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Il Nuovo News - Marzo 2014

Edizione di Castelnuovo di Porto

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ilnuovo<br />

MARZO <strong>2014</strong><br />

COPIA OMAGGIO<br />

ANNO XXVI, NUMERO 1 - Reg. num. 373/89 - Trib. Stampa Roma<br />

CAPENA<br />

Intervista esclusiva<br />

al sindaco Bernardoni<br />

PASSAGGI A LIVELLO<br />

Una storia infinita<br />

<strong>Il</strong> (mal)tempo<br />

delle nostre terre


<strong>Il</strong>nuovo<br />

Periodico Indipendente d’Informazione<br />

ANNO XXVI - N.1<br />

<strong>Marzo</strong> <strong>2014</strong><br />

Direttore Responsabile<br />

Romolo Bali<br />

Design e impaginazione grafica<br />

Stefano Scorretti<br />

Hanno collaborato<br />

a questo numero:<br />

Elena Amadori, Laura Bernardini,<br />

Daniela Bongiorno, Anna Carderi,<br />

Fabrizio Falzini, Riccardo Falzini,<br />

Carolina Garrow, Maurizio Lancellotti,<br />

Franco Lesti, Loretta Peschi,<br />

Emilio Picchiotti.<br />

Le foto di questo numero sono di:<br />

Stefano Virgili, Emilio Picchiotti,<br />

Stefano Scorretti<br />

Redazione:<br />

Via Pian Braccone, 8<br />

Castelnuovo di Porto.<br />

Tel. 06.9083072<br />

Email: info@ilnuovonews.com<br />

Stampa:<br />

Pignani Printing -<br />

Zona Ind. Settevene - Nepi (Vt)-<br />

Tel. 0761.527323 -<br />

Finito di stampare<br />

3 marzo <strong>2014</strong><br />

Distribuzione Gratuita<br />

Reg. Trib. di Roma n.373 del 21/06/1989<br />

Editore:<br />

Servizi Editoriali “<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>”<br />

di Romolo Bali<br />

La foto di copertina è di<br />

Stefano Virgili<br />

Per la pubblicità su ilnuovo:<br />

info@ilnuovonews.com<br />

cell. 349.8441556<br />

cell. 327.0689185<br />

<strong>Il</strong> prossimo numero uscirà a<br />

aprile <strong>2014</strong><br />

<strong>Il</strong> tempo del rispetto<br />

Primo numero de “<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>” nel <strong>2014</strong>. Con un piccolo ritardo sulla tabella<br />

di marcia, di cui ci scusiamo. Quanto accaduto a seguito dell’alluvione<br />

e la necessità di uscire con un giornale il più possibile<br />

aggiornato, ci ha indotto a spostare di qualche giorno la pubblicazione.<br />

Numero ricco di temi e di inchieste. Prima fra tutte quella dedicata al<br />

maltempo, che ha provocato danni ingenti su quasi tutti i Comuni della<br />

nostra area. La natura ha presentato il suo conto e lo ha fatto in maniera<br />

estremamente salata. Quello che auspichiamo è che questa lezione<br />

serva davvero, stavolta: è piovuto molto il 31 gennaio, è<br />

innegabile. Ma non così tanto da giustificare le così profonde ferite subite<br />

dal territorio e dalle infrastrutture pubbliche. Pochi controlli, pochissima<br />

manutenzione, in alcuni casi un’eccessiva corsa al cemento<br />

sono le altre cause di questo disastro.<br />

Ricostruire e rimettere in sicurezza strade, colline, abitazioni avrà costi<br />

molto alti. E se il Governo non dovesse riconoscere lo stato di calamità<br />

e stanziare appositi fondi straordinari rischiamo che queste ferite non<br />

saranno mai sanate. Quello che appare fattibile da subito – se solo se<br />

ne trovasse la forza e la volontà – è di rimettere al centro della discussione<br />

e dei fatti un concetto “antico” ma che appare quanto mai attuale<br />

oggi: il rispetto.<br />

Dell’ambiente. Del futuro dei nostri figli. Dell’altro, quello che ci vive accanto<br />

e che sta diventando sempre più “straniero”. Della comunità,<br />

che stentiamo ormai a riconoscere come tale pur vivendoci dentro.<br />

Un rispetto da dare ma anche da pretendere. Dalle istituzioni, da chi<br />

gestisce i servizi che ci servono per vivere, da chi si occupa della sicurezza<br />

delle infrastrutture che utilizziamo quotidianamente.<br />

Rispetto che ci deve la Regione Lazio e l’Atac nell’affrontare il problema<br />

dei passaggi a livello. E che non sembra darci, come si evince dal servizio<br />

interno che dedichiamo a questo argomento. Servizio che ci deve<br />

un altro “gigante” come Poste Italiane, a cui abbiamo riservato una<br />

mini-inchiesta in cui emergono ancora troppe spine.<br />

Se davvero vogliamo cominciare a chiudere un’era buia e poco serena<br />

come quella degli ultimi anni, forse una strada è quella di tornare a seminare<br />

parole e comportamenti sani e concreti. La nuova primavera,<br />

qui da noi, probabilmente non ha bisogno di una rivoluzione violenta.<br />

Dolcezza e fermezza, si diceva una volta. I primi a crederci dovremmo<br />

essere noi.<br />

La redazione de <strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong><br />

3


speciale<br />

MALTEMPO<br />

20 Inchiesta<br />

(Non) C’è posta per te<br />

Intervista<br />

esclusiva<br />

28<br />

14<br />

14<br />

20<br />

24<br />

28<br />

34<br />

41<br />

SPECIALE MALTEMPO<br />

ilsommario<br />

La natura ha presentato<br />

il suo conto<br />

INCHIESTA<br />

(Non) C’è posta per te<br />

SERVIZI PUBBLICI<br />

Passaggi a livello:<br />

un (triste) valzer di parole<br />

ESCLUSIVA<br />

Intervista al Sindaco di Capena<br />

SOCIETÅ<br />

Le Pro Loco della nostra area<br />

Inserto a cura del Comune<br />

Speciale Intimo<br />

58<br />

fashion<br />

50<br />

58<br />

AMBIENTE<br />

Un parco a nove piazze<br />

FASHION<br />

Speciale Intimo<br />

Namastè Parrucchieri<br />

sceglie: WELLA,GHD,PAUL MITCHELL,MEDAVITA<br />

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4


NEWS<br />

ilnuovo<br />

SACROFANO: completati i lavori<br />

al Santuario della Madonna della Grotta<br />

Sono terminati<br />

nelle scorse settimane<br />

i lavori di ristrutturazione<br />

del<br />

Santuario della<br />

Madonna della<br />

Grotta a Sacrofano.<br />

Un intervento<br />

decisamente articolato,<br />

su progetto<br />

dell’architetto Livia<br />

Braghetta, che ha<br />

visto interessati –<br />

oltre alle parti<br />

esterne – il tetto e<br />

la pavimentazione.<br />

Da segnalare che<br />

durante i lavori è<br />

stato necessario provvedere ad una variante, in quanto<br />

sotto la pavimentazione originaria della Chiesa è stata<br />

scoperta la presenza di una canale, probabilmente realizzato<br />

ai tempi della costruzione dell’edificio. <strong>Il</strong> canale si<br />

trovava in condizioni critiche ed è stato quindi necessario<br />

risanarlo. Analoga opera è stata necessaria per il<br />

pozzetto esterno mentre si è provveduto anche ad introdurre<br />

un sistema di areazione per consentire una migliore<br />

asciugatura della struttura.<br />

MORLUPO: in via di ultimazione i lavori<br />

dell’Asilo Nido Comunale. Aprirà a settembre..<br />

Sono in fase di ultimazione i lavori di costruzione dell’asilo<br />

comunale a Morlupo. Si tratta del primo asilo nido comunale<br />

nell’area della Flaminia. Nei vari comuni della<br />

zona, infatti, tutti gli asili sono privati. La struttura, quasi<br />

ultimata, sorge nella zona cosiddetta Assura, nell’area<br />

sottostante il liceo scientifico Piazzi.<br />

I lavori hanno subito dei ritardi legati a cambiamenti delle<br />

norme antincendio da parte del Ministero che hanno costretto<br />

il Comune di Morlupo ad apportare alcune modifiche<br />

al progetto. In ogni caso i lavori sono in fase di<br />

ultimazione e la struttura dovrebbe essere completata<br />

entro l’estate <strong>2014</strong>. L’apertura è infatti prevista per<br />

settembre con l’inizio dell’anno scolastico. Nel frattempo<br />

l’amministrazione comunale provvederà a pubblicare<br />

il bando di gara per la gestione.<br />

Per la realizzazione dell’asilo comunale sono stati utilizzati<br />

sia fondi regionali (75%) che fondi comunali (il restante<br />

25%) per un costo complessivo intorno agli<br />

800.000 euro.<br />

Le tariffe mensili per la frequenza saranno in linea con<br />

quelle degli altri asili nido della zona. Tuttavia il Comune<br />

parteciperà alle spese delle famiglie con percentuale<br />

che sarà calcolata in base alla fascia ISEE.<br />

<strong>Il</strong> Comune di Morlupo, inoltre, sta provvedendo a stipulare<br />

una convenzione con il Comune di Castelnuovo di<br />

Porto al fine di estendere la possibilità di usufruire dell’asilo<br />

nido anche ai residenti di Castelnuovo.<br />

L’asilo ospiterà 63 bambini dai 3 mesi ai 3 anni, divisi<br />

in 4 sezioni: una sezione per i lattanti, una per semidivezzi<br />

e due sezioni per divezzi.<br />

La superficie coperta è di 859 mq, un edificio tutto sul<br />

piano terra privo di scale o pendii accentuati per favorire<br />

lo spostamento di carrozzine o di piccoli utenti o di portatori<br />

di handicap. In più 1200 mq saranno destinati<br />

ad una zona riservata al gioco bimbi all’aperto.<br />

La struttura, che si trova nelle vicinanze della stazione di<br />

Morlupo, sarà fornita di un’ampia area parcheggi e sarà<br />

pertanto raggiungibile sia con i mezzi pubblici che privati.<br />

5


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO<br />

Lettera aperta al sindaco di Riano<br />

Al Sindaco di Riano<br />

Sig.ra Marinella Ricceri<br />

Egregia Sig.ra Sindaco, ho letto con molta attenzione ed<br />

interesse le notizie apparse sul bimestrale “il <strong>Nuovo</strong>” del<br />

Dicembre 2013, dove finalmente i cittadini di Riano e non<br />

i soliti addetti possono prendere visione dei provvedimenti<br />

che l’amministrazione da Lei presieduta adotta.<br />

Noto con soddisfazione che finalmente tutti gli atti che necessitano<br />

per consentire l’inizio dei lavori del raddoppio<br />

della tratta ferroviaria Montebello – Riano sono stati espletati<br />

e pertanto ora non ci sono più alibi, per le autorità<br />

competenti, per non iniziare i lavori.<br />

Come si può evincere dalla Sua esposizione, con il completamento<br />

dell’opera anche la viabilità interessata ne<br />

trarrà sicuramente enormi vantaggi. La messa in sicurezza<br />

, attraverso l’eliminazione dei passaggi a livello, Monte<br />

Primo, Stazzo Quadro e Monte delle Rose, con dei sottopassi,<br />

sono certamente soluzioni non trascurabili, visto gli<br />

incidenti che con il passare degli anni, l’ultimo in ordine<br />

cronologico del 28-12-013, si sono verificati, per fortuna<br />

procurando solo qualche vittima.<br />

La stessa viabilità, si spera, dovrà provvedere all’eliminazione<br />

del passaggio, tuttora inevitabile, che i residenti di<br />

Monte Primo, Monte Secondo e Monte Ultimo, per recarsi<br />

alla Rosta o a prendere il treno, debbono obbligatoriamente<br />

passare a piedi sulla via Flaminia, quasi sfiorati<br />

dalle macchine, non essendoci spazio neppure per crearvi<br />

un piccolo marciapiede.<br />

Anche la sistemazione definitiva dei due parcheggi menzionati,<br />

via Padre Giorgio da Riano e via Monte Marino incrocio<br />

con via dei Fontanoni, daranno sicuramente una<br />

risposta, anche se parziale, ad un problema ormai divenuto<br />

per molti quasi un incubo e non più rinviabile, che è<br />

quello dei parcheggi.<br />

Iniziative seppur notevoli, ma che soddisfano solo parzialmente<br />

le esigenze degli abitanti di Riano centro. Essi infatti<br />

insistono in zone talmente marginali al Paese, che fatto<br />

salvo il primo limitrofo alla scuola elementare “Padre Giorgio”,<br />

il secondo, visti i risultati ottenuti dalla sua provvisorietà,<br />

il suo completamento, non produrrà quelli auspicati.<br />

Rimanendo nel tema dei parcheggi, mi permetto, con<br />

tutta la stima che riserbo alla Sua persona, di ricordarLe,<br />

ove ne fosse necessario, che la solizione che si auspica la<br />

stragrande maggioranza dei cittadini di Riano centro è il<br />

prolungamento del collettore che partendo dall’attuale<br />

“Ponte” vada a congiungere al vecchio ed abbandonato<br />

lavatoio, dove in tempi non lontani le donne del paese si<br />

recavano a lavare i loro panni.<br />

Quest’opera è in grado di risolvere molti problemi che<br />

umilmente mi permetto di elencarle:<br />

Creerebbe una piccola circonvallazione che unirebbe via<br />

Govanni XXIII a via della Varca – via dei Fontanoni;<br />

Porrebbe le basi per il recupero del terreno del vecchio lavatoio,<br />

attualmente chiuso oltre che inservibile, che abbattendolo<br />

creerebbe spazi per altri parcheggi utili agli abitanti<br />

della “Vasca”;<br />

Valorizzerebbe tutti gli edifici che si affacciano sulla nuova<br />

viabilità;<br />

Amplierebbe in maniera notevole il già grande ma insufficiente<br />

parcheggio;<br />

Gli spazi che si creerebbero consentirebbero di ospitare<br />

in maniera ottimale il ritorno del mercato a Riano centro<br />

tanto desiderato dalla cittadinanza;<br />

Per ultimo, ma non per importanza, eliminerebbe, poiché<br />

trattasi dell’ingresso sud del Paese, quell’aspetto tuttora<br />

visibile ma non piacevole dovuto a residui di plastica e cartaccia<br />

che fanno bella mostra, svolazzando appesi ad alberi<br />

e canne cadenti, che danno l’aspetto d’abbandono a<br />

chi si affaccia per osservare il canalone.<br />

Premetto che sono consapevole che quanto sopra comporta<br />

un impegno di risorse economiche non indifferenti,<br />

ma iniziare con piccoli passi è possibile. Convochi i proprietari<br />

degli orti che insistono nel canalone, gli spieghi in<br />

maniera convincente la bontà del loro utilizzo, se non sono<br />

d’accordo, poiché trattasi di un’opera di pubblica utilità, li<br />

espropri, faccia elaborare dall’ufficio tecnico il progetto<br />

con i relativi costi e qualora l’onere per la realizzazione dei<br />

lavori fosse insostenibile, proceda per lotti, ma ci provi.<br />

Chi l’ha votata si aspetta da Lei una svolta significativa rispetto<br />

all’immobilismo di chi l’ha preceduta.<br />

L’opera che mi sono permesso di ricordarLe, poiché Lei la<br />

conosce, è da anni nei desideri dei Rianesi, realizzarla<br />

equivarrebbe a dare concretezza ai loro sogni e l’amministrazione<br />

da Lei presieduta lascerebbe un segno indelebile<br />

del suo operato.<br />

Mi perdoni se mi sono concesso qualche espressione<br />

sopra le righe, ma la mia schiettezza nell’affrontre i problemi<br />

è questa.<br />

Cordialmente, Arnaldo Celi.<br />

6


MAMMA MIA!<br />

a cura di Artemisia<br />

<strong>Il</strong> MOMENTO GIUSTO<br />

Pensa, pensa, pensa…. Quando glielo dico? Come glielo<br />

dico? Qual è il momento giusto??<br />

In fondo esiste un momento giusto per mangiare, un momento<br />

giusto per dormire, un momento giusto per studiare,<br />

un momento giusto per divertirsi….<br />

Poi ci sono tutti gli altri momenti – i miei - ai quali è difficile<br />

abbinare la parola giusto. E sembra che la mia giornata sia<br />

costellata solo di questi ultimi…<br />

Bando alle ciance, ho deciso che ORA è il momento giusto.<br />

Domenica pomeriggio di dicembre, il cielo è grigio, l’aria è<br />

frizzante.<br />

La tavola in cucina è apparecchiata per il the, i nostri amici<br />

si stanno per accomodare ignari della bomba che sta per<br />

esplodere.<br />

La mia dolce metà ha appena alzato il coltello per tagliare il<br />

panettone artigianale che non vedeva l’ora di mangiare per<br />

poi iniziare l’arcinota requisitoria contro il pandoro condita di<br />

aneddoti tipo libro Cuore sulla sua lontana infanzia lombarda.<br />

<strong>Il</strong> quadro ha il sapore dell’intimità e della tranquillità, i volti<br />

sono malgrado tutto sorridenti e distesi.<br />

Accendo la miccia, conto alla rovescia e…. BUM!<br />

“Ah, a proposito, ti volevo dire che nostra figlia ha un fidanzatino.<br />

Latte o limone?”<br />

Gelo.<br />

Forse non era il momento giusto.<br />

<strong>Il</strong> coltello è rimasto minacciosamente in aria, la faccia sbigottita,<br />

gli occhi mi fissano increduli come se gli avessi detto<br />

di aver incontrato un marziano.<br />

Poi, la bocca si schiude per dar fiato ad una raffica di domande.<br />

“A proposito di che??? CHI?? Quando? Perché proprio lei??<br />

Da quanto tempo lo sai? Chi è sto tipo? Cosa fa? Com’è possibile?<br />

Si vedono? Si sono visti? Si vedranno?”<br />

Gli amici sdrammatizzano e cercano di mantenere gli animi<br />

scherzosi, in cuor loro in realtà stanno maledicendo il momento<br />

in cui hanno accettato ‘sto maledetto invito rinunciando<br />

ad una bella chiusa domenicale sul divano davanti<br />

al caminetto a guardare un bel film o in compagnia di un<br />

buon libro.<br />

Io invece li ringrazio di esistere così riesco a sciorinare tra<br />

una battuta e l’altra ciò che so dei fatti evitando che lo scenario<br />

si trasformi in tregenda medievale.<br />

Che furba che sono!<br />

Speravo davvero di<br />

scaricare quel barile<br />

così su di lui nella<br />

speranza di liberarmi<br />

almeno in parte di un<br />

peso?<br />

Mentre osservo le<br />

sue reazioni schizofreniche, tipiche del genitore sedicente<br />

moderno, rivivo la mia reazione e mi consolo.<br />

Quando l’ho saputo, mi sono trasformata in un istante in<br />

maga Magò, con quell’aria un po’ sorniona e svampita, i capelli<br />

tipo scopa di saggina sparati verso mete oscure, l’andatura<br />

appesantita e goffa, i vestiti sciatti e trasandati di chi<br />

è fuori dal mondo.<br />

Ebbene sì, sono diventata un fumetto senza tempo, quindi<br />

che importanza ha se ho i vestiti a posto, i capelli fatti e il<br />

cervello attivo? L’importante è che io ci sia e che faccia<br />

anche un po’ ridere.<br />

Meno male comunque che “Dio li fa e poi li accoppia”: a noi<br />

si addice!<br />

Eccolo là: mago Merlino, mio caro compagno.<br />

Dopo questa notizia anche la sua barba bianca è cresciuta<br />

all’improvviso, il suo abito sempre ben curato è ora quello<br />

del mago, dal cappello spuntano inconfondibili quei suoi due<br />

ciuffi bianchi sopra le orecchie, il suo braccio brandisce non<br />

più il coltello ma la bacchetta con cui spera di poter cambiare<br />

il mondo. Sul posizionamento e funzionamento del cervello<br />

non posso garantire, ma son certa che anche lui ora è<br />

un fumetto senza tempo.<br />

L’importante è riconoscersi, no?<br />

Così, dopo lo choque e la conseguente trasformazione,<br />

quasi come se niente fosse, come se ci fossimo rialzati in<br />

corpi nuovi dopo esser stati travolti da un treno ad alta velocità<br />

ci guardiamo, prendiamo lentamente coscienza delle<br />

nostre nuove vesti e con arrendevole e imprevedibile serenità<br />

torniamo alla nostra tavola, al nostro the con gli amici<br />

di sempre, al nostro panettone.<br />

Sempre e rigorosamente augurandoci in silenzio che questa<br />

pseudo love-story duri pochi giorni o, meglio, poche ore.<br />

Come a voler immobilizzare in un fumetto senza tempo<br />

anche chi, come nostra figlia, vive mangiando il tempo.<br />

<br />

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8


HELP<br />

a cura di Anna Carderi*<br />

SINE cUra: cOME EdUcarE<br />

alla SIcUrEzza I NOSTrI fIGlI<br />

Figli piccoli guai piccoli… figli grandi guai grandi…<br />

Eh si, perché finché i nostri figli sono piccoli, sotto il nostro<br />

costante occhio vigile, possiamo preservarli da rischi e<br />

pericoli vari, ma quando crescono ed iniziano a districarsi<br />

tra le innumerevoli attività extra scolastiche, sociali e virtuali,<br />

tutelarli diventa difficile!<br />

Sono molti i rischi che corrono i nostri ragazzi comportandosi<br />

in maniera irresponsabile, alcuni rappresentano un<br />

vero pericolo che è bene non sottovalutare e che possono<br />

avere conseguenze deleterie sul comportamento o sulla<br />

salute stessa, come:<br />

- Contatti con gente sconosciuta<br />

- Adescamento on line<br />

- Uso e abuso di sostanze<br />

- In-sicurezza stradale<br />

- Episodi di bullismo<br />

- Ricerca compulsiva del divertimento<br />

Consapevoli di ciò, l’obbligo di ogni genitore è comunque<br />

quello di favorire la crescita e lo sviluppo del ragazzo nella<br />

sua globalità, sostenendone lo sviluppo delle competenze,<br />

dell’esplorazione, della sperimentazione e della conoscenza<br />

attraverso il sapere - per educare alla vita, valorizzandola<br />

- e il saper fare – perché gli esempi e<br />

l’esperienza sono più utili dei rimproveri.<br />

Sperimentare direttamente o indirettamente le conseguenze<br />

dannose del proprio comportamento è indispensabile<br />

per far si che il ragazzo di apra al mondo esterno<br />

con realismo, senza pensare di poter avere tutto e fare<br />

tutto.<br />

Come può un genitore indurre nei figli il senso del limite?<br />

Semplicemente insegnandogli l’elasticità, l’autonomia e la<br />

capacità di riconoscere il pericolo, rendendoli consapevoli<br />

sia dei rischi sia delle proprie reali capacità di prevenire,<br />

affrontare e disinnescare tali situazioni.<br />

Confrontarsi con i limiti permette di:<br />

- Sviluppare una sana inibizione,<br />

- Riconoscere quali cose sono permesse o meno all’interno<br />

del sistema socio-familiare-relazionale<br />

- Imparare a tollerare il proprio disagio emotivo<br />

- Difendersi dalle mille insidie della vita<br />

- Insegnare ai nostri figli ad affrontare da soli gli ostacoli,<br />

senza risolverli per loro, favorisce l’accettazione dei possibili<br />

errori e li rende capaci di valutare da soli il proprio<br />

operato senza la necessità del consenso di qualcun altro.<br />

I figli hanno bisogno…<br />

- di amore, affetto,<br />

attenzioni,<br />

conforto e cure<br />

- di una presenza<br />

costante<br />

e accessibile<br />

- di sentirsi accettati<br />

per<br />

quello che sono<br />

e compresi<br />

quando non<br />

riescono o sbagliano<br />

- di regole e limiti<br />

- Ingredienti indispensabili allo sviluppo di una buona autostima.<br />

E noi dobbiamo…<br />

- mostrarci interessati a cosa ci voglio dire e a come<br />

stanno emotivamente<br />

- sintonizzarci con il loro punto di vista e metterci nei loro<br />

panni<br />

- dare le regole e i confini entro cui muoversi<br />

- essere uniti come coppia nello stile educativo<br />

- comunicare in modo coerente<br />

- mantenere ben chiari i ruoli<br />

- divertirci con i nostri figli, partecipando a ciò che li appassiona<br />

Non fatevi prendere dalle vostre paure!<br />

Le preoccupazioni per la sicurezza dei nostri figli, non devono<br />

limitare assolutamente comportamenti di svincolo. Favorire<br />

la dipendenza nel ragazzo influenza negativamente il<br />

suo sviluppo emotivo, sociale e cognitivo, terreno fecondo<br />

a quel senso di incompletezza e insicurezza che cercherà<br />

di riempire maldestramente per tutta la vita.<br />

*Psicoterapeuta ad indirizzo strategico, consulente sessuologo<br />

Per maggiori info: www.annacarderi.it/ anna.carderi@libero.it<br />

10


CAROL’S CORNER<br />

a cura di Carolina Garrow<br />

l’essere del sottosuolo<br />

…Nessuno sa che cosa vuole.<br />

Nessuno sa quale anima possiede,<br />

né cosa siano male o bene….<br />

(“Nebbia” F. Pessoa)<br />

Se passate a Montebello, sulle scale che portano<br />

dalla stazione alla Flaminia, troverete che lì, nei<br />

tombini, vive qualcuno. Nel sottosuolo, nascosto,<br />

c’è un essere che ha lasciato delle impronte.<br />

Piedi neri che escono da un tombino, si fanno<br />

una passeggiata e rientrano in un altro tombino.<br />

Sembra che nessuno si accorga di lui<br />

o delle tracce che lascia, chissà se lui si accorge<br />

di noi. Vivrà solo o in compagnia? Ce ne saranno<br />

altri? Ci somiglia? Altre impronte sono state<br />

lasciate anche a Roma, a Via Ludovisi, simili, ma non uguali:<br />

questa volta sembra che l’essere si sia ricordato di mettere le<br />

scarpe prima di venir fuori; cammina sotto di noi per la città, in<br />

un’alter-città, parallela alla nostra, ma diversa e ogni tanto<br />

esce.<br />

Che quest’essere sia nato dalla<br />

fantasia e dalla bomboletta di<br />

qualcuno poco importa. Quello<br />

che mi chiedo tutte le volte che<br />

passo di là è “cosa l’avrà spinto<br />

ad uscire da sotto terra?” La voglia<br />

di calore? La curiosità? La<br />

luce? L’ironia?<br />

Cosa spinge le cose a venire<br />

fuori?<br />

E se si potesse fare il contrario?<br />

E se per un giorno<br />

ci venisse offerta la possibilità<br />

di andare sotto…Di andare<br />

dentro, nel sottosuolo?<br />

Ci piacerebbe quello che<br />

avremo modo di vedere, sentire,<br />

toccare? Saremo capaci<br />

di non perderci? Quando si<br />

visita un posto nuovo bisogna<br />

essere sempre in grado di<br />

orientarsi e quando non si ha<br />

la mappa né se ne conosce la<br />

geografia<br />

possiamo sempre fare<br />

affidamento sul buon senso.<br />

Come sarebbe la nostra vita<br />

nel sottosuolo?<br />

Forse sarebbe come la casa<br />

che vediamo riflessa nello<br />

specchio, perfettamente<br />

speculare, solo che tutto andrebbe<br />

nell’altra direzione. Quindi saremo sempre noi<br />

stessi, perfettamente speculari, solo che tutte le scelte<br />

della nostra vita andrebbero esattamente nell’altra direzione.<br />

Riusciamo ad immaginare come sarebbe la nostra<br />

vita se facessimo esattamente il contrario di quello che<br />

stiamo facendo? Farlo per un giorno, per un’ora e poi tornare<br />

su… e poi decidere, scegliere…<br />

Essere noi o l’essere sotto di noi?<br />

Ogni tanto, anche se non autorizzata, questa creatura si affaccia<br />

e ci ricorda che ci sono innumerevoli vie da percorrere<br />

e che alcune di queste non sono state neanche prese<br />

in considerazione. Se commettiamo l’errore di non ascoltarla<br />

veniamo colti da un lieve malessere che di solito identifichiamo<br />

come “Insoddisfazione”, ma che altro non è che un<br />

messaggio della nostra creatura interna che ci indica la via.<br />

Cosa avrà visto di sé la creatura del sottosuolo venendo fuori?<br />

Cosa vedremo noi andando dentro?<br />

<br />

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12


GIRAMONDO<br />

a cura di Loretta Peschi<br />

<strong>Il</strong> PallONE<br />

E la caMPaNa<br />

Una cosa curiosa è l’universalità dei giochi dei bambini e<br />

delle bambine. Mi è capitato di incontrare centinaia di ragazzini<br />

in giro per il mondo: etnie le più disparate - dal Nicaragua<br />

alla Tailandia, dal Libano allo Swaziland, e in<br />

condizioni le più disparate - da bambini ospitati in campi di<br />

rifugiati a bambini abitanti in zone rurali o in periferie meno<br />

che sub-urbane, generalmente molto poveri. Ho notato che,<br />

praticamente ovunque nel mondo, i ragazzini giocano agli<br />

stessi giochi.<br />

Che vi troviate in Groenlandia o in Somalia, provate a togliere<br />

dalla circolazione tutti i giocattoli e i videogiochi, e<br />

vedrete che i maschi si ingegneranno per trovare dei pezzi<br />

di stracci e dei pezzi di corda e ne faranno un pallone. Poi<br />

disegneranno per terra delle strisce per simulare un campo<br />

di football, si divideranno in un paio di squadre, e cominceranno<br />

a svolgere delle vere e proprie partite di pallone.<br />

I più grandicelli si daranno i nomi dei campioni del momento<br />

(Balotelli e Totti vanno fortissimo), e i più piccoli cercheranno<br />

di prendere meno calci possibile, ma di restare<br />

comunque in partita. È interessante vedere come in queste<br />

partite i ragazzini mettano in gioco, in un certo senso, il loro<br />

onore e l’onore del gruppo: non è solo questione di affermazione<br />

e di energia canalizzata dallo sport; è anche questione<br />

di non perdere la faccia. Rivedo ancora il volto e le<br />

lacrime di un bambino somalo, dignitosissimo, capitano<br />

della squadra che perse un improvvisato “campionato”<br />

svoltosi a Jowhar, nella Somalia centrale parecchi anni fa.<br />

Cercò in tutti i modi di mostrare che lui e i suoi compagni<br />

sapevano perdere con dignità e senso dello sport. E però<br />

la lacrimuccia fu irrefrenabile. Evviva, pensai, è umano!<br />

E le bambine? Che fanno le bambine di tutto il mondo<br />

quando sono private di giocattoli e videogiochi? Non ci<br />

crederete,<br />

ma giocano a “campana”, un gioco che forse i più<br />

giovani neanche conoscono, ma che è facile da approntare:<br />

in Europa si fanno dei segni sulle pavimentazioni di<br />

marciapiedi, cortili, lastrici solari con un gessetto; altrove<br />

i medesimi segni si fanno sulla terra battuta con un qualsiasi<br />

bastoncino. Ma il gioco è assolutamente lo stesso.<br />

La differenza tra il gioco-standard dei maschi e il giocostandard<br />

delle femmine è che quello dei maschi ha regole<br />

scritte e internazionalmente riconosciute, quello delle femmine<br />

ha anch’esso regole internazionalmente riconosciute,<br />

che però nessuno si è mai sognato di scrivere. Per<br />

il gioco della campana non ci sono giudici, arbitri, guardalinee,<br />

federazioni internazionali, tornei continentali e intercontinentali<br />

o quant’altro. C’è solo la cara vecchia<br />

capacità delle donne-bambine di raccontarsi le cose. Con<br />

semplicità, ma anche con tanto rigore. <strong>Il</strong> gioco, signori<br />

miei, è una cosa serissima!<br />

14


SPECIALE MALTEMPO<br />

LA NATURA<br />

HA PRESENTATO IL SUO CONTO<br />

L’alluvione del 31 gennaio ha provocato danni ingenti sui territori<br />

dei Comuni della nostra area. Riano, Capena, Morlupo, Castelnuovo<br />

di Porto, Sacrofano e Fiano Romano hanno subito “ferite”<br />

profonde, che in alcuni casi avranno bisogno di tempo e di opere<br />

complesse e costose per essere sanate. La natura, come da sempre<br />

accade, ha presentato il suo conto. Estremamente salato.<br />

di Romolo Bali<br />

Rumore forte di pioggia, nella notte del<br />

31 gennaio scorso. Così forte da incutere<br />

timore. Così devastante nel suo<br />

“scavare” solchi su colline e pareti tufacee<br />

e sabbiose che già prima dell’alba scattano<br />

gli allarmi alla Protezione Civile. Sindaci<br />

buttati giù dal letto, cittadini che<br />

vedono fango e terra arrivare a pochi centimetri<br />

dalle proprie case, le prime frane<br />

che è ancora buio. Crolli, allagamenti e<br />

smottamenti continueranno per tutto il<br />

giorno, in un susseguirsi drammatico.<br />

A sera - al termine di una giornata convulsa,<br />

difficile, di paura e fiato corto - il bilancio<br />

per i Comuni della nostra area è<br />

decisamente pesante. Frane e smottamenti non si contano,<br />

strade interrotte per ore (in alcuni casi diventeranno<br />

settimane), decine di persone salvate dalla<br />

trappola che è divenuta la propria auto, negozi, cantine<br />

e garage invasi da fango e acqua.<br />

Capena -Località Rosetole<br />

A Riano e Capena le situazioni più difficili, con tributi<br />

pesanti in termini di danni materiali e morali. A Riano tra<br />

il 31 gennaio e i giorni successivi il sindaco Ricceri per<br />

salvaguardare la sicurezza delle persone emette una<br />

serie di ordinanze di sgombero dalle abitazioni per<br />

circa 200 persone. Una<br />

parte viene ospitata a spese<br />

del Comune presso la Cittadella<br />

Ecumenica Taddeide<br />

(dove, tra l’altro, è crollato<br />

un muro di cinta sempre il<br />

31 gennaio), gli altri trovano<br />

ospitalità presso parenti e<br />

amici. Le prime stime dei<br />

danni sul territorio pubblico<br />

parlano di circa 9 milioni<br />

di euro, per i privati<br />

danni economici ancora da<br />

quantificare con esattezza.<br />

Per chi ha dovuto abbandonare<br />

la propria abitazione<br />

danni morali e psicologici incalcolabili.<br />

Un trauma.<br />

Fiano Romano<br />

Anche Capena paga un<br />

conto pesante, in particolare<br />

nella zona “bassa” del<br />

16


Riano - La frana in via Rianese che ha tagliato in due il paese per circa due settimane.<br />

paese e in località periferiche come Rosetole e Mola Saracena.<br />

Complessivamente, le prime stime parlano di<br />

circa 4 milioni di euro di danni a strade ed infrastrutture<br />

pubbliche, mentre per i privati i “prezzi da pagare”<br />

sono ancora da definire: chi ha perso l’automobile, chi<br />

mobili e suppellettili. Due ordinanze di sgombero per altrettante<br />

famiglie, due aziende chiuse per danni gravissimi,<br />

negozi e garage invasi dal fango.<br />

Sgomberi forzati anche a Morlupo, circa 6 famiglie<br />

hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni nelle zone<br />

di Monte Vario, via Domenico Benedetti, via di Valle e<br />

sono ospitati presso strutture ricettive della zona a<br />

spese dell’amministrazione comunale. Danni anche alla<br />

provinciale Morlupo-Capena e nelle zone di via Fontanelle<br />

e via Cachino. Le prime stime parlano di 1.4000.000<br />

euro di costi per rimettere in sicurezza le zone dissestate,<br />

sempre in termini di infrastrutture pubbliche.<br />

Per i privati, il Comune di Morlupo – come tutti gli altri<br />

della zona – ha predisposto un modulo di autocertificazione<br />

a cui allegare foto e perizie e sta raccogliendo le<br />

documentazioni nei propri uffici. In attesa di capire cosa<br />

deciderà il Governo (vedi box apposito).<br />

Famiglie evacuate il 31 gennaio anche a Fiano, tramite<br />

apposite ordinanze del sindaco Ferilli, per immobili in via<br />

POCHI SOLDI,<br />

POCA MANUTENZIONE<br />

Sacrofano - Prima Porta: interrotta<br />

Se per frane e smottamenti di pareti e parti di colline,<br />

le cause possono essere molteplici, i danni subiti<br />

dalle strade comunali e soprattutto provinciali<br />

hanno fatto emergere in maniera evidente quanto<br />

stia pesando una manutenzione sempre più lacunosa<br />

e saltuaria. I “famosi” tagli dei fondi dallo<br />

Stato centrale agli enti locali non significano altro<br />

che questo: meno soldi, asfaltature dello spessore<br />

di pochi centimetri (persino su strade statali come<br />

la Flaminia) che si rovinano già dopo qualche settimana,<br />

canali di scolo laterali alle strade puliti (?)<br />

due volte l’anno nei casi migliori, chiusini che dopo<br />

mezz’ora di pioggia non ricevono più acqua. A tutto<br />

ciò va aggiunto – e qui il discorso diventa davvero<br />

spinoso – l’incuria dell’uomo, lo sfrenato individualismo<br />

di questi tempi, per cui ognuno ormai<br />

pensa solo a sé. Nei giorni dell’alluvione, girando<br />

tra i territori dei vari Comuni, è diventata una consuetudine<br />

vedere da muri di cinta di ville e palazzine<br />

apposite tubazioni riversare fiumi d’acqua in<br />

mezzo alle strade. Ma chi è preposto ai controlli<br />

non li vede?<br />

Castelnuovo - La situazione al Centro CARA il giorno dopo l'alluvione.<br />

17


Val Casale, via Piana del Sasso, via Valle Perugina, mentre<br />

la preoccupazione per le condizioni del Tevere, poi<br />

rientrata, aveva fatto predisporre un piano di sgombero<br />

anche per tutte le strutture presenti nel raggio di 500ml<br />

dagli argini del fiume. Le situazioni più critiche a livello<br />

di danni alle infrastrutture, oltre a quelle sopra menzionate,<br />

a via del Laghetto, strada di collegamento con<br />

Capena (chiusa al traffico il 31 gennaio e riaperta il 21<br />

febbraio scorso), al ponte di via Mola Saracena, in via<br />

Umberto Terracini e sulla provinciale Fiano-Capena.<br />

La prima stima approssimativa dei danni subiti dal territorio<br />

di Sacrofano parla invece di circa 760.000 euro,<br />

con frane e smottamenti sulla rete viaria (Rovina delle<br />

Strade di M. Calcaro, Grottini, via Valle Lombarda, Costone<br />

Tufaceo via Angela Carotti, Strada Colle Santa<br />

Maria, via Salita dei Selci, M. Sugheri/Valle Lombarda,<br />

via Fontana Mancina, via delle Solfatare, via Monte Cappelletto),<br />

lo straripamento di una serie di fossi e l’allagamento<br />

di tre centri abitati (Monte Petruscheto,<br />

Rimbomba e Monte Caminetto).<br />

Per completare questo “bollettino di guerra”, la situazione<br />

di Castelnuovo di Porto, che ha registrato i danni<br />

maggiori nella zona della via Tiberina, con l’allagamento<br />

nel Cara che ospita i richiedenti asilo, mentre frane e<br />

smottamenti si sono susseguiti lungo la provinciale via<br />

Montefiore. Famiglie evacuate tramite ordinanza sindacale<br />

nella zona di Valle Linda e del Boschetto, dove è praticamente<br />

stata cancellata dalla pioggia una delle<br />

strade “storiche” del paese, via Val Cesara.<br />

COSA SUCCEDE ORA?<br />

SI SPERA IN RENZI…<br />

Tutti i Comuni della nostra area, tramite apposite delibere<br />

di giunta, hanno decretato nei giorni successivi all’alluvione<br />

lo stato di calamità. La Regione Lazio, dopo la<br />

ricognizione sulle varie aree, ha emesso una richiesta ufficiale<br />

alla Protezione civile e di conseguenza al Governo<br />

per il riconoscimento dello stato di emergenza e calamità<br />

naturale per i Comuni di quattro Province, tra cui<br />

quella di Roma.<br />

Tale richiesta è arrivata sul tavolo del Consiglio dei Ministri<br />

proprio nei giorni del passaggio delle consegne tra<br />

Enrico Letta e Matteo Renzi. In precedenza, analoga richiesta<br />

della Regione Toscana era stata accolta.<br />

Se il Governo dovesse accogliere anche quella presentata<br />

da iIngaretti per il Lazio, questo significherebbe<br />

anche lo stanziamento di fondi speciali per intervenire<br />

sui territori dissestati. Con un’avvertenza: questi fondi<br />

verranno eventualmente messi a disposizione dopo<br />

un’attenta ricognizione del Genio Civile. Come a dire che<br />

non basteranno le stime fatte dai singoli Comuni ma ci<br />

vorrà prima un’accurata analisi di quanto è successo e<br />

dei costi reali degli eventuali interventi.<br />

Sempre a Governo e successivamente a Protezione Civile<br />

spetterà decidere se e quanti di questi eventuali<br />

fondi potranno essere utilizzati per i costi subiti dai<br />

privati. Su questo bisogna però esser chiari: nell’eventualità<br />

dovessero essere concessi, gli accertamenti saranno<br />

lunghi e accurati. In questo caso la differenza tra<br />

un danno ad una strada comunale o provinciale e quello<br />

subito da un’abitazione privata è sensibile.<br />

Altra avvertenza: quasi mai in passato questi eventuali<br />

fondi sono stati gestiti direttamente dai Comuni ma più<br />

spesso è avvenuto che sia stato proprio il Genio Civile<br />

a gestire risanamenti e messe in sicurezza.<br />

Questa però resta l’unica speranza autentica per la nostra<br />

area: le casse dei Comuni sono vuote, i costi previsti<br />

sono altissimi e se il Governo non dovesse intervenire le<br />

“ferite” a strade, infrastrutture e territorio rimarranno<br />

aperte per sempre. Anche per questo il momento è delicato<br />

e va affrontato con uno spirito unitario: le polemiche<br />

ora sono inutili e dannose. Servono i soldi. Tanti<br />

e subito. Per saldare in fretta il conto presentato dalla<br />

natura e rimettere in sesto i nostri territori, in modo da<br />

scongiurare ulteriori gravi rischi nelle stesse zone alla<br />

prossima forte pioggia.<br />

18


RIANO: VIGNA DEL PIANO,<br />

UNA STORIA CHE PARTE DA LONTANO<br />

di Romolo Bali<br />

Foto di<br />

Stefano Virgili<br />

La situazione più delicata, tra quelle comunque gravi verificatesi<br />

a Riano, è quella di Vigna del Piano. Sia perché<br />

la maggior parte delle famiglie evacuate abita in questa<br />

zona (in particolare nelle palazzine denominate “Residenze<br />

di Giano”), sia per le dimensioni della frana avvenuta<br />

il 31 dicembre che, soprattutto, per le condizioni<br />

di rischio che tuttora presenta il fronte collinare che sovrasta<br />

l’intera zona.<br />

Da una nostra ricognizione sul pendio in alto – come si<br />

può vedere dalle immagini di questo servizio – sono evidenti<br />

le fratture presenti sul terreno. Fratture presenti<br />

in zone diverse e anche lontane dalla frana, che – come<br />

ci hanno confermato alcuni geologi che ci hanno accompagnato<br />

nel sopralluogo – evidenziano una sofferenza<br />

dell’intera parete.<br />

La nostra è chiaramente una testimonianza da reporter,<br />

ben altri professionisti e addetti ai lavori dovranno nelle<br />

prossime settimane capire cosa sta succedendo lì<br />

sopra e quali siano i rischi concreti per le abitazioni sottostanti.<br />

Abbiamo comunque voluto approfondire, documenti<br />

e atti ufficiali alla mano, la situazione. Ecco il nostro<br />

contributo.<br />

Primo passo: considerate le vibranti polemiche che nei<br />

giorni successivi si sono “rincorse” su Facebook e siti<br />

vari, per prima cosa abbiamo voluto verificare la conformità<br />

delle costruzioni realizzate, in particolare quelle legate<br />

al condominio delle “Residenze di Giano”. Ebbene,<br />

coadiuvati da alcuni tecnici, abbiamo potuto constatare<br />

come le costruzioni appaiono regolari rispetto ai progetti<br />

presentati e approvati.<br />

Secondo passo: siamo andati a verificare indici e piani<br />

attuativi della Variante di Piano Regolatore per la zona<br />

di Vigna del Piano. Due gli aspetti che saltano agli occhi:<br />

l’altezza massima della abitazioni previste in quell’area<br />

è di 7,50 metri. Alcune, a occhio nudo, non sembrano<br />

rispettare tale limite. Secondo aspetto, molto più significativo:<br />

per questa zona l’indice di edificazione previsto<br />

è di 1,79 mc/mq. Praticamente quasi tutte le altre<br />

zone di Riano hanno invece un indice tra lo 0,30 e lo<br />

0,40. La differenza è molto consistente. Tanto per fare<br />

un esempio: su un terreno di 1000 mq a Vigna del<br />

Piano si possono edificare 1790 metri cubi. Su un terreno<br />

a Viale Parigi, per fare un esempio, che ha indice<br />

0,30 su altrettanti 1000 metri quadri si possono edificare<br />

333 metri cubi.<br />

LE CASE CHE<br />

NON CI DOVREBBERO ESSERE…<br />

A Vigna del Piano ci sono anche case che non dovrebbero<br />

esserci. O, meglio, scheletri di case che dovrebbero<br />

essere abbattute. Quella visibile nella foto è infatti<br />

fuori dai confini della variante di Piano Regolatore e vi<br />

è un’ordinanza del 2006 (otto anni fa) mai eseguita<br />

concretamente che “contestualmente alla sospensione<br />

dei lavori ordina anche la demolizione delle<br />

opere ed il ripristino del precedente stato dei luoghi”.<br />

Nel frattempo, mentre la vecchia società proprietaria<br />

(la Madison srl) è fallita e le strutture sono<br />

tornate al vecchio proprietario, la parete continua a<br />

crollare. Smottamenti già avvenuti in passato, che avevano<br />

provocato danni all’abitazione vicina (come si può<br />

vedere nell’immagine). Che si fa?<br />

19


Le crepe sopra Vigna del Piano<br />

Terzo passo, le domande: chi ha deciso tali indici? Perché<br />

in una zona così limitata territorialmente, alle porte<br />

del paese, sotto una parete così vicina, si è deciso di applicare<br />

un indice di fabbricabilità tanto alto? Soprattutto:<br />

perché non si è accompagnata tale decisione da un’indagine<br />

geologica approfondita su questa zona, della<br />

quale non c’è traccia negli atti della variante?<br />

Quarto passo, le risposte: il Piano Regolatore di Riano<br />

è stato approvato definitivamente e pubblicato sulla Gazzetta<br />

Ufficiale della Regione Lazio il 10 marzo del 2000.<br />

Nel 1995 per approvarlo il Consiglio Comunale di allora<br />

fu “costretto” a chiamare un Commissario ad Acta perché<br />

15 consiglieri sui 17 che componevano il Consiglio<br />

stesso non potevano votarlo in quanto loro o loro<br />

parenti affini fino al quarto grado avevano interessi,<br />

terreni o immobili all’interno del PRG (vedi foto). Successivamente,<br />

nel dicembre del 2000 è stata adottata<br />

la Variante Generale, definitivamente approvata nel<br />

2006. La decisione di applicare un indice così alto (1,79,<br />

ripetiamo) in quella zona è stata dunque una decisione<br />

“politica”. Nel tempo si è poi anche appurato che alcuni<br />

rappresentanti della maggioranza di allora avevano interessi<br />

diretti o indiretti su terreni in via Vigna del Piano.<br />

<strong>Il</strong>legale? No. Inopportuno? Certamente. Almeno per<br />

noi. Chi vuole e ha mente “libera” ci rifletta sopra…<br />

Quinto passo: un terreno di Vigna del Piano che prima<br />

del Piano Regolatore era agricolo e valeva circa 50 milioni<br />

di lire (ancora non c’era l’euro), il giorno dopo l’approvazione<br />

del PRG che valore aveva raggiunto?<br />

Facendo la media di quanto dettoci da alcuni urbanisti<br />

interpellati, circa 800 milioni di lire. Anche qui, chi ne<br />

ha voglia ci rifletta sopra…<br />

Una storia che viene da lontano è il titolo di questo pezzo.<br />

Alla luce di quanto accaduto oggi forse la scelta di un indice<br />

così alto per quella zona non è stata opportuna.<br />

Non è in alcun modo dimostrabile né è la nostra tesi –<br />

e su questo vogliamo esser molto chiari – che vi sia<br />

un legame “doloso” tra quanto successo e quella decisione.<br />

Di sicuro forse sarebbero stati necessari dei maggiori<br />

approfondimenti.<br />

LA GRU SE NE VA… (FINALMENTE)<br />

L’Amministrazione comunale ha ottenuto da Unicredit (che detiene<br />

in leasing la gru della società Citis che ha costruito “Le<br />

residenze di Giano”) il via libera alla rimozione della gru che si<br />

trova nella zona di Vigna del Piano.<br />

La prossima settimana verrà individuato dai tecnici il modo per<br />

poter procedere all’operazione di rimozione, in quanto le dimensioni<br />

e le condizioni attuali della strada non lo consentono.<br />

Una volta messa a punto la modalità, si procederà alla rimozione.<br />

La rimozione avverrà a cura di una società individuata<br />

e pagata da Unicredit. Al Comune spetterà esclusivamente<br />

un limitato intervento per la sistemazione di una parte del terreno<br />

limitrofo.<br />

Da segnalare che la gru non era finora stata rimossa perché<br />

la Citis avrebbe dovuto costruire altre palazzine nel terreno<br />

cerchiato nella foto, per le quali ha presentato regolare richiesta<br />

di concessione edilizia.<br />

Ricordiamo che alcune delle ordinanze di sgombero dalle abitazioni,<br />

ancora vigenti, sono dovute proprio alla presenza (divenuta<br />

un rischio) della gru.<br />

20


GLI ATTI UFFICIALI<br />

A sinistra: la delibera con cui nel 1995 il Consiglio Comunale di allora fu<br />

“costretto” a chiamare un Commissario ad Acta per approvare il PRG, perché<br />

15 consiglieri sui 17 che componevano il Consiglio stesso non potevano<br />

votarlo in quanto loro, o loro parenti affini fino al quarto grado,<br />

avevano interessi, terreni o immobili all’interno dello stesso.<br />

In alto: la descrizione di Vigna del Piano, nella relazione del PRG. Tutta la<br />

premessa illustra la zona come di piccola residenza, alla stregua di un’area<br />

da conservare e salvaguardare a livello quasi agricolo. Poi, alla fine, quasi a<br />

sorpresa, l’indice di edificabilità viene fissato a 1,79 mc/mq.<br />

Nella foto, una panoramica su Vigna del Piano, che mostra<br />

l’intensità delle costruzioni e sul retro le zone franate.<br />

Da notare che secondo i progetti presentati, e approvati,<br />

negli scorsi anni, nella zona cerchiata di rosso dovrebbero<br />

sorgere ulteriori palazzine sempre delle<br />

“Residenze di Giano”.<br />

Le concessioni sono scadute, ma non è escluso che la<br />

società costruttrice possa ripresentare la richiesta.<br />

La foto evidenzia, in maniera chiara, come l’indice fondiario<br />

di 1,79 mc/mq abbia determinato un’area ad<br />

alta densità costruttiva.<br />

E ORA, CHE FARE?<br />

Per chi ha dovuto abbandonare le case in Vigna del Piano<br />

questi son giorni amari, difficili. Anche perché il futuro non<br />

mostra immediate soluzioni. Per poter tornare nelle proprie<br />

abitazioni i cittadini delle “Residenze di Giano” hanno bisogno<br />

dell’annullamento dell’ordinanza di sgombero. Per annullarla,<br />

il sindaco deve prima verificare che la zona franosa e la<br />

parete siano state messe in scurezza. I lavori a chi spettano?<br />

In teoria ai privati. Questo prevede la legge. Si intuisce però<br />

che un intervento di messa in sicurezza della parete franata<br />

potrebbe aver costi talmente alti da essere insostenibili<br />

per famiglie che a fatica, come tante oggi, stanno continuando<br />

a pagare un mutuo e neanche possono tornare<br />

nelle proprie case. L’Amministrazione comunale, trattandosi<br />

di privati, ovviamente non può finanziare neanche un euro.<br />

E allora? Secondo quanto già espresso sopra, la nostra impressione<br />

è che andrebbero fatte delle indagini approfondite<br />

sulla situazione di tutto il pendio e su cosa stia<br />

realmente succedendo sulla collina in alto. Se dovesse<br />

emergere che l’intera zona è a “rischio”, che il prossimo inverno<br />

potrebbe causare altri danni in altre zone della<br />

stessa area, allora il discorso potrebbe cambiare. La questione,<br />

per certi versi, diventerebbe “pubblica”. E gli eventuali<br />

fondi che dovesse stanziare il Governo potrebbero<br />

essere utilizzati per un risanamento complessivo. Oppure<br />

tutto ciò non servirà, perché le indagini dimostreranno che<br />

non ci sono altri rischi. Stavolta però accertiamolo prima.<br />

Stavolta si facciano le cose usando il buon senso. Prima le<br />

indagini, approfondite. Poi le decisioni.<br />

21


INCHIESTA<br />

Società<br />

(NON) C’È POSTA PER TE<br />

di Elena Amadori<br />

Nell’area di Fiano Romano e Capena la situazione sembra migliorata,<br />

mentre nella zona dei comuni della Flaminia continuano<br />

i disservizi postali. Causando notevoli disagi ai cittadini.<br />

Abbiamo contattato Poste Italiane per cercare di capire se e<br />

come stanno affrontando la situazione. E abbiamo anche voluto<br />

fare delle prove concrete, inviando lettere e raccomandate per<br />

verificare i tempi di consegna.<br />

Ecco i risultati della nostra mini-inchiesta…<br />

Vi ricordate i libretti di risparmio e i buoni fruttiferi postali?<br />

Sembra passato un secolo da quando alla posta c’erano<br />

solo questi servizi finanziari: ora in un qualsiasi sportello è<br />

possibile accendere mutui, richiedere prestiti personali, acquisire<br />

fondi d’investimento, oppure prodotti assicurativi.<br />

Nel giro di quindici anni Poste Italiane si è trasformata, puntando<br />

sempre di più su attività bancarie che hanno assicurato<br />

un giro d’affari in continua crescita.<br />

Poste Italiane, da noi contattata in merito a questo aspetto,<br />

ci ha infatti dichiarato: “A giocare la parte del leone in questi<br />

anni sono stati i servizi bancari, finanziari e soprattutto tramite<br />

la business unit Banco<br />

Posta e tramite la controllata<br />

Poste Vita, che ha archiviato nel<br />

2012 ricavi record a quota<br />

10,5 miliardi. Basta qualche numero<br />

per capire l’entità del fenomeno:<br />

312 miliardi di euro di<br />

risparmio postale, 5,9 milioni di<br />

conti correnti postali, 6,8 milioni<br />

di carte Postamat, 10,7 milioni<br />

di carte prepagate Postepay; e<br />

ancora: 55 miliardi di euro di riserve<br />

tecniche di Poste Vita,<br />

4,7 milioni di contratti assicurativi<br />

e 35 milioni di operazioni finanziarie<br />

online l’anno”.<br />

Numeri per certi versi sbalorditivi.<br />

Ma consegnare lettere e pacchi,<br />

invece, che risultati sta<br />

dando? Questo settore della società<br />

sembra in affanno. Ritardi<br />

e disservizi sono segnalati quotidianamente<br />

da utenti esasperati,<br />

soprattutto a causa delle<br />

bollette che arrivano già scadute.<br />

L’Eni, contattata da <strong>Il</strong><br />

<strong>Nuovo</strong>, ha comunicato di aver ricevuto<br />

da Poste Italiane un<br />

elenco di comuni “problematici” e<br />

di aver provveduto ad ampliare i<br />

margini di attivazione della mora<br />

sul mancato pagamento. Enel invece<br />

ha dichiarato di aver lasciato<br />

gli stessi termini. E le<br />

bollette scadute determinano<br />

more a carico dei cittadini.<br />

22<br />

CAPENA E FIANO ROMANO<br />

Una raccomandata inviata da Fiano<br />

Romano per Fiano Romano è arrivata<br />

dopo una settimana (vedi foto),<br />

mentre gli standard richiederebbero<br />

la consegna entro 5 giorni. In<br />

quel bacino di utenza (dove rientra<br />

anche Capena) la consegna della<br />

posta, alla fine del 2013, ha raggiunto<br />

livelli così allarmanti che<br />

Poste Italiane ha recentemente incaricato<br />

una figura dedicata al solo<br />

smistamento. Questo quanto dichiarato<br />

da Poste Italiane al<br />

“<strong>Nuovo</strong>”: “In relazione alle problematiche<br />

evidenziate per i Comuni di Capena<br />

e di Fiano Romano si<br />

conferma che sono state adottate<br />

tutte le opportune misure atte a risolvere<br />

le criticità segnalate nei<br />

mesi scorsi. <strong>Il</strong> Comune di Capena è<br />

servito da 4 zone di recapito gestite<br />

dal Centro di Distribuzione di Fiano<br />

Romano. Attualmente tutte le zone<br />

sono coperte da portalettere titolari,<br />

che stanno facendo fronte a<br />

tutte le note difficoltà legate principalmente<br />

ai problemi di toponomastica<br />

(in particolare per quanto<br />

riguarda le zone rurali). In alcune località<br />

- come Manciano, Le Piane,<br />

Fosso delle Noci, Monte Collarino e<br />

Pastinacci - soggette a cambiamenti<br />

di toponimi e riorganizzazione<br />

da parte del Comune, Poste Italiane<br />

sta cercando di risolvere i disagi in<br />

collaborazione con le Istituzioni<br />

stesse”.


ilnuovo<br />

Come ci ha confermato anche Poste Italiane,<br />

nelle risposte ufficiali alla nostra intervista,<br />

questo è il percorso di una lettera<br />

inviata in posta prioritaria, da Castelnuovo di<br />

Porto a Riano (Es. che vale per tutti i comuni):<br />

una volta consegnato all’Ufficio Postale<br />

di Castelnuovo di Porto, il plico viene<br />

inviato al centro di Meccanizzazione di Fiumicino.<br />

Qui viene smistato e inviato al Centro<br />

di Raccolta e Smistamento di Prima Porta.<br />

In questa sede viene nuovamente smistato<br />

e inviato all’Ufficio Postale di Riano.<br />

A questo punto, una volta che il postino l’avrà<br />

nella sua borsa avverrà la consegna.<br />

Distanza Castelnuovo > Fiumicino = 60 km<br />

Distanza Fiumicino > Prima Porta = 43 km<br />

Distanza Prima Porta > Riano = 15 km<br />

Distanza Totale = 118km<br />

Distanza Castelnuovo > Riano = 3 km<br />

CASTELNUOVO, MORLUPO, SACROFANO<br />

<strong>Il</strong> processo di indirizzamento della corrispondenza per il<br />

Lazio è centralizzato con base a Fiumicino. Significa che<br />

una cartolina imbucata a Castelnuovo di Porto per Morlupo,<br />

oppure per Sacrofano, percorre quasi 60 km fino<br />

al mare, poi arriva nella sede di riferimento dell’area che<br />

è Prima Porta e infine torna a destinazione. La procedura,<br />

date le problematiche segnalate dagli utenti, sembrerebbe<br />

a dir poco macchinosa, malgrado ciò, secondo<br />

la società, il processo meccanizzato sarebbe ormai collaudato<br />

e incontrovertibile. La nostra esperienza diretta<br />

però dice altro: abbiamo imbucato una cartolina postale<br />

da Riano indirizzata alla sede del “<strong>Nuovo</strong>” di Castelnuovo<br />

di Porto. Tempi di consegna? 27 giorni!<br />

RIANO<br />

In merito all’ufficio postale di Riano che risulta essere il<br />

medesimo (di limitate dimensioni) dell’anno 2001,<br />

quando la cittadinanza contava circa 5.000 abitanti in<br />

meno degli attuali, abbiamo chiesto a Poste Italiane cosa<br />

intendesse fare per ovviare a questa situazione. Ecco la<br />

risposta che abbiamo ricevuto: “L’ufficio postale di Riano<br />

ha un dimensionamento di 3 sportelli attrezzati con 3 operatori<br />

di sportello ed un Direttore .<br />

L’operatività media giornaliera è di poco superiore alle<br />

300 operazioni, abbastanza in linea con l’operatività<br />

degli altri uffici postali.<br />

In particolari momenti dell’anno o durante i primi giorni<br />

del mese, in concomitanza anche con assenze di personale<br />

dovute prevalentemente a malattie, l’ufficio ha registrato<br />

delle criticità. Tuttavia, attraverso il supporto di<br />

personale di altro ufficio postale, si è cercato sempre di<br />

garantire un presidio consono alla domanda. Non sono<br />

stati mai aperti meno di 2 sportelli sui 3 attrezzati.<br />

Gli interventi più significativi che Poste Italiane ha posto<br />

in atto nella zona riguardano le aperture pomeridiane di<br />

2 uffici postali, Fiano Romano e Roma 133, che distano<br />

rispettivamente da Riano circa 17Km e 16Km.<br />

Della serie: se trovate la fila, che problema c’è?<br />

Salite in macchina e fatevi 32km, tra andata e ritorno.<br />

23


INCHIESTA<br />

Società<br />

Mai il disservizio delle Poste Italiane è stato tanto sentito<br />

come nei giorni del pagamento della Tares, tassa<br />

sui rifiuti. Centinaia di cittadini a metà gennaio, hanno<br />

“preso d’assalto” gli uffici comunali alla ricerca di un<br />

modulo che nella cassetta postale non era arrivato. A<br />

Sacrofano la corrispondenza è recapitata notoriamente<br />

in ritardo, oppure non arriva proprio, tanto che la questione,<br />

lo scorso ottobre, è arrivata fin sui banchi del<br />

Consiglio della Regione Lazio, attraverso una mozione<br />

urgente a firma del consigliere Luca Gramazio.<br />

<strong>Il</strong> Comune di Sacrofano ha recepito le ripetute segnalazioni<br />

dei cittadini e a dicembre ha iniziato una raccolta<br />

firme (ne sono state messe insieme 800) inviata ai vertici<br />

dell’azienda di telecomunicazioni. L’iniziativa ha<br />

prodotto due incontri fra il sindaco Tommaso Luzzi,<br />

Fabio Mandolini e Mauro Lattanzio, rispettivamente il<br />

responsabile del recapito e della comunicazione di<br />

Poste Italiane, durante i quali sono emerse le criticità<br />

che rendono il servizio di consegna così difficoltoso a<br />

Sacrofano: la riorganizzazione della toponomastica e<br />

l’arrivo di portalettere “novelli” nel territorio comunale.<br />

Nel primo caso si sono finalmente programmati incontri<br />

di lavoro fra i tecnici del Comune e il responsabile territoriale<br />

delle Poste “per individuare - si legge sul verbale<br />

della riunione - e mappare tutte le variazioni di<br />

indirizzo e gli aggiornamenti effettuati sul territorio”.<br />

Su questo punto il sindaco Luzzi ha tenuto a precisare<br />

quanto sia importante che i residenti offrano il massimo<br />

A SACROFANO ARRIVA IL “POSTINO TELEMATICO”<br />

della collaborazione: “I cittadini - spiega a <strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong> - riceveranno<br />

presto una lettera, in cui sarà loro richiesto<br />

di adoperarsi perché su ogni cassetta postale sia chiaramente<br />

indicato il cognome del destinatario e che sia<br />

fornito al mittente il nuovo indirizzo, qualora non fosse<br />

ancora stato fatto. Infine, nel caso in cui sull’accesso<br />

dell’abitazione ci sia ancora la mattonella riportante la<br />

vecchia numerazione civica, è fondamentale che il cittadino<br />

provveda quanto prima a rimuoverla”.<br />

Per la questione dei postini inesperti, invece, anche le<br />

Poste convengono che si può fare ben poco se non “attendere<br />

che i dipendenti acquisiscano la necessaria<br />

memoria storica” per svolgere al meglio il proprio compito.<br />

Sempre che a Sacrofano i postini titolari non abbiano<br />

come neo sostituti i cosiddetti “trimestrali”,<br />

dipendenti assunti con contratti della durata di tre mesi.<br />

Intanto Poste e Sacrofano hanno trovato un accordo per<br />

installare presso la sede comunale il “Postino Telematico”,<br />

un servizio che permette di pagare i bollettini di<br />

conto corrente, ricaricare la Sim e la carta prepagata, inviare<br />

posta raccomandata e pacchi fino a 2 kg. I cittadini,<br />

inoltre, potranno attivare i servizi a pagamento per la<br />

consegna personalizzata della posta. Partirà a breve la<br />

sperimentazione, almeno due volte al mese nella fascia<br />

oraria 9-12.<br />

Secondo quanto ci ha dichiarato Poste Italiane,<br />

il Postino Telematico sarà successivamente esteso<br />

anche al Comune di Morlupo.<br />

E. A.<br />

24


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INCHIESTA<br />

Servizi Pubblici<br />

PASSAGGI A LIVELLO:<br />

UN (TRISTE) VALZER DI PAROLE<br />

Obsoleta, pericolosa, maledetta. Sono solo alcuni degli aggettivi usati per descrivere<br />

la ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo nei giorni immediatamente successivi<br />

all’incidente al passaggio a livello in via Sant’Antonio, a Castelnuovo di Porto,<br />

avvenuto lo scorso 2 gennaio dove ha perso la vita Francesca Martinico.<br />

<strong>Il</strong> dito è puntato sulla Regione Lazio, proprietaria dell’infrastruttura, e sull’Atac, che<br />

ne gestisce il funzionamento delle linee.<br />

Subito dopo il tragico evento, sono iniziate le “promesse” su pronti interventi. Ma la realtà<br />

si sta dimostrando, per ora, molto meno rosea delle parole.<br />

<strong>Il</strong> 10 gennaio, il capo di Gabinetto della giunta regionale, Maurizio Venafro, ha inviato una<br />

missiva al sindaco Fabio Stefoni, indicando tempi certi di messa in sicurezza della ferrovia.<br />

<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong> ha voluto approfondire le modalità di intervento dell’operazione chiedendo<br />

delucidazioni a vari interlocutori: l’assessorato ai Trasporti, quello alla Mobilità, l’ATAC.<br />

Ne sono uscite 3 versioni differenti (4 con quella di Venafro), su modi e tempi di<br />

intervento. Un quadro per molti versi desolante. Non si ha ancora alcuna certezza<br />

se si interverrà o meno sui passaggi a livello. E su quanti. E quando.<br />

Un (triste) valzer di parole.<br />

VERSIONE 1<br />

La lettera del Capo di Gabinetto della Regione Lazio Maurizio<br />

Venafro al Sindaco di Castelnuovo di Porto<br />

Via Flaminia, altezza distributore Marronaro<br />

Prima Stazione Sacrofano . Via Arcore<br />

Secondo una nota ufficiale fatta pervenire venerdì 10 gennaio dal Capo<br />

di Gabinetto della Regione Lazio Maurizio Venafro al sindaco di Castelnuovo<br />

di Porto Fabio Stefoni, erano tre gli interventi principali di cui veniva<br />

annunciata la realizzazione.<br />

Li riportiamo integralmente, così come riportati nella lettera:<br />

- verranno installate le barriere e/o semibarriere di sicurezza nei passaggi<br />

a livello attualmente sprovvisti. Tempo stimato: 6 mesi.<br />

- In collaborazione con ATAC (ente gestore delle ferrovie concesse) si<br />

prevede di elevare il grado di sicurezza di tutti i passaggi a livello esistenti.<br />

Tempo previsto: un anno.<br />

- È in corso di definizione la gara relativa all’eliminazione di 8 passaggi<br />

a livello dalla progressiva 57+855 alla progressiva 73+062 (riferito<br />

al relativo chilometraggio, ndr). Tempo stimato: due anni.<br />

La stessa nota informava sullo stato dell’arte dell’opera di ammodernamento<br />

della linea Roma Nord, con relativo raddoppio della tratta,<br />

viabilità connessa, eliminazione dei passaggi a livello. Per quanto riguarda<br />

la tratta Montebello-Riano “si è in fase di stipula del<br />

contratto con la ditta aggiudicatrice dei lavori”. I tempi previsti per la<br />

realizzazione dell’opera venivano indicati in due anni.<br />

Per quanto invece concerne la tratta Riano-Morlupo, stralcio dell’opera<br />

più estesa che arriva fino a Pian Paradiso, “si prevede di appaltare i lavori<br />

e firmare il relativo contratto entro il <strong>2014</strong>”. I tempi di realizzazione<br />

indicati sono di tre anni dall’aggiudicazione (quindi, arriviamo alla fine<br />

del 2017, ndr).<br />

26


VERSIONE 2<br />

Staff Assessorato ai trasporti della Regione Lazio<br />

di Elena Amadori<br />

L’assessore Michele Civita non ha potuto rispondere poiché alle<br />

prese con questioni giudiziarie più pressanti, legate al recente scandalo<br />

dei rifiuti: il gip (giudice indagini preliminari), nell’ordinanza, lo<br />

avrebbe indicato tra i politici sottoposti a pressioni dal “sistema Cerroni”.<br />

Ma il suo staff in Regione Lazio ha concesso alcune risposte.<br />

Riano - Colle delle Rose<br />

In merito al documento inviato al sindaco di Castelnuovo di Porto,<br />

firmato dal capo di gabinetto Venafro, al punto 1 si riporta l’avvio<br />

delle installazioni delle barriere di sicurezza nei passaggi attualmente<br />

sprovvisti in sei mesi. Quanto costerà l’operazione e quale<br />

società effettuerà il lavoro?<br />

Non siamo ad oggi in grado di rispondere perché la gara non è ancora<br />

conclusa.<br />

Sempre nel documento del capo di gabinetto si legge che, in collaborazione<br />

con Atac, sarà elevato il grado di sicurezza dei passaggi<br />

esistenti. Che tipo di interventi sono previsti e quale sarà la spesa?<br />

<strong>Il</strong> passaggio a livello incriminato, dove, purtroppo, ha perso recentemente<br />

la vita una persona, sarà eliminato totalmente con i lavori di<br />

raddoppio della tratta Montebello-Riano (è evidente che la Regione<br />

Lazio intendesse dire il raddoppio della tratta Riano-Pian Paradiso<br />

n.d.r). In ogni caso Atac, gestore della tratta, è stata sollecitata a<br />

provvedere per quel passaggio prima dell’inizio dei lavori.<br />

Riano - Stazzo Quadro<br />

Come non parlare dell’annosa questione del raddoppio del tratto<br />

della ferrovia tra Montebello e Riano. L’opera è attesa da anni dai<br />

viaggiatori e, sempre secondo il documento a firma Venafro, ci sono<br />

novità sullo stato dell’opera: il contratto è in fase di stipula con la<br />

ditta aggiudicatrice. L’assessore può fornire indicazioni che rassicurino<br />

i pendolari sulla conclusione delle fasi contrattuali e indicare chi<br />

eseguirà i lavori e a quanto ammonteranno i costi per la Regione?<br />

È bene ricordare che, pur essendo stanziati in bilancio i relativi fondi,<br />

la precedente Giunta non ha mai provveduto a completare il progetto<br />

dei lavori per mandarli a gara. Cosa che oggi è avvenuta.<br />

Siamo in attesa degli ultimi nulla osta per poter disporre la gara.<br />

Nella interrogazione del 10 gennaio scorso, a firma Adriano Palozzi<br />

e Francesco Aracri, si imputano gravi responsabilità all’amministrazione<br />

Zingaretti e all’assessore alla Mobilità, ritenuti da<br />

tempo a conoscenza della pericolosità dell’incrocio. Cosa si sente<br />

di replicare l’assessore Civita?<br />

Questa domanda è rimasta senza risposta, malgrado ripetute sollecitazioni.<br />

Riano - Prima della stazione<br />

VERSIONE 3<br />

Le risposte dell’Ufficio Stampa dell’ATAC<br />

di Maurizio Lancellotti<br />

Alla luce anche dell’incidente mortale avvenuto lo scorso 2 gennaio,<br />

la Regione Lazio, con una lettera al sindaco di Castelnuovo<br />

di Porto datata 10 gennaio, ha annunciato che entro sei mesi tutti<br />

i passaggi a livello saranno dotati di sbarre orizzontali. Siete stati<br />

informati di questa decisione? ci sono i tempi tecnici per realizzare<br />

quanto affermato?<br />

Atac ha in corso un tavolo Tecnico con la Direzione Regionale trasporti<br />

per definire gli interventi a breve, medio e lungo termine da<br />

realizzarsi sui passaggi a livello. Tali interventi prevedono anche la<br />

dotazione di sbarre ove possibile. Nella relazione che Atac ha presentato<br />

alla Direzione Regionale, sono stati identificati tutti i passaggi<br />

a livello sui quali intervenire. Nel breve periodo sono stati<br />

previsti interventi sui passaggi a vista più pericolosi, in alcuni casi<br />

dotandoli di barriere e in altri chiudendoli in quanto presente viabilità<br />

alternativa nelle vicinanze. A lungo termine, invece, la proposta di<br />

Atac prevede l’eliminazione totale dei restanti passaggi a livello a<br />

27<br />

Castelnuovo di Porto - Montelungo<br />

Castelnuovo di Porto - Monte d’Arca


vista presenti sulla tratta, costruendo infrastrutture alternative. I<br />

tempi di realizzazione sono in via di definizione, dovendo consolidare la<br />

disponibilità dei finanziamenti e l’approvazione del progetto da parte<br />

degli enti di controllo. In linea generale e con le dovute premesse fatte,<br />

è possibile ipotizzare che, dall’approvazione del progetto da parte della<br />

Regione, gli interventi di breve periodo possano avere durata di circa<br />

sei mesi dal via ai lavori. Sarà comunque nostra cura tenervi aggiornati<br />

sull’evoluzione degli interventi.<br />

Castelnuovo di Porto - Monte Pozzolana<br />

Castelnuovo di Porto - Dopo la stazione<br />

In questi casi, chiarendo che voi siete i gestori della linea e che la Regione<br />

ne è la proprietaria, i lavori vengono appaltati direttamente dalla<br />

Regione oppure c’è un procedimento che prevede che li seguiate voi?<br />

La modalità di realizzazione dei lavori è decisa dalla Regione. Attualmente<br />

vi sono progetti gestiti direttamente dalla Regione ed altri affidati<br />

ad Atac. Nel caso dei passaggi a livello restiamo ancora in attesa<br />

dell’approvazione del progetto generale di cui sopra. Non è quindi possibile<br />

attivare le procedure di gara necessarie all’attribuzione dei lavori.<br />

Possiamo dire, invece, che sono partiti gli interventi previsti per il<br />

raddoppio dei binari nella tratta extraurbana della Roma-Viterbo. I lavori<br />

sono gestiti in parte da Atac e in parte dai tecnici della Regione Lazio.<br />

Dal 7 gennaio scorso avete apportato delle modifiche sopprimendo<br />

una serie di fermate urbane (quelle tra Montebello e Piazzale Flaminio)<br />

nelle corse da Roma a Civita Castellana e viceversa, mentre gli orari<br />

di transito sono rimasti gli stessi. Questo significa che avete dato l’ordine<br />

di rallentare in prossimità dei passaggi a livello più pericolosi?<br />

La velocità da tenersi in prossimità di un passaggio a livello è fissata<br />

in relazione alle caratteristiche dell’attraversamento ed al tipo di protezione<br />

di cui è dotato. Eventuali rallentamenti necessari vengono prescritti<br />

a prescindere dall’orario. Non esiste perciò nessuna<br />

correlazione tra le modifiche fatte ad alcune corse extraurbane e la<br />

velocità di sicurezza, che i nostri macchinisti sempre devono rispettare<br />

in prossimità dei passaggi a livello.<br />

Morlupo - Di fronte alla Casa Cantoniera<br />

Morlupo - Via dei Villini<br />

Morlupo - Località Assura<br />

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VERSIONE 4<br />

Assessorato alla Mobilità della Regione<br />

Lazio<br />

di Loretta Peschi<br />

L’associazione “Barriere per Vivere” (vedi riquadro dedicato<br />

in questo servizio) ha incontrato i dirigenti del<br />

settore “Ferro” dell’Assessorato alla Mobilità della<br />

Regione Lazio; a seguito di quella riunione tale dirigenza<br />

ha scritto all’associazione la seguente lettera elettronica:<br />

“Questa Struttura (direzione Ferro dell’Assessorato<br />

alla Mobilità n.d.r.) ha convocato l’esercente ATAC<br />

presso la Regione Lazio, nelle persone del direttore<br />

d’esercizio e del responsabile della sicurezza. Dall’incontro<br />

è scaturita la necessità di approntare un programma<br />

di interventi urgenti finalizzato al<br />

rafforzamento della sicurezza sulla linea ferroviaria<br />

in argomento, in particolare nei punti dove i rischi sono<br />

maggiori a causa dell’alta frequenza di attraversamenti<br />

e del non rispetto dei segnali di preavviso ottico-acustico.<br />

L’ATAC, in data 21.01.<strong>2014</strong>, ha fatto pervenire<br />

un programma di interventi che prevede, fra l’altro, la<br />

chiusura di alcuni PL lungo l’intera tratta e la installazione<br />

di barriere di sicurezza in altri passaggi a livello.<br />

In particolare, per il PL 9 (luogo dell’incidente) è prevista<br />

l’installazione di semibarriere. La proposta di intervento<br />

sul PL 9, che si ritiene condivisibile, necessita di un progetto<br />

(in fase di redazione da parte di ATAC). Successivamente<br />

lo stesso, come previsto dalla legge, sarà<br />

sottoposto al N. O. tecnico da parte del Ministero Infrastrutture<br />

e Trasporti - USTIF” (lettera elettronica del 3<br />

febbraio a firma dell’Ing. Carlo Cecconi, dirigente del<br />

Settore Ferro dell’Ass.to alla Mobilità della Regione<br />

Lazio). Da fonte ATAC si è appreso, in via ufficiosa, che<br />

il “programma di interventi” consisterebbe nella dotazione<br />

di barriere per altri due passaggi a livello, non<br />

meglio precisati. Poiché la questione riguarda vari Comuni,<br />

l’associazione chiederà un Tavolo con tutti i sindaci<br />

interessati per monitorare insieme la tempistica<br />

dello svolgimento di tutti gli atti, burocratici e tecnici,<br />

che porteranno al posizionamento delle barriere, e non<br />

solo su tre PL. Questa azione ha subìto un rallentamento<br />

a causa delle grandi piogge che, colpendo il nostro<br />

territorio, hanno richiesto l’immediata e prioritaria<br />

attenzione delle amministrazioni locali e dei cittadini.<br />

Le concLusioni<br />

VI ABBIAMO PRESENTATO 4<br />

VERSIONI DIFFERENTI, DATECI<br />

DAGLI ENTI PREPOSTI A RI-<br />

SOLVERE QUESTO PROBLEMA.<br />

URGE, A NOSTRO PARERE, UN<br />

INTERVENTO FORTE DA PARTE<br />

DEI SINDACI INTERESSATI PER<br />

PRETENDERE RISPOSTE<br />

CHIARE E TEMPI CERTI.<br />

difficile passarci sopra<br />

di Daniela Buongiorno<br />

Tredici morti e 9 feriti. È questo il bilancio degli<br />

incidenti ai passaggi a livello nel 2012 in Italia,<br />

ultimo dato ufficiale disponibile.<br />

Circa il 98% di tutti gli incidenti che avvengono<br />

in prossimità dei passaggi a livello sono dovuti<br />

al mancato rispetto del Codice della Strada. Lo<br />

rivelano i dati forniti dall’Agenzia Ferroviaria Europea<br />

il 7 maggio 2013 in occasione della “5^<br />

Giornata internazionale per l’informazione e la<br />

sensibilizzazione sui passaggi a livello”.<br />

Tuttavia non sempre gli incidenti sono imputabili<br />

alla disattenzione e disinformazione dei cittadini.<br />

Quanto piuttosto alla “disattenzione” e disorganizzazione<br />

del sistema ferroviario e di chi lo gestisce.<br />

- Proprietaria linea ferroviaria roma Nord:<br />

Regione Lazio<br />

- Ente gestore delle ferrovie concesse: ATAC<br />

- Nel tratto Montebello-Viterbo si contano:<br />

- 119 passaggi a livello (PL): 58 pubblici<br />

e 61 privati;<br />

- dei 58 PL pubblici 6 sono dotati di<br />

sbarre e i restanti 52 sono dotati di Segnalazione<br />

Ottico-Acustica (SOA).<br />

Nota bene: i passaggi a livello con Segnalazione<br />

Ottico-Acustica sono quelli dotati di Croce<br />

di Sant’Andrea. Possono essere semaforizzati<br />

(se la visibilità verso la ferrovia è sufficiente<br />

solo da breve distanza dal binario)<br />

oppure non semaforizzati (se la visibilità<br />

verso la sede ferroviaria è sufficiente lungo tutto<br />

il percorso di approccio). In ogni caso sono<br />

senza barriere.<br />

- costo messa in sicurezza di un passaggio<br />

a livello nel tratto roma Nord: €115.000<br />

Attenzione: non si parla di sostituzione con sottopassi<br />

o cavalcavia, non si parla dell’eliminazione<br />

dei passaggi a livello. Si tratta dell’istallazione<br />

di “semplici” sbarre orizzontali.<br />

Sul tratto della ferrovia di Roma Nord sono stati<br />

identificati, già da tempo, 5 passaggi a livello<br />

pericolosi (uno dei quali è quello in via sant’Antonio<br />

a Castelnuovo di Porto dove si è verificato<br />

l’incidente dello scorso 2 gennaio in cui ha perso<br />

la vita una donna di 55 anni). Tuttavia si è deciso,<br />

forse, di intervenire per la messa in sicurezza<br />

di uno solo dei cinque: proprio quello in<br />

via Sant’Antonio di Castelnuovo di Porto. Gli altri<br />

dovranno aspettare (ancora).<br />

A livello nazionale rete ferroviaria Italiana<br />

ha soppresso 57 passaggi a livello nel 2012<br />

e al momento sono in corso lavori di eliminazione<br />

di 123 PL con un investimento di 220 milioni<br />

di euro. Sono tutti interventi finanziati dallo<br />

Stato e concordati con gli Enti locali (Regioni,<br />

Province e Comuni). Dai Piani Regionali per l’eliminazione<br />

dei PL nel 2013 si può notare che:<br />

- nel Lazio: prevista l’eliminazione di 2 passaggi<br />

a livello (nessuno dei quali è sul tratto della ferrovia<br />

di Roma Nord).<br />

Informazioni Utili:<br />

- Un’automobile che viaggia a 100 km/ora impiega<br />

80 metri per fermarsi. Un treno che viaggia a 90<br />

km/ora ha bisogno di 1200 metri per fermarsi.<br />

La Regione Lazio invece è ancora ferma.<br />

29


ESCLUSIVA<br />

Intervista<br />

PARLA ANTONELLA BERNARDONI<br />

SINDACO DI CAPENA<br />

di Laura Bernardini<br />

“Amareggiata dagli attacchi personali, ma lotterò per un futuro<br />

sano di Capena”<br />

A meno di tre mesi dalle elezioni amministrative abbiamo incontrato<br />

il Sindaco di Capena, per un bilancio sui cinque anni del suo<br />

mandato, un’analisi di come è stata gestita la situazione alluvione<br />

e per capire se e come ha pensato di ricandidarsi alle elezioni comunali<br />

che si terranno il prossimo 25 maggio.<br />

Iniziamo proprio dalla situazione alluvione: ad oggi qual è il<br />

bilancio dei danni subiti dal territorio e dalle famiglie?<br />

Da una prima analisi abbiamo riscontrato danni alle strade e<br />

alle infrastrutture per circa quattro milioni di euro. In totale<br />

gli interventi individuati sono 19, esclusi quelli di somma urgenza<br />

già realizzati.<br />

Tra gli interventi che dovranno essere messi a punto, sempre<br />

che il governo accolga la richiesta di stato di calamità naturale<br />

avanzata nei giorni scorsi dal presidente della Regione Zingaretti<br />

e stanzi i conseguenti finanziamenti ai Comuni, c’è la<br />

messa in sicurezza della voragine che si è creata in via Rosetole<br />

(costo stimato 900.000 euro), il rifacimento del ponte in<br />

Via Maleranca (costo stimato 500.000 euro) e il manto stradale<br />

della stessa via e di altre strade interessate dall’alluvione<br />

(Via Mola Saracena, Via Montececchitto ), oltre a interventi<br />

per movimenti franosi all’interno del centro abitato.<br />

E per quanto riguarda aziende e privati cittadini?<br />

Più difficile sarà quantificare i danni subiti dalle aziende sulla<br />

Via Tiberina e soprattutto dai privati: non ci sono abitazioni<br />

con lesioni strutturali, come accertato dai Vigili del Fuoco, ma<br />

la furia dell’acqua ha spazzato via muri di cinta, ha trascinato<br />

a valle macchine, bomboloni dei gas, suppellettili<br />

varie, ecc.: le perdite sono ingenti, ma<br />

non siamo ancora in grado di sapere se è<br />

previsto un risarcimento per i privati e come<br />

eventualmente potrà essere gestito. A tale<br />

scopo saranno comunque approntate delle<br />

schede di valutazione.<br />

Su social network come Facebook ed in<br />

particolare da parte di forze politiche a lei<br />

avverse, come il “Maestrale” sono piovute<br />

accuse secondo le quali molte persone in<br />

difficoltà sono state lasciate da sole per<br />

ore e ore...<br />

Si tratta delle solite polemiche di chi cerca di strumentalizzare<br />

demagogicamente ogni situazione, anche un evento così doloroso<br />

come l’alluvione. In realtà ci siamo mossi con tempestività,<br />

avendo ben chiare le priorità di intervento: appena<br />

recepito l’allarme, di concerto con la locale stazione dei Carabinieri<br />

e con la polizia locale, abbiamo prontamente attivato,<br />

come previsto dal piano di protezione civile comunale, le organizzazioni<br />

di soccorso e assistenza presenti sul territorio: il<br />

nucleo di protezione civile dell’associazione nazionale carabinieri,<br />

la croce rossa italiana comitato locale valle del Tevere e<br />

IL BENE DI CAPENA,<br />

OGNI GIORNO, CON<br />

PASSIONE E DEDI-<br />

ZIONE E SENZA IN-<br />

T E R E S S I<br />

PERSONALI: QUE-<br />

STO È IL MIO UNICO<br />

OBIETTIVO.<br />

alcuni volontari dotati di mezzi (ruspe, trattori,<br />

pompe aspiranti) in grado di superare<br />

il muro di acqua e fango che si era creato:<br />

l’intervento di somma emergenza, che non<br />

poteva essere differito, era mettere in sicurezza<br />

le persone che erano rimaste intrappolate<br />

nei veicoli direttamente travolti<br />

dalla piena sulla via provinciale, e poi effettuare<br />

la verifica sulle abitazioni. Nel frattempo<br />

erano sopraggiunte alcune unità<br />

dei vigili del fuoco e del corpo forestale, ma<br />

la gravità e l’estensione del fenomeno meteorologico<br />

su Roma e su tutta l’area a<br />

nord della Capitale non consentiva la disponibilità<br />

di molti mezzi o risorse umane.<br />

Quante sono state le persone rimaste fuori casa?<br />

In base ad un primo sopralluogo effettuato già nella tarda se-<br />

30


ilnuovo<br />

rata del 31 fino a notte inoltrata alla<br />

presenza della sottoscritta e del comandante<br />

della polizia locale, i vigili<br />

del fuoco avevano inizialmente interdetto<br />

l’intera area di Via Rosetole<br />

considerata a rischio per la presenza<br />

di bomboloni di gas, fili elettrici<br />

scoperti ecc. e altri elementi di<br />

pericolosità (peraltro tempestivamente<br />

rimossi). Un nuovo sopralluogo<br />

effettuato nella mattina di<br />

sabato 1° febbraio ha limitato l’inagibilità<br />

ad una sola casa, che non<br />

presentava cedimenti strutturali ma<br />

affacciava direttamente sulla voragine.<br />

Per lo stesso motivo venivano<br />

interdette due attività (una palestra<br />

e un centro di autodemolizione).<br />

Pertanto il provvedimento di sgombero<br />

ha riguardato due soli nuclei familiari:<br />

uno ha trovato ospitalità<br />

presso parenti, l’altro alloggiato per<br />

dieci giorni a spese del comune in<br />

un bed and breakfast e successivamente<br />

trasferito in una casa del<br />

centro storico messa a disposizione da una signora a seguito<br />

dell’annuncio pubblicato sul sito del comune (richiesta<br />

disponibilità alloggi). Erano comunque stati approntati dei<br />

posti letto presso l’edificio comunale ma nessuno ne ha<br />

usufruito.<br />

<strong>Il</strong> sindaco Bernardoni mentre ci illustra sulla<br />

mappa di Capena le zone maggiormente colpite<br />

dall'alluvione<br />

Sempre sull’alluvione: ci sono state<br />

diverse critiche nei suoi confronti<br />

perché non ha voluto richiedere<br />

l’aiuto dell’esercito - come invece accaduto<br />

a Fiumicino - e perché a<br />

quanto pare ha rifiutato la collaborazione<br />

di alcuni volontari con le ruspe.<br />

Cosa risponde?<br />

Sul posto erano presenti mezzi e personale<br />

tecnico della C.O.G.E.I., società<br />

che gestisce la rete idrica e fognaria<br />

comunale, perché l’alluvione aveva interrotto<br />

anche un tratto di acquedotto<br />

e di fognatura che per ragioni di igiene<br />

e sanità pubblica andavano ripristinati<br />

immediatamente; con la procedura<br />

della somma urgenza li abbiamo riattivati<br />

in tempi brevissimi. Erano inoltre<br />

presenti altri mezzi di ditte contattate<br />

dall’ufficio tecnico comunale, pertanto<br />

ad un certo momento, data anche la<br />

particolare situazione ambientale, si<br />

era creata una situazione di viabilità<br />

piuttosto difficile che si è ritenuto opportuno<br />

non aggravare con la presenza<br />

di altri mezzi pesanti, peraltro attivati da privati non<br />

autorizzati. Come pure non risponde al vero il fatto che ho<br />

allontanato i volontari: per ragioni di sicurezza ho preferito<br />

non far accedere all’area persone che per età (minorenni)<br />

o equipaggiamento non idoneo potevano loro stessi correre<br />

dei rischi.<br />

31


ESCLUSIVA<br />

Intervista<br />

E per quanto riguarda l’esercito?<br />

Riguardo al mancato coinvolgimento dell’Esercito, ricordo<br />

che la procedura di attivazione è piuttosto lunga<br />

e complessa e richiede necessariamente alcune ore,<br />

se non giorni, a partire dal verificarsi dell’evento; per<br />

questo motivo, nei piani di protezione civile è previsto<br />

che l’attività di primo soccorso e assistenza debba essere<br />

garantita dalla struttura locale, ed è quanto abbiamo<br />

fatto; a Fiumicino, che pure ha priorità di<br />

interventi essendo sede di Aereoporto Internazionale,<br />

l’Esercito è intervenuto il 6 febbraio.<br />

Qual è il lavoro più urgente da fare ora?<br />

Mettere in sicurezza la voragine che si è creata a Rosetole.<br />

Verrà forse ripristinata la “scolina” che fino agli anni<br />

Settanta, quando Rosetole era ancora campagna, raccoglieva<br />

le acque piovane e quelle reflue dai campi. La<br />

scolina fu successivamente interrata, iniziarono le prime<br />

costruzioni, dapprima abusive, poi perimetrate ai sensi<br />

della legge regionale 28/80 come “nucleo spontaneo<br />

sorto in zona agricola “.<br />

L’acqua si è ripresa quello che le era stato tolto...C’era<br />

già stato in zona un precedente nel 1966, quando non<br />

c’erano ancora costruzioni, una macchina travolta e trascinata<br />

via da una piena: questo precedente avrebbe dovuto<br />

far riflettere sui rischi idrogeologici del sito. Le<br />

problematiche di quella zona hanno quindi origini più remote,<br />

non risalgono certo al periodo attuale.<br />

<strong>Il</strong> conto corrente sul sito del Comune per cosa è<br />

stato aperto?<br />

Come dicevo prima, al momento non ci sono certezze su<br />

un eventuale aiuto ai privati e poiché purtroppo con i fondi<br />

pubblici non ci è consentito per legge (direttive C.E.E.) abbiamo<br />

cercato di attivare altre forme per dare un contributo<br />

alle famiglie che hanno subito i danni più ingenti.<br />

Tra poche settimane terminano i suoi cinque anni di<br />

amministrazione. Qual è il bilancio di quanto realizzato?<br />

C’è qualcosa che si rimprovera?<br />

La cosa fondamentale per la quale mi sono battuta in<br />

questi anni, soprattutto con la nuova giunta costituitasi<br />

nel febbraio 2012, è la tutela del territorio.<br />

Nel documento preliminare di indirizzo del nuovo piano<br />

regolatore in fase di elaborazione sono stati messi dei<br />

paletti ben precisi, limitare le costruzioni e l’espansione<br />

della popolazione soprattutto nelle zone che consideriamo<br />

a rischio, e dare maggiore spazio a servizi e infrastrutture:<br />

i fatti di questi giorni ci hanno dato ragione e<br />

per questo continuerò a battermi...<br />

<strong>Il</strong> grande rammarico in questi cinque anni è di avere<br />

avuto pochissimi fondi a disposizione a causa dei pesanti<br />

tagli imposti dal governo centrale; nonostante ciò, abbiamo<br />

fatto il meglio che potevamo: realizzato un grande<br />

parcheggio nel centro del paese, una nuova mensa scolastica,<br />

abbiamo completato la nuova scuola media con<br />

nuove aule, tra queste l’Aula Magna, la palestra e il<br />

campo di pallavolo dotandola anche di un impianto fotovoltaico.<br />

È quasi completa la ristrutturazione della scuola<br />

dell’infanzia Jolanda di Savoia, la realizzazione di un<br />

ascensore nella<br />

piazza del parcheggio,<br />

il<br />

r e c u -<br />

pero e<br />

il ris<br />

a -<br />

I lavori di risanamento nel Centro Storico di Capena (foto di Stefano Scorretti)<br />

32


ilnuovo<br />

namento del Centro Storico e la realizzazione di una<br />

strada in prossimità degli edifici scolastici. C’è il progetto<br />

per la costruzione di una nuova scuola dell’infanzia che<br />

è in attesa di finanziamento regionale; le tariffe trasporto<br />

e mensa scolastica sono tra le più basse rispetto ai comuni<br />

limitrofi, abbiamo avviato la raccolta differenziata<br />

porta a porta con risultati soddisfacenti di cui per primi<br />

i cittadini di Capena rispettosi delle regole devono sentirsi<br />

orgogliosi. Mi rimprovero il fatto di non aver saputo<br />

pubblicizzare meglio le cose buone che abbiamo fatto...<br />

Si ricandiderà alla carica di sindaco?<br />

Le cattiverie di questi giorni, e non solo, mi hanno ferito<br />

Panorama di Capena<br />

molto, soprattutto perché oltre all’istituzione<br />

colpiscono spesso anche la sfera privata e<br />

professionale: non è questo il modo di fare<br />

politica e proprio per questo motivo non mi<br />

va di lasciare campo libero a persone che<br />

non farebbero il bene di Capena: ritengo di<br />

poter dare ancora molto ai miei concittadini.<br />

E con quali formazioni politiche pensa di<br />

candidarsi ?<br />

La mia idea è quella di portare avanti una<br />

coalizione più ampia possibile: una lista civica<br />

aperta, oltre che ai partiti e alle persone che<br />

mi hanno appoggiato in questi ultimi due anni,<br />

a tutti coloro che condividono l’amore per Capena<br />

e perseguono un progetto per una Capena sana,<br />

accogliente, viva.<br />

Non ho interessi personali da portare avanti, forse non<br />

tutti i concittadini sanno che come sindaco percepisco<br />

un’indennità mensile di circa 600 euro e gli assessori<br />

la metà (in base al numero di abitanti ci spetterebbe di<br />

più ma abbiamo rinunciato), e le nostre indennità spesso<br />

sono state messe a disposizione per finanziare eventi e<br />

iniziative laddove non era possibile (o non era consentito)<br />

disporre di fondi pubblici.<br />

<strong>Il</strong> bene di Capena, ogni giorno, con passione e dedizione e<br />

senza interessi personali: questo è il mio unico obiettivo.<br />

33


INCHIESTA<br />

Associazioni Pro Loco<br />

LE PRO LOCO DELLA NOSTRA AREA<br />

Sono associazioni che promuovono (o almeno dovrebbero) il territorio locale e il suo<br />

sviluppo. Hanno origini lontane, la prima risale addirittura al 1881 in Trentino. Dagli<br />

anni Sessanta fino a qualche anno fa erano uno dei “motori” dei nostri Comuni. Siamo<br />

andati a verificare se è ancora così. E abbiamo scoperto significative differenze anche<br />

a distanza di pochi chilometri…<br />

PRO LOCO SACROFANO<br />

Indirizzo: Piazza del Mercato, 2<br />

Telefono: 069011701<br />

E-mail: prolocosacrofano@tiscali.it<br />

Presidente: Francesco Giuliani<br />

Eletto: nel 2002<br />

Prossime elezioni previste: marzo <strong>2014</strong><br />

Numero soci iscritti: 35<br />

Numero volontari che partecipano alla organizzazione di<br />

eventi: una media di 25<br />

Ultimo bilancio approvato il: N.P.<br />

Sito web: No<br />

Pagina Facebook: No<br />

Adesione all’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia): Sì<br />

Eventuale contributo 2013 da parte del Comune: No<br />

Forme di sostegno economico: Fondi Regionali – Sottoscrizione<br />

agli eventi – Lotteria<br />

Eventuali sponsorizzazioni: N.P.<br />

Forme di pubblicità degli eventi organizzati: Locandine<br />

Programma manifestazioni <strong>2014</strong>: Festa di Carnevale<br />

Partecipazione a bandi provinciali e/o regionali:<br />

NON ANCORA<br />

La “Sagra delle pappardelle al cinghiale” è l’evento di punta<br />

dell’associazione Pro-Loco Sacrofano: ogni anno, a fine ottobre,<br />

centinaia di persone si riversano in piazza Ugo Serata<br />

per gustare un piatto tipico della tradizione, accompagnati<br />

da musica e buon vino. Dietro questo evento ci sono gli organizzatori<br />

della Pro-Loco, ente senza fini di lucro nato per<br />

promuovere il tessuto turistico,<br />

culturale, ambientale e sociale<br />

del territorio in cui opera. Fondato<br />

nel 1971, ha avuto un periodo<br />

di stasi, per poi riattivarsi<br />

intorno al 2000. <strong>Il</strong> presidente,<br />

in carica da 12 anni, è Francesco<br />

Giuliani, il vicepresidente Felice<br />

Bagalino e il segretario<br />

Adriano Francolini. Gli iscritti al<br />

momento sono circa 35.<br />

Per portare avanti le loro iniziative,<br />

fra le quali la celebrazione<br />

del Santo Patrono e l’allestimento<br />

dell’albero di Natale, sono coadiuvati dal Comune di<br />

Sacrofano e, attraverso l’iscrizione all’albo regionale e all’Unpli<br />

(Unione nazionale pro loco d’Italia), possono partecipare<br />

ai bandi di gara e fare richiesta di contributi.<br />

Nel 2013 i fondi dalla Regione Lazio “non sono arrivati -<br />

36<br />

Pro Loco Sacrofano da sinistra <strong>Il</strong> segretario Adriano Francolini, il<br />

presidente Francesco Giuliani e il vicepresidente Felice Bagalino<br />

spiega a <strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong> il segretario - ma si spera per il <strong>2014</strong>”.<br />

Intanto si avvicina la consueta festa di carnevale che la Pro-<br />

Loco organizza nei locali messi a disposizione dalla Fraterna<br />

Domus (centro di accoglienza per pellegrini) e i vertici si augurano<br />

che “L’esiguità delle risorse in cassa non comprometta<br />

il risultato dell’evento”.<br />

A marzo, intanto, è previsto un importante momento di rinnovamento<br />

per la Pro-Loco: scade il mandato e partirà la<br />

campagna di tesseramento con relativa votazione delle<br />

nuove cariche. L’avviso verrà inserito nell’albo pretorio del<br />

Comune di Sacrofano. <strong>Il</strong> presidente Giuliani traccia un bilancio<br />

della propria esperienza: “Sono stati anni positivi, anche<br />

fra le difficoltà e ringrazio il Comune e l’attuale sindaco<br />

Tommaso Luzzi per la collaborazione. Ora mi piacerebbe<br />

che un giovane volenteroso si facesse avanti per prendere<br />

il testimone”. La Pro-Loco ha recentemente cambiato sede,<br />

da quando l’ente Parco di Veio si è installato nei locali della<br />

ex scuola elementare, e ora si trova nel palazzetto di proprietà<br />

del Comune in piazza del Mercato, ad uso gratuito.<br />

Per informazioni il numero di telefono è 069011701 e l’email<br />

prolocosacrofano@tiscali.it.<br />

di Elena Amadori


ilnuovo<br />

PRO LOCO RIANO<br />

Indirizzo: via XXIV maggio – 00060 Riano<br />

Telefono: la pro loco non ha un telefono, se si<br />

vuole chiamare occorre contattare il Comune<br />

E-mail: prolocoriano@tiscali.it<br />

Presidente: Orlando Montinaro<br />

Eletto il: 6 novembre 2012<br />

Prossime elezioni previste: Novembre 2016<br />

Numero soci iscritti: circa 170<br />

Numero volontari che partecipano alla organizzazione di<br />

eventi: si tratta di iscritti ad altre associazioni oltre che di<br />

volontari, il loro numero varia a seconda dell’evento, fino ad<br />

un massimo di circa 30 persone<br />

Ultimo bilancio approvato: Ottobre del 2013<br />

Sito web: http://www.prolocoriano.it<br />

<strong>Il</strong> link al sito è presente sul sito del Comune: SI<br />

Pagina Facebook: SI (Proloco Riano)<br />

Adesione all’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco D’Italia): Si<br />

Eventuale contributo 2013 da parte del Comune: Sì, per<br />

organizzazione eventi, circa 5.000 euro.<br />

Forme di sostegno economico: Quote sociali 10 euro /<br />

anno (dà diritto ad assistere alle riunioni e votare); elargizioni<br />

di qualsiasi natura ed a qualunque titolo erogato da<br />

Enti Pubblici e Privati; i proventi di gestione di attività e/o di<br />

iniziative permanenti od occasionali.<br />

Eventuali sponsorizzazioni: Università Agraria e Banca<br />

Credito Cooperativo Riano sono i maggiori sponsor, tramite<br />

contributo economico agli eventi; poi vi sono esercizi commerciali<br />

che forniscono piccoli contributi<br />

Forme di pubblicità degli eventi organizzati: Sito internet e pagina<br />

facebook, sito del comune di Riano, siti specialistici (sagre,<br />

fiere) volantinaggio, manifesti a Riano e nei paesi limitrofi<br />

Programma manifestazioni <strong>2014</strong>:<br />

“Festa di San Giorgio”, a supporto della Confraternita che<br />

organizza la Festa (23 aprile)<br />

“Sagra degli Arrosticini” (28-29-30-31 maggio, 1 giugno);<br />

“Festa della Rosa e della Cicuta” (31 maggio)<br />

“Festa di Sant’Antonio”, collaborazione per il centenario<br />

della confraternita (21-22 giugno)<br />

“Festa di S. Gabriele” presso frazione Costaroni (4-5-6 luglio)<br />

“Sagra della Panonta” (31 luglio, 1, 2 e 3 agosto)<br />

“Roma al Castello” (settembre)<br />

“Festa medievale degli arcieri di San Giorgio” (ottobre)<br />

“Sagra della polenta e del pangiallo” (8 e 9 dicembre)<br />

“Notte bianca e mercatino” (dicembre)<br />

LA PAROLA AL PRESIDENTE<br />

ORLANDO MONTINARO<br />

“Dedico il mio tempo libero da tanti<br />

anni all’interno della Pro Loco di<br />

Riano assieme ad altri con passione<br />

e piacere, desidero perciò ringraziare<br />

l’amministrazione comunale<br />

ed in particolare l’assessore alla<br />

cultura Italo Arcuri per la fiducia<br />

accordatami, l’Università Agraria e la BCC per il loro sostegno,<br />

i soci per il loro contributo, il direttivo che si impegna<br />

materialmente, sacrificando il tempo libero. Tutti i volontari<br />

che ci aiutano, le associazioni che a vario titolo collaborano,<br />

fra le quali ricordo la PARS Riano (associazione di soccorso<br />

che gestisce il servizio ambulanza), l’associazione carabinieri<br />

in congedo, i carabinieri e la polizia locale e tutte le associazioni<br />

che collaborano con noi.<br />

Ai cittadini rivolgo l’invito a partecipare agli eventi da noi organizzati,<br />

ma anche a contattarci per fornire se lo desiderano<br />

il proprio contributo. <strong>Il</strong> mio impegno andrà nella<br />

direzione di un consolidamento delle iniziative e se possibile<br />

di un loro ampliamento (ad es. l’organizzazione di passeggiate<br />

in bici), nel pieno rispetto della normativa vigente,<br />

nonché nel potenziare il lavoro di raccordo fra i vari enti, organizzazioni,<br />

eventi, al fine di evitare sovrapposizioni e fare<br />

sinergia nell’interesse della cittadinanza.”<br />

di Maurizio Lancellotti<br />

37


INCHIESTA<br />

Associazioni Pro Loco<br />

PRO LOCO<br />

CASTELNUOVO DI PORTO<br />

Indirizzo: Piazza del Popolo (di proprietà<br />

del Comune, inagibile per umidità)<br />

Telefono: No<br />

E-mail: No<br />

Presidente: Luciano Picchiotti, facente funzione della presidente<br />

Paola Zaccaro dimessasi nel 2010<br />

Eletto nel: 2009<br />

Prossime elezioni previste: <strong>2014</strong><br />

Numero soci iscritti: 2<br />

Numero volontari organizzazione eventi: circa 5<br />

Ultimo bilancio approvato il: 31-12-2012<br />

Sito web: No<br />

Pagina Facebook: No<br />

Adesione all’UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco D’Italia: No<br />

(fino al 2012)<br />

Contributo 2013 da parte del Comune: No<br />

Forme di sostegno economico: Nessuna<br />

Eventuali sponsorizzazioni: Nessuna<br />

Forme di pubblicità degli eventi organizzati: Manifesti/Locandine/Radio<br />

Programma manifestazioni <strong>2014</strong>:<br />

Sagra della Polenta (terza domenica ottobre)<br />

Partecipazione a bandi provinciali e/o regionali: ultimi nel<br />

2011/12 ma senza aver ricevuto contributi.<br />

L’edizione 2013 della Sagra della Polenta, per varie cause è andata male<br />

LA PAROLA AL PRESIDENTE (FACENTE FUNZIONE)<br />

LUCIANO PICCHIOTTI<br />

“Purtroppo nel 2013 la Sagra della Polenta è andata male per<br />

vari motivi: prima abbiamo dovuto spostare la tradizionale data<br />

della terza domenica di ottobre per motivi tecnici. Poi il giorno prefissato,<br />

la prima domenica di novembre, il maltempo ha finito per<br />

rovinare definitivamente la manifestazione. Purtroppo c’è però da<br />

dire – prosegue Picchiotti – che da quando la presidente eletta<br />

si è dimessa nel 2010 le cose sono andate sempre peggiorando.<br />

Senza l’appoggio concreto dell’amministrazione comunale,<br />

che ritiene la Pro Loco alla stregua delle altre associazioni<br />

presenti sul territorio e con un numero di soci e volontari così<br />

esigui le cose non possono funzionare. Quest’anno finalmente si<br />

eleggerà il nuovo consiglio e mi auguro che forze giovani e nuove<br />

si avvicinino alla Pro Loco e che questa possa tornare ad avere<br />

un ruolo centrale nella vita del Paese.”<br />

di Emilio Picchiotti<br />

38


ilnuovo<br />

PRO LOCO MORLUPO<br />

Indirizzo: via Giulio Roncacci<br />

Telefono: 3939607819<br />

E-mail: info@prolocomorlupo.it<br />

Presidente: Giuseppe Scoccia<br />

Eletto nel: giugno 2010<br />

Prossime elezioni previste: <strong>2014</strong><br />

Numero soci iscritti: 7<br />

Numero volontari organizzazione eventi: numerosi<br />

Ultimo bilancio approvato nel: 2013<br />

Sito web: www.prolocomorlupo.it/ (aggiornato al 16 agosto 2013)<br />

Pagina Facebook: Proloco Morlupo<br />

Adesione all’UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco D’Italia: Si<br />

Contributo 2013 da parte del Comune: Si<br />

Forme di sostegno economico:<br />

Contributi del Comune e Sponsorizzazioni<br />

Forme di pubblicità degli eventi organizzati:<br />

Manifesti/Locandine/Giornali Nazionali<br />

Programma manifestazioni <strong>2014</strong>: Sfilata di Carnevale (domenica<br />

e martedi grasso); Estate Morlupese (musica, spettacolo, teatro);<br />

Sagra della Salsiccia; Spettacoli Teatrali (Teatro Aldo Fabrizi)<br />

Partecipazione a bandi provinciali e/o regionali:<br />

tutti gli anni ma senza aver mai ricevuto contributi.<br />

LA PAROLA AL PRESIDENTE GIUSEPPE SCOCCIA<br />

La nuova Pro Loco Morlupo nasce dall’unione di 7 diverse associazioni<br />

presenti sul territorio. Dopo un periodo di stallo ha rafforzato<br />

negli ultimi anni la sua attività. “Abbiamo cercato di<br />

riportare le persone in piazza che in passato era stata un po’<br />

abbandonata sia dai giovani che dai vecchi. E in questo devo<br />

dire che c’è stato un grosso successo”. Parole del Presidente<br />

della Pro Loco Morlupo Giuseppe Scoccia che si è detto soddisfatto<br />

in particolare dell’adesione dei commercianti della zona:<br />

“Riceviamo contributi sostanziosi da parte del Comune non<br />

solo a livello economico: per gli eventi mettono a disposizione<br />

gratuitamente la piazza, le attrezzature, il teatro. Tuttavia<br />

facciamo molto affidamento sul volontariato e sulla pubblicità<br />

e ci ha fatto quindi piacere che negli ultimi anni l’adesione da<br />

parte dei commercianti sia cresciuta”.<br />

Tuttavia i problemi non mancano. E a peccare è innanzitutto la burocrazia.<br />

Come ci spiega il Presidente Scoccia organizzare un<br />

evento è diventato sempre più complesso: “Per un evento come<br />

la sagra della salsiccia, ad esempio, è necessario presentare un<br />

progetto che deve essere approvato,<br />

richiedere le autorizzazioni,<br />

registrarsi alla Camera di Commercio.<br />

Una volta era senza<br />

dubbio molto più semplice. Inoltre<br />

il Presidente, la Pro Loco, devono<br />

assumersi responsabilità<br />

anche a livello penale”.<br />

E poi ci sono i costi. Pur soddisfatta<br />

del sostegno non solo<br />

economico da parte del Comune,<br />

la Pro Loco Morlupo denuncia<br />

mancati contributi da<br />

parte della Regione e della Provincia:<br />

“Noi tutti gli anni partecipiamo<br />

a un bando regionale ma<br />

sinceramente non siamo mai<br />

riusciti a prendere soldi dalla<br />

Regione. E infatti - continua<br />

Scoccia - capita che vinci il<br />

bando ma poi i soldi non ci sono<br />

e quindi la Regione non te li da.<br />

Ed è successo più di una volta”.<br />

di Daniela Buongiorno<br />

Estate Morlupese<br />

Sagra della Salsiccia<br />

Carnevale<br />

39


INCHIESTA<br />

Associazioni Pro Loco<br />

PRO LOCO<br />

FIANO ROMANO<br />

Indirizzo:<br />

All’interno del Castello Ducale<br />

Telefono: 3396473569<br />

Email: prolocofianoromano@libero.it<br />

Presidente: Franco Camertoni<br />

Eletto nel: 2010<br />

Prossime elezioni previste: <strong>2014</strong><br />

Numero soci iscritti: 60 circa<br />

Numero volontari organizzazione eventi: stuolo di persone<br />

Ultimo bilancio approvato il: dicembre 2013<br />

Sito web: No<br />

Pagina Facebook: Si<br />

Adesione all’UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco D’Italia: Si<br />

Contributo 2013 da parte del Comune: Si<br />

Forme di sostegno economico: contributi regionali<br />

Eventuali sponsorizzazioni: attività commerciali e industriali<br />

Forme di pubblicità degli eventi organizzati: Manifesti/Locandine/Radio<br />

Suby/Web<br />

Programma manifestazioni <strong>2014</strong>: Festa di Sant’Antonio, il 3<br />

agosto Festa di Santo Stefano, 3° domenica di settembre<br />

Festa della Madonna Addolorata, Mercatino di Natale, Mostra<br />

dei Presepi, Fiano in Festa, Carnevale, Festa di Sant’Eurosia<br />

Partecipazione a bandi provinciali e/o regionali: Si<br />

LA PAROLA AL PRESIDENTE:<br />

“Cultura e spettacolo il nostro vanto”<br />

“<strong>Il</strong> nostro obiettivo è<br />

creare una cultura<br />

delle tradizioni, stimolare<br />

e lasciare un bel ricordo<br />

alle persone che<br />

visitano il nostro territorio.<br />

<strong>Il</strong> mio lavoro cresce<br />

con lo stimolo di fare<br />

cose migliori grazie al<br />

direttivo e ai soci, incentivare<br />

la cultura popolare,<br />

la tradizione, far<br />

conoscere il paese e<br />

non occuparsi solo<br />

della sagra e della gastronomia, ma creare le tradizioni che<br />

alla fine lasceranno qualcosa e diano la possibilità di rivivere<br />

la vecchia cultura”.<br />

“La sede della Pro Loco è attualmente all’interno del Castello<br />

Ducale ma tra poco, credo i primi di marzo, ci sposteremo<br />

nella nuova sede, nel vecchio edificio comunale in un intero<br />

appartamento con tre stanze e una sala riunioni, restaurato<br />

e in fase di inaugurazione. Durante il mio mandato ho<br />

fatto un salto di qualità – spiega il presidente Franco Camertoni<br />

– e anche se è diventato un compito arduo perché le manifestazioni<br />

sono imponenti, abbiamo cercato di riportare in<br />

vita le vecchie tradizioni. Parliamo di un programma piuttosto<br />

ricco, di una festa ogni mese e mezzo, dal Carnevale con la sfilata<br />

dei carri allegorici, dalle sezioni provinciali di Miss Italia,<br />

dalla festa del patrono di Fiano Romano Santo Stefano il 3 agosto,<br />

l’occasione per riportare in vita la vecchia tradizione<br />

della mietitura, con trattori, trebbie e mezzi vecchi, con la<br />

fine della mietitura si aveva infatti la possibilità di vendere<br />

il grano. Ad essa è legata la festa dei vicoli, con stand, cantine<br />

aperte dalla durata di due giorni. La terza domenica di settembre<br />

si festeggia la Festa della Madonna Addolorata, una festa<br />

di una settimana con grandi protagonisti, negli ultimi anni ci<br />

sono stati gli Stadio, Gianluca Grignani, Marco Masini. Una<br />

festa che vede presenti, in piazza Nassiriya, la sera del concerto<br />

oltre 15 mila persone. Largo spazio è dato alla processione<br />

della domenica sera, seguita da oltre 5 mila persone.<br />

Quest’anno si tenuta la IV edizione della mostra dei presepi, a<br />

cui hanno partecipato circa 8000 persone da tutta l’Italia centrale,<br />

da Napoli, Rieti, Viterbo, Frosinone, a cui ha partecipato<br />

anche la scuola di Fiano Romano e sono stati esposti ben 45<br />

presepi. Non possiamo non ricordare i festeggiamenti per<br />

Santa Eurosia, co-patrona di Fiano Romano, la seconda domenica<br />

di ottobre. Un’anticipazione, ancora del tutto da organizzare,<br />

potrebbe essere la festa “Cavalli sotto la torre”,<br />

con la collaborazione dell’associazione La Valle dei Butteri,<br />

scuola ippica Campanello e altre associazioni ippiche fianesi.<br />

Non ci sono stati finora eventi in comune, ma la Pro Loco<br />

di Fiano Romano è disposta a collaborare con altre Pro Loco<br />

limitrofe per uno scambio di idee e creare iniziative diverse.<br />

Attualmente c’è un direttivo composto da 9 persone e da<br />

circa 60 soci, uno stuolo di persone che collaborano e<br />

un’apertura verso chiunque voglia iscriversi. Collaboriamo con<br />

le associazioni locali, culturali e sportive e viviamo grazie al<br />

contributo degli sponsor delle attività commerciali e industriali,<br />

ai finanziamenti regionali e alla collaborazione dell’amministrazione<br />

comunale, sia materiale che organizzativa. Non si può<br />

non citare la collaborazione con il centro anziani per la festa<br />

del dolce, il cui ricavato va tutto in beneficenza. Un ringraziamento<br />

– conclude il presidente - va sicuramente al sindaco<br />

Ottorino Ferilli per la stima, la vicinanza e la collaborazione,<br />

per quanto ha dato e per quanto farà in futuro.<br />

di Laura Bernardini<br />

40


L’ESPERIENZA DI IERI,<br />

LA PREPARAZIONE DI OGGI,<br />

LA SICUREZZA DI DOMANI.<br />

SERVIZI:<br />

• Sicurezza e Igiene del Lavoro • Cantieristica •<br />

HACCP • Medicina del Lavoro • Pratiche Vigili del<br />

Fuoco e ASL • Ambiente e Territorio • Corsi di Formazione<br />

Riconosciuti<br />

CORSI DI FORMAZIONE/ADDESTRAMENTO:<br />

• Datore di Lavoro<br />

• Formazione e Informazione dei Lavoratori<br />

• Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza<br />

• Dirigenti e Preposti<br />

• Addetti al Pronto Soccorso Aziendale e Antincendio<br />

• Ponteggi<br />

• Procedure HACCP<br />

NUOVI CORSI OBBLIGATORI:<br />

• Piattaforme di Lavoro mobili Elevabili (PLE)<br />

• Gru a Torre, Mobile e per Autocarro<br />

• Carrelli Elevatori Semoventi (Muletti)<br />

• Trattori Agricoli o Forestali<br />

• Macchine Movimento Terra<br />

• Pompe per Calcestruzzo<br />

<strong>Il</strong> Gruppo Minerva S.r.l. opera nel settore della<br />

Sicurezza industriale e dei servizi, in ambito privato e<br />

nella Pubblica Amministrazione.<br />

Professionisti nel settore della Gestione della Sicurezza aziendale, il Gruppo<br />

Minerva offre servizi di consulenza e formazione, per realtà aziendali e non,<br />

che vogliano affrontare la prevenzione in modo organico e integrato: in materia di<br />

ambiente, sicurezza sul lavoro e formazione professionale.<br />

<strong>Il</strong> Gruppo Minerva studia per voi le soluzioni più idonee allo specifico contesto operativo<br />

o al mutare delle condizioni normative, rappresentando così un unico referente per ogni tua esigenza,<br />

e una scelta strategica per il futuro della tua società.<br />

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Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />

di castelnuovo di Porto<br />

RACCOLTA DIFFERENZIATA:<br />

ANCORA CIFRE RECORD<br />

PER CASTELNUOVO<br />

I dati definitivi della raccolta differenziata<br />

relativi all’anno 2013 confermano il trend<br />

positivo per il Comune di Castelnuovo di<br />

Porto, che nel 2012 è risultato il primo tra<br />

i 378 comuni della Regione Lazio, per la<br />

percentuale di Raccolta Differenziata, superiore<br />

al 80%. Un senso civico decisamente<br />

alto dei cittadini ed una buona<br />

organizzazione del servizio porta a porta,<br />

svolto dalla Cooperativa 29 giugno, sono<br />

alla base degli ottimi risultati raggiunti.<br />

Di seguito riportiamo una sintesi dei dati,<br />

relativi ai rifiuti differenziati raccolti con<br />

il sistema “Porta a Porta”. Nella tabella<br />

accanto sono riportati il totale delle 22 categorie<br />

di rifiuti differenziati (Sistema<br />

“porta a porta” + Ecocentro), la quantità<br />

dei rifiuti indifferenziati e la percentuale<br />

della raccolta. Con un’avvertenza: l’unità<br />

di misura è espressa in chilogrammi.<br />

RIFIUTI URBANI DIFFERENZIATI<br />

Frazione Quantitativi (kg)<br />

UMIDO<br />

(domestico, non domestico) 724.080<br />

Scarti verdi 362.660<br />

Carta e cartone 279.600<br />

Vetro 263.530<br />

Plastica - Alluminio 319.114<br />

CALCOLO PERCENTUALE DI RACCOLTA<br />

DIFFERENZIATA<br />

Gruppi Quantitativi (kg)<br />

Totale rifiuti differenziati 2.202.858<br />

Rifiuti indifferenziati 505.960<br />

Rifiuti urbani totali 2.708.818<br />

PERCENTUALE<br />

RACCOLTA<br />

DIFFERENZIATA<br />

81,33%<br />

PROSEGUONO LE “BONIFICHE” DEI RIFIUTI ABBANDONATI SUL TERRITORIO<br />

Come già anticipato nel numero scorso del “<strong>Nuovo</strong>”,<br />

esiste su tutto il territorio il problema dell’abbandono<br />

da parte di cittadini “incivili” di rifiuti lungo i lati delle<br />

strade, fenomeno che sicuramente è aumentato con<br />

l’inizio del porta a porta nei paesi limitrofi. <strong>Il</strong> Comune<br />

sta cercando di contrastare il fenomeno dell’abbandono<br />

dei rifiuti attraverso il monitoraggio del territorio<br />

e per mezzo di sanzioni che vengono emesse dai vigili<br />

urbani e dagli ecoaccertatori della “Cooperativa 29<br />

Giugno”, nei casi fortunati in cui si riesce ad individuare<br />

i responsabili. Inoltre senza badare al fatto che<br />

le strade siano al di fuori del Centro Urbano e quindi<br />

non comunali, vengono periodicamente asportati i rifiuti<br />

da aree delimitate ad esempio parcheggi e lungo<br />

le strade quando si creano delle discariche.<br />

Di seguito vengono elencate le bonifiche fatte nei mesi<br />

di Gennaio e Febbraio <strong>2014</strong>, con l’indicazione dell’area,<br />

della data e del peso del materiale raccolto destinato<br />

per lo più alla discarica:<br />

- Via delle Terrazze (10/01/<strong>2014</strong>, 2000Kg)<br />

- Area Stazione 04/01/<strong>2014</strong> 300Kg<br />

- Rotonda Autostrada 16/01/<strong>2014</strong> 1000Kg<br />

- Area comunale Parco di Veio 04/01/<strong>2014</strong> 500Kg<br />

- Via Monte Vario 23/01/<strong>2014</strong> 200Kg<br />

- Via Marcantonio Colonna 04/01/<strong>2014</strong> 600Kg<br />

- Via Campagnanese 23/01/<strong>2014</strong> 300Kg<br />

- Via Piana Perina 22/02/<strong>2014</strong> 500Kg<br />

(nelle foto “prima” e “dopo” la bonifica)<br />

<strong>Il</strong> quadro delle bonifiche effettuate negli ultimi mesi,<br />

indica che stiamo parlando di almeno 5<br />

tonnellate/mese, per lo più di indiferrenziato, raccolte<br />

per le strade, che rappresentano più del 10%<br />

dell’indifferenziato raccolto con il “Porta a Porta”.<br />

I L C O M U N E<br />

Prima<br />

Dopo


Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />

di castelnuovo di Porto<br />

ADOZIONE PROGRAMMA INTEGRATO<br />

AREE LIMITROFE AL CASELLO AUTOSTRADALE<br />

44<br />

44


Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />

di castelnuovo di Porto<br />

<strong>Il</strong> Consiglio Comunale dello<br />

scorso 13 febbraio ha adottato<br />

il “Programma Integrato<br />

delle aree limitrofe al Casello<br />

autostradale di Castelnuovo<br />

di Porto”, di cui vi<br />

proponiamo uno degli elaborati<br />

più significativi.<br />

Dopo l’avvio dell’iter burocratico<br />

tramite delibera del<br />

30 settembre 2011 e successive<br />

altre determinazioni e<br />

deliberazioni con incarichi a<br />

professionisti per l’elaborazione<br />

del progetto, il 22 ottobre<br />

del 2012<br />

l’Amministrazione comunale<br />

pubblicava un avviso per l’acquisizione<br />

di proposte di manifestazione<br />

di interesse da<br />

parte di soggetti interessati<br />

all’insediamento di impianti<br />

produttivi per lo svolgimento<br />

di attività elencate in un apposito<br />

articolato.<br />

A seguito dell’Avviso, sono<br />

pervenute 6 manifestazioni<br />

d’interesse. Sulla base di questo,<br />

il Responsabile dell’Area<br />

redigeva una relazione con<br />

tre possibili ipotesi di attuazione<br />

del Progetto. Tra queste<br />

l’Amministrazione ha selezionato<br />

quella che consente di lasciare l’attuazione<br />

all’iniziativa privata attraverso la<br />

costituzione di un Consorzio obbligatorio<br />

che per essere costituito necessita di almeno<br />

il 75% di adesione delle proprietà<br />

fondiarie interessate. Tale Consorzio diverrà<br />

poi il soggetto attuatore del Progetto.<br />

Considerato che questa delibera, approvata<br />

il 13 febbraio, costituisce Variante Urbanistica,<br />

l’iter da seguire ora sarà quello<br />

della pubblicazione per 30 giorni e di ulteriori<br />

30 giorni per l’osservazione dei cittadini,<br />

che poi l’Amministrazione esaminerà.


Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />

di castelnuovo di Porto<br />

APPROVATE LE PERIMETRAZIONI<br />

RIFERITE ALLA LEGGE 28/1980<br />

Lo scorso giovedì 13 febbraio il Consiglio Comunale<br />

ha approvato le perimetrazioni di 10 nuclei, grazie<br />

allo strumento della Legge Regionale 28/80. Le aree<br />

individuate sono 10, così denominate: Casale delle<br />

Rose, Francalancia, Valle, San Sebastiano, Vigna<br />

Grande, Monti della Camera, Monte Palombo,<br />

Monte Tufello, Monte Lungo e Valle Lunga.<br />

La perimetrazione di queste aree consentirà di assoggettarle<br />

a tutte le altre aree urbanizzate presenti sul<br />

territorio e a dotarle quindi degli standard urbanistici.<br />

Con delle successive eventuali Varianti Speciali sarà<br />

quindi possibile la quantificazione ed il reperimento<br />

degli standard urbanistici..<br />

L’iter prevede ora la pubblicazione per 30 giorni di<br />

tutti gli elaborati che potranno essere visionati dai<br />

cittadini interessati. Successivamente ci saranno altri<br />

30 giorni a disposizione dei cittadini stessi per presentare<br />

eventuali osservazioni. In seguito si procederà<br />

alla valutazione e eventuale approvazione delle<br />

osservazioni e all’invio di tutti gli elaborati alla Regione<br />

Lazio per l’approvazione definitiva.<br />

Nucleo 01<br />

Casale delle Rose


Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />

di castelnuovo di Porto<br />

Nucleo 02<br />

Francalancia<br />

Nucelo 03<br />

Valle<br />

Nucleo 04<br />

San Sebastiano


Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />

di castelnuovo di Porto<br />

Nucleo 05<br />

Vigna Grande<br />

Nucleo 06<br />

Monti della Camera<br />

Nucleo 07<br />

Monte Palombo


Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />

di castelnuovo di Porto<br />

Nucleo 10<br />

Valle Lunga<br />

Nucleo 09<br />

Monte Lungo<br />

Nucleo 08<br />

Monte Tufello


Pagine a Pagamento a cura dell’amministrazione comunale<br />

di castelnuovo di Porto<br />

LA GIORNATA<br />

DEL RICORDO<br />

PER LE FOIBE<br />

Sabato 8 febbraio si è tenuta<br />

presso l’aula consiliare la manifestazione<br />

“Giorno del Ricordo -<br />

Foibe: una ferita ancora aperta”,<br />

organizzata dall’Amministrazione<br />

comunale in collaborazione con il<br />

Lions Club Valle Tiberina.<br />

Alla manifestazioni hanno partecipato<br />

con interventi molto chiari<br />

nell’esprimere l’importanza di ricordare<br />

una delle vicende più oscure<br />

della storia italiana il sindaco Fabio<br />

Stefoni, il dott. Marino Micich (direttore<br />

Archivio Museo Storico di<br />

Roma), Paola Mainardi del Pianta<br />

(presidente del Lions Club Valle Tiberina)<br />

e i cittadini Rosanna Guainella,<br />

Enrico Pasini e Marisa<br />

Prioreschi. Molto apprezzato l’intervento<br />

del prof. Giuseppe Parlato, titolare<br />

della cattedra di Storia<br />

Contemporanea presso l’Università<br />

degli Studi Internazionali di Roma,<br />

che ha espresso una lucida analisi<br />

storica di quanto accaduto e del dovere<br />

di ricordare.<br />

RICHIESTA CONTRIBUTI ASSOCIAZIONI PRESENTI SUL TERRITORIO ANNO <strong>2014</strong><br />

L’amministrazione comunale ha recentemente pubblicato<br />

un avviso pubblico con il quale invita tutte le associazioni<br />

che svolgono attività senza fine di lucro sul<br />

territorio comunale nei settori della cultura, del turismo,<br />

dello sport e dello spettacolo a presentare domanda per<br />

la concessione dei contributi per l’anno <strong>2014</strong>.<br />

L’amministrazione intende privilegiare le proposte delle<br />

associazioni iscritte all’Albo Comunale delle Associazioni<br />

e/o di quelle aventi i requisiti per l’iscrizione. I contributi<br />

saranno riconosciuti, in funzioni delle richieste<br />

e nei limiti delle disponibilità di bilancio, prevalentemente<br />

come concessione di strutture e di servizi necessari<br />

per la realizzazione dell’iniziativa (palco, sedie,<br />

fonica, luci, spazi pubblici, manifesti ecc.).<br />

Nella valutazione della proposta progettuale l’amministrazione<br />

ai fini dell’istruttoria e della conseguente ammissione<br />

a contributo terrà conto dei seguenti criteri:<br />

Ampio coinvolgimento della cittadinanza;<br />

Qualità e grado di innovazione della proposta;<br />

Contenuti del progetto riguardanti il coinvolgimento di<br />

giovani, anziani e cittadini socialmente disagiati;<br />

Manifestazioni ricorrenti sul territorio;<br />

Manifestazioni legate alla valorizzazione delle tradizioni<br />

culturali del paese;<br />

Le domande vanno redatte sul modello in distribuzione<br />

presso la portineria della sede comunale o scaricabile<br />

dal sito del Comune di Castelnuovo di Porto che, debitamente<br />

compilato, deve pervenire all’ufficio protocollo<br />

del Comune entro il 14/03/<strong>2014</strong>.


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INTERVISTA<br />

Ambiente<br />

UN PARCO A NOVE PIAZZE<br />

Intervista a Giacomo Sandri, Commissario del Parco Regionale di Veio<br />

Bello a dirsi, ma come pensa di favorire una simile<br />

sinergia?<br />

Ad esempio, bisognerebbe farsi parte dirigente per incoraggiare<br />

e orientare un’agricoltura, all’interno del<br />

Parco, che possa assicurare, oltre alla produzione,<br />

anche la distribuzione, diretta e garantita, dei prodotti<br />

del Parco stesso. Iniziative di questo tipo hanno, nell’antica<br />

città di Veio e nella Via Francigena (che taglia in verticale<br />

tutto il Parco), dei punti di forza straordinari; inoltre<br />

la strada ferrata Roma - Viterbo rappresenta anch’essa<br />

un’altra opportunità per un turismo “di vicinanza” che podi<br />

Loretta Peschi<br />

Già sindaco di Formello per due mandati<br />

consecutivi, gran conoscitore del territorio<br />

della Provincia a Nord di Roma, Giacomo Sandri,<br />

56 anni, dallo scorso agosto è stato nominato, dal<br />

Presidente della Regione Lazio Zingaretti, Commissario<br />

del Parco Regionale di Veio. <strong>Il</strong> Parco si estende per<br />

circa 15.000 ettari e tocca ben 9 Comuni<br />

(Campagnano di Roma, Castelnuovo di<br />

Porto, Fornello, Magliano Romano, Mazzano<br />

Romano, Morlupo, Riano, Roma - XV Municipio,<br />

Sacrofano). Istituito nel 1997 con il fine<br />

di tutelare il patrimonio archeologico ed ecologico<br />

di questa vasta area che presenta importantissime<br />

tracce della storia etrusca (chi<br />

non conosce la statua dell’Apollo rinvenuta nel<br />

santuario di Portonaccio?) e latina (basti pensare alla Villa di Livia nei pressi di Prima<br />

Porta) e una incredibile e spesso sconosciuta ricchezza floristica e faunistica, è posto<br />

oggi di fronte a nuove sfide.<br />

Commissario Sandri, se lei dovesse spiegare a un bambino<br />

di 10 anni cos’è il Parco di Veio, cosa gli direbbe?<br />

<strong>Il</strong> Parco serve a tutelare l’ambiente, ma non in modo<br />

inerte e statico, bensì attraverso iniziative e attività che<br />

siano coerenti con l’ambiente stesso. Penso per esempio<br />

all’agricoltura, ma anche ad attività che favoriscano<br />

la conoscenza, da parte dei cittadini specie, i più giovani,<br />

delle ricchezze che il Parco racchiude.<br />

D’accordo, ma se uno si avventura nel Parco rischia<br />

persino di perdersi…<br />

In effetti stiamo approntando una serie di servizi che incoraggino<br />

e facilitino la fruizione del Parco, come ad<br />

esempio sentieri e percorsi ben identificabili e facilmente<br />

raggiungibili; molto è già stato individuato, ma molto<br />

resta da fare.<br />

Bastano i sentieri e le piste?<br />

Ovviamente no, servono strutture ricettive. A breve<br />

apriamo un ostello presso la stazione ferroviaria di Morlupo.<br />

E poi dovremmo poter fare un’opera di trasformazione<br />

di molte costruzioni che sono all’interno del Parco;<br />

alcune di esse, oltre a non essere belle, sono vecchie e<br />

non consone al pericolo sismico; andrebbero persino demolite<br />

e ricostruite in maniera più consona.<br />

Di quante costruzioni stiamo parlando?<br />

Non disponiamo di un censimento propriamente detto;<br />

proprio ora sto predisponendo una serie di accordi con<br />

alcune università che ci aiuteranno a “fotografare” meglio<br />

le realtà edili all’interno dell’area. Tenga conto che<br />

le terre nel Parco sono di proprietà privata al 90%, mentre<br />

il rimanente 10% è rappresentato da piccole proprietà<br />

comunali o dell’ex Ente Maremma.<br />

Questo Parco ingloba archeologia e agro-pastorizia.<br />

Come è possibile non solo far convivere, ma anche valorizzare<br />

queste due realtà in modo armonioso?<br />

Ho scoperto che nel Parco vi sono degli allevamenti biologici<br />

che però non percorrono tutta la filiera, fino alla<br />

commercializzazione dei prodotti; questo indica che le<br />

potenzialità sono enormi e vanno aiutate a diventare realtà;<br />

poiché le parti archeologiche possono essere di<br />

grande richiamo, è ovvio che chi le visita potrebbe poi<br />

soffermarsi anche a considerare gli alimentari (ma non<br />

solo) prodotti dal e nel Parco.<br />

52


ilnuovo<br />

trebbe essere di grande importanza.<br />

Scusi se insisto: tutto questo è bello a dirsi, ma come<br />

si fa, nel concreto?<br />

Penso che i Comuni che si affacciano o sono nel Parco<br />

dovrebbero entrare in una logica di “sistema”: voglio dire<br />

che è ovvio che non rilanciamo il Parco con qualche visita<br />

sporadica a Castelnuovo o a Sacrofano; se invece i 9 Comuni<br />

che interagiscono con il Parco avviassero, in modo<br />

sinergico, delle politiche di valorizzazione del Parco e di<br />

accoglienza del turismo ad esso collegato tramite piani<br />

commerciali, alberghieri e di ristorazione di qualità, allora<br />

si creerebbe una vera e propria rete culturale-turisticaeconomica<br />

che potrebbe essere di grande valore sia per<br />

i turisti, sia per gli abitanti dei Comuni.<br />

Lei ha parlato di “sistema”, ma questo vuole dire forse<br />

che i Comuni dovrebbero anche prevedere delle politiche<br />

sinergiche con il Parco, da riflettere nei Piani Regolatori…<br />

Guardi, la pianificazione all’interno del Parco non concerne<br />

i Comuni in alcun modo, che non hanno nulla da<br />

dire. È il Piano di Assetto del Parco (praticamente il Piano<br />

Regolatore del Parco) che stabilisce cosa si può e cosa<br />

non si può fare. La sinergia e la collaborazione di cui dicevo<br />

prima non passa attraverso i Piani Regolatori, ma<br />

attraverso la volontà di valorizzare e promuovere archeologia<br />

- ecologia - economia. <strong>Il</strong> problema è che alcuni Comuni<br />

hanno poco terreno dentro il Parco, a differenza di<br />

Roma che, per esempio, ingloba il 50% di tutto il Parco<br />

nel suo territorio comunale. Io penso che anche i Comuni<br />

con piccole porzioni potrebbero fare molto, se solo connettessero,<br />

nelle loro piazze e nei loro centri storici, iniziative<br />

commerciali e culturali al Parco.<br />

<strong>Il</strong> Comune di Sacrofano, ad esempio, ha avviato l’iter di<br />

approvazione del proprio Piano Regolatore: alla luce di<br />

ciò, che ne sarà delle zone di contatto?<br />

Ovviamente ho posto il problema, che è ancora allo studio.<br />

Capiremo meglio la questione quando il Comune ci<br />

fornirà copia del Piano Regolatore. Colgo comunque questa<br />

occasione per dire che, a mio modo di vedere, la questione<br />

delle “aree contigue” va affrontata in modo<br />

articolato per rimediare a certi squilibri. Non è pensabile<br />

che un Comune sia più carico di altri di “aree contigue”;<br />

queste dovrebbero distribuite essere lungo tutto il Parco.<br />

Tuttavia al momento l’Ente Parco non ha strumenti per<br />

intervenire in un simile riequilibrio: chi sta fuori resta fuori.<br />

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INTERVISTA<br />

Ambiente<br />

Non pensa che anche le associazioni di cittadini<br />

potrebbero fare qualcosa per aumentare la fruizione<br />

del Parco?<br />

Certamente: l’attenzione e l’impegno di associazioni<br />

come Legambiente, gli Scout, le associazioni di ciclisti<br />

e podisti, e le stesse Pro-Loco dei vari Comuni<br />

possono aiutare molto per la valorizzazione del<br />

Parco. Sempre in un’ottica di “rete”.<br />

Come difendete la fauna del Parco?<br />

In realtà, il Parco ha consentito a tanti animali di<br />

“tornare” a vivere e procreare in equilibrio. Ad<br />

esempio sono tornati l’istrice e la tartaruga, ed è<br />

tornato il falco. Solo i cinghiali rappresentano un<br />

problema per via che sono molto prolifici e vanno<br />

“contenuti” con apposite misure (recinzioni elettrificate<br />

per difendere le coltivazioni, macellazione<br />

<strong>Il</strong> Parco di Veio<br />

<strong>Il</strong> Parco regionale di Veio si trova nella<br />

provincia di Roma ed il suo territorio<br />

forma un triangolo delimitato dalla<br />

via Flaminia ad est, la via Cassia ad ovest<br />

e la provinciale Campagnanese a nord. <strong>Il</strong><br />

territorio interessa il cosiddetto Agro<br />

Veientano, dominato dalla città etrusca di<br />

Veio e caratterizzato da interessanti elementi<br />

storici, naturalistici e paesaggistici.<br />

I Comuni interessati dal parco sono 9:<br />

Campagnano, Castelnuovo di Porto, Formello,<br />

Magliano Romano, Mazzano Romano,<br />

Morlupo, Riano, Roma e Sacrofano.<br />

la superficie è di circa 15.000 ettari.<br />

Sito web: www.parcodiveio.it<br />

di alcuni capi). Quanto alla “difesa” propriamente<br />

detta, purtroppo al momento non<br />

abbiamo strutture adatte all’interno del<br />

Parco; in caso di animali e uccelli feriti o<br />

molto malati ci rivolgiamo alla LIPU. Abbiamo<br />

tuttavia un Settore Studi con degli<br />

specialisti che approfondiscono lo studio<br />

della vita faunistica e floristica nel Parco;<br />

quando avevamo qualche soldo in più (la<br />

“spending review” ha colpito anche noi…)<br />

abbiamo anche fatto dei monitoraggi specifici<br />

su alcuni animali e uccelli.<br />

54


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RUBRICA<br />

I VICINI DI CASA<br />

a cura di Carolina Garrow<br />

I cOlOrI<br />

dI GIUSEPPE caVallarO<br />

Questa storia vira sul rosso, il blu e il giallo,...<br />

...gli unici che Giuseppe riesce ancora<br />

a vedere bene. I suoi occhi distinguono<br />

solo sagome e qualche volta<br />

mentre parla e giriamo per lo studio<br />

mi chiede “Dove sei?”<br />

“Ricordi quando hai cominciato?”<br />

“Da piccolissimo, ricopiavo i disegni<br />

dai libri, poi un giorno ho trovato nell’immondizia<br />

la carta carbone… Un<br />

tesoro! E per me è stato straordinario<br />

scoprire che potevo copiare qualsiasi<br />

tipo di disegno! Ancora più<br />

straordinario è stato scoprire che<br />

non ne avevo più bisogno! In terza elementare<br />

poi, dopo averlo tanto chiesto,<br />

i miei genitori mi hanno<br />

comprato un quaderno solo per i disegni,<br />

perché a loro disegnare sembrava<br />

una perdita di tempo!”<br />

“Come è stato vivere facendo il pittore?”<br />

“Molto difficile, era mia moglie a lavorare<br />

con continuità come sarta; ho<br />

fatto migliaia di quadri! Da giovane<br />

l’estate andavo al mare e scambiavo un<br />

quadro con l’affitto di un piccolo locale<br />

ed esponevo, ma ho venduto poco! Sai<br />

quante volte ho barattato i miei quadri<br />

per altre cose? Ma vendere quasi<br />

niente!”<br />

Mi guardo attorno e mi chiedo perché?<br />

“Sono quadri difficili da mettersi a casa,<br />

la gente vuole un paesaggio, non queste<br />

cose. Quando avevo famiglia ho<br />

fatto anche paesaggi, di quelli ne ho<br />

venduti, ma non li ho firmati come faccio<br />

di solito, ho scritto “GiuCa” (iniziali di<br />

Giuseppe Cavallaro), perché non li sentivo<br />

miei.”<br />

56


ilnuovo<br />

P a r l a n d o<br />

c a p i s c o<br />

che Giuseppe<br />

ha<br />

sempre dipinto,<br />

ma<br />

non ha<br />

s e m p r e<br />

fatto il pittore…<br />

“Nella vita<br />

ho fatto di<br />

t u t t o !<br />

Q u a n d o<br />

avevo famiglia<br />

andavo<br />

a dipingere<br />

le vetrine<br />

dei negozi,<br />

ho arredato<br />

gallerie, ho<br />

fatto il corniciaio<br />

e il<br />

d i s e g n a -<br />

tore al cin<br />

e m a :<br />

facevo i titoli,<br />

pensa<br />

quanto è<br />

stato difficile<br />

cieco come so’! Fino al ‘65 ho lavorato per la ‘Tecno<br />

Stampa’ e prendevo 110,00 mila lire al mese! All’epoca<br />

erano tante!”<br />

Fino a 25 anni fa le rosticcerie esponevano fuori alla<br />

porta cartoncini dipinti a mano con i prezzi, il nostro<br />

pittore faceva anche questo per vivere. Ma c’è qualcosa<br />

che non riesco a capire…<br />

“Ma da quanto tempo sei ipovedente?”<br />

“Da sempre, fin da bambino,<br />

con il tempo il problema si è<br />

aggravato, adesso giro con il<br />

bastone”<br />

“Ma come è possibile che hai<br />

scelto tutti lavori di precisione?<br />

E addirittura hai fatto<br />

della pittura la tua vita!”<br />

“Non è vederci bene che ti fa<br />

fare le cose bene, è l’amore…”<br />

I suoi quadri non sono solo<br />

astratti, in alcuni ci sono figure<br />

precise, corpi, volti, occhi<br />

che hanno una espressione<br />

propria e non riesco a capacitarmi,<br />

è come se le sue mani<br />

avessero occhi e memoria.<br />

Quando dice la parola Amore,<br />

Giuseppe non può fare a<br />

meno di parlare di sua moglie,<br />

è stata lei a compragli il suo<br />

primo cavalletto, è stata lei a<br />

sostenerlo.<br />

“Nel ‘60 ho partecipato a Via<br />

Margutta, era una manifestazione<br />

che si faceva due volte<br />

l’anno, in<br />

p r i m a -<br />

vera e<br />

a u -<br />

t u n n o ;<br />

tutti pot<br />

e v a n o<br />

andare<br />

lì… Poi è<br />

v e n u t o<br />

un assessore<br />

d e m o -<br />

c r i -<br />

s t i a n o ,<br />

che ha<br />

iniziato a<br />

mettere<br />

delle reg<br />

o l e …<br />

M a<br />

come fai<br />

a mettere<br />

reg<br />

o l e<br />

all’arte?<br />

Io ed<br />

altri ci<br />

s i a m o<br />

opposti<br />

e l’anno dopo è stata fatta un’associazione “I cento pittori<br />

di via Margutta”, gli attivisti, cioè quelli che si opponevano,<br />

tra cui il sottoscritto, non sono stati<br />

considerati… La politica rovina tutto!”<br />

È l’autunno del ‘53, alcuni pittori si riuniscono a via<br />

Margutta dando vita a quella che più tardi sarà una<br />

delle manifestazioni più caratteristiche<br />

di Roma.<br />

“E dove esponevi?”<br />

“Ovunque, anche per strada!<br />

Solo più tardi ho adibito un appartamento<br />

a galleria”<br />

Quella di Morlupo è attiva dal<br />

2009, Giuseppe dice di non aver<br />

ricevuto molte visite, ma per ben<br />

due volte è stato derubato,<br />

“A dirti la verità mi sono sentito<br />

quasi lusingato! Meno male<br />

che qualcuno capisce qualcosa!”<br />

Nonostante non venda molti<br />

quadri Giuseppe non smette di<br />

dipingere, per lui è come respirare<br />

e dipinge su ogni cosa:<br />

stracci da cucina, cartoni, fogli,<br />

foglietti, magliette, tavoli, cravatte,<br />

dove può si esprime. Trasforma<br />

oggetti quotidiani in<br />

opere d’arte.<br />

“A Morlupo c’è attenzione per<br />

l’arte?<br />

“ A parte i ladri? Assolutamente<br />

no! Qui abbiamo fatto<br />

cose straordinarie! Nel ‘64 abbiamo<br />

iniziato a fare mostre<br />

57


I VICINI DI CASA<br />

estemporanee, qui è venuto Carlo Levi, è venuto Fanfani,<br />

Picasso ci ha mandato un disegno! Ma i pittori se ne<br />

sono andati via tutti… So’ rimasto solo io, anzi sbrigati a<br />

scrivere che tra un po’ vado via pure io, è dal ‘34 che<br />

sto in giro!”<br />

Avolte è proprio così… Ad alcune cose non si dà il giusto<br />

valore, bisognerebbe invece soffermarcisi e conoscerle…<br />

Prima che anche il nostro pittore se ne vada…<br />

58


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62


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sono stati forniti da Alta Marea Donna<br />

Credits<br />

Servizio a cura di:<br />

Fabrizia Del Ciondolo<br />

e Paolo Musolino:<br />

Foto: Evelyn Magri Fotografia<br />

Hair: Namastè Parrucchieri<br />

Make up artist: Irene Baldini<br />

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Via Roma, 118<br />

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www.irenebaldinimake-up.it<br />

E-mail: baldini.irene@yahoo.it<br />

63


UNA VOLTA IN PRETURA<br />

a cura di Fabrizio Falzini<br />

la rOcca, <strong>Il</strong> carcErE, lE SENTENzE<br />

Per molti anni il Palazzo Ducale “La Rocca” di Castelnuovo<br />

di Porto ha ospitato la Pretura nel piano nobile (il tribunale<br />

vero e proprio era nella Sala degli Affreschi, oggi restaurata)<br />

e le carceri.<br />

Sulla scia di un progetto interculturale approvato dal Consiglio<br />

d’Istituto della Scuola Guido Pitocco, che vedrà a maggio<br />

– proprio all’interno del Palazzo Ducale - la messa in scena<br />

da parte dei ragazzi della scuola media di alcuni<br />

racconti/processi, abbiamo pensato di presentare da questo<br />

numero alcune delle sentenze pronunciate nella Rocca esattamente<br />

50 anni fa.<br />

La lettura di questi dispositivi, dai quali abbiamo volutamente<br />

tolto qualsiasi riferimento a luoghi e persone alle persone<br />

coinvolte, oltre a suscitare qualche naturale sorriso rende<br />

anche l’idea di come il concetto di giustizia in questo mezzo<br />

secolo sia a dir poco stravolto. Basti pensare che in media<br />

dopo tre mesi dal presunto reato si teneva il processo…<br />

PROCESSO 11/64 <strong>2014</strong>0211 14:05<br />

<strong>Il</strong> Pretore di Castelnuovo di Porto nella udienza del dì<br />

21.02.1964 ha proferito la seguente SENTENZA nella causa<br />

penale contro (OMISSIS) art. 718 p.p. CP per aver, in luogo<br />

aperto al pubblico, agevolato un giuoco d’azzardo. E art. 720<br />

pp C.P. Per essere, in luogo aperto al pubblico, stati colti mentre<br />

prendevano parte al giuoco d’azzardo.<br />

In Castelnuovo di Porto, li 4.11.1963<br />

FATTO<br />

<strong>Il</strong> 4 novembre 1963 verso le ore 16:15 i Carabinieri della Stazione<br />

di Castelnuovo di Porto, sorpresero, nell’interno di un<br />

laboratorio di sartoria con porta di accesso sulla via OMIS-<br />

SIS, gestito da OMISSIS, tali OMISSIS seduti intorno ad un<br />

tavolo mentre erano intenti a giuocare al “Poker”; sul tavolo<br />

rinvennero, davanti ai giocatori, delle somme di denaro, ammontanti<br />

complessivamente a £ 5.500;<br />

elevarono, pertanto, contravvenzione a carico del OMISSIS per<br />

il reato di cui all’art. 718 p.p. CP avendo agevolato un giuoco<br />

d’azzardo ed a carico degli altri per il reato di cui all’art. 720<br />

Cod. Pen. Avendo partecipato a tale giuoco, procedendo nel<br />

contempo al sequestro del denaro e delle carte.<br />

Nel corso dell’istruttoria il **** OMISSIS *** dichiararono di<br />

aver intrapreso una<br />

partita a carte, che<br />

aveva per posta il pagamento<br />

di una cena, già “ordinata” in una trattoria<br />

sita nei pressi del laboratorio.<br />

I prevenuti vennero rinviati a giudizio per rispondere dei reati<br />

loro rispettivamente ascritti.<br />

All’odierno dibattimento si è proceduto in contumacia del<br />

solo imputato *******<br />

<strong>Il</strong> pretore ASSOLVE perché il fatto non costituisce reato.<br />

PROCESSO 15/64 <strong>2014</strong>0211 14:30<br />

<strong>Il</strong> Pretore di Castelnuovo di Porto nella udienza del dì<br />

13.3.1964 ha proferito la seguente SENTENZA nella causa penale<br />

contro *** e **** IMPUTATE del reato di cui all’ art. 110<br />

- 595 cpv. Cod. Pen. Per avere, in concorso fra loro, comunicando<br />

con più persone, offeso la reputazione di *****, attribuendogli<br />

il fatto determinato di avere rubato una vacca. Con<br />

l’agg.te per la 2°, della continuazione ai sensi dell’art. 81 cpv<br />

Cod. Pen. In Sacrofano nei giorni 19 e 20 Novembre 1963.<br />

<strong>Il</strong> pretore di Castelnuovo di Porto visti gli artt. 479 e 487 CPP<br />

dichiara di non dover procedere a carico di *** per il reato a<br />

lui ascritto per essere il reato estinto per remissione della<br />

querela.<br />

Condanna il remittente **** al pagamento di tutte le spese<br />

del giudizio.<br />

PROCESSO 18/64 <strong>2014</strong>0211 15:00<br />

<strong>Il</strong> Pretore di Castelnuovo di Porto nella udienza del dì 3.4.1964<br />

ha proferito la seguente SENTENZA nella causa penale contro<br />

*** e *** IMPUTATE della contravvenzione di cui agli artt.<br />

16 e 51 RD 9.5.1929 n. 994 e 358 T.U.L Sanit. Per aver messo<br />

in commercio latte di vacca non corrispondente ai requisiti<br />

prescritti perché annacquato al 17% come risultato dalle<br />

analisi;<br />

<strong>Il</strong> pretore di Castelnuovo di Porto visti gli artt. 483, 488 CPP.<br />

Dichiara **** colpevole della contravvenzione di cui al capo<br />

a) di rubrica e la condanna a £ 20.000 di ammenda.<br />

Visto l’art. 479 C.P.P. Assolve *** dal capo b) di rubrica per<br />

insufficienza di prove e **** da entrambi i reati per insufficienza<br />

di prove.<br />

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IL DIZIOMARIO<br />

a cura di Franco Lesti<br />

tratto da: “<strong>Il</strong> DizioMario” di Fabrizio Falconi; ed. Caratelli<br />

A<br />

Affiatamento: scambio di fiatelle<br />

Affiorare: l’arte dell’ikebana<br />

Afflitto: mesta costatazione olfattiva all’interno di cucina cinese<br />

Affondamento: persona che detiene solide ragioni<br />

B<br />

Bastiglia: compressa africana<br />

Basto: presunzione di sufficienza<br />

Batik: rumore del battito dell’orologio<br />

Bemolle: belato poco incisivo<br />

C<br />

Cannolo: insegna napoletana che indica la possibilità di ottenere<br />

un noleggio<br />

Cannonata: partorita di botto<br />

Capanna: risposta romana a domanda “come le vuoi le fragole?”<br />

Capezzale: nome di reggiseno medievale<br />

D<br />

Depauperare: rubare pennuti<br />

Deporto: i nativi di Fiumicino<br />

Depressione: “quanto c’hai?” (dial. romano)<br />

Deragliare: recidere corde vocali ad asini<br />

E<br />

Erudito: rimpianto di pollice ciociaro mozzato<br />

Esangue: costatazione di ferita<br />

Esperanto: che si muore disperadi (proverbio avellinese)<br />

Esproprio: è veramente (dallo spagnolo)<br />

F<br />

Fotosfera: raro formato di fotografie<br />

Fotosintesi: fo<br />

Fototipia: passione romana per il fotografare<br />

H<br />

Henné: è venuto alla luce (dal francese)<br />

I<br />

Incarnato: con qualche chilo di troppo<br />

Incasso: arrabbiatura veneta<br />

Incèsto: rapporto scomodo in luogo familiare<br />

Inchiostro: all’interno di convento<br />

K<br />

Kabuki: groviera giapponese<br />

L<br />

Lecitina: quasi permessa<br />

Lenticchia: persona dotata di scarsa velocità<br />

Levantino: ordine di togliere un recipiente<br />

Librare: colpire con dizionario<br />

M<br />

Mannaia: imprecazione patibolare<br />

Manomorta: parte del corpo “inattiva” che, per contatto, ne<br />

anima altre<br />

Mansarda: mano chiusa piccola e scura<br />

Manta: esortazione tedesca ad effettuare spedizione<br />

N<br />

Nasale: cosa insipida toscana<br />

Natale: una certa; approssimativa identificazione romana<br />

O<br />

Orecchione: il gay napoletano<br />

Origano: azione di teppisti romani con chiodo su cofano di lussuosa<br />

auto<br />

Orina: richiamo toscano ad amica<br />

P<br />

Parente: che sembra (dial. romano)<br />

Pareo: sembravo (dial. veneto)<br />

Paretaio: sembra ferita da lama (dial. romano)<br />

Parigino: sembri Luigi (dial. romano)<br />

Q<br />

Quadriglia: ballo dell’amore rituale delle triglie nei mesi caldi<br />

R<br />

Retata: versione familiare di sovrano che accudisce i propri piccoli<br />

Retroattivo: omosessuale<br />

Retrogusto: il piacere dell’omosessuale<br />

Retromarcia: frutta bella solo da un lato, commercializzata da<br />

venditori disonesti<br />

S<br />

Scalpello: modesto trofeo di guerra indiano preso a persona<br />

stempiata<br />

Scamorza: formaggio abruzzese già addentato<br />

Scamosciato: tipo di pelle poco eccitante<br />

Scampanio: dichiarazione di sagrestano che non ammette replica<br />

T<br />

Tettoia: duplicazione del “tu” napoletano<br />

Timballo: minaccia rivolta a motore<br />

Tirolese: persona con problemi tiroidei<br />

U<br />

Uccelliera: slip<br />

V<br />

Villoso: definizione di possessore di ampia residenza<br />

Violare: colorare in maniera monocromatica<br />

Viveur: persona che abita nel quartiere sud di Roma<br />

Z<br />

Zatterone: calzatura femminile atta a camminare sulle acque<br />

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