Rifiuti da centrali termoelettriche - ARPAL
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PHARE TWINNING PROJECT RO2004/IB/EN-07 GUIDELINES ON INDUSTRIAL - THERMOELECTRIC PLANTS XX<br />
Gassificazione<br />
Le biomasse possono essere sottoposte a gassificazione, di norma effettuata in<br />
apparecchiature a letto fluido, per la quale sono richieste temperature operative piuttosto<br />
ridotte (700-1000 °C), a causa della loro elevata reattività.<br />
Un grosso limite della gassificazione consiste nel fatto che, al fine del conseguimento di<br />
condizioni di funzionamento ottimali che evitino, per quanto possibile, la formazione di<br />
composti pesanti indesiderati (TAR), l’intervallo possibile per le temperatura operativa risulta<br />
essere piuttosto ristretto. Questo fattore può rendere antieconomica la realizzazione di nuovi<br />
impianti basato su questa tecnica, rispetto a quelli che fanno uso di apparecchiature<br />
tradizionali di combustione.<br />
Co-combustione di biomasse con altri combustibili<br />
Sono presenti, soprattutto nei Paesi del Nord Europa, esperienze di combustione di<br />
biomasse con altri combustibili quali carbone, torba o scarti legnosi.<br />
Le ragioni alla base della co-combustione possono essere diverse.<br />
La principale consiste nel fatto che sovente la disponibilità di biomasse a livello locale non<br />
giustifica economicamente la realizzazione di un impianto di taglia ridotta.<br />
La co-combustione con combustibili fossili ad alto contenuto di zolfo consente invece di<br />
ridurre, a livello locale, sia le emissioni di SO 2 che di gas serra, essendo la CO 2 prodotta <strong>da</strong><br />
biomasse non contabilizzata ai fini del relativo computo.<br />
Le apparecchiature a letto fluido, soprattutto se di tipo circolante, si prestano agevolmente<br />
alla combustione di un’ampia gamma di materiali, che possono essere trattati nelle<br />
cosiddette “cal<strong>da</strong>ie multi-combustibile”, sia <strong>da</strong> soli che in varie combinazioni fra di loro.<br />
A livello normativo la produzione di combustibili derivati si configura come un operazione di<br />
recupero di rifiuti, di cui all’allegato IIB (“Operazioni di recupero”) della direttiva quadro sui<br />
rifiuti 75/442/CEE, così come modificato <strong>da</strong>lla Direttiva 91/156/CE e <strong>da</strong>lla Decisione della<br />
Commissione 96/350/CE del 24 maggio 1996.<br />
Nel futuro si prevede che a seguito della ulteriore esperienza acquisita con le tecniche di pretrattamento<br />
ed abbattimento, il grado di co-combustione dei rifiuti e dei combustibili di<br />
recupero venga aumentato oltre il livello del 10% sulla base del contenuto termico.<br />
Gestione dei residui di combustione<br />
Ove possibile, si dovrebbe preferire il riutilizzo dei residui di combustione anziché il loro<br />
smaltimento in discarica. Il possibile impiego porta a fissare dei criteri qualitativi per le<br />
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