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Rifiuti da centrali termoelettriche - ARPAL

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PHARE TWINNING PROJECT RO2004/IB/EN-07 GUIDELINES ON INDUSTRIAL - THERMOELECTRIC PLANTS XX<br />

6. DESCRIZIONE DEI PROCESSI DI PRODUZIONE E CICLI<br />

PRODUTTIVI<br />

6.1 Premessa<br />

In questo capitolo vengono descritti in forma sintetica i processi di produzione di energia<br />

utilizzando i diversi combustibili e nelle diverse configurazioni impiantistiche che <strong>da</strong>nno luogo<br />

alla generazione di rifiuti.<br />

Il processo di combustione di uno o più combustibili fossili sta alla base della tecnologia<br />

realizzativa dei grossi impianti di generazione, dove lo scopo ultimo è quello di produrre<br />

vapore quale fluido energetico per la successiva conversione dell’energia termica in energia<br />

meccanica ed elettrica. Tale processo può avvenire normalmente all’interno di una cal<strong>da</strong>ia o<br />

in altri casi in generatori di vapore con l’utilizzo dell’energia termica come residuo di altri<br />

processi.<br />

La combustione può essere definita come una rapi<strong>da</strong> reazione chimica che coinvolge<br />

l’ossigeno ed alcuni elementi normalmente presenti in un combustibile, normalmente<br />

carbonio ed idrogeno, in misura molto meno significativa lo zolfo.<br />

Il Carbonio e l’Idrogeno reagiscono con l’Ossigeno presente nell’aria secondo le seguenti<br />

reazioni chimiche:<br />

Le reazioni di combustione sono esotermiche, avvengono ad alta temperatura ed il calore<br />

liberato varia tra 32.800 kJ/kg e 142.700 kJ/kg, a secon<strong>da</strong> che venga utilizzato solo carbonio<br />

o solo idrogeno rispettivamente. L’energia prodotta <strong>da</strong>i combustibili fossili, non può essere<br />

calcolata solo <strong>da</strong>lla somma delle energie contenute nel carbonio e nell’idrogeno, ma deve<br />

essere considerata anche l’energia chimica delle formazioni molecolari presenti e <strong>da</strong>gli altri<br />

elementi che possono contribuire alla quantità totale di calore rilasciato.<br />

Poiché il processo di combustione libera acqua in forma gassosa, quella contenuta nel<br />

combustibile riduce la quantità di calore trasferibile, utile per la produzione del vapore. A tale<br />

proposito si definisce Potere Calorifico Inferiore (PCI) e superiore (PCS) di un combustibile<br />

(riferito all’unità di peso, in kg, o di volume, in m 3 ) il calore sviluppato durante la combustione<br />

quando l’acqua formata è allo stato liquido o vapore, rispettivamente. Nella pratica ha<br />

maggior interesse il PCI perché i prodotti della combustione sono caldi, con l’acqua allo stato<br />

vapore, mentre la determinazione sperimentale fornisce normalmente il PCS.<br />

In una cal<strong>da</strong>ia (dove non si produce lavoro meccanico) l’energia termica di conversione degli<br />

elementi combustibili con l’ossigeno dipende <strong>da</strong>i prodotti finali, non <strong>da</strong>i composti intermedi<br />

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