieri<br />
sceglie: WELLA,GHD,PAUL MITCHELL,MEDAVITA<br />
www.namastegroup.it - f/namastegroupit<br />
4
NEWS<br />
ilnuovo<br />
SACROFANO: completati i lavori<br />
al Santuario della Madonna della Grotta<br />
Sono terminati<br />
nelle scorse settimane<br />
i lavori di ristrutturazione<br />
del<br />
Santuario della<br />
Madonna della<br />
Grotta a Sacrofano.<br />
Un intervento<br />
decisamente articolato,<br />
su progetto<br />
dell’architetto Livia<br />
Braghetta, che ha<br />
visto interessati –<br />
oltre alle parti<br />
esterne – il tetto e<br />
la pavimentazione.<br />
Da segnalare che<br />
durante i lavori è<br />
stato necessario provvedere ad una variante, in quanto<br />
sotto la pavimentazione originaria della Chiesa è stata<br />
scoperta la presenza di una canale, probabilmente realizzato<br />
ai tempi della costruzione dell’edificio. <strong>Il</strong> canale si<br />
trovava in condizioni critiche ed è stato quindi necessario<br />
risanarlo. Analoga opera è stata necessaria per il<br />
pozzetto esterno mentre si è provveduto anche ad introdurre<br />
un sistema di areazione per consentire una migliore<br />
asciugatura della struttura.<br />
MORLUPO: in via di ultimazione i lavori<br />
dell’Asilo Nido Comunale. Aprirà a settembre..<br />
Sono in fase di ultimazione i lavori di costruzione dell’asilo<br />
comunale a Morlupo. Si tratta del primo asilo nido comunale<br />
nell’area della Flaminia. Nei vari comuni della<br />
zona, infatti, tutti gli asili sono privati. La struttura, quasi<br />
ultimata, sorge nella zona cosiddetta Assura, nell’area<br />
sottostante il liceo scientifico Piazzi.<br />
I lavori hanno subito dei ritardi legati a cambiamenti delle<br />
norme antincendio da parte del Ministero che hanno costretto<br />
il Comune di Morlupo ad apportare alcune modifiche<br />
al progetto. In ogni caso i lavori sono in fase di<br />
ultimazione e la struttura dovrebbe essere completata<br />
entro l’estate <strong>2014</strong>. L’apertura è infatti prevista per<br />
settembre con l’inizio dell’anno scolastico. Nel frattempo<br />
l’amministrazione comunale provvederà a pubblicare<br />
il bando di gara per la gestione.<br />
Per la realizzazione dell’asilo comunale sono stati utilizzati<br />
sia fondi regionali (75%) che fondi comunali (il restante<br />
25%) per un costo complessivo intorno agli<br />
800.000 euro.<br />
Le tariffe mensili per la frequenza saranno in linea con<br />
quelle degli altri asili nido della zona. Tuttavia il Comune<br />
parteciperà alle spese delle famiglie con percentuale<br />
che sarà calcolata in base alla fascia ISEE.<br />
<strong>Il</strong> Comune di Morlupo, inoltre, sta provvedendo a stipulare<br />
una convenzione con il Comune di Castelnuovo di<br />
Porto al fine di estendere la possibilità di usufruire dell’asilo<br />
nido anche ai residenti di Castelnuovo.<br />
L’asilo ospiterà 63 bambini dai 3 mesi ai 3 anni, divisi<br />
in 4 sezioni: una sezione per i lattanti, una per semidivezzi<br />
e due sezioni per divezzi.<br />
La superficie coperta è di 859 mq, un edificio tutto sul<br />
piano terra privo di scale o pendii accentuati per favorire<br />
lo spostamento di carrozzine o di piccoli utenti o di portatori<br />
di handicap. In più 1200 mq saranno destinati<br />
ad una zona riservata al gioco bimbi all’aperto.<br />
La struttura, che si trova nelle vicinanze della stazione di<br />
Morlupo, sarà fornita di un’ampia area parcheggi e sarà<br />
pertanto raggiungibile sia con i mezzi pubblici che privati.<br />
5
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO<br />
Lettera aperta al sindaco di Riano<br />
Al Sindaco di Riano<br />
Sig.ra Marinella Ricceri<br />
Egregia Sig.ra Sindaco, ho letto con molta attenzione ed<br />
interesse le notizie apparse sul bimestrale “il <strong>Nuovo</strong>” del<br />
Dicembre 2013, dove finalmente i cittadini di Riano e non<br />
i soliti addetti possono prendere visione dei provvedimenti<br />
che l’amministrazione da Lei presieduta adotta.<br />
Noto con soddisfazione che finalmente tutti gli atti che necessitano<br />
per consentire l’inizio dei lavori del raddoppio<br />
della tratta ferroviaria Montebello – Riano sono stati espletati<br />
e pertanto ora non ci sono più alibi, per le autorità<br />
competenti, per non iniziare i lavori.<br />
Come si può evincere dalla Sua esposizione, con il completamento<br />
dell’opera anche la viabilità interessata ne<br />
trarrà sicuramente enormi vantaggi. La messa in sicurezza<br />
, attraverso l’eliminazione dei passaggi a livello, Monte<br />
Primo, Stazzo Quadro e Monte delle Rose, con dei sottopassi,<br />
sono certamente soluzioni non trascurabili, visto gli<br />
incidenti che con il passare degli anni, l’ultimo in ordine<br />
cronologico del 28-12-013, si sono verificati, per fortuna<br />
procurando solo qualche vittima.<br />
La stessa viabilità, si spera, dovrà provvedere all’eliminazione<br />
del passaggio, tuttora inevitabile, che i residenti di<br />
Monte Primo, Monte Secondo e Monte Ultimo, per recarsi<br />
alla Rosta o a prendere il treno, debbono obbligatoriamente<br />
passare a piedi sulla via Flaminia, quasi sfiorati<br />
dalle macchine, non essendoci spazio neppure per crearvi<br />
un piccolo marciapiede.<br />
Anche la sistemazione definitiva dei due parcheggi menzionati,<br />
via Padre Giorgio da Riano e via Monte Marino incrocio<br />
con via dei Fontanoni, daranno sicuramente una<br />
risposta, anche se parziale, ad un problema ormai divenuto<br />
per molti quasi un incubo e non più rinviabile, che è<br />
quello dei parcheggi.<br />
Iniziative seppur notevoli, ma che soddisfano solo parzialmente<br />
le esigenze degli abitanti di Riano centro. Essi infatti<br />
insistono in zone talmente marginali al Paese, che fatto<br />
salvo il primo limitrofo alla scuola elementare “Padre Giorgio”,<br />
il secondo, visti i risultati ottenuti dalla sua provvisorietà,<br />
il suo completamento, non produrrà quelli auspicati.<br />
Rimanendo nel tema dei parcheggi, mi permetto, con<br />
tutta la stima che riserbo alla Sua persona, di ricordarLe,<br />
ove ne fosse necessario, che la solizione che si auspica la<br />
stragrande maggioranza dei cittadini di Riano centro è il<br />
prolungamento del collettore che partendo dall’attuale<br />
“Ponte” vada a congiungere al vecchio ed abbandonato<br />
lavatoio, dove in tempi non lontani le donne del paese si<br />
recavano a lavare i loro panni.<br />
Quest’opera è in grado di risolvere molti problemi che<br />
umilmente mi permetto di elencarle:<br />
Creerebbe una piccola circonvallazione che unirebbe via<br />
Govanni XXIII a via della Varca – via dei Fontanoni;<br />
Porrebbe le basi per il recupero del terreno del vecchio lavatoio,<br />
attualmente chiuso oltre che inservibile, che abbattendolo<br />
creerebbe spazi per altri parcheggi utili agli abitanti<br />
della “Vasca”;<br />
Valorizzerebbe tutti gli edifici che si affacciano sulla nuova<br />
viabilità;<br />
Amplierebbe in maniera notevole il già grande ma insufficiente<br />
parcheggio;<br />
Gli spazi che si creerebbero consentirebbero di ospitare<br />
in maniera ottimale il ritorno del mercato a Riano centro<br />
tanto desiderato dalla cittadinanza;<br />
Per ultimo, ma non per importanza, eliminerebbe, poiché<br />
trattasi dell’ingresso sud del Paese, quell’aspetto tuttora<br />
visibile ma non piacevole dovuto a residui di plastica e cartaccia<br />
che fanno bella mostra, svolazzando appesi ad alberi<br />
e canne cadenti, che danno l’aspetto d’abbandono a<br />
chi si affaccia per osservare il canalone.<br />
Premetto che sono consapevole che quanto sopra comporta<br />
un impegno di risorse economiche non indifferenti,<br />
ma iniziare con piccoli passi è possibile. Convochi i proprietari<br />
degli orti che insistono nel canalone, gli spieghi in<br />
maniera convincente la bontà del loro utilizzo, se non sono<br />
d’accordo, poiché trattasi di un’opera di pubblica utilità, li<br />
espropri, faccia elaborare dall’ufficio tecnico il progetto<br />
con i relativi costi e qualora l’onere per la realizzazione dei<br />
lavori fosse insostenibile, proceda per lotti, ma ci provi.<br />
Chi l’ha votata si aspetta da Lei una svolta significativa rispetto<br />
all’immobilismo di chi l’ha preceduta.<br />
L’opera che mi sono permesso di ricordarLe, poiché Lei la<br />
conosce, è da anni nei desideri dei Rianesi, realizzarla<br />
equivarrebbe a dare concretezza ai loro sogni e l’amministrazione<br />
da Lei presieduta lascerebbe un segno indelebile<br />
del suo operato.<br />
Mi perdoni se mi sono concesso qualche espressione<br />
sopra le righe, ma la mia schiettezza nell’affrontre i problemi<br />
è questa.<br />
Cordialmente, Arnaldo Celi.<br />
6
MAMMA MIA!<br />
a cura di Artemisia<br />
<strong>Il</strong> MOMENTO GIUSTO<br />
Pensa, pensa, pensa…. Quando glielo dico? Come glielo<br />
dico? Qual è il momento giusto??<br />
In fondo esiste un momento giusto per mangiare, un momento<br />
giusto per dormire, un momento giusto per studiare,<br />
un momento giusto per divertirsi….<br />
Poi ci sono tutti gli altri momenti – i miei - ai quali è difficile<br />
abbinare la parola giusto. E sembra che la mia giornata sia<br />
costellata solo di questi ultimi…<br />
Bando alle ciance, ho deciso che ORA è il momento giusto.<br />
Domenica pomeriggio di dicembre, il cielo è grigio, l’aria è<br />
frizzante.<br />
La tavola in cucina è apparecchiata per il the, i nostri amici<br />
si stanno per accomodare ignari della bomba che sta per<br />
esplodere.<br />
La mia dolce metà ha appena alzato il coltello per tagliare il<br />
panettone artigianale che non vedeva l’ora di mangiare per<br />
poi iniziare l’arcinota requisitoria contro il pandoro condita di<br />
aneddoti tipo libro Cuore sulla sua lontana infanzia lombarda.<br />
<strong>Il</strong> quadro ha il sapore dell’intimità e della tranquillità, i volti<br />
sono malgrado tutto sorridenti e distesi.<br />
Accendo la miccia, conto alla rovescia e…. BUM!<br />
“Ah, a proposito, ti volevo dire che nostra figlia ha un fidanzatino.<br />
Latte o limone?”<br />
Gelo.<br />
Forse non era il momento giusto.<br />
<strong>Il</strong> coltello è rimasto minacciosamente in aria, la faccia sbigottita,<br />
gli occhi mi fissano increduli come se gli avessi detto<br />
di aver incontrato un marziano.<br />
Poi, la bocca si schiude per dar fiato ad una raffica di domande.<br />
“A proposito di che??? CHI?? Quando? Perché proprio lei??<br />
Da quanto tempo lo sai? Chi è sto tipo? Cosa fa? Com’è possibile?<br />
Si vedono? Si sono visti? Si vedranno?”<br />
Gli amici sdrammatizzano e cercano di mantenere gli animi<br />
scherzosi, in cuor loro in realtà stanno maledicendo il momento<br />
in cui hanno accettato ‘sto maledetto invito rinunciando<br />
ad una bella chiusa domenicale sul divano davanti<br />
al caminetto a guardare un bel film o in compagnia di un<br />
buon libro.<br />
Io invece li ringrazio di esistere così riesco a sciorinare tra<br />
una battuta e l’altra ciò che so dei fatti evitando che lo scenario<br />
si trasformi in tregenda medievale.<br />
Che furba che sono!<br />
Speravo davvero di<br />
scaricare quel barile<br />
così su di lui nella<br />
speranza di liberarmi<br />
almeno in parte di un<br />
peso?<br />
Mentre osservo le<br />
sue reazioni schizofreniche, tipiche del genitore sedicente<br />
moderno, rivivo la mia reazione e mi consolo.<br />
Quando l’ho saputo, mi sono trasformata in un istante in<br />
maga Magò, con quell’aria un po’ sorniona e svampita, i capelli<br />
tipo scopa di saggina sparati verso mete oscure, l’andatura<br />
appesantita e goffa, i vestiti sciatti e trasandati di chi<br />
è fuori dal mondo.<br />
Ebbene sì, sono diventata un fumetto senza tempo, quindi<br />
che importanza ha se ho i vestiti a posto, i capelli fatti e il<br />
cervello attivo? L’importante è che io ci sia e che faccia<br />
anche un po’ ridere.<br />
Meno male comunque che “Dio li fa e poi li accoppia”: a noi<br />
si addice!<br />
Eccolo là: mago Merlino, mio caro compagno.<br />
Dopo questa notizia anche la sua barba bianca è cresciuta<br />
all’improvviso, il suo abito sempre ben curato è ora quello<br />
del mago, dal cappello spuntano inconfondibili quei suoi due<br />
ciuffi bianchi sopra le orecchie, il suo braccio brandisce non<br />
più il coltello ma la bacchetta con cui spera di poter cambiare<br />
il mondo. Sul posizionamento e funzionamento del cervello<br />
non posso garantire, ma son certa che anche lui ora è<br />
un fumetto senza tempo.<br />
L’importante è riconoscersi, no?<br />
Così, dopo lo choque e la conseguente trasformazione,<br />
quasi come se niente fosse, come se ci fossimo rialzati in<br />
corpi nuovi dopo esser stati travolti da un treno ad alta velocità<br />
ci guardiamo, prendiamo lentamente coscienza delle<br />
nostre nuove vesti e con arrendevole e imprevedibile serenità<br />
torniamo alla nostra tavola, al nostro the con gli amici<br />
di sempre, al nostro panettone.<br />
Sempre e rigorosamente augurandoci in silenzio che questa<br />
pseudo love-story duri pochi giorni o, meglio, poche ore.<br />
Come a voler immobilizzare in un fumetto senza tempo<br />
anche chi, come nostra figlia, vive mangiando il tempo.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
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+, -$<br />
8
HELP<br />
a cura di Anna Carderi*<br />
SINE cUra: cOME EdUcarE<br />
alla SIcUrEzza I NOSTrI fIGlI<br />
Figli piccoli guai piccoli… figli grandi guai grandi…<br />
Eh si, perché finché i nostri figli sono piccoli, sotto il nostro<br />
costante occhio vigile, possiamo preservarli da rischi e<br />
pericoli vari, ma quando crescono ed iniziano a districarsi<br />
tra le innumerevoli attività extra scolastiche, sociali e virtuali,<br />
tutelarli diventa difficile!<br />
Sono molti i rischi che corrono i nostri ragazzi comportandosi<br />
in maniera irresponsabile, alcuni rappresentano un<br />
vero pericolo che è bene non sottovalutare e che possono<br />
avere conseguenze deleterie sul comportamento o sulla<br />
salute stessa, come:<br />
- Contatti con gente sconosciuta<br />
- Adescamento on line<br />
- Uso e abuso di sostanze<br />
- In-sicurezza stradale<br />
- Episodi di bullismo<br />
- Ricerca compulsiva del divertimento<br />
Consapevoli di ciò, l’obbligo di ogni genitore è comunque<br />
quello di favorire la crescita e lo sviluppo del ragazzo nella<br />
sua globalità, sostenendone lo sviluppo delle competenze,<br />
dell’esplorazione, della sperimentazione e della conoscenza<br />
attraverso il sapere - per educare alla vita, valorizzandola<br />
- e il saper fare – perché gli esempi e<br />
l’esperienza sono più utili dei rimproveri.<br />
Sperimentare direttamente o indirettamente le conseguenze<br />
dannose del proprio comportamento è indispensabile<br />
per far si che il ragazzo di apra al mondo esterno<br />
con realismo, senza pensare di poter avere tutto e fare<br />
tutto.<br />
Come può un genitore indurre nei figli il senso del limite?<br />
Semplicemente insegnandogli l’elasticità, l’autonomia e la<br />
capacità di riconoscere il pericolo, rendendoli consapevoli<br />
sia dei rischi sia delle proprie reali capacità di prevenire,<br />
affrontare e disinnescare tali situazioni.<br />
Confrontarsi con i limiti permette di:<br />
- Sviluppare una sana inibizione,<br />
- Riconoscere quali cose sono permesse o meno all’interno<br />
del sistema socio-familiare-relazionale<br />
- Imparare a tollerare il proprio disagio emotivo<br />
- Difendersi dalle mille insidie della vita<br />
- Insegnare ai nostri figli ad affrontare da soli gli ostacoli,<br />
senza risolverli per loro, favorisce l’accettazione dei possibili<br />
errori e li rende capaci di valutare da soli il proprio<br />
operato senza la necessità del consenso di qualcun altro.<br />
I figli hanno bisogno…<br />
- di amore, affetto,<br />
attenzioni,<br />
conforto e cure<br />
- di una presenza<br />
costante<br />
e accessibile<br />
- di sentirsi accettati<br />
per<br />
quello che sono<br />
e compresi<br />
quando non<br />
riescono o sbagliano<br />
- di regole e limiti<br />
- Ingredienti indispensabili allo sviluppo di una buona autostima.<br />
E noi dobbiamo…<br />
- mostrarci interessati a cosa ci voglio dire e a come<br />
stanno emotivamente<br />
- sintonizzarci con il loro punto di vista e metterci nei loro<br />
panni<br />
- dare le regole e i confini entro cui muoversi<br />
- essere uniti come coppia nello stile educativo<br />
- comunicare in modo coerente<br />
- mantenere ben chiari i ruoli<br />
- divertirci con i nostri figli, partecipando a ciò che li appassiona<br />
Non fatevi prendere dalle vostre paure!<br />
Le preoccupazioni per la sicurezza dei nostri figli, non devono<br />
limitare assolutamente comportamenti di svincolo. Favorire<br />
la dipendenza nel ragazzo influenza negativamente il<br />
suo sviluppo emotivo, sociale e cognitivo, terreno fecondo<br />
a quel senso di incompletezza e insicurezza che cercherà<br />
di riempire maldestramente per tutta la vita.<br />
*Psicoterapeuta ad indirizzo strategico, consulente sessuologo<br />
Per maggiori info: www.annacarderi.it/ anna.carderi@libero.it<br />
10
CAROL’S CORNER<br />
a cura di Carolina Garrow<br />
l’essere del sottosuolo<br />
…Nessuno sa che cosa vuole.<br />
Nessuno sa quale anima possiede,<br />
né cosa siano male o bene….<br />
(“Nebbia” F. Pessoa)<br />
Se passate a Montebello, sulle scale che portano<br />
dalla stazione alla Flaminia, troverete che lì, nei<br />
tombini, vive qualcuno. Nel sottosuolo, nascosto,<br />
c’è un essere che ha lasciato delle impronte.<br />
Piedi neri che escono da un tombino, si fanno<br />
una passeggiata e rientrano in un altro tombino.<br />
Sembra che nessuno si accorga di lui<br />
o delle tracce che lascia, chissà se lui si accorge<br />
di noi. Vivrà solo o in compagnia? Ce ne saranno<br />
altri? Ci somiglia? Altre impronte sono state<br />
lasciate anche a Roma, a Via Ludovisi, simili, ma non uguali:<br />
questa volta sembra che l’essere si sia ricordato di mettere le<br />
scarpe prima di venir fuori; cammina sotto di noi per la città, in<br />
un’alter-città, parallela alla nostra, ma diversa e ogni tanto<br />
esce.<br />
Che quest’essere sia nato dalla<br />
fantasia e dalla bomboletta di<br />
qualcuno poco importa. Quello<br />
che mi chiedo tutte le volte che<br />
passo di là è “cosa l’avrà spinto<br />
ad uscire da sotto terra?” La voglia<br />
di calore? La curiosità? La<br />
luce? L’ironia?<br />
Cosa spinge le cose a venire<br />
fuori?<br />
E se si potesse fare il contrario?<br />
E se per un giorno<br />
ci venisse offerta la possibilità<br />
di andare sotto…Di andare<br />
dentro, nel sottosuolo?<br />
Ci piacerebbe quello che<br />
avremo modo di vedere, sentire,<br />
toccare? Saremo capaci<br />
di non perderci? Quando si<br />
visita un posto nuovo bisogna<br />
essere sempre in grado di<br />
orientarsi e quando non si ha<br />
la mappa né se ne conosce la<br />
geografia<br />
possiamo sempre fare<br />
affidamento sul buon senso.<br />
Come sarebbe la nostra vita<br />
nel sottosuolo?<br />
Forse sarebbe come la casa<br />
che vediamo riflessa nello<br />
specchio, perfettamente<br />
speculare, solo che tutto andrebbe<br />
nell’altra direzione. Quindi saremo sempre noi<br />
stessi, perfettamente speculari, solo che tutte le scelte<br />
della nostra vita andrebbero esattamente nell’altra direzione.<br />
Riusciamo ad immaginare come sarebbe la nostra<br />
vita se facessimo esattamente il contrario di quello che<br />
stiamo facendo? Farlo per un giorno, per un’ora e poi tornare<br />
su… e poi decidere, scegliere…<br />
Essere noi o l’essere sotto di noi?<br />
Ogni tanto, anche se non autorizzata, questa creatura si affaccia<br />
e ci ricorda che ci sono innumerevoli vie da percorrere<br />
e che alcune di queste non sono state neanche prese<br />
in considerazione. Se commettiamo l’errore di non ascoltarla<br />
veniamo colti da un lieve malessere che di solito identifichiamo<br />
come “Insoddisfazione”, ma che altro non è che un<br />
messaggio della nostra creatura interna che ci indica la via.<br />
Cosa avrà visto di sé la creatura del sottosuolo venendo fuori?<br />
Cosa vedremo noi andando dentro?<br />
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12
GIRAMONDO<br />
a cura di Loretta Peschi<br />
<strong>Il</strong> PallONE<br />
E la caMPaNa<br />
Una cosa curiosa è l’universalità dei giochi dei bambini e<br />
delle bambine. Mi è capitato di incontrare centinaia di ragazzini<br />
in giro per il mondo: etnie le più disparate - dal Nicaragua<br />
alla Tailandia, dal Libano allo Swaziland, e in<br />
condizioni le più disparate - da bambini ospitati in campi di<br />
rifugiati a bambini abitanti in zone rurali o in periferie meno<br />
che sub-urbane, generalmente molto poveri. Ho notato che,<br />
praticamente ovunque nel mondo, i ragazzini giocano agli<br />
stessi giochi.<br />
Che vi troviate in Groenlandia o in Somalia, provate a togliere<br />
dalla circolazione tutti i giocattoli e i videogiochi, e<br />
vedrete che i maschi si ingegneranno per trovare dei pezzi<br />
di stracci e dei pezzi di corda e ne faranno un pallone. Poi<br />
disegneranno per terra delle strisce per simulare un campo<br />
di football, si divideranno in un paio di squadre, e cominceranno<br />
a svolgere delle vere e proprie partite di pallone.<br />
I più grandicelli si daranno i nomi dei campioni del momento<br />
(Balotelli e Totti vanno fortissimo), e i più piccoli cercheranno<br />
di prendere meno calci possibile, ma di restare<br />
comunque in partita. È interessante vedere come in queste<br />
partite i ragazzini mettano in gioco, in un certo senso, il loro<br />
onore e l’onore del gruppo: non è solo questione di affermazione<br />
e di energia canalizzata dallo sport; è anche questione<br />
di non perdere la faccia. Rivedo ancora il volto e le<br />
lacrime di un bambino somalo, dignitosissimo, capitano<br />
della squadra che perse un improvvisato “campionato”<br />
svoltosi a Jowhar, nella Somalia centrale parecchi anni fa.<br />
Cercò in tutti i modi di mostrare che lui e i suoi compagni<br />
sapevano perdere con dignità e senso dello sport. E però<br />
la lacrimuccia fu irrefrenabile. Evviva, pensai, è umano!<br />
E le bambine? Che fanno le bambine di tutto il mondo<br />
quando sono private di giocattoli e videogiochi? Non ci<br />
crederete,<br />
ma giocano a “campana”, un gioco che forse i più<br />
giovani neanche conoscono, ma che è facile da approntare:<br />
in Europa si fanno dei segni sulle pavimentazioni di<br />
marciapiedi, cortili, lastrici solari con un gessetto; altrove<br />
i medesimi segni si fanno sulla terra battuta con un qualsiasi<br />
bastoncino. Ma il gioco è assolutamente lo stesso.<br />
La differenza tra il gioco-standard dei maschi e il giocostandard<br />
delle femmine è che quello dei maschi ha regole<br />
scritte e internazionalmente riconosciute, quello delle femmine<br />
ha anch’esso regole internazionalmente riconosciute,<br />
che però nessuno si è mai sognato di scrivere. Per<br />
il gioco della campana non ci sono giudici, arbitri, guardalinee,<br />
federazioni internazionali, tornei continentali e intercontinentali<br />
o quant’altro. C’è solo la cara vecchia<br />
capacità delle donne-bambine di raccontarsi le cose. Con<br />
semplicità, ma anche con tanto rigore. <strong>Il</strong> gioco, signori<br />
miei, è una cosa serissima!<br />
14
SPECIALE MALTEMPO<br />
LA NATURA<br />
HA PRESENTATO IL SUO CONTO<br />
L’alluvione del 31 gennaio ha provocato danni ingenti sui territori<br />
dei Comuni della nostra area. Riano, Capena, Morlupo, Castelnuovo<br />
di Porto, Sacrofano e Fiano Romano hanno subito “ferite”<br />
profonde, che in alcuni casi avranno bisogno di tempo e di opere<br />
complesse e costose per essere sanate. La natura, come da sempre<br />
accade, ha presentato il suo conto. Estremamente salato.<br />
di Romolo Bali<br />
Rumore forte di pioggia, nella notte del<br />
31 gennaio scorso. Così forte da incutere<br />
timore. Così devastante nel suo<br />
“scavare” solchi su colline e pareti tufacee<br />
e sabbiose che già prima dell’alba scattano<br />
gli allarmi alla Protezione Civile. Sindaci<br />
buttati giù dal letto, cittadini che<br />
vedono fango e terra arrivare a pochi centimetri<br />
dalle proprie case, le prime frane<br />
che è ancora buio. Crolli, allagamenti e<br />
smottamenti continueranno per tutto il<br />
giorno, in un susseguirsi drammatico.<br />
A sera - al termine di una giornata convulsa,<br />
difficile, di paura e fiato corto - il bilancio<br />
per i Comuni della nostra area è<br />
decisamente pesante. Frane e smottamenti non si contano,<br />
strade interrotte per ore (in alcuni casi diventeranno<br />
settimane), decine di persone salvate dalla<br />
trappola che è divenuta la propria auto, negozi, cantine<br />
e garage invasi da fango e acqua.<br />
Capena -Località Rosetole<br />
A Riano e Capena le situazioni più difficili, con tributi<br />
pesanti in termini di danni materiali e morali. A Riano tra<br />
il 31 gennaio e i giorni successivi il sindaco Ricceri per<br />
salvaguardare la sicurezza delle persone emette una<br />
serie di ordinanze di sgombero dalle abitazioni per<br />
circa 200 persone. Una<br />
parte viene ospitata a spese<br />
del Comune presso la Cittadella<br />
Ecumenica Taddeide<br />
(dove, tra l’altro, è crollato<br />
un muro di cinta sempre il<br />
31 gennaio), gli altri trovano<br />
ospitalità presso parenti e<br />
amici. Le prime stime dei<br />
danni sul territorio pubblico<br />
parlano di circa 9 milioni<br />
di euro, per i privati<br />
danni economici ancora da<br />
quantificare con esattezza.<br />
Per chi ha dovuto abbandonare<br />
la propria abitazione<br />
danni morali e psicologici incalcolabili.<br />
Un trauma.<br />
Fiano Romano<br />
Anche Capena paga un<br />
conto pesante, in particolare<br />
nella zona “bassa” del<br />
16
Riano - La frana in via Rianese che ha tagliato in due il paese per circa due settimane.<br />
paese e in località periferiche come Rosetole e Mola Saracena.<br />
Complessivamente, le prime stime parlano di<br />
circa 4 milioni di euro di danni a strade ed infrastrutture<br />
pubbliche, mentre per i privati i “prezzi da pagare”<br />
sono ancora da definire: chi ha perso l’automobile, chi<br />
mobili e suppellettili. Due ordinanze di sgombero per altrettante<br />
famiglie, due aziende chiuse per danni gravissimi,<br />
negozi e garage invasi dal fango.<br />
Sgomberi forzati anche a Morlupo, circa 6 famiglie<br />
hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni nelle zone<br />
di Monte Vario, via Domenico Benedetti, via di Valle e<br />
sono ospitati presso strutture ricettive della zona a<br />
spese dell’amministrazione comunale. Danni anche alla<br />
provinciale Morlupo-Capena e nelle zone di via Fontanelle<br />
e via Cachino. Le prime stime parlano di 1.4000.000<br />
euro di costi per rimettere in sicurezza le zone dissestate,<br />
sempre in termini di infrastrutture pubbliche.<br />
Per i privati, il Comune di Morlupo – come tutti gli altri<br />
della zona – ha predisposto un modulo di autocertificazione<br />
a cui allegare foto e perizie e sta raccogliendo le<br />
documentazioni nei propri uffici. In attesa di capire cosa<br />
deciderà il Governo (vedi box apposito).<br />
Famiglie evacuate il 31 gennaio anche a Fiano, tramite<br />
apposite ordinanze del sindaco Ferilli, per immobili in via<br />
POCHI SOLDI,<br />
POCA MANUTENZIONE<br />
Sacrofano - Prima Porta: interrotta<br />
Se per frane e smottamenti di pareti e parti di colline,<br />
le cause possono essere molteplici, i danni subiti<br />
dalle strade comunali e soprattutto provinciali<br />
hanno fatto emergere in maniera evidente quanto<br />
stia pesando una manutenzione sempre più lacunosa<br />
e saltuaria. I “famosi” tagli dei fondi dallo<br />
Stato centrale agli enti locali non significano altro<br />
che questo: meno soldi, asfaltature dello spessore<br />
di pochi centimetri (persino su strade statali come<br />
la Flaminia) che si rovinano già dopo qualche settimana,<br />
canali di scolo laterali alle strade puliti (?)<br />
due volte l’anno nei casi migliori, chiusini che dopo<br />
mezz’ora di pioggia non ricevono più acqua. A tutto<br />
ciò va aggiunto – e qui il discorso diventa davvero<br />
spinoso – l’incuria dell’uomo, lo sfrenato individualismo<br />
di questi tempi, per cui ognuno ormai<br />
pensa solo a sé. Nei giorni dell’alluvione, girando<br />
tra i territori dei vari Comuni, è diventata una consuetudine<br />
vedere da muri di cinta di ville e palazzine<br />
apposite tubazioni riversare fiumi d’acqua in<br />
mezzo alle strade. Ma chi è preposto ai controlli<br />
non li vede?<br />
Castelnuovo - La situazione al Centro CARA il giorno dopo l'alluvione.<br />
17
Val Casale, via Piana del Sasso, via Valle Perugina, mentre<br />
la preoccupazione per le condizioni del Tevere, poi<br />
rientrata, aveva fatto predisporre un piano di sgombero<br />
anche per tutte le strutture presenti nel raggio di 500ml<br />
dagli argini del fiume. Le situazioni più critiche a livello<br />
di danni alle infrastrutture, oltre a quelle sopra menzionate,<br />
a via del Laghetto, strada di collegamento con<br />
Capena (chiusa al traffico il 31 gennaio e riaperta il 21<br />
febbraio scorso), al ponte di via Mola Saracena, in via<br />
Umberto Terracini e sulla provinciale Fiano-Capena.<br />
La prima stima approssimativa dei danni subiti dal territorio<br />
di Sacrofano parla invece di circa 760.000 euro,<br />
con frane e smottamenti sulla rete viaria (Rovina delle<br />
Strade di M. Calcaro, Grottini, via Valle Lombarda, Costone<br />
Tufaceo via Angela Carotti, Strada Colle Santa<br />
Maria, via Salita dei Selci, M. Sugheri/Valle Lombarda,<br />
via Fontana Mancina, via delle Solfatare, via Monte Cappelletto),<br />
lo straripamento di una serie di fossi e l’allagamento<br />
di tre centri abitati (Monte Petruscheto,<br />
Rimbomba e Monte Caminetto).<br />
Per completare questo “bollettino di guerra”, la situazione<br />
di Castelnuovo di Porto, che ha registrato i danni<br />
maggiori nella zona della via Tiberina, con l’allagamento<br />
nel Cara che ospita i richiedenti asilo, mentre frane e<br />
smottamenti si sono susseguiti lungo la provinciale via<br />
Montefiore. Famiglie evacuate tramite ordinanza sindacale<br />
nella zona di Valle Linda e del Boschetto, dove è praticamente<br />
stata cancellata dalla pioggia una delle<br />
strade “storiche” del paese, via Val Cesara.<br />
COSA SUCCEDE ORA?<br />
SI SPERA IN RENZI…<br />
Tutti i Comuni della nostra area, tramite apposite delibere<br />
di giunta, hanno decretato nei giorni successivi all’alluvione<br />
lo stato di calamità. La Regione Lazio, dopo la<br />
ricognizione sulle varie aree, ha emesso una richiesta ufficiale<br />
alla Protezione civile e di conseguenza al Governo<br />
per il riconoscimento dello stato di emergenza e calamità<br />
naturale per i Comuni di quattro Province, tra cui<br />
quella di Roma.<br />
Tale richiesta è arrivata sul tavolo del Consiglio dei Ministri<br />
proprio nei giorni del passaggio delle consegne tra<br />
Enrico Letta e Matteo Renzi. In precedenza, analoga richiesta<br />
della Regione Toscana era stata accolta.<br />
Se il Governo dovesse accogliere anche quella presentata<br />
da iIngaretti per il Lazio, questo significherebbe<br />
anche lo stanziamento di fondi speciali per intervenire<br />
sui territori dissestati. Con un’avvertenza: questi fondi<br />
verranno eventualmente messi a disposizione dopo<br />
un’attenta ricognizione del Genio Civile. Come a dire che<br />
non basteranno le stime fatte dai singoli Comuni ma ci<br />
vorrà prima un’accurata analisi di quanto è successo e<br />
dei costi reali degli eventuali interventi.<br />
Sempre a Governo e successivamente a Protezione Civile<br />
spetterà decidere se e quanti di questi eventuali<br />
fondi potranno essere utilizzati per i costi subiti dai<br />
privati. Su questo bisogna però esser chiari: nell’eventualità<br />
dovessero essere concessi, gli accertamenti saranno<br />
lunghi e accurati. In questo caso la differenza tra<br />
un danno ad una strada comunale o provinciale e quello<br />
subito da un’abitazione privata è sensibile.<br />
Altra avvertenza: quasi mai in passato questi eventuali<br />
fondi sono stati gestiti direttamente dai Comuni ma più<br />
spesso è avvenuto che sia stato proprio il Genio Civile<br />
a gestire risanamenti e messe in sicurezza.<br />
Questa però resta l’unica speranza autentica per la nostra<br />
area: le casse dei Comuni sono vuote, i costi previsti<br />
sono altissimi e se il Governo non dovesse intervenire le<br />
“ferite” a strade, infrastrutture e territorio rimarranno<br />
aperte per sempre. Anche per questo il momento è delicato<br />
e va affrontato con uno spirito unitario: le polemiche<br />
ora sono inutili e dannose. Servono i soldi. Tanti<br />
e subito. Per saldare in fretta il conto presentato dalla<br />
natura e rimettere in sesto i nostri territori, in modo da<br />
scongiurare ulteriori gravi rischi nelle stesse zone alla<br />
prossima forte pioggia.<br />
18
RIANO: VIGNA DEL PIANO,<br />
UNA STORIA CHE PARTE DA LONTANO<br />
di Romolo Bali<br />
Foto di<br />
Stefano Virgili<br />
La situazione più delicata, tra quelle comunque gravi verificatesi<br />
a Riano, è quella di Vigna del Piano. Sia perché<br />
la maggior parte delle famiglie evacuate abita in questa<br />
zona (in particolare nelle palazzine denominate “Residenze<br />
di Giano”), sia per le dimensioni della frana avvenuta<br />
il 31 dicembre che, soprattutto, per le condizioni<br />
di rischio che tuttora presenta il fronte collinare che sovrasta<br />
l’intera zona.<br />
Da una nostra ricognizione sul pendio in alto – come si<br />
può vedere dalle immagini di questo servizio – sono evidenti<br />
le fratture presenti sul terreno. Fratture presenti<br />
in zone diverse e anche lontane dalla frana, che – come<br />
ci hanno confermato alcuni geologi che ci hanno accompagnato<br />
nel sopralluogo – evidenziano una sofferenza<br />
dell’intera parete.<br />
La nostra è chiaramente una testimonianza da reporter,<br />
ben altri professionisti e addetti ai lavori dovranno nelle<br />
prossime settimane capire cosa sta succedendo lì<br />
sopra e quali siano i rischi concreti per le abitazioni sottostanti.<br />
Abbiamo comunque voluto approfondire, documenti<br />
e atti ufficiali alla mano, la situazione. Ecco il nostro<br />
contributo.<br />
Primo passo: considerate le vibranti polemiche che nei<br />
giorni successivi si sono “rincorse” su Facebook e siti<br />
vari, per prima cosa abbiamo voluto verificare la conformità<br />
delle costruzioni realizzate, in particolare quelle legate<br />
al condominio delle “Residenze di Giano”. Ebbene,<br />
coadiuvati da alcuni tecnici, abbiamo potuto constatare<br />
come le costruzioni appaiono regolari rispetto ai progetti<br />
presentati e approvati.<br />
Secondo passo: siamo andati a verificare indici e piani<br />
attuativi della Variante di Piano Regolatore per la zona<br />
di Vigna del Piano. Due gli aspetti che saltano agli occhi:<br />
l’altezza massima della abitazioni previste in quell’area<br />
è di 7,50 metri. Alcune, a occhio nudo, non sembrano<br />
rispettare tale limite. Secondo aspetto, molto più significativo:<br />
per questa zona l’indice di edificazione previsto<br />
è di 1,79 mc/mq. Praticamente quasi tutte le altre<br />
zone di Riano hanno invece un indice tra lo 0,30 e lo<br />
0,40. La differenza è molto consistente. Tanto per fare<br />
un esempio: su un terreno di 1000 mq a Vigna del<br />
Piano si possono edificare 1790 metri cubi. Su un terreno<br />
a Viale Parigi, per fare un esempio, che ha indice<br />
0,30 su altrettanti 1000 metri quadri si possono edificare<br />
333 metri cubi.<br />
LE CASE CHE<br />
NON CI DOVREBBERO ESSERE…<br />
A Vigna del Piano ci sono anche case che non dovrebbero<br />
esserci. O, meglio, scheletri di case che dovrebbero<br />
essere abbattute. Quella visibile nella foto è infatti<br />
fuori dai confini della variante di Piano Regolatore e vi<br />
è un’ordinanza del 2006 (otto anni fa) mai eseguita<br />
concretamente che “contestualmente alla sospensione<br />
dei lavori ordina anche la demolizione delle<br />
opere ed il ripristino del precedente stato dei luoghi”.<br />
Nel frattempo, mentre la vecchia società proprietaria<br />
(la Madison srl) è fallita e le strutture sono<br />
tornate al vecchio proprietario, la parete continua a<br />
crollare. Smottamenti già avvenuti in passato, che avevano<br />
provocato danni all’abitazione vicina (come si può<br />
vedere nell’immagine). Che si fa?<br />
19
Le crepe sopra Vigna del Piano<br />
Terzo passo, le domande: chi ha deciso tali indici? Perché<br />
in una zona così limitata territorialmente, alle porte<br />
del paese, sotto una parete così vicina, si è deciso di applicare<br />
un indice di fabbricabilità tanto alto? Soprattutto:<br />
perché non si è accompagnata tale decisione da un’indagine<br />
geologica approfondita su questa zona, della<br />
quale non c’è traccia negli atti della variante?<br />
Quarto passo, le risposte: il Piano Regolatore di Riano<br />
è stato approvato definitivamente e pubblicato sulla Gazzetta<br />
Ufficiale della Regione Lazio il 10 marzo del 2000.<br />
Nel 1995 per approvarlo il Consiglio Comunale di allora<br />
fu “costretto” a chiamare un Commissario ad Acta perché<br />
15 consiglieri sui 17 che componevano il Consiglio<br />
stesso non potevano votarlo in quanto loro o loro<br />
parenti affini fino al quarto grado avevano interessi,<br />
terreni o immobili all’interno del PRG (vedi foto). Successivamente,<br />
nel dicembre del 2000 è stata adottata<br />
la Variante Generale, definitivamente approvata nel<br />
2006. La decisione di applicare un indice così alto (1,79,<br />
ripetiamo) in quella zona è stata dunque una decisione<br />
“politica”. Nel tempo si è poi anche appurato che alcuni<br />
rappresentanti della maggioranza di allora avevano interessi<br />
diretti o indiretti su terreni in via Vigna del Piano.<br />
<strong>Il</strong>legale? No. Inopportuno? Certamente. Almeno per<br />
noi. Chi vuole e ha mente “libera” ci rifletta sopra…<br />
Quinto passo: un terreno di Vigna del Piano che prima<br />
del Piano Regolatore era agricolo e valeva circa 50 milioni<br />
di lire (ancora non c’era l’euro), il giorno dopo l’approvazione<br />
del PRG che valore aveva raggiunto?<br />
Facendo la media di quanto dettoci da alcuni urbanisti<br />
interpellati, circa 800 milioni di lire. Anche qui, chi ne<br />
ha voglia ci rifletta sopra…<br />
Una storia che viene da lontano è il titolo di questo pezzo.<br />
Alla luce di quanto accaduto oggi forse la scelta di un indice<br />
così alto per quella zona non è stata opportuna.<br />
Non è in alcun modo dimostrabile né è la nostra tesi –<br />
e su questo vogliamo esser molto chiari – che vi sia<br />
un legame “doloso” tra quanto successo e quella decisione.<br />
Di sicuro forse sarebbero stati necessari dei maggiori<br />
approfondimenti.<br />
LA GRU SE NE VA… (FINALMENTE)<br />
L’Amministrazione comunale ha ottenuto da Unicredit (che detiene<br />
in leasing la gru della società Citis che ha costruito “Le<br />
residenze di Giano”) il via libera alla rimozione della gru che si<br />
trova nella zona di Vigna del Piano.<br />
La prossima settimana verrà individuato dai tecnici il modo per<br />
poter procedere all’operazione di rimozione, in quanto le dimensioni<br />
e le condizioni attuali della strada non lo consentono.<br />
Una volta messa a punto la modalità, si procederà alla rimozione.<br />
La rimozione avverrà a cura di una società individuata<br />
e pagata da Unicredit. Al Comune spetterà esclusivamente<br />
un limitato intervento per la sistemazione di una parte del terreno<br />
limitrofo.<br />
Da segnalare che la gru non era finora stata rimossa perché<br />
la Citis avrebbe dovuto costruire altre palazzine nel terreno<br />
cerchiato nella foto, per le quali ha presentato regolare richiesta<br />
di concessione edilizia.<br />
Ricordiamo che alcune delle ordinanze di sgombero dalle abitazioni,<br />
ancora vigenti, sono dovute proprio alla presenza (divenuta<br />
un rischio) della gru.<br />
20
GLI ATTI UFFICIALI<br />
A sinistra: la delibera con cui nel 1995 il Consiglio Comunale di allora fu<br />
“costretto” a chiamare un Commissario ad Acta per approvare il PRG, perché<br />
15 consiglieri sui 17 che componevano il Consiglio stesso non potevano<br />
votarlo in quanto loro, o loro parenti affini fino al quarto grado,<br />
avevano interessi, terreni o immobili all’interno dello stesso.<br />
In alto: la descrizione di Vigna del Piano, nella relazione del PRG. Tutta la<br />
premessa illustra la zona come di piccola residenza, alla stregua di un’area<br />
da conservare e salvaguardare a livello quasi agricolo. Poi, alla fine, quasi a<br />
sorpresa, l’indice di edificabilità viene fissato a 1,79 mc/mq.<br />
Nella foto, una panoramica su Vigna del Piano, che mostra<br />
l’intensità delle costruzioni e sul retro le zone franate.<br />
Da notare che secondo i progetti presentati, e approvati,<br />
negli scorsi anni, nella zona cerchiata di rosso dovrebbero<br />
sorgere ulteriori palazzine sempre delle<br />
“Residenze di Giano”.<br />
Le concessioni sono scadute, ma non è escluso che la<br />
società costruttrice possa ripresentare la richiesta.<br />
La foto evidenzia, in maniera chiara, come l’indice fondiario<br />
di 1,79 mc/mq abbia determinato un’area ad<br />
alta densità costruttiva.<br />
E ORA, CHE FARE?<br />
Per chi ha dovuto abbandonare le case in Vigna del Piano<br />
questi son giorni amari, difficili. Anche perché il futuro non<br />
mostra immediate soluzioni. Per poter tornare nelle proprie<br />
abitazioni i cittadini delle “Residenze di Giano” hanno bisogno<br />
dell’annullamento dell’ordinanza di sgombero. Per annullarla,<br />
il sindaco deve prima verificare che la zona franosa e la<br />
parete siano state messe in scurezza. I lavori a chi spettano?<br />
In teoria ai privati. Questo prevede la legge. Si intuisce però<br />
che un intervento di messa in sicurezza della parete franata<br />
potrebbe aver costi talmente alti da essere insostenibili<br />
per famiglie che a fatica, come tante oggi, stanno continuando<br />
a pagare un mutuo e neanche possono tornare<br />
nelle proprie case. L’Amministrazione comunale, trattandosi<br />
di privati, ovviamente non può finanziare neanche un euro.<br />
E allora? Secondo quanto già espresso sopra, la nostra impressione<br />
è che andrebbero fatte delle indagini approfondite<br />
sulla situazione di tutto il pendio e su cosa stia<br />
realmente succedendo sulla collina in alto. Se dovesse<br />
emergere che l’intera zona è a “rischio”, che il prossimo inverno<br />
potrebbe causare altri danni in altre zone della<br />
stessa area, allora il discorso potrebbe cambiare. La questione,<br />
per certi versi, diventerebbe “pubblica”. E gli eventuali<br />
fondi che dovesse stanziare il Governo potrebbero<br />
essere utilizzati per un risanamento complessivo. Oppure<br />
tutto ciò non servirà, perché le indagini dimostreranno che<br />
non ci sono altri rischi. Stavolta però accertiamolo prima.<br />
Stavolta si facciano le cose usando il buon senso. Prima le<br />
indagini, approfondite. Poi le decisioni.<br />
21
INCHIESTA<br />
Società<br />
(NON) C’È POSTA PER TE<br />
di Elena Amadori<br />
Nell’area di Fiano Romano e Capena la situazione sembra migliorata,<br />
mentre nella zona dei comuni della Flaminia continuano<br />
i disservizi postali. Causando notevoli disagi ai cittadini.<br />
Abbiamo contattato Poste Italiane per cercare di capire se e<br />
come stanno affrontando la situazione. E abbiamo anche voluto<br />
fare delle prove concrete, inviando lettere e raccomandate per<br />
verificare i tempi di consegna.<br />
Ecco i risultati della nostra mini-inchiesta…<br />
Vi ricordate i libretti di risparmio e i buoni fruttiferi postali?<br />
Sembra passato un secolo da quando alla posta c’erano<br />
solo questi servizi finanziari: ora in un qualsiasi sportello è<br />
possibile accendere mutui, richiedere prestiti personali, acquisire<br />
fondi d’investimento, oppure prodotti assicurativi.<br />
Nel giro di quindici anni Poste Italiane si è trasformata, puntando<br />
sempre di più su attività bancarie che hanno assicurato<br />
un giro d’affari in continua crescita.<br />
Poste Italiane, da noi contattata in merito a questo aspetto,<br />
ci ha infatti dichiarato: “A giocare la parte del leone in questi<br />
anni sono stati i servizi bancari, finanziari e soprattutto tramite<br />
la business unit Banco<br />
Posta e tramite la controllata<br />
Poste Vita, che ha archiviato nel<br />
2012 ricavi record a quota<br />
10,5 miliardi. Basta qualche numero<br />
per capire l’entità del fenomeno:<br />
312 miliardi di euro di<br />
risparmio postale, 5,9 milioni di<br />
conti correnti postali, 6,8 milioni<br />
di carte Postamat, 10,7 milioni<br />
di carte prepagate Postepay; e<br />
ancora: 55 miliardi di euro di riserve<br />
tecniche di Poste Vita,<br />
4,7 milioni di contratti assicurativi<br />
e 35 milioni di operazioni finanziarie<br />
online l’anno”.<br />
Numeri per certi versi sbalorditivi.<br />
Ma consegnare lettere e pacchi,<br />
invece, che risultati sta<br />
dando? Questo settore della società<br />
sembra in affanno. Ritardi<br />
e disservizi sono segnalati quotidianamente<br />
da utenti esasperati,<br />
soprattutto a causa delle<br />
bollette che arrivano già scadute.<br />
L’Eni, contattata da <strong>Il</strong><br />
<strong>Nuovo</strong>, ha comunicato di aver ricevuto<br />
da Poste Italiane un<br />
elenco di comuni “problematici” e<br />
di aver provveduto ad ampliare i<br />
margini di attivazione della mora<br />
sul mancato pagamento. Enel invece<br />
ha dichiarato di aver lasciato<br />
gli stessi termini. E le<br />
bollette scadute determinano<br />
more a carico dei cittadini.<br />
22<br />
CAPENA E FIANO ROMANO<br />
Una raccomandata inviata da Fiano<br />
Romano per Fiano Romano è arrivata<br />
dopo una settimana (vedi foto),<br />
mentre gli standard richiederebbero<br />
la consegna entro 5 giorni. In<br />
quel bacino di utenza (dove rientra<br />
anche Capena) la consegna della<br />
posta, alla fine del 2013, ha raggiunto<br />
livelli così allarmanti che<br />
Poste Italiane ha recentemente incaricato<br />
una figura dedicata al solo<br />
smistamento. Questo quanto dichiarato<br />
da Poste Italiane al<br />
“<strong>Nuovo</strong>”: “In relazione alle problematiche<br />
evidenziate per i Comuni di Capena<br />
e di Fiano Romano si<br />
conferma che sono state adottate<br />
tutte le opportune misure atte a risolvere<br />
le criticità segnalate nei<br />
mesi scorsi. <strong>Il</strong> Comune di Capena è<br />
servito da 4 zone di recapito gestite<br />
dal Centro di Distribuzione di Fiano<br />
Romano. Attualmente tutte le zone<br />
sono coperte da portalettere titolari,<br />
che stanno facendo fronte a<br />
tutte le note difficoltà legate principalmente<br />
ai problemi di toponomastica<br />
(in particolare per quanto<br />
riguarda le zone rurali). In alcune località<br />
- come Manciano, Le Piane,<br />
Fosso delle Noci, Monte Collarino e<br />
Pastinacci - soggette a cambiamenti<br />
di toponimi e riorganizzazione<br />
da parte del Comune, Poste Italiane<br />
sta cercando di risolvere i disagi in<br />
collaborazione con le Istituzioni<br />
stesse”.
ilnuovo<br />
Come ci ha confermato anche Poste Italiane,<br />
nelle risposte ufficiali alla nostra intervista,<br />
questo è il percorso di una lettera<br />
inviata in posta prioritaria, da Castelnuovo di<br />
Porto a Riano (Es. che vale per tutti i comuni):<br />
una volta consegnato all’Ufficio Postale<br />
di Castelnuovo di Porto, il plico viene<br />
inviato al centro di Meccanizzazione di Fiumicino.<br />
Qui viene smistato e inviato al Centro<br />
di Raccolta e Smistamento di Prima Porta.<br />
In questa sede viene nuovamente smistato<br />
e inviato all’Ufficio Postale di Riano.<br />
A questo punto, una volta che il postino l’avrà<br />
nella sua borsa avverrà la consegna.<br />
Distanza Castelnuovo > Fiumicino = 60 km<br />
Distanza Fiumicino > Prima Porta = 43 km<br />
Distanza Prima Porta > Riano = 15 km<br />
Distanza Totale = 118km<br />
Distanza Castelnuovo > Riano = 3 km<br />
CASTELNUOVO, MORLUPO, SACROFANO<br />
<strong>Il</strong> processo di indirizzamento della corrispondenza per il<br />
Lazio è centralizzato con base a Fiumicino. Significa che<br />
una cartolina imbucata a Castelnuovo di Porto per Morlupo,<br />
oppure per Sacrofano, percorre quasi 60 km fino<br />
al mare, poi arriva nella sede di riferimento dell’area che<br />
è Prima Porta e infine torna a destinazione. La procedura,<br />
date le problematiche segnalate dagli utenti, sembrerebbe<br />
a dir poco macchinosa, malgrado ciò, secondo<br />
la società, il processo meccanizzato sarebbe ormai collaudato<br />
e incontrovertibile. La nostra esperienza diretta<br />
però dice altro: abbiamo imbucato una cartolina postale<br />
da Riano indirizzata alla sede del “<strong>Nuovo</strong>” di Castelnuovo<br />
di Porto. Tempi di consegna? 27 giorni!<br />
RIANO<br />
In merito all’ufficio postale di Riano che risulta essere il<br />
medesimo (di limitate dimensioni) dell’anno 2001,<br />
quando la cittadinanza contava circa 5.000 abitanti in<br />
meno degli attuali, abbiamo chiesto a Poste Italiane cosa<br />
intendesse fare per ovviare a questa situazione. Ecco la<br />
risposta che abbiamo ricevuto: “L’ufficio postale di Riano<br />
ha un dimensionamento di 3 sportelli attrezzati con 3 operatori<br />
di sportello ed un Direttore .<br />
L’operatività media giornaliera è di poco superiore alle<br />
300 operazioni, abbastanza in linea con l’operatività<br />
degli altri uffici postali.<br />
In particolari momenti dell’anno o durante i primi giorni<br />
del mese, in concomitanza anche con assenze di personale<br />
dovute prevalentemente a malattie, l’ufficio ha registrato<br />
delle criticità. Tuttavia, attraverso il supporto di<br />
personale di altro ufficio postale, si è cercato sempre di<br />
garantire un presidio consono alla domanda. Non sono<br />
stati mai aperti meno di 2 sportelli sui 3 attrezzati.<br />
Gli interventi più significativi che Poste Italiane ha posto<br />
in atto nella zona riguardano le aperture pomeridiane di<br />
2 uffici postali, Fiano Romano e Roma 133, che distano<br />
rispettivamente da Riano circa 17Km e 16Km.<br />
Della serie: se trovate la fila, che problema c’è?<br />
Salite in macchina e fatevi 32km, tra andata e ritorno.<br />
23
INCHIESTA<br />
Società<br />
Mai il disservizio delle Poste Italiane è stato tanto sentito<br />
come nei giorni del pagamento della Tares, tassa<br />
sui rifiuti. Centinaia di cittadini a metà gennaio, hanno<br />
“preso d’assalto” gli uffici comunali alla ricerca di un<br />
modulo che nella cassetta postale non era arrivato. A<br />
Sacrofano la corrispondenza è recapitata notoriamente<br />
in ritardo, oppure non arriva proprio, tanto che la questione,<br />
lo scorso ottobre, è arrivata fin sui banchi del<br />
Consiglio della Regione Lazio, attraverso una mozione<br />
urgente a firma del consigliere Luca Gramazio.<br />
<strong>Il</strong> Comune di Sacrofano ha recepito le ripetute segnalazioni<br />
dei cittadini e a dicembre ha iniziato una raccolta<br />
firme (ne sono state messe insieme 800) inviata ai vertici<br />
dell’azienda di telecomunicazioni. L’iniziativa ha<br />
prodotto due incontri fra il sindaco Tommaso Luzzi,<br />
Fabio Mandolini e Mauro Lattanzio, rispettivamente il<br />
responsabile del recapito e della comunicazione di<br />
Poste Italiane, durante i quali sono emerse le criticità<br />
che rendono il servizio di consegna così difficoltoso a<br />
Sacrofano: la riorganizzazione della toponomastica e<br />
l’arrivo di portalettere “novelli” nel territorio comunale.<br />
Nel primo caso si sono finalmente programmati incontri<br />
di lavoro fra i tecnici del Comune e il responsabile territoriale<br />
delle Poste “per individuare - si legge sul verbale<br />
della riunione - e mappare tutte le variazioni di<br />
indirizzo e gli aggiornamenti effettuati sul territorio”.<br />
Su questo punto il sindaco Luzzi ha tenuto a precisare<br />
quanto sia importante che i residenti offrano il massimo<br />
A SACROFANO ARRIVA IL “POSTINO TELEMATICO”<br />
della collaborazione: “I cittadini - spiega a <strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong> - riceveranno<br />
presto una lettera, in cui sarà loro richiesto<br />
di adoperarsi perché su ogni cassetta postale sia chiaramente<br />
indicato il cognome del destinatario e che sia<br />
fornito al mittente il nuovo indirizzo, qualora non fosse<br />
ancora stato fatto. Infine, nel caso in cui sull’accesso<br />
dell’abitazione ci sia ancora la mattonella riportante la<br />
vecchia numerazione civica, è fondamentale che il cittadino<br />
provveda quanto prima a rimuoverla”.<br />
Per la questione dei postini inesperti, invece, anche le<br />
Poste convengono che si può fare ben poco se non “attendere<br />
che i dipendenti acquisiscano la necessaria<br />
memoria storica” per svolgere al meglio il proprio compito.<br />
Sempre che a Sacrofano i postini titolari non abbiano<br />
come neo sostituti i cosiddetti “trimestrali”,<br />
dipendenti assunti con contratti della durata di tre mesi.<br />
Intanto Poste e Sacrofano hanno trovato un accordo per<br />
installare presso la sede comunale il “Postino Telematico”,<br />
un servizio che permette di pagare i bollettini di<br />
conto corrente, ricaricare la Sim e la carta prepagata, inviare<br />
posta raccomandata e pacchi fino a 2 kg. I cittadini,<br />
inoltre, potranno attivare i servizi a pagamento per la<br />
consegna personalizzata della posta. Partirà a breve la<br />
sperimentazione, almeno due volte al mese nella fascia<br />
oraria 9-12.<br />
Secondo quanto ci ha dichiarato Poste Italiane,<br />
il Postino Telematico sarà successivamente esteso<br />
anche al Comune di Morlupo.<br />
E. A.<br />
24
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INCHIESTA<br />
Servizi Pubblici<br />
PASSAGGI A LIVELLO:<br />
UN (TRISTE) VALZER DI PAROLE<br />
Obsoleta, pericolosa, maledetta. Sono solo alcuni degli aggettivi usati per descrivere<br />
la ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo nei giorni immediatamente successivi<br />
all’incidente al passaggio a livello in via Sant’Antonio, a Castelnuovo di Porto,<br />
avvenuto lo scorso 2 gennaio dove ha perso la vita Francesca Martinico.<br />
<strong>Il</strong> dito è puntato sulla Regione Lazio, proprietaria dell’infrastruttura, e sull’Atac, che<br />
ne gestisce il funzionamento delle linee.<br />
Subito dopo il tragico evento, sono iniziate le “promesse” su pronti interventi. Ma la realtà<br />
si sta dimostrando, per ora, molto meno rosea delle parole.<br />
<strong>Il</strong> 10 gennaio, il capo di Gabinetto della giunta regionale, Maurizio Venafro, ha inviato una<br />
missiva al sindaco Fabio Stefoni, indicando tempi certi di messa in sicurezza della ferrovia.<br />
<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong> ha voluto approfondire le modalità di intervento dell’operazione chiedendo<br />
delucidazioni a vari interlocutori: l’assessorato ai Trasporti, quello alla Mobilità, l’ATAC.<br />
Ne sono uscite 3 versioni differenti (4 con quella di Venafro), su modi e tempi di<br />
intervento. Un quadro per molti versi desolante. Non si ha ancora alcuna certezza<br />
se si interverrà o meno sui passaggi a livello. E su quanti. E quando.<br />
Un (triste) valzer di parole.<br />
VERSIONE 1<br />
La lettera del Capo di Gabinetto della Regione Lazio Maurizio<br />
Venafro al Sindaco di Castelnuovo di Porto<br />
Via Flaminia, altezza distributore Marronaro<br />
Prima Stazione Sacrofano . Via Arcore<br />
Secondo una nota ufficiale fatta pervenire venerdì 10 gennaio dal Capo<br />
di Gabinetto della Regione Lazio Maurizio Venafro al sindaco di Castelnuovo<br />
di Porto Fabio Stefoni, erano tre gli interventi principali di cui veniva<br />
annunciata la realizzazione.<br />
Li riportiamo integralmente, così come riportati nella lettera:<br />
- verranno installate le barriere e/o semibarriere di sicurezza nei passaggi<br />
a livello attualmente sprovvisti. Tempo stimato: 6 mesi.<br />
- In collaborazione con ATAC (ente gestore delle ferrovie concesse) si<br />
prevede di elevare il grado di sicurezza di tutti i passaggi a livello esistenti.<br />
Tempo previsto: un anno.<br />
- È in corso di definizione la gara relativa all’eliminazione di 8 passaggi<br />
a livello dalla progressiva 57+855 alla progressiva 73+062 (riferito<br />
al relativo chilometraggio, ndr). Tempo stimato: due anni.<br />
La stessa nota informava sullo stato dell’arte dell’opera di ammodernamento<br />
della linea Roma Nord, con relativo raddoppio della tratta,<br />
viabilità connessa, eliminazione dei passaggi a livello. Per quanto riguarda<br />
la tratta Montebello-Riano “si è in fase di stipula del<br />
contratto con la ditta aggiudicatrice dei lavori”. I tempi previsti per la<br />
realizzazione dell’opera venivano indicati in due anni.<br />
Per quanto invece concerne la tratta Riano-Morlupo, stralcio dell’opera<br />
più estesa che arriva fino a Pian Paradiso, “si prevede di appaltare i lavori<br />
e firmare il relativo contratto entro il <strong>2014</strong>”. I tempi di realizzazione<br />
indicati sono di tre anni dall’aggiudicazione (quindi, arriviamo alla fine<br />
del 2017, ndr).<br />
26
VERSIONE 2<br />
Staff Assessorato ai trasporti della Regione Lazio<br />
di Elena Amadori<br />
L’assessore Michele Civita non ha potuto rispondere poiché alle<br />
prese con questioni giudiziarie più pressanti, legate al recente scandalo<br />
dei rifiuti: il gip (giudice indagini preliminari), nell’ordinanza, lo<br />
avrebbe indicato tra i politici sottoposti a pressioni dal “sistema Cerroni”.<br />
Ma il suo staff in Regione Lazio ha concesso alcune risposte.<br />
Riano - Colle delle Rose<br />
In merito al documento inviato al sindaco di Castelnuovo di Porto,<br />
firmato dal capo di gabinetto Venafro, al punto 1 si riporta l’avvio<br />
delle installazioni delle barriere di sicurezza nei passaggi attualmente<br />
sprovvisti in sei mesi. Quanto costerà l’operazione e quale<br />
società effettuerà il lavoro?<br />
Non siamo ad oggi in grado di rispondere perché la gara non è ancora<br />
conclusa.<br />
Sempre nel documento del capo di gabinetto si legge che, in collaborazione<br />
con Atac, sarà elevato il grado di sicurezza dei passaggi<br />
esistenti. Che tipo di interventi sono previsti e quale sarà la spesa?<br />
<strong>Il</strong> passaggio a livello incriminato, dove, purtroppo, ha perso recentemente<br />
la vita una persona, sarà eliminato totalmente con i lavori di<br />
raddoppio della tratta Montebello-Riano (è evidente che la Regione<br />
Lazio intendesse dire il raddoppio della tratta Riano-Pian Paradiso<br />
n.d.r). In ogni caso Atac, gestore della tratta, è stata sollecitata a<br />
provvedere per quel passaggio prima dell’inizio dei lavori.<br />
Riano - Stazzo Quadro<br />
Come non parlare dell’annosa questione del raddoppio del tratto<br />
della ferrovia tra Montebello e Riano. L’opera è attesa da anni dai<br />
viaggiatori e, sempre secondo il documento a firma Venafro, ci sono<br />
novità sullo stato dell’opera: il contratto è in fase di stipula con la<br />
ditta aggiudicatrice. L’assessore può fornire indicazioni che rassicurino<br />
i pendolari sulla conclusione delle fasi contrattuali e indicare chi<br />
eseguirà i lavori e a quanto ammonteranno i costi per la Regione?<br />
È bene ricordare che, pur essendo stanziati in bilancio i relativi fondi,<br />
la precedente Giunta non ha mai provveduto a completare il progetto<br />
dei lavori per mandarli a gara. Cosa che oggi è avvenuta.<br />
Siamo in attesa degli ultimi nulla osta per poter disporre la gara.<br />
Nella interrogazione del 10 gennaio scorso, a firma Adriano Palozzi<br />
e Francesco Aracri, si imputano gravi responsabilità all’amministrazione<br />
Zingaretti e all’assessore alla Mobilità, ritenuti da<br />
tempo a conoscenza della pericolosità dell’incrocio. Cosa si sente<br />
di replicare l’assessore Civita?<br />
Questa domanda è rimasta senza risposta, malgrado ripetute sollecitazioni.<br />
Riano - Prima della stazione<br />
VERSIONE 3<br />
Le risposte dell’Ufficio Stampa dell’ATAC<br />
di Maurizio Lancellotti<br />
Alla luce anche dell’incidente mortale avvenuto lo scorso 2 gennaio,<br />
la Regione Lazio, con una lettera al sindaco di Castelnuovo<br />
di Porto datata 10 gennaio, ha annunciato che entro sei mesi tutti<br />
i passaggi a livello saranno dotati di sbarre orizzontali. Siete stati<br />
informati di questa decisione? ci sono i tempi tecnici per realizzare<br />
quanto affermato?<br />
Atac ha in corso un tavolo Tecnico con la Direzione Regionale trasporti<br />
per definire gli interventi a breve, medio e lungo termine da<br />
realizzarsi sui passaggi a livello. Tali interventi prevedono anche la<br />
dotazione di sbarre ove possibile. Nella relazione che Atac ha presentato<br />
alla Direzione Regionale, sono stati identificati tutti i passaggi<br />
a livello sui quali intervenire. Nel breve periodo sono stati<br />
previsti interventi sui passaggi a vista più pericolosi, in alcuni casi<br />
dotandoli di barriere e in altri chiudendoli in quanto presente viabilità<br />
alternativa nelle vicinanze. A lungo termine, invece, la proposta di<br />
Atac prevede l’eliminazione totale dei restanti passaggi a livello a<br />
27<br />
Castelnuovo di Porto - Montelungo<br />
Castelnuovo di Porto - Monte d’Arca
vista presenti sulla tratta, costruendo infrastrutture alternative. I<br />
tempi di realizzazione sono in via di definizione, dovendo consolidare la<br />
disponibilità dei finanziamenti e l’approvazione del progetto da parte<br />
degli enti di controllo. In linea generale e con le dovute premesse fatte,<br />
è possibile ipotizzare che, dall’approvazione del progetto da parte della<br />
Regione, gli interventi di breve periodo possano avere durata di circa<br />
sei mesi dal via ai lavori. Sarà comunque nostra cura tenervi aggiornati<br />
sull’evoluzione degli interventi.<br />
Castelnuovo di Porto - Monte Pozzolana<br />
Castelnuovo di Porto - Dopo la stazione<br />
In questi casi, chiarendo che voi siete i gestori della linea e che la Regione<br />
ne è la proprietaria, i lavori vengono appaltati direttamente dalla<br />
Regione oppure c’è un procedimento che prevede che li seguiate voi?<br />
La modalità di realizzazione dei lavori è decisa dalla Regione. Attualmente<br />
vi sono progetti gestiti direttamente dalla Regione ed altri affidati<br />
ad Atac. Nel caso dei passaggi a livello restiamo ancora in attesa<br />
dell’approvazione del progetto generale di cui sopra. Non è quindi possibile<br />
attivare le procedure di gara necessarie all’attribuzione dei lavori.<br />
Possiamo dire, invece, che sono partiti gli interventi previsti per il<br />
raddoppio dei binari nella tratta extraurbana della Roma-Viterbo. I lavori<br />
sono gestiti in parte da Atac e in parte dai tecnici della Regione Lazio.<br />
Dal 7 gennaio scorso avete apportato delle modifiche sopprimendo<br />
una serie di fermate urbane (quelle tra Montebello e Piazzale Flaminio)<br />
nelle corse da Roma a Civita Castellana e viceversa, mentre gli orari<br />
di transito sono rimasti gli stessi. Questo significa che avete dato l’ordine<br />
di rallentare in prossimità dei passaggi a livello più pericolosi?<br />
La velocità da tenersi in prossimità di un passaggio a livello è fissata<br />
in relazione alle caratteristiche dell’attraversamento ed al tipo di protezione<br />
di cui è dotato. Eventuali rallentamenti necessari vengono prescritti<br />
a prescindere dall’orario. Non esiste perciò nessuna<br />
correlazione tra le modifiche fatte ad alcune corse extraurbane e la<br />
velocità di sicurezza, che i nostri macchinisti sempre devono rispettare<br />
in prossimità dei passaggi a livello.<br />
Morlupo - Di fronte alla Casa Cantoniera<br />
Morlupo - Via dei Villini<br />
Morlupo - Località Assura<br />
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VERSIONE 4<br />
Assessorato alla Mobilità della Regione<br />
Lazio<br />
di Loretta Peschi<br />
L’associazione “Barriere per Vivere” (vedi riquadro dedicato<br />
in questo servizio) ha incontrato i dirigenti del<br />
settore “Ferro” dell’Assessorato alla Mobilità della<br />
Regione Lazio; a seguito di quella riunione tale dirigenza<br />
ha scritto all’associazione la seguente lettera elettronica:<br />
“Questa Struttura (direzione Ferro dell’Assessorato<br />
alla Mobilità n.d.r.) ha convocato l’esercente ATAC<br />
presso la Regione Lazio, nelle persone del direttore<br />
d’esercizio e del responsabile della sicurezza. Dall’incontro<br />
è scaturita la necessità di approntare un programma<br />
di interventi urgenti finalizzato al<br />
rafforzamento della sicurezza sulla linea ferroviaria<br />
in argomento, in particolare nei punti dove i rischi sono<br />
maggiori a causa dell’alta frequenza di attraversamenti<br />
e del non rispetto dei segnali di preavviso ottico-acustico.<br />
L’ATAC, in data 21.01.<strong>2014</strong>, ha fatto pervenire<br />
un programma di interventi che prevede, fra l’altro, la<br />
chiusura di alcuni PL lungo l’intera tratta e la installazione<br />
di barriere di sicurezza in altri passaggi a livello.<br />
In particolare, per il PL 9 (luogo dell’incidente) è prevista<br />
l’installazione di semibarriere. La proposta di intervento<br />
sul PL 9, che si ritiene condivisibile, necessita di un progetto<br />
(in fase di redazione da parte di ATAC). Successivamente<br />
lo stesso, come previsto dalla legge, sarà<br />
sottoposto al N. O. tecnico da parte del Ministero Infrastrutture<br />
e Trasporti - USTIF” (lettera elettronica del 3<br />
febbraio a firma dell’Ing. Carlo Cecconi, dirigente del<br />
Settore Ferro dell’Ass.to alla Mobilità della Regione<br />
Lazio). Da fonte ATAC si è appreso, in via ufficiosa, che<br />
il “programma di interventi” consisterebbe nella dotazione<br />
di barriere per altri due passaggi a livello, non<br />
meglio precisati. Poiché la questione riguarda vari Comuni,<br />
l’associazione chiederà un Tavolo con tutti i sindaci<br />
interessati per monitorare insieme la tempistica<br />
dello svolgimento di tutti gli atti, burocratici e tecnici,<br />
che porteranno al posizionamento delle barriere, e non<br />
solo su tre PL. Questa azione ha subìto un rallentamento<br />
a causa delle grandi piogge che, colpendo il nostro<br />
territorio, hanno richiesto l’immediata e prioritaria<br />
attenzione delle amministrazioni locali e dei cittadini.<br />
Le concLusioni<br />
VI ABBIAMO PRESENTATO 4<br />
VERSIONI DIFFERENTI, DATECI<br />
DAGLI ENTI PREPOSTI A RI-<br />
SOLVERE QUESTO PROBLEMA.<br />
URGE, A NOSTRO PARERE, UN<br />
INTERVENTO FORTE DA PARTE<br />
DEI SINDACI INTERESSATI PER<br />
PRETENDERE RISPOSTE<br />
CHIARE E TEMPI CERTI.<br />
difficile passarci sopra<br />
di Daniela Buongiorno<br />
Tredici morti e 9 feriti. È questo il bilancio degli<br />
incidenti ai passaggi a livello nel 2012 in Italia,<br />
ultimo dato ufficiale disponibile.<br />
Circa il 98% di tutti gli incidenti che avvengono<br />
in prossimità dei passaggi a livello sono dovuti<br />
al mancato rispetto del Codice della Strada. Lo<br />
rivelano i dati forniti dall’Agenzia Ferroviaria Europea<br />
il 7 maggio 2013 in occasione della “5^<br />
Giornata internazionale per l’informazione e la<br />
sensibilizzazione sui passaggi a livello”.<br />
Tuttavia non sempre gli incidenti sono imputabili<br />
alla disattenzione e disinformazione dei cittadini.<br />
Quanto piuttosto alla “disattenzione” e disorganizzazione<br />
del sistema ferroviario e di chi lo gestisce.<br />
- Proprietaria linea ferroviaria roma Nord:<br />
Regione Lazio<br />
- Ente gestore delle ferrovie concesse: ATAC<br />
- Nel tratto Montebello-Viterbo si contano:<br />
- 119 passaggi a livello (PL): 58 pubblici<br />
e 61 privati;<br />
- dei 58 PL pubblici 6 sono dotati di<br />
sbarre e i restanti 52 sono dotati di Segnalazione<br />
Ottico-Acustica (SOA).<br />
Nota bene: i passaggi a livello con Segnalazione<br />
Ottico-Acustica sono quelli dotati di Croce<br />
di Sant’Andrea. Possono essere semaforizzati<br />
(se la visibilità verso la ferrovia è sufficiente<br />
solo da breve distanza dal binario)<br />
oppure non semaforizzati (se la visibilità<br />
verso la sede ferroviaria è sufficiente lungo tutto<br />
il percorso di approccio). In ogni caso sono<br />
senza barriere.<br />
- costo messa in sicurezza di un passaggio<br />
a livello nel tratto roma Nord: €115.000<br />
Attenzione: non si parla di sostituzione con sottopassi<br />
o cavalcavia, non si parla dell’eliminazione<br />
dei passaggi a livello. Si tratta dell’istallazione<br />
di “semplici” sbarre orizzontali.<br />
Sul tratto della ferrovia di Roma Nord sono stati<br />
identificati, già da tempo, 5 passaggi a livello<br />
pericolosi (uno dei quali è quello in via sant’Antonio<br />
a Castelnuovo di Porto dove si è verificato<br />
l’incidente dello scorso 2 gennaio in cui ha perso<br />
la vita una donna di 55 anni). Tuttavia si è deciso,<br />
forse, di intervenire per la messa in sicurezza<br />
di uno solo dei cinque: proprio quello in<br />
via Sant’Antonio di Castelnuovo di Porto. Gli altri<br />
dovranno aspettare (ancora).<br />
A livello nazionale rete ferroviaria Italiana<br />
ha soppresso 57 passaggi a livello nel 2012<br />
e al momento sono in corso lavori di eliminazione<br />
di 123 PL con un investimento di 220 milioni<br />
di euro. Sono tutti interventi finanziati dallo<br />
Stato e concordati con gli Enti locali (Regioni,<br />
Province e Comuni). Dai Piani Regionali per l’eliminazione<br />
dei PL nel 2013 si può notare che:<br />
- nel Lazio: prevista l’eliminazione di 2 passaggi<br />
a livello (nessuno dei quali è sul tratto della ferrovia<br />
di Roma Nord).<br />
Informazioni Utili:<br />
- Un’automobile che viaggia a 100 km/ora impiega<br />
80 metri per fermarsi. Un treno che viaggia a 90<br />
km/ora ha bisogno di 1200 metri per fermarsi.<br />
La Regione Lazio invece è ancora ferma.<br />
29
ESCLUSIVA<br />
Intervista<br />
PARLA ANTONELLA BERNARDONI<br />
SINDACO DI CAPENA<br />
di Laura Bernardini<br />
“Amareggiata dagli attacchi personali, ma lotterò per un futuro<br />
sano di Capena”<br />
A meno di tre mesi dalle elezioni amministrative abbiamo incontrato<br />
il Sindaco di Capena, per un bilancio sui cinque anni del suo<br />
mandato, un’analisi di come è stata gestita la situazione alluvione<br />
e per capire se e come ha pensato di ricandidarsi alle elezioni comunali<br />
che si terranno il prossimo 25 maggio.<br />
Iniziamo proprio dalla situazione alluvione: ad oggi qual è il<br />
bilancio dei danni subiti dal territorio e dalle famiglie?<br />
Da una prima analisi abbiamo riscontrato danni alle strade e<br />
alle infrastrutture per circa quattro milioni di euro. In totale<br />
gli interventi individuati sono 19, esclusi quelli di somma urgenza<br />
già realizzati.<br />
Tra gli interventi che dovranno essere messi a punto, sempre<br />
che il governo accolga la richiesta di stato di calamità naturale<br />
avanzata nei giorni scorsi dal presidente della Regione Zingaretti<br />
e stanzi i conseguenti finanziamenti ai Comuni, c’è la<br />
messa in sicurezza della voragine che si è creata in via Rosetole<br />
(costo stimato 900.000 euro), il rifacimento del ponte in<br />
Via Maleranca (costo stimato 500.000 euro) e il manto stradale<br />
della stessa via e di altre strade interessate dall’alluvione<br />
(Via Mola Saracena, Via Montececchitto ), oltre a interventi<br />
per movimenti franosi all’interno del centro abitato.<br />
E per quanto riguarda aziende e privati cittadini?<br />
Più difficile sarà quantificare i danni subiti dalle aziende sulla<br />
Via Tiberina e soprattutto dai privati: non ci sono abitazioni<br />
con lesioni strutturali, come accertato dai Vigili del Fuoco, ma<br />
la furia dell’acqua ha spazzato via muri di cinta, ha trascinato<br />
a valle macchine, bomboloni dei gas, suppellettili<br />
varie, ecc.: le perdite sono ingenti, ma<br />
non siamo ancora in grado di sapere se è<br />
previsto un risarcimento per i privati e come<br />
eventualmente potrà essere gestito. A tale<br />
scopo saranno comunque approntate delle<br />
schede di valutazione.<br />
Su social network come Facebook ed in<br />
particolare da parte di forze politiche a lei<br />
avverse, come il “Maestrale” sono piovute<br />
accuse secondo le quali molte persone in<br />
difficoltà sono state lasciate da sole per<br />
ore e ore...<br />
Si tratta delle solite polemiche di chi cerca di strumentalizzare<br />
demagogicamente ogni situazione, anche un evento così doloroso<br />
come l’alluvione. In realtà ci siamo mossi con tempestività,<br />
avendo ben chiare le priorità di intervento: appena<br />
recepito l’allarme, di concerto con la locale stazione dei Carabinieri<br />
e con la polizia locale, abbiamo prontamente attivato,<br />
come previsto dal piano di protezione civile comunale, le organizzazioni<br />
di soccorso e assistenza presenti sul territorio: il<br />
nucleo di protezione civile dell’associazione nazionale carabinieri,<br />
la croce rossa italiana comitato locale valle del Tevere e<br />
IL BENE DI CAPENA,<br />
OGNI GIORNO, CON<br />
PASSIONE E DEDI-<br />
ZIONE E SENZA IN-<br />
T E R E S S I<br />
PERSONALI: QUE-<br />
STO È IL MIO UNICO<br />
OBIETTIVO.<br />
alcuni volontari dotati di mezzi (ruspe, trattori,<br />
pompe aspiranti) in grado di superare<br />
il muro di acqua e fango che si era creato:<br />
l’intervento di somma emergenza, che non<br />
poteva essere differito, era mettere in sicurezza<br />
le persone che erano rimaste intrappolate<br />
nei veicoli direttamente travolti<br />
dalla piena sulla via provinciale, e poi effettuare<br />
la verifica sulle abitazioni. Nel frattempo<br />
erano sopraggiunte alcune unità<br />
dei vigili del fuoco e del corpo forestale, ma<br />
la gravità e l’estensione del fenomeno meteorologico<br />
su Roma e su tutta l’area a<br />
nord della Capitale non consentiva la disponibilità<br />
di molti mezzi o risorse umane.<br />
Quante sono state le persone rimaste fuori casa?<br />
In base ad un primo sopralluogo effettuato già nella tarda se-<br />
30
ilnuovo<br />
rata del 31 fino a notte inoltrata alla<br />
presenza della sottoscritta e del comandante<br />
della polizia locale, i vigili<br />
del fuoco avevano inizialmente interdetto<br />
l’intera area di Via Rosetole<br />
considerata a rischio per la presenza<br />
di bomboloni di gas, fili elettrici<br />
scoperti ecc. e altri elementi di<br />
pericolosità (peraltro tempestivamente<br />
rimossi). Un nuovo sopralluogo<br />
effettuato nella mattina di<br />
sabato 1° febbraio ha limitato l’inagibilità<br />
ad una sola casa, che non<br />
presentava cedimenti strutturali ma<br />
affacciava direttamente sulla voragine.<br />
Per lo stesso motivo venivano<br />
interdette due attività (una palestra<br />
e un centro di autodemolizione).<br />
Pertanto il provvedimento di sgombero<br />
ha riguardato due soli nuclei familiari:<br />
uno ha trovato ospitalità<br />
presso parenti, l’altro alloggiato per<br />
dieci giorni a spese del comune in<br />
un bed and breakfast e successivamente<br />
trasferito in una casa del<br />
centro storico messa a disposizione da una signora a seguito<br />
dell’annuncio pubblicato sul sito del comune (richiesta<br />
disponibilità alloggi). Erano comunque stati approntati dei<br />
posti letto presso l’edificio comunale ma nessuno ne ha<br />
usufruito.<br />
<strong>Il</strong> sindaco Bernardoni mentre ci illustra sulla<br />
mappa di Capena le zone maggiormente colpite<br />
dall'alluvione<br />
Sempre sull’alluvione: ci sono state<br />
diverse critiche nei suoi confronti<br />
perché non ha voluto richiedere<br />
l’aiuto dell’esercito - come invece accaduto<br />
a Fiumicino - e perché a<br />
quanto pare ha rifiutato la collaborazione<br />
di alcuni volontari con le ruspe.<br />
Cosa risponde?<br />
Sul posto erano presenti mezzi e personale<br />
tecnico della C.O.G.E.I., società<br />
che gestisce la rete idrica e fognaria<br />
comunale, perché l’alluvione aveva interrotto<br />
anche un tratto di acquedotto<br />
e di fognatura che per ragioni di igiene<br />
e sanità pubblica andavano ripristinati<br />
immediatamente; con la procedura<br />
della somma urgenza li abbiamo riattivati<br />
in tempi brevissimi. Erano inoltre<br />
presenti altri mezzi di ditte contattate<br />
dall’ufficio tecnico comunale, pertanto<br />
ad un certo momento, data anche la<br />
particolare situazione ambientale, si<br />
era creata una situazione di viabilità<br />
piuttosto difficile che si è ritenuto opportuno<br />
non aggravare con la presenza<br />
di altri mezzi pesanti, peraltro attivati da privati non<br />
autorizzati. Come pure non risponde al vero il fatto che ho<br />
allontanato i volontari: per ragioni di sicurezza ho preferito<br />
non far accedere all’area persone che per età (minorenni)<br />
o equipaggiamento non idoneo potevano loro stessi correre<br />
dei rischi.<br />
31
ESCLUSIVA<br />
Intervista<br />
E per quanto riguarda l’esercito?<br />
Riguardo al mancato coinvolgimento dell’Esercito, ricordo<br />
che la procedura di attivazione è piuttosto lunga<br />
e complessa e richiede necessariamente alcune ore,<br />
se non giorni, a partire dal verificarsi dell’evento; per<br />
questo motivo, nei piani di protezione civile è previsto<br />
che l’attività di primo soccorso e assistenza debba essere<br />
garantita dalla struttura locale, ed è quanto abbiamo<br />
fatto; a Fiumicino, che pure ha priorità di<br />
interventi essendo sede di Aereoporto Internazionale,<br />
l’Esercito è intervenuto il 6 febbraio.<br />
Qual è il lavoro più urgente da fare ora?<br />
Mettere in sicurezza la voragine che si è creata a Rosetole.<br />
Verrà forse ripristinata la “scolina” che fino agli anni<br />
Settanta, quando Rosetole era ancora campagna, raccoglieva<br />
le acque piovane e quelle reflue dai campi. La<br />
scolina fu successivamente interrata, iniziarono le prime<br />
costruzioni, dapprima abusive, poi perimetrate ai sensi<br />
della legge regionale 28/80 come “nucleo spontaneo<br />
sorto in zona agricola “.<br />
L’acqua si è ripresa quello che le era stato tolto...C’era<br />
già stato in zona un precedente nel 1966, quando non<br />
c’erano ancora costruzioni, una macchina travolta e trascinata<br />
via da una piena: questo precedente avrebbe dovuto<br />
far riflettere sui rischi idrogeologici del sito. Le<br />
problematiche di quella zona hanno quindi origini più remote,<br />
non risalgono certo al periodo attuale.<br />
<strong>Il</strong> conto corrente sul sito del Comune per cosa è<br />
stato aperto?<br />
Come dicevo prima, al momento non ci sono certezze su<br />
un eventuale aiuto ai privati e poiché purtroppo con i fondi<br />
pubblici non ci è consentito per legge (direttive C.E.E.) abbiamo<br />
cercato di attivare altre forme per dare un contributo<br />
alle famiglie che hanno subito i danni più ingenti.<br />
Tra poche settimane terminano i suoi cinque anni di<br />
amministrazione. Qual è il bilancio di quanto realizzato?<br />
C’è qualcosa che si rimprovera?<br />
La cosa fondamentale per la quale mi sono battuta in<br />
questi anni, soprattutto con la nuova giunta costituitasi<br />
nel febbraio 2012, è la tutela del territorio.<br />
Nel documento preliminare di indirizzo del nuovo piano<br />
regolatore in fase di elaborazione sono stati messi dei<br />
paletti ben precisi, limitare le costruzioni e l’espansione<br />
della popolazione soprattutto nelle zone che consideriamo<br />
a rischio, e dare maggiore spazio a servizi e infrastrutture:<br />
i fatti di questi giorni ci hanno dato ragione e<br />
per questo continuerò a battermi...<br />
<strong>Il</strong> grande rammarico in questi cinque anni è di avere<br />
avuto pochissimi fondi a disposizione a causa dei pesanti<br />
tagli imposti dal governo centrale; nonostante ciò, abbiamo<br />
fatto il meglio che potevamo: realizzato un grande<br />
parcheggio nel centro del paese, una nuova mensa scolastica,<br />
abbiamo completato la nuova scuola media con<br />
nuove aule, tra queste l’Aula Magna, la palestra e il<br />
campo di pallavolo dotandola anche di un impianto fotovoltaico.<br />
È quasi completa la ristrutturazione della scuola<br />
dell’infanzia Jolanda di Savoia, la realizzazione di un<br />
ascensore nella<br />
piazza del parcheggio,<br />
il<br />
r e c u -<br />
pero e<br />
il ris<br />
a -<br />
I lavori di risanamento nel Centro Storico di Capena (foto di Stefano Scorretti)<br />
32
ilnuovo<br />
namento del Centro Storico e la realizzazione di una<br />
strada in prossimità degli edifici scolastici. C’è il progetto<br />
per la costruzione di una nuova scuola dell’infanzia che<br />
è in attesa di finanziamento regionale; le tariffe trasporto<br />
e mensa scolastica sono tra le più basse rispetto ai comuni<br />
limitrofi, abbiamo avviato la raccolta differenziata<br />
porta a porta con risultati soddisfacenti di cui per primi<br />
i cittadini di Capena rispettosi delle regole devono sentirsi<br />
orgogliosi. Mi rimprovero il fatto di non aver saputo<br />
pubblicizzare meglio le cose buone che abbiamo fatto...<br />
Si ricandiderà alla carica di sindaco?<br />
Le cattiverie di questi giorni, e non solo, mi hanno ferito<br />
Panorama di Capena<br />
molto, soprattutto perché oltre all’istituzione<br />
colpiscono spesso anche la sfera privata e<br />
professionale: non è questo il modo di fare<br />
politica e proprio per questo motivo non mi<br />
va di lasciare campo libero a persone che<br />
non farebbero il bene di Capena: ritengo di<br />
poter dare ancora molto ai miei concittadini.<br />
E con quali formazioni politiche pensa di<br />
candidarsi ?<br />
La mia idea è quella di portare avanti una<br />
coalizione più ampia possibile: una lista civica<br />
aperta, oltre che ai partiti e alle persone che<br />
mi hanno appoggiato in questi ultimi due anni,<br />
a tutti coloro che condividono l’amore per Capena<br />
e perseguono un progetto per una Capena sana,<br />
accogliente, viva.<br />
Non ho interessi personali da portare avanti, forse non<br />
tutti i concittadini sanno che come sindaco percepisco<br />
un’indennità mensile di circa 600 euro e gli assessori<br />
la metà (in base al numero di abitanti ci spetterebbe di<br />
più ma abbiamo rinunciato), e le nostre indennità spesso<br />
sono state messe a disposizione per finanziare eventi e<br />
iniziative laddove non era possibile (o non era consentito)<br />
disporre di fondi pubblici.<br />
<strong>Il</strong> bene di Capena, ogni giorno, con passione e dedizione e<br />
senza interessi personali: questo è il mio unico obiettivo.<br />
33
INCHIESTA<br />
Associazioni Pro Loco<br />
LE PRO LOCO DELLA NOSTRA AREA<br />
Sono associazioni che promuovono (o almeno dovrebbero) il territorio locale e il suo<br />
sviluppo. Hanno origini lontane, la prima risale addirittura al 1881 in Trentino. Dagli<br />
anni Sessanta fino a qualche anno fa erano uno dei “motori” dei nostri Comuni. Siamo<br />
andati a verificare se è ancora così. E abbiamo scoperto significative differenze anche<br />
a distanza di pochi chilometri…<br />
PRO LOCO SACROFANO<br />
Indirizzo: Piazza del Mercato, 2<br />
Telefono: 069011701<br />
E-mail: prolocosacrofano@tiscali.it<br />
Presidente: Francesco Giuliani<br />
Eletto: nel 2002<br />
Prossime elezioni previste: marzo <strong>2014</strong><br />
Numero soci iscritti: 35<br />
Numero volontari che partecipano alla organizzazione di<br />
eventi: una media di 25<br />
Ultimo bilancio approvato il: N.P.<br />
Sito web: No<br />
Pagina Facebook: No<br />
Adesione all’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia): Sì<br />
Eventuale contributo 2013 da parte del Comune: No<br />
Forme di sostegno economico: Fondi Regionali – Sottoscrizione<br />
agli eventi – Lotteria<br />
Eventuali sponsorizzazioni: N.P.<br />
Forme di pubblicità degli eventi organizzati: Locandine<br />
Programma manifestazioni <strong>2014</strong>: Festa di Carnevale<br />
Partecipazione a bandi provinciali e/o regionali:<br />
NON ANCORA<br />
La “Sagra delle pappardelle al cinghiale” è l’evento di punta<br />
dell’associazione Pro-Loco Sacrofano: ogni anno, a fine ottobre,<br />
centinaia di persone si riversano in piazza Ugo Serata<br />
per gustare un piatto tipico della tradizione, accompagnati<br />
da musica e buon vino. Dietro questo evento ci sono gli organizzatori<br />
della Pro-Loco, ente senza fini di lucro nato per<br />
promuovere il tessuto turistico,<br />
culturale, ambientale e sociale<br />
del territorio in cui opera. Fondato<br />
nel 1971, ha avuto un periodo<br />
di stasi, per poi riattivarsi<br />
intorno al 2000. <strong>Il</strong> presidente,<br />
in carica da 12 anni, è Francesco<br />
Giuliani, il vicepresidente Felice<br />
Bagalino e il segretario<br />
Adriano Francolini. Gli iscritti al<br />
momento sono circa 35.<br />
Per portare avanti le loro iniziative,<br />
fra le quali la celebrazione<br />
del Santo Patrono e l’allestimento<br />
dell’albero di Natale, sono coadiuvati dal Comune di<br />
Sacrofano e, attraverso l’iscrizione all’albo regionale e all’Unpli<br />
(Unione nazionale pro loco d’Italia), possono partecipare<br />
ai bandi di gara e fare richiesta di contributi.<br />
Nel 2013 i fondi dalla Regione Lazio “non sono arrivati -<br />
36<br />
Pro Loco Sacrofano da sinistra <strong>Il</strong> segretario Adriano Francolini, il<br />
presidente Francesco Giuliani e il vicepresidente Felice Bagalino<br />
spiega a <strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong> il segretario - ma si spera per il <strong>2014</strong>”.<br />
Intanto si avvicina la consueta festa di carnevale che la Pro-<br />
Loco organizza nei locali messi a disposizione dalla Fraterna<br />
Domus (centro di accoglienza per pellegrini) e i vertici si augurano<br />
che “L’esiguità delle risorse in cassa non comprometta<br />
il risultato dell’evento”.<br />
A marzo, intanto, è previsto un importante momento di rinnovamento<br />
per la Pro-Loco: scade il mandato e partirà la<br />
campagna di tesseramento con relativa votazione delle<br />
nuove cariche. L’avviso verrà inserito nell’albo pretorio del<br />
Comune di Sacrofano. <strong>Il</strong> presidente Giuliani traccia un bilancio<br />
della propria esperienza: “Sono stati anni positivi, anche<br />
fra le difficoltà e ringrazio il Comune e l’attuale sindaco<br />
Tommaso Luzzi per la collaborazione. Ora mi piacerebbe<br />
che un giovane volenteroso si facesse avanti per prendere<br />
il testimone”. La Pro-Loco ha recentemente cambiato sede,<br />
da quando l’ente Parco di Veio si è installato nei locali della<br />
ex scuola elementare, e ora si trova nel palazzetto di proprietà<br />
del Comune in piazza del Mercato, ad uso gratuito.<br />
Per informazioni il numero di telefono è 069011701 e l’email<br />
prolocosacrofano@tiscali.it.<br />
di Elena Amadori
ilnuovo<br />
PRO LOCO RIANO<br />
Indirizzo: via XXIV maggio – 00060 Riano<br />
Telefono: la pro loco non ha un telefono, se si<br />
vuole chiamare occorre contattare il Comune<br />
E-mail: prolocoriano@tiscali.it<br />
Presidente: Orlando Montinaro<br />
Eletto il: 6 novembre 2012<br />
Prossime elezioni previste: Novembre 2016<br />
Numero soci iscritti: circa 170<br />
Numero volontari che partecipano alla organizzazione di<br />
eventi: si tratta di iscritti ad altre associazioni oltre che di<br />
volontari, il loro numero varia a seconda dell’evento, fino ad<br />
un massimo di circa 30 persone<br />
Ultimo bilancio approvato: Ottobre del 2013<br />
Sito web: http://www.prolocoriano.it<br />
<strong>Il</strong> link al sito è presente sul sito del Comune: SI<br />
Pagina Facebook: SI (Proloco Riano)<br />
Adesione all’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco D’Italia): Si<br />
Eventuale contributo 2013 da parte del Comune: Sì, per<br />
organizzazione eventi, circa 5.000 euro.<br />
Forme di sostegno economico: Quote sociali 10 euro /<br />
anno (dà diritto ad assistere alle riunioni e votare); elargizioni<br />
di qualsiasi natura ed a qualunque titolo erogato da<br />
Enti Pubblici e Privati; i proventi di gestione di attività e/o di<br />
iniziative permanenti od occasionali.<br />
Eventuali sponsorizzazioni: Università Agraria e Banca<br />
Credito Cooperativo Riano sono i maggiori sponsor, tramite<br />
contributo economico agli eventi; poi vi sono esercizi commerciali<br />
che forniscono piccoli contributi<br />
Forme di pubblicità degli eventi organizzati: Sito internet e pagina<br />
facebook, sito del comune di Riano, siti specialistici (sagre,<br />
fiere) volantinaggio, manifesti a Riano e nei paesi limitrofi<br />
Programma manifestazioni <strong>2014</strong>:<br />
“Festa di San Giorgio”, a supporto della Confraternita che<br />
organizza la Festa (23 aprile)<br />
“Sagra degli Arrosticini” (28-29-30-31 maggio, 1 giugno);<br />
“Festa della Rosa e della Cicuta” (31 maggio)<br />
“Festa di Sant’Antonio”, collaborazione per il centenario<br />
della confraternita (21-22 giugno)<br />
“Festa di S. Gabriele” presso frazione Costaroni (4-5-6 luglio)<br />
“Sagra della Panonta” (31 luglio, 1, 2 e 3 agosto)<br />
“Roma al Castello” (settembre)<br />
“Festa medievale degli arcieri di San Giorgio” (ottobre)<br />
“Sagra della polenta e del pangiallo” (8 e 9 dicembre)<br />
“Notte bianca e mercatino” (dicembre)<br />
LA PAROLA AL PRESIDENTE<br />
ORLANDO MONTINARO<br />
“Dedico il mio tempo libero da tanti<br />
anni all’interno della Pro Loco di<br />
Riano assieme ad altri con passione<br />
e piacere, desidero perciò ringraziare<br />
l’amministrazione comunale<br />
ed in particolare l’assessore alla<br />
cultura Italo Arcuri per la fiducia<br />
accordatami, l’Università Agraria e la BCC per il loro sostegno,<br />
i soci per il loro contributo, il direttivo che si impegna<br />
materialmente, sacrificando il tempo libero. Tutti i volontari<br />
che ci aiutano, le associazioni che a vario titolo collaborano,<br />
fra le quali ricordo la PARS Riano (associazione di soccorso<br />
che gestisce il servizio ambulanza), l’associazione carabinieri<br />
in congedo, i carabinieri e la polizia locale e tutte le associazioni<br />
che collaborano con noi.<br />
Ai cittadini rivolgo l’invito a partecipare agli eventi da noi organizzati,<br />
ma anche a contattarci per fornire se lo desiderano<br />
il proprio contributo. <strong>Il</strong> mio impegno andrà nella<br />
direzione di un consolidamento delle iniziative e se possibile<br />
di un loro ampliamento (ad es. l’organizzazione di passeggiate<br />
in bici), nel pieno rispetto della normativa vigente,<br />
nonché nel potenziare il lavoro di raccordo fra i vari enti, organizzazioni,<br />
eventi, al fine di evitare sovrapposizioni e fare<br />
sinergia nell’interesse della cittadinanza.”<br />
di Maurizio Lancellotti<br />
37
INCHIESTA<br />
Associazioni Pro Loco<br />
PRO LOCO<br />
CASTELNUOVO DI PORTO<br />
Indirizzo: Piazza del Popolo (di proprietà<br />
del Comune, inagibile per umidità)<br />
Telefono: No<br />
E-mail: No<br />
Presidente: Luciano Picchiotti, facente funzione della presidente<br />
Paola Zaccaro dimessasi nel 2010<br />
Eletto nel: 2009<br />
Prossime elezioni previste: <strong>2014</strong><br />
Numero soci iscritti: 2<br />
Numero volontari organizzazione eventi: circa 5<br />
Ultimo bilancio approvato il: 31-12-2012<br />
Sito web: No<br />
Pagina Facebook: No<br />
Adesione all’UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco D’Italia: No<br />
(fino al 2012)<br />
Contributo 2013 da parte del Comune: No<br />
Forme di sostegno economico: Nessuna<br />
Eventuali sponsorizzazioni: Nessuna<br />
Forme di pubblicità degli eventi organizzati: Manifesti/Locandine/Radio<br />
Programma manifestazioni <strong>2014</strong>:<br />
Sagra della Polenta (terza domenica ottobre)<br />
Partecipazione a bandi provinciali e/o regionali: ultimi nel<br />
2011/12 ma senza aver ricevuto contributi.<br />
L’edizione 2013 della Sagra della Polenta, per varie cause è andata male<br />
LA PAROLA AL PRESIDENTE (FACENTE FUNZIONE)<br />
LUCIANO PICCHIOTTI<br />
“Purtroppo nel 2013 la Sagra della Polenta è andata male per<br />
vari motivi: prima abbiamo dovuto spostare la tradizionale data<br />
della terza domenica di ottobre per motivi tecnici. Poi il giorno prefissato,<br />
la prima domenica di novembre, il maltempo ha finito per<br />
rovinare definitivamente la manifestazione. Purtroppo c’è però da<br />
dire – prosegue Picchiotti – che da quando la presidente eletta<br />
si è dimessa nel 2010 le cose sono andate sempre peggiorando.<br />
Senza l’appoggio concreto dell’amministrazione comunale,<br />
che ritiene la Pro Loco alla stregua delle altre associazioni<br />
presenti sul territorio e con un numero di soci e volontari così<br />
esigui le cose non possono funzionare. Quest’anno finalmente si<br />
eleggerà il nuovo consiglio e mi auguro che forze giovani e nuove<br />
si avvicinino alla Pro Loco e che questa possa tornare ad avere<br />
un ruolo centrale nella vita del Paese.”<br />
di Emilio Picchiotti<br />
38
ilnuovo<br />
PRO LOCO MORLUPO<br />
Indirizzo: via Giulio Roncacci<br />
Telefono: 3939607819<br />
E-mail: info@prolocomorlupo.it<br />
Presidente: Giuseppe Scoccia<br />
Eletto nel: giugno 2010<br />
Prossime elezioni previste: <strong>2014</strong><br />
Numero soci iscritti: 7<br />
Numero volontari organizzazione eventi: numerosi<br />
Ultimo bilancio approvato nel: 2013<br />
Sito web: www.prolocomorlupo.it/ (aggiornato al 16 agosto 2013)<br />
Pagina Facebook: Proloco Morlupo<br />
Adesione all’UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco D’Italia: Si<br />
Contributo 2013 da parte del Comune: Si<br />
Forme di sostegno economico:<br />
Contributi del Comune e Sponsorizzazioni<br />
Forme di pubblicità degli eventi organizzati:<br />
Manifesti/Locandine/Giornali Nazionali<br />
Programma manifestazioni <strong>2014</strong>: Sfilata di Carnevale (domenica<br />
e martedi grasso); Estate Morlupese (musica, spettacolo, teatro);<br />
Sagra della Salsiccia; Spettacoli Teatrali (Teatro Aldo Fabrizi)<br />
Partecipazione a bandi provinciali e/o regionali:<br />
tutti gli anni ma senza aver mai ricevuto contributi.<br />
LA PAROLA AL PRESIDENTE GIUSEPPE SCOCCIA<br />
La nuova Pro Loco Morlupo nasce dall’unione di 7 diverse associazioni<br />
presenti sul territorio. Dopo un periodo di stallo ha rafforzato<br />
negli ultimi anni la sua attività. “Abbiamo cercato di<br />
riportare le persone in piazza che in passato era stata un po’<br />
abbandonata sia dai giovani che dai vecchi. E in questo devo<br />
dire che c’è stato un grosso successo”. Parole del Presidente<br />
della Pro Loco Morlupo Giuseppe Scoccia che si è detto soddisfatto<br />
in particolare dell’adesione dei commercianti della zona:<br />
“Riceviamo contributi sostanziosi da parte del Comune non<br />
solo a livello economico: per gli eventi mettono a disposizione<br />
gratuitamente la piazza, le attrezzature, il teatro. Tuttavia<br />
facciamo molto affidamento sul volontariato e sulla pubblicità<br />
e ci ha fatto quindi piacere che negli ultimi anni l’adesione da<br />
parte dei commercianti sia cresciuta”.<br />
Tuttavia i problemi non mancano. E a peccare è innanzitutto la burocrazia.<br />
Come ci spiega il Presidente Scoccia organizzare un<br />
evento è diventato sempre più complesso: “Per un evento come<br />
la sagra della salsiccia, ad esempio, è necessario presentare un<br />
progetto che deve essere approvato,<br />
richiedere le autorizzazioni,<br />
registrarsi alla Camera di Commercio.<br />
Una volta era senza<br />
dubbio molto più semplice. Inoltre<br />
il Presidente, la Pro Loco, devono<br />
assumersi responsabilità<br />
anche a livello penale”.<br />
E poi ci sono i costi. Pur soddisfatta<br />
del sostegno non solo<br />
economico da parte del Comune,<br />
la Pro Loco Morlupo denuncia<br />
mancati contributi da<br />
parte della Regione e della Provincia:<br />
“Noi tutti gli anni partecipiamo<br />
a un bando regionale ma<br />
sinceramente non siamo mai<br />
riusciti a prendere soldi dalla<br />
Regione. E infatti - continua<br />
Scoccia - capita che vinci il<br />
bando ma poi i soldi non ci sono<br />
e quindi la Regione non te li da.<br />
Ed è successo più di una volta”.<br />
di Daniela Buongiorno<br />
Estate Morlupese<br />
Sagra della Salsiccia<br />
Carnevale<br />
39
INCHIESTA<br />
Associazioni Pro Loco<br />
PRO LOCO<br />
FIANO ROMANO<br />
Indirizzo:<br />
All’interno del Castello Ducale<br />
Telefono: 3396473569<br />
Email: prolocofianoromano@libero.it<br />
Presidente: Franco Camertoni<br />
Eletto nel: 2010<br />
Prossime elezioni previste: <strong>2014</strong><br />
Numero soci iscritti: 60 circa<br />
Numero volontari organizzazione eventi: stuolo di persone<br />
Ultimo bilancio approvato il: dicembre 2013<br />
Sito web: No<br />
Pagina Facebook: Si<br />
Adesione all’UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco D’Italia: Si<br />
Contributo 2013 da parte del Comune: Si<br />
Forme di sostegno economico: contributi regionali<br />
Eventuali sponsorizzazioni: attività commerciali e industriali<br />
Forme di pubblicità degli eventi organizzati: Manifesti/Locandine/Radio<br />
Suby/Web<br />
Programma manifestazioni <strong>2014</strong>: Festa di Sant’Antonio, il 3<br />
agosto Festa di Santo Stefano, 3° domenica di settembre<br />
Festa della Madonna Addolorata, Mercatino di Natale, Mostra<br />
dei Presepi, Fiano in Festa, Carnevale, Festa di Sant’Eurosia<br />
Partecipazione a bandi provinciali e/o regionali: Si<br />
LA PAROLA AL PRESIDENTE:<br />
“Cultura e spettacolo il nostro vanto”<br />
“<strong>Il</strong> nostro obiettivo è<br />
creare una cultura<br />
delle tradizioni, stimolare<br />
e lasciare un bel ricordo<br />
alle persone che<br />
visitano il nostro territorio.<br />
<strong>Il</strong> mio lavoro cresce<br />
con lo stimolo di fare<br />
cose migliori grazie al<br />
direttivo e ai soci, incentivare<br />
la cultura popolare,<br />
la tradizione, far<br />
conoscere il paese e<br />
non occuparsi solo<br />
della sagra e della gastronomia, ma creare le tradizioni che<br />
alla fine lasceranno qualcosa e diano la possibilità di rivivere<br />
la vecchia cultura”.<br />
“La sede della Pro Loco è attualmente all’interno del Castello<br />
Ducale ma tra poco, credo i primi di marzo, ci sposteremo<br />
nella nuova sede, nel vecchio edificio comunale in un intero<br />
appartamento con tre stanze e una sala riunioni, restaurato<br />
e in fase di inaugurazione. Durante il mio mandato ho<br />
fatto un salto di qualità – spiega il presidente Franco Camertoni<br />
– e anche se è diventato un compito arduo perché le manifestazioni<br />
sono imponenti, abbiamo cercato di riportare in<br />
vita le vecchie tradizioni. Parliamo di un programma piuttosto<br />
ricco, di una festa ogni mese e mezzo, dal Carnevale con la sfilata<br />
dei carri allegorici, dalle sezioni provinciali di Miss Italia,<br />
dalla festa del patrono di Fiano Romano Santo Stefano il 3 agosto,<br />
l’occasione per riportare in vita la vecchia tradizione<br />
della mietitura, con trattori, trebbie e mezzi vecchi, con la<br />
fine della mietitura si aveva infatti la possibilità di vendere<br />
il grano. Ad essa è legata la festa dei vicoli, con stand, cantine<br />
aperte dalla durata di due giorni. La terza domenica di settembre<br />
si festeggia la Festa della Madonna Addolorata, una festa<br />
di una settimana con grandi protagonisti, negli ultimi anni ci<br />
sono stati gli Stadio, Gianluca Grignani, Marco Masini. Una<br />
festa che vede presenti, in piazza Nassiriya, la sera del concerto<br />
oltre 15 mila persone. Largo spazio è dato alla processione<br />
della domenica sera, seguita da oltre 5 mila persone.<br />
Quest’anno si tenuta la IV edizione della mostra dei presepi, a<br />
cui hanno partecipato circa 8000 persone da tutta l’Italia centrale,<br />
da Napoli, Rieti, Viterbo, Frosinone, a cui ha partecipato<br />
anche la scuola di Fiano Romano e sono stati esposti ben 45<br />
presepi. Non possiamo non ricordare i festeggiamenti per<br />
Santa Eurosia, co-patrona di Fiano Romano, la seconda domenica<br />
di ottobre. Un’anticipazione, ancora del tutto da organizzare,<br />
potrebbe essere la festa “Cavalli sotto la torre”,<br />
con la collaborazione dell’associazione La Valle dei Butteri,<br />
scuola ippica Campanello e altre associazioni ippiche fianesi.<br />
Non ci sono stati finora eventi in comune, ma la Pro Loco<br />
di Fiano Romano è disposta a collaborare con altre Pro Loco<br />
limitrofe per uno scambio di idee e creare iniziative diverse.<br />
Attualmente c’è un direttivo composto da 9 persone e da<br />
circa 60 soci, uno stuolo di persone che collaborano e<br />
un’apertura verso chiunque voglia iscriversi. Collaboriamo con<br />
le associazioni locali, culturali e sportive e viviamo grazie al<br />
contributo degli sponsor delle attività commerciali e industriali,<br />
ai finanziamenti regionali e alla collaborazione dell’amministrazione<br />
comunale, sia materiale che organizzativa. Non si può<br />
non citare la collaborazione con il centro anziani per la festa<br />
del dolce, il cui ricavato va tutto in beneficenza. Un ringraziamento<br />
– conclude il presidente - va sicuramente al sindaco<br />
Ottorino Ferilli per la stima, la vicinanza e la collaborazione,<br />
per quanto ha dato e per quanto farà in futuro.<br />
di Laura Bernardini<br />
40
L’ESPERIENZA DI IERI,<br />
LA PREPARAZIONE DI OGGI,<br />
LA SICUREZZA DI DOMANI.<br />
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• Datore di Lavoro<br />
• Formazione e Informazione dei Lavoratori<br />
• Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza<br />
• Dirigenti e Preposti<br />
• Addetti al Pronto Soccorso Aziendale e Antincendio<br />
• Ponteggi<br />
• Procedure HACCP<br />
NUOVI CORSI OBBLIGATORI:<br />
• Piattaforme di Lavoro mobili Elevabili (PLE)<br />
• Gru a Torre, Mobile e per Autocarro<br />
• Carrelli Elevatori Semoventi (Muletti)<br />
• Trattori Agricoli o Forestali<br />
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Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />
di castelnuovo di Porto<br />
RACCOLTA DIFFERENZIATA:<br />
ANCORA CIFRE RECORD<br />
PER CASTELNUOVO<br />
I dati definitivi della raccolta differenziata<br />
relativi all’anno 2013 confermano il trend<br />
positivo per il Comune di Castelnuovo di<br />
Porto, che nel 2012 è risultato il primo tra<br />
i 378 comuni della Regione Lazio, per la<br />
percentuale di Raccolta Differenziata, superiore<br />
al 80%. Un senso civico decisamente<br />
alto dei cittadini ed una buona<br />
organizzazione del servizio porta a porta,<br />
svolto dalla Cooperativa 29 giugno, sono<br />
alla base degli ottimi risultati raggiunti.<br />
Di seguito riportiamo una sintesi dei dati,<br />
relativi ai rifiuti differenziati raccolti con<br />
il sistema “Porta a Porta”. Nella tabella<br />
accanto sono riportati il totale delle 22 categorie<br />
di rifiuti differenziati (Sistema<br />
“porta a porta” + Ecocentro), la quantità<br />
dei rifiuti indifferenziati e la percentuale<br />
della raccolta. Con un’avvertenza: l’unità<br />
di misura è espressa in chilogrammi.<br />
RIFIUTI URBANI DIFFERENZIATI<br />
Frazione Quantitativi (kg)<br />
UMIDO<br />
(domestico, non domestico) 724.080<br />
Scarti verdi 362.660<br />
Carta e cartone 279.600<br />
Vetro 263.530<br />
Plastica - Alluminio 319.114<br />
CALCOLO PERCENTUALE DI RACCOLTA<br />
DIFFERENZIATA<br />
Gruppi Quantitativi (kg)<br />
Totale rifiuti differenziati 2.202.858<br />
Rifiuti indifferenziati 505.960<br />
Rifiuti urbani totali 2.708.818<br />
PERCENTUALE<br />
RACCOLTA<br />
DIFFERENZIATA<br />
81,33%<br />
PROSEGUONO LE “BONIFICHE” DEI RIFIUTI ABBANDONATI SUL TERRITORIO<br />
Come già anticipato nel numero scorso del “<strong>Nuovo</strong>”,<br />
esiste su tutto il territorio il problema dell’abbandono<br />
da parte di cittadini “incivili” di rifiuti lungo i lati delle<br />
strade, fenomeno che sicuramente è aumentato con<br />
l’inizio del porta a porta nei paesi limitrofi. <strong>Il</strong> Comune<br />
sta cercando di contrastare il fenomeno dell’abbandono<br />
dei rifiuti attraverso il monitoraggio del territorio<br />
e per mezzo di sanzioni che vengono emesse dai vigili<br />
urbani e dagli ecoaccertatori della “Cooperativa 29<br />
Giugno”, nei casi fortunati in cui si riesce ad individuare<br />
i responsabili. Inoltre senza badare al fatto che<br />
le strade siano al di fuori del Centro Urbano e quindi<br />
non comunali, vengono periodicamente asportati i rifiuti<br />
da aree delimitate ad esempio parcheggi e lungo<br />
le strade quando si creano delle discariche.<br />
Di seguito vengono elencate le bonifiche fatte nei mesi<br />
di Gennaio e Febbraio <strong>2014</strong>, con l’indicazione dell’area,<br />
della data e del peso del materiale raccolto destinato<br />
per lo più alla discarica:<br />
- Via delle Terrazze (10/01/<strong>2014</strong>, 2000Kg)<br />
- Area Stazione 04/01/<strong>2014</strong> 300Kg<br />
- Rotonda Autostrada 16/01/<strong>2014</strong> 1000Kg<br />
- Area comunale Parco di Veio 04/01/<strong>2014</strong> 500Kg<br />
- Via Monte Vario 23/01/<strong>2014</strong> 200Kg<br />
- Via Marcantonio Colonna 04/01/<strong>2014</strong> 600Kg<br />
- Via Campagnanese 23/01/<strong>2014</strong> 300Kg<br />
- Via Piana Perina 22/02/<strong>2014</strong> 500Kg<br />
(nelle foto “prima” e “dopo” la bonifica)<br />
<strong>Il</strong> quadro delle bonifiche effettuate negli ultimi mesi,<br />
indica che stiamo parlando di almeno 5<br />
tonnellate/mese, per lo più di indiferrenziato, raccolte<br />
per le strade, che rappresentano più del 10%<br />
dell’indifferenziato raccolto con il “Porta a Porta”.<br />
I L C O M U N E<br />
Prima<br />
Dopo
Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />
di castelnuovo di Porto<br />
ADOZIONE PROGRAMMA INTEGRATO<br />
AREE LIMITROFE AL CASELLO AUTOSTRADALE<br />
44<br />
44
Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />
di castelnuovo di Porto<br />
<strong>Il</strong> Consiglio Comunale dello<br />
scorso 13 febbraio ha adottato<br />
il “Programma Integrato<br />
delle aree limitrofe al Casello<br />
autostradale di Castelnuovo<br />
di Porto”, di cui vi<br />
proponiamo uno degli elaborati<br />
più significativi.<br />
Dopo l’avvio dell’iter burocratico<br />
tramite delibera del<br />
30 settembre 2011 e successive<br />
altre determinazioni e<br />
deliberazioni con incarichi a<br />
professionisti per l’elaborazione<br />
del progetto, il 22 ottobre<br />
del 2012<br />
l’Amministrazione comunale<br />
pubblicava un avviso per l’acquisizione<br />
di proposte di manifestazione<br />
di interesse da<br />
parte di soggetti interessati<br />
all’insediamento di impianti<br />
produttivi per lo svolgimento<br />
di attività elencate in un apposito<br />
articolato.<br />
A seguito dell’Avviso, sono<br />
pervenute 6 manifestazioni<br />
d’interesse. Sulla base di questo,<br />
il Responsabile dell’Area<br />
redigeva una relazione con<br />
tre possibili ipotesi di attuazione<br />
del Progetto. Tra queste<br />
l’Amministrazione ha selezionato<br />
quella che consente di lasciare l’attuazione<br />
all’iniziativa privata attraverso la<br />
costituzione di un Consorzio obbligatorio<br />
che per essere costituito necessita di almeno<br />
il 75% di adesione delle proprietà<br />
fondiarie interessate. Tale Consorzio diverrà<br />
poi il soggetto attuatore del Progetto.<br />
Considerato che questa delibera, approvata<br />
il 13 febbraio, costituisce Variante Urbanistica,<br />
l’iter da seguire ora sarà quello<br />
della pubblicazione per 30 giorni e di ulteriori<br />
30 giorni per l’osservazione dei cittadini,<br />
che poi l’Amministrazione esaminerà.
Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />
di castelnuovo di Porto<br />
APPROVATE LE PERIMETRAZIONI<br />
RIFERITE ALLA LEGGE 28/1980<br />
Lo scorso giovedì 13 febbraio il Consiglio Comunale<br />
ha approvato le perimetrazioni di 10 nuclei, grazie<br />
allo strumento della Legge Regionale 28/80. Le aree<br />
individuate sono 10, così denominate: Casale delle<br />
Rose, Francalancia, Valle, San Sebastiano, Vigna<br />
Grande, Monti della Camera, Monte Palombo,<br />
Monte Tufello, Monte Lungo e Valle Lunga.<br />
La perimetrazione di queste aree consentirà di assoggettarle<br />
a tutte le altre aree urbanizzate presenti sul<br />
territorio e a dotarle quindi degli standard urbanistici.<br />
Con delle successive eventuali Varianti Speciali sarà<br />
quindi possibile la quantificazione ed il reperimento<br />
degli standard urbanistici..<br />
L’iter prevede ora la pubblicazione per 30 giorni di<br />
tutti gli elaborati che potranno essere visionati dai<br />
cittadini interessati. Successivamente ci saranno altri<br />
30 giorni a disposizione dei cittadini stessi per presentare<br />
eventuali osservazioni. In seguito si procederà<br />
alla valutazione e eventuale approvazione delle<br />
osservazioni e all’invio di tutti gli elaborati alla Regione<br />
Lazio per l’approvazione definitiva.<br />
Nucleo 01<br />
Casale delle Rose
Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />
di castelnuovo di Porto<br />
Nucleo 02<br />
Francalancia<br />
Nucelo 03<br />
Valle<br />
Nucleo 04<br />
San Sebastiano
Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />
di castelnuovo di Porto<br />
Nucleo 05<br />
Vigna Grande<br />
Nucleo 06<br />
Monti della Camera<br />
Nucleo 07<br />
Monte Palombo
Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />
di castelnuovo di Porto<br />
Nucleo 10<br />
Valle Lunga<br />
Nucleo 09<br />
Monte Lungo<br />
Nucleo 08<br />
Monte Tufello
Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />
di castelnuovo di Porto<br />
LA GIORNATA<br />
DEL RICORDO<br />
PER LE FOIBE<br />
Sabato 8 febbraio si è tenuta<br />
presso l’aula consiliare la manifestazione<br />
“Giorno del Ricordo -<br />
Foibe: una ferita ancora aperta”,<br />
organizzata dall’Amministrazione<br />
comunale in collaborazione con il<br />
Lions Club Valle Tiberina.<br />
Alla manifestazioni hanno partecipato<br />
con interventi molto chiari<br />
nell’esprimere l’importanza di ricordare<br />
una delle vicende più oscure<br />
della storia italiana il sindaco Fabio<br />
Stefoni, il dott. Marino Micich (direttore<br />
Archivio Museo Storico di<br />
Roma), Paola Mainardi del Pianta<br />
(presidente del Lions Club Valle Tiberina)<br />
e i cittadini Rosanna Guainella,<br />
Enrico Pasini e Marisa<br />
Prioreschi. Molto apprezzato l’intervento<br />
del prof. Giuseppe Parlato, titolare<br />
della cattedra di Storia<br />
Contemporanea presso l’Università<br />
degli Studi Internazionali di Roma,<br />
che ha espresso una lucida analisi<br />
storica di quanto accaduto e del dovere<br />
di ricordare.<br />
RICHIESTA CONTRIBUTI ASSOCIAZIONI PRESENTI SUL TERRITORIO ANNO <strong>2014</strong><br />
L’amministrazione comunale ha recentemente pubblicato<br />
un avviso pubblico con il quale invita tutte le associazioni<br />
che svolgono attività senza fine di lucro sul<br />
territorio comunale nei settori della cultura, del turismo,<br />
dello sport e dello spettacolo a presentare domanda per<br />
la concessione dei contributi per l’anno <strong>2014</strong>.<br />
L’amministrazione intende privilegiare le proposte delle<br />
associazioni iscritte all’Albo Comunale delle Associazioni<br />
e/o di quelle aventi i requisiti per l’iscrizione. I contributi<br />
saranno riconosciuti, in funzioni delle richieste<br />
e nei limiti delle disponibilità di bilancio, prevalentemente<br />
come concessione di strutture e di servizi necessari<br />
per la realizzazione dell’iniziativa (palco, sedie,<br />
fonica, luci, spazi pubblici, manifesti ecc.).<br />
Nella valutazione della proposta progettuale l’amministrazione<br />
ai fini dell’istruttoria e della conseguente ammissione<br />
a contributo terrà conto dei seguenti criteri:<br />
Ampio coinvolgimento della cittadinanza;<br />
Qualità e grado di innovazione della proposta;<br />
Contenuti del progetto riguardanti il coinvolgimento di<br />
giovani, anziani e cittadini socialmente disagiati;<br />
Manifestazioni ricorrenti sul territorio;<br />
Manifestazioni legate alla valorizzazione delle tradizioni<br />
culturali del paese;<br />
Le domande vanno redatte sul modello in distribuzione<br />
presso la portineria della sede comunale o scaricabile<br />
dal sito del Comune di Castelnuovo di Porto che, debitamente<br />
compilato, deve pervenire all’ufficio protocollo<br />
del Comune entro il 14/03/<strong>2014</strong>.
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INTERVISTA<br />
Ambiente<br />
UN PARCO A NOVE PIAZZE<br />
Intervista a Giacomo Sandri, Commissario del Parco Regionale di Veio<br />
Bello a dirsi, ma come pensa di favorire una simile<br />
sinergia?<br />
Ad esempio, bisognerebbe farsi parte dirigente per incoraggiare<br />
e orientare un’agricoltura, all’interno del<br />
Parco, che possa assicurare, oltre alla produzione,<br />
anche la distribuzione, diretta e garantita, dei prodotti<br />
del Parco stesso. Iniziative di questo tipo hanno, nell’antica<br />
città di Veio e nella Via Francigena (che taglia in verticale<br />
tutto il Parco), dei punti di forza straordinari; inoltre<br />
la strada ferrata Roma - Viterbo rappresenta anch’essa<br />
un’altra opportunità per un turismo “di vicinanza” che podi<br />
Loretta Peschi<br />
Già sindaco di Formello per due mandati<br />
consecutivi, gran conoscitore del territorio<br />
della Provincia a Nord di Roma, Giacomo Sandri,<br />
56 anni, dallo scorso agosto è stato nominato, dal<br />
Presidente della Regione Lazio Zingaretti, Commissario<br />
del Parco Regionale di Veio. <strong>Il</strong> Parco si estende per<br />
circa 15.000 ettari e tocca ben 9 Comuni<br />
(Campagnano di Roma, Castelnuovo di<br />
Porto, Fornello, Magliano Romano, Mazzano<br />
Romano, Morlupo, Riano, Roma - XV Municipio,<br />
Sacrofano). Istituito nel 1997 con il fine<br />
di tutelare il patrimonio archeologico ed ecologico<br />
di questa vasta area che presenta importantissime<br />
tracce della storia etrusca (chi<br />
non conosce la statua dell’Apollo rinvenuta nel<br />
santuario di Portonaccio?) e latina (basti pensare alla Villa di Livia nei pressi di Prima<br />
Porta) e una incredibile e spesso sconosciuta ricchezza floristica e faunistica, è posto<br />
oggi di fronte a nuove sfide.<br />
Commissario Sandri, se lei dovesse spiegare a un bambino<br />
di 10 anni cos’è il Parco di Veio, cosa gli direbbe?<br />
<strong>Il</strong> Parco serve a tutelare l’ambiente, ma non in modo<br />
inerte e statico, bensì attraverso iniziative e attività che<br />
siano coerenti con l’ambiente stesso. Penso per esempio<br />
all’agricoltura, ma anche ad attività che favoriscano<br />
la conoscenza, da parte dei cittadini specie, i più giovani,<br />
delle ricchezze che il Parco racchiude.<br />
D’accordo, ma se uno si avventura nel Parco rischia<br />
persino di perdersi…<br />
In effetti stiamo approntando una serie di servizi che incoraggino<br />
e facilitino la fruizione del Parco, come ad<br />
esempio sentieri e percorsi ben identificabili e facilmente<br />
raggiungibili; molto è già stato individuato, ma molto<br />
resta da fare.<br />
Bastano i sentieri e le piste?<br />
Ovviamente no, servono strutture ricettive. A breve<br />
apriamo un ostello presso la stazione ferroviaria di Morlupo.<br />
E poi dovremmo poter fare un’opera di trasformazione<br />
di molte costruzioni che sono all’interno del Parco;<br />
alcune di esse, oltre a non essere belle, sono vecchie e<br />
non consone al pericolo sismico; andrebbero persino demolite<br />
e ricostruite in maniera più consona.<br />
Di quante costruzioni stiamo parlando?<br />
Non disponiamo di un censimento propriamente detto;<br />
proprio ora sto predisponendo una serie di accordi con<br />
alcune università che ci aiuteranno a “fotografare” meglio<br />
le realtà edili all’interno dell’area. Tenga conto che<br />
le terre nel Parco sono di proprietà privata al 90%, mentre<br />
il rimanente 10% è rappresentato da piccole proprietà<br />
comunali o dell’ex Ente Maremma.<br />
Questo Parco ingloba archeologia e agro-pastorizia.<br />
Come è possibile non solo far convivere, ma anche valorizzare<br />
queste due realtà in modo armonioso?<br />
Ho scoperto che nel Parco vi sono degli allevamenti biologici<br />
che però non percorrono tutta la filiera, fino alla<br />
commercializzazione dei prodotti; questo indica che le<br />
potenzialità sono enormi e vanno aiutate a diventare realtà;<br />
poiché le parti archeologiche possono essere di<br />
grande richiamo, è ovvio che chi le visita potrebbe poi<br />
soffermarsi anche a considerare gli alimentari (ma non<br />
solo) prodotti dal e nel Parco.<br />
52
ilnuovo<br />
trebbe essere di grande importanza.<br />
Scusi se insisto: tutto questo è bello a dirsi, ma come<br />
si fa, nel concreto?<br />
Penso che i Comuni che si affacciano o sono nel Parco<br />
dovrebbero entrare in una logica di “sistema”: voglio dire<br />
che è ovvio che non rilanciamo il Parco con qualche visita<br />
sporadica a Castelnuovo o a Sacrofano; se invece i 9 Comuni<br />
che interagiscono con il Parco avviassero, in modo<br />
sinergico, delle politiche di valorizzazione del Parco e di<br />
accoglienza del turismo ad esso collegato tramite piani<br />
commerciali, alberghieri e di ristorazione di qualità, allora<br />
si creerebbe una vera e propria rete culturale-turisticaeconomica<br />
che potrebbe essere di grande valore sia per<br />
i turisti, sia per gli abitanti dei Comuni.<br />
Lei ha parlato di “sistema”, ma questo vuole dire forse<br />
che i Comuni dovrebbero anche prevedere delle politiche<br />
sinergiche con il Parco, da riflettere nei Piani Regolatori…<br />
Guardi, la pianificazione all’interno del Parco non concerne<br />
i Comuni in alcun modo, che non hanno nulla da<br />
dire. È il Piano di Assetto del Parco (praticamente il Piano<br />
Regolatore del Parco) che stabilisce cosa si può e cosa<br />
non si può fare. La sinergia e la collaborazione di cui dicevo<br />
prima non passa attraverso i Piani Regolatori, ma<br />
attraverso la volontà di valorizzare e promuovere archeologia<br />
- ecologia - economia. <strong>Il</strong> problema è che alcuni Comuni<br />
hanno poco terreno dentro il Parco, a differenza di<br />
Roma che, per esempio, ingloba il 50% di tutto il Parco<br />
nel suo territorio comunale. Io penso che anche i Comuni<br />
con piccole porzioni potrebbero fare molto, se solo connettessero,<br />
nelle loro piazze e nei loro centri storici, iniziative<br />
commerciali e culturali al Parco.<br />
<strong>Il</strong> Comune di Sacrofano, ad esempio, ha avviato l’iter di<br />
approvazione del proprio Piano Regolatore: alla luce di<br />
ciò, che ne sarà delle zone di contatto?<br />
Ovviamente ho posto il problema, che è ancora allo studio.<br />
Capiremo meglio la questione quando il Comune ci<br />
fornirà copia del Piano Regolatore. Colgo comunque questa<br />
occasione per dire che, a mio modo di vedere, la questione<br />
delle “aree contigue” va affrontata in modo<br />
articolato per rimediare a certi squilibri. Non è pensabile<br />
che un Comune sia più carico di altri di “aree contigue”;<br />
queste dovrebbero distribuite essere lungo tutto il Parco.<br />
Tuttavia al momento l’Ente Parco non ha strumenti per<br />
intervenire in un simile riequilibrio: chi sta fuori resta fuori.<br />
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INTERVISTA<br />
Ambiente<br />
Non pensa che anche le associazioni di cittadini<br />
potrebbero fare qualcosa per aumentare la fruizione<br />
del Parco?<br />
Certamente: l’attenzione e l’impegno di associazioni<br />
come Legambiente, gli Scout, le associazioni di ciclisti<br />
e podisti, e le stesse Pro-Loco dei vari Comuni<br />
possono aiutare molto per la valorizzazione del<br />
Parco. Sempre in un’ottica di “rete”.<br />
Come difendete la fauna del Parco?<br />
In realtà, il Parco ha consentito a tanti animali di<br />
“tornare” a vivere e procreare in equilibrio. Ad<br />
esempio sono tornati l’istrice e la tartaruga, ed è<br />
tornato il falco. Solo i cinghiali rappresentano un<br />
problema per via che sono molto prolifici e vanno<br />
“contenuti” con apposite misure (recinzioni elettrificate<br />
per difendere le coltivazioni, macellazione<br />
<strong>Il</strong> Parco di Veio<br />
<strong>Il</strong> Parco regionale di Veio si trova nella<br />
provincia di Roma ed il suo territorio<br />
forma un triangolo delimitato dalla<br />
via Flaminia ad est, la via Cassia ad ovest<br />
e la provinciale Campagnanese a nord. <strong>Il</strong><br />
territorio interessa il cosiddetto Agro<br />
Veientano, dominato dalla città etrusca di<br />
Veio e caratterizzato da interessanti elementi<br />
storici, naturalistici e paesaggistici.<br />
I Comuni interessati dal parco sono 9:<br />
Campagnano, Castelnuovo di Porto, Formello,<br />
Magliano Romano, Mazzano Romano,<br />
Morlupo, Riano, Roma e Sacrofano.<br />
la superficie è di circa 15.000 ettari.<br />
Sito web: www.parcodiveio.it<br />
di alcuni capi). Quanto alla “difesa” propriamente<br />
detta, purtroppo al momento non<br />
abbiamo strutture adatte all’interno del<br />
Parco; in caso di animali e uccelli feriti o<br />
molto malati ci rivolgiamo alla LIPU. Abbiamo<br />
tuttavia un Settore Studi con degli<br />
specialisti che approfondiscono lo studio<br />
della vita faunistica e floristica nel Parco;<br />
quando avevamo qualche soldo in più (la<br />
“spending review” ha colpito anche noi…)<br />
abbiamo anche fatto dei monitoraggi specifici<br />
su alcuni animali e uccelli.<br />
54
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RUBRICA<br />
I VICINI DI CASA<br />
a cura di Carolina Garrow<br />
I cOlOrI<br />
dI GIUSEPPE caVallarO<br />
Questa storia vira sul rosso, il blu e il giallo,...<br />
...gli unici che Giuseppe riesce ancora<br />
a vedere bene. I suoi occhi distinguono<br />
solo sagome e qualche volta<br />
mentre parla e giriamo per lo studio<br />
mi chiede “Dove sei?”<br />
“Ricordi quando hai cominciato?”<br />
“Da piccolissimo, ricopiavo i disegni<br />
dai libri, poi un giorno ho trovato nell’immondizia<br />
la carta carbone… Un<br />
tesoro! E per me è stato straordinario<br />
scoprire che potevo copiare qualsiasi<br />
tipo di disegno! Ancora più<br />
straordinario è stato scoprire che<br />
non ne avevo più bisogno! In terza elementare<br />
poi, dopo averlo tanto chiesto,<br />
i miei genitori mi hanno<br />
comprato un quaderno solo per i disegni,<br />
perché a loro disegnare sembrava<br />
una perdita di tempo!”<br />
“Come è stato vivere facendo il pittore?”<br />
“Molto difficile, era mia moglie a lavorare<br />
con continuità come sarta; ho<br />
fatto migliaia di quadri! Da giovane<br />
l’estate andavo al mare e scambiavo un<br />
quadro con l’affitto di un piccolo locale<br />
ed esponevo, ma ho venduto poco! Sai<br />
quante volte ho barattato i miei quadri<br />
per altre cose? Ma vendere quasi<br />
niente!”<br />
Mi guardo attorno e mi chiedo perché?<br />
“Sono quadri difficili da mettersi a casa,<br />
la gente vuole un paesaggio, non queste<br />
cose. Quando avevo famiglia ho<br />
fatto anche paesaggi, di quelli ne ho<br />
venduti, ma non li ho firmati come faccio<br />
di solito, ho scritto “GiuCa” (iniziali di<br />
Giuseppe Cavallaro), perché non li sentivo<br />
miei.”<br />
56
ilnuovo<br />
P a r l a n d o<br />
c a p i s c o<br />
che Giuseppe<br />
ha<br />
sempre dipinto,<br />
ma<br />
non ha<br />
s e m p r e<br />
fatto il pittore…<br />
“Nella vita<br />
ho fatto di<br />
t u t t o !<br />
Q u a n d o<br />
avevo famiglia<br />
andavo<br />
a dipingere<br />
le vetrine<br />
dei negozi,<br />
ho arredato<br />
gallerie, ho<br />
fatto il corniciaio<br />
e il<br />
d i s e g n a -<br />
tore al cin<br />
e m a :<br />
facevo i titoli,<br />
pensa<br />
quanto è<br />
stato difficile<br />
cieco come so’! Fino al ‘65 ho lavorato per la ‘Tecno<br />
Stampa’ e prendevo 110,00 mila lire al mese! All’epoca<br />
erano tante!”<br />
Fino a 25 anni fa le rosticcerie esponevano fuori alla<br />
porta cartoncini dipinti a mano con i prezzi, il nostro<br />
pittore faceva anche questo per vivere. Ma c’è qualcosa<br />
che non riesco a capire…<br />
“Ma da quanto tempo sei ipovedente?”<br />
“Da sempre, fin da bambino,<br />
con il tempo il problema si è<br />
aggravato, adesso giro con il<br />
bastone”<br />
“Ma come è possibile che hai<br />
scelto tutti lavori di precisione?<br />
E addirittura hai fatto<br />
della pittura la tua vita!”<br />
“Non è vederci bene che ti fa<br />
fare le cose bene, è l’amore…”<br />
I suoi quadri non sono solo<br />
astratti, in alcuni ci sono figure<br />
precise, corpi, volti, occhi<br />
che hanno una espressione<br />
propria e non riesco a capacitarmi,<br />
è come se le sue mani<br />
avessero occhi e memoria.<br />
Quando dice la parola Amore,<br />
Giuseppe non può fare a<br />
meno di parlare di sua moglie,<br />
è stata lei a compragli il suo<br />
primo cavalletto, è stata lei a<br />
sostenerlo.<br />
“Nel ‘60 ho partecipato a Via<br />
Margutta, era una manifestazione<br />
che si faceva due volte<br />
l’anno, in<br />
p r i m a -<br />
vera e<br />
a u -<br />
t u n n o ;<br />
tutti pot<br />
e v a n o<br />
andare<br />
lì… Poi è<br />
v e n u t o<br />
un assessore<br />
d e m o -<br />
c r i -<br />
s t i a n o ,<br />
che ha<br />
iniziato a<br />
mettere<br />
delle reg<br />
o l e …<br />
M a<br />
come fai<br />
a mettere<br />
reg<br />
o l e<br />
all’arte?<br />
Io ed<br />
altri ci<br />
s i a m o<br />
opposti<br />
e l’anno dopo è stata fatta un’associazione “I cento pittori<br />
di via Margutta”, gli attivisti, cioè quelli che si opponevano,<br />
tra cui il sottoscritto, non sono stati<br />
considerati… La politica rovina tutto!”<br />
È l’autunno del ‘53, alcuni pittori si riuniscono a via<br />
Margutta dando vita a quella che più tardi sarà una<br />
delle manifestazioni più caratteristiche<br />
di Roma.<br />
“E dove esponevi?”<br />
“Ovunque, anche per strada!<br />
Solo più tardi ho adibito un appartamento<br />
a galleria”<br />
Quella di Morlupo è attiva dal<br />
2009, Giuseppe dice di non aver<br />
ricevuto molte visite, ma per ben<br />
due volte è stato derubato,<br />
“A dirti la verità mi sono sentito<br />
quasi lusingato! Meno male<br />
che qualcuno capisce qualcosa!”<br />
Nonostante non venda molti<br />
quadri Giuseppe non smette di<br />
dipingere, per lui è come respirare<br />
e dipinge su ogni cosa:<br />
stracci da cucina, cartoni, fogli,<br />
foglietti, magliette, tavoli, cravatte,<br />
dove può si esprime. Trasforma<br />
oggetti quotidiani in<br />
opere d’arte.<br />
“A Morlupo c’è attenzione per<br />
l’arte?<br />
“ A parte i ladri? Assolutamente<br />
no! Qui abbiamo fatto<br />
cose straordinarie! Nel ‘64 abbiamo<br />
iniziato a fare mostre<br />
57
I VICINI DI CASA<br />
estemporanee, qui è venuto Carlo Levi, è venuto Fanfani,<br />
Picasso ci ha mandato un disegno! Ma i pittori se ne<br />
sono andati via tutti… So’ rimasto solo io, anzi sbrigati a<br />
scrivere che tra un po’ vado via pure io, è dal ‘34 che<br />
sto in giro!”<br />
Avolte è proprio così… Ad alcune cose non si dà il giusto<br />
valore, bisognerebbe invece soffermarcisi e conoscerle…<br />
Prima che anche il nostro pittore se ne vada…<br />
58
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Fabrizia Del Ciondolo<br />
e Paolo Musolino:<br />
Foto: Evelyn Magri Fotografia<br />
Hair: Namastè Parrucchieri<br />
Make up artist: Irene Baldini<br />
M<br />
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www.irenebaldinimake-up.it<br />
E-mail: baldini.irene@yahoo.it<br />
63
UNA VOLTA IN PRETURA<br />
a cura di Fabrizio Falzini<br />
la rOcca, <strong>Il</strong> carcErE, lE SENTENzE<br />
Per molti anni il Palazzo Ducale “La Rocca” di Castelnuovo<br />
di Porto ha ospitato la Pretura nel piano nobile (il tribunale<br />
vero e proprio era nella Sala degli Affreschi, oggi restaurata)<br />
e le carceri.<br />
Sulla scia di un progetto interculturale approvato dal Consiglio<br />
d’Istituto della Scuola Guido Pitocco, che vedrà a maggio<br />
– proprio all’interno del Palazzo Ducale - la messa in scena<br />
da parte dei ragazzi della scuola media di alcuni<br />
racconti/processi, abbiamo pensato di presentare da questo<br />
numero alcune delle sentenze pronunciate nella Rocca esattamente<br />
50 anni fa.<br />
La lettura di questi dispositivi, dai quali abbiamo volutamente<br />
tolto qualsiasi riferimento a luoghi e persone alle persone<br />
coinvolte, oltre a suscitare qualche naturale sorriso rende<br />
anche l’idea di come il concetto di giustizia in questo mezzo<br />
secolo sia a dir poco stravolto. Basti pensare che in media<br />
dopo tre mesi dal presunto reato si teneva il processo…<br />
PROCESSO 11/64 <strong>2014</strong>0211 14:05<br />
<strong>Il</strong> Pretore di Castelnuovo di Porto nella udienza del dì<br />
21.02.1964 ha proferito la seguente SENTENZA nella causa<br />
penale contro (OMISSIS) art. 718 p.p. CP per aver, in luogo<br />
aperto al pubblico, agevolato un giuoco d’azzardo. E art. 720<br />
pp C.P. Per essere, in luogo aperto al pubblico, stati colti mentre<br />
prendevano parte al giuoco d’azzardo.<br />
In Castelnuovo di Porto, li 4.11.1963<br />
FATTO<br />
<strong>Il</strong> 4 novembre 1963 verso le ore 16:15 i Carabinieri della Stazione<br />
di Castelnuovo di Porto, sorpresero, nell’interno di un<br />
laboratorio di sartoria con porta di accesso sulla via OMIS-<br />
SIS, gestito da OMISSIS, tali OMISSIS seduti intorno ad un<br />
tavolo mentre erano intenti a giuocare al “Poker”; sul tavolo<br />
rinvennero, davanti ai giocatori, delle somme di denaro, ammontanti<br />
complessivamente a £ 5.500;<br />
elevarono, pertanto, contravvenzione a carico del OMISSIS per<br />
il reato di cui all’art. 718 p.p. CP avendo agevolato un giuoco<br />
d’azzardo ed a carico degli altri per il reato di cui all’art. 720<br />
Cod. Pen. Avendo partecipato a tale giuoco, procedendo nel<br />
contempo al sequestro del denaro e delle carte.<br />
Nel corso dell’istruttoria il **** OMISSIS *** dichiararono di<br />
aver intrapreso una<br />
partita a carte, che<br />
aveva per posta il pagamento<br />
di una cena, già “ordinata” in una trattoria<br />
sita nei pressi del laboratorio.<br />
I prevenuti vennero rinviati a giudizio per rispondere dei reati<br />
loro rispettivamente ascritti.<br />
All’odierno dibattimento si è proceduto in contumacia del<br />
solo imputato *******<br />
<strong>Il</strong> pretore ASSOLVE perché il fatto non costituisce reato.<br />
PROCESSO 15/64 <strong>2014</strong>0211 14:30<br />
<strong>Il</strong> Pretore di Castelnuovo di Porto nella udienza del dì<br />
13.3.1964 ha proferito la seguente SENTENZA nella causa penale<br />
contro *** e **** IMPUTATE del reato di cui all’ art. 110<br />
- 595 cpv. Cod. Pen. Per avere, in concorso fra loro, comunicando<br />
con più persone, offeso la reputazione di *****, attribuendogli<br />
il fatto determinato di avere rubato una vacca. Con<br />
l’agg.te per la 2°, della continuazione ai sensi dell’art. 81 cpv<br />
Cod. Pen. In Sacrofano nei giorni 19 e 20 Novembre 1963.<br />
<strong>Il</strong> pretore di Castelnuovo di Porto visti gli artt. 479 e 487 CPP<br />
dichiara di non dover procedere a carico di *** per il reato a<br />
lui ascritto per essere il reato estinto per remissione della<br />
querela.<br />
Condanna il remittente **** al pagamento di tutte le spese<br />
del giudizio.<br />
PROCESSO 18/64 <strong>2014</strong>0211 15:00<br />
<strong>Il</strong> Pretore di Castelnuovo di Porto nella udienza del dì 3.4.1964<br />
ha proferito la seguente SENTENZA nella causa penale contro<br />
*** e *** IMPUTATE della contravvenzione di cui agli artt.<br />
16 e 51 RD 9.5.1929 n. 994 e 358 T.U.L Sanit. Per aver messo<br />
in commercio latte di vacca non corrispondente ai requisiti<br />
prescritti perché annacquato al 17% come risultato dalle<br />
analisi;<br />
<strong>Il</strong> pretore di Castelnuovo di Porto visti gli artt. 483, 488 CPP.<br />
Dichiara **** colpevole della contravvenzione di cui al capo<br />
a) di rubrica e la condanna a £ 20.000 di ammenda.<br />
Visto l’art. 479 C.P.P. Assolve *** dal capo b) di rubrica per<br />
insufficienza di prove e **** da entrambi i reati per insufficienza<br />
di prove.<br />
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IL DIZIOMARIO<br />
a cura di Franco Lesti<br />
tratto da: “<strong>Il</strong> DizioMario” di Fabrizio Falconi; ed. Caratelli<br />
A<br />
Affiatamento: scambio di fiatelle<br />
Affiorare: l’arte dell’ikebana<br />
Afflitto: mesta costatazione olfattiva all’interno di cucina cinese<br />
Affondamento: persona che detiene solide ragioni<br />
B<br />
Bastiglia: compressa africana<br />
Basto: presunzione di sufficienza<br />
Batik: rumore del battito dell’orologio<br />
Bemolle: belato poco incisivo<br />
C<br />
Cannolo: insegna napoletana che indica la possibilità di ottenere<br />
un noleggio<br />
Cannonata: partorita di botto<br />
Capanna: risposta romana a domanda “come le vuoi le fragole?”<br />
Capezzale: nome di reggiseno medievale<br />
D<br />
Depauperare: rubare pennuti<br />
Deporto: i nativi di Fiumicino<br />
Depressione: “quanto c’hai?” (dial. romano)<br />
Deragliare: recidere corde vocali ad asini<br />
E<br />
Erudito: rimpianto di pollice ciociaro mozzato<br />
Esangue: costatazione di ferita<br />
Esperanto: che si muore disperadi (proverbio avellinese)<br />
Esproprio: è veramente (dallo spagnolo)<br />
F<br />
Fotosfera: raro formato di fotografie<br />
Fotosintesi: fo<br />
Fototipia: passione romana per il fotografare<br />
H<br />
Henné: è venuto alla luce (dal francese)<br />
I<br />
Incarnato: con qualche chilo di troppo<br />
Incasso: arrabbiatura veneta<br />
Incèsto: rapporto scomodo in luogo familiare<br />
Inchiostro: all’interno di convento<br />
K<br />
Kabuki: groviera giapponese<br />
L<br />
Lecitina: quasi permessa<br />
Lenticchia: persona dotata di scarsa velocità<br />
Levantino: ordine di togliere un recipiente<br />
Librare: colpire con dizionario<br />
M<br />
Mannaia: imprecazione patibolare<br />
Manomorta: parte del corpo “inattiva” che, per contatto, ne<br />
anima altre<br />
Mansarda: mano chiusa piccola e scura<br />
Manta: esortazione tedesca ad effettuare spedizione<br />
N<br />
Nasale: cosa insipida toscana<br />
Natale: una certa; approssimativa identificazione romana<br />
O<br />
Orecchione: il gay napoletano<br />
Origano: azione di teppisti romani con chiodo su cofano di lussuosa<br />
auto<br />
Orina: richiamo toscano ad amica<br />
P<br />
Parente: che sembra (dial. romano)<br />
Pareo: sembravo (dial. veneto)<br />
Paretaio: sembra ferita da lama (dial. romano)<br />
Parigino: sembri Luigi (dial. romano)<br />
Q<br />
Quadriglia: ballo dell’amore rituale delle triglie nei mesi caldi<br />
R<br />
Retata: versione familiare di sovrano che accudisce i propri piccoli<br />
Retroattivo: omosessuale<br />
Retrogusto: il piacere dell’omosessuale<br />
Retromarcia: frutta bella solo da un lato, commercializzata da<br />
venditori disonesti<br />
S<br />
Scalpello: modesto trofeo di guerra indiano preso a persona<br />
stempiata<br />
Scamorza: formaggio abruzzese già addentato<br />
Scamosciato: tipo di pelle poco eccitante<br />
Scampanio: dichiarazione di sagrestano che non ammette replica<br />
T<br />
Tettoia: duplicazione del “tu” napoletano<br />
Timballo: minaccia rivolta a motore<br />
Tirolese: persona con problemi tiroidei<br />
U<br />
Uccelliera: slip<br />
V<br />
Villoso: definizione di possessore di ampia residenza<br />
Violare: colorare in maniera monocromatica<br />
Viveur: persona che abita nel quartiere sud di Roma<br />
Z<br />
Zatterone: calzatura femminile atta a camminare sulle acque<br />
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