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Rifiuti da centrali termoelettriche - ARPAL

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PHARE TWINNING PROJECT RO2004/IB/EN-07 GUIDELINES ON INDUSTRIAL - THERMOELECTRIC PLANTS XX<br />

6.12.1 Misure per ridurre le emissioni di NO X<br />

Le tecniche secon<strong>da</strong>rie mirano a ridurre gli NO X già formatisi in cal<strong>da</strong>ia. Possono essere<br />

utilizzate indipendentemente o in associazione con le tecniche primarie quali bruciatori basso<br />

NO X etc.<br />

Gran parte delle tecniche secon<strong>da</strong>rie si basano sull’iniezione di ammoniaca, urea o altri<br />

composti che reagiscono con gli NO X portando alla formazione di azoto molecolare.<br />

Le tecniche secon<strong>da</strong>rie si dividono in:<br />

<br />

<br />

riduzione catalitica selettiva (SCR)<br />

riduzione non catalitica selettiva (SNCR)<br />

Riduzione catalitica selettiva (SCR)<br />

La riduzione catalitica selettiva (SCR) è un processo largamente applicato per ridurre le<br />

emissioni per l’abbattimento degli NO X nei fumi prodotti <strong>da</strong>i grandi impianti di combustione in<br />

Europa ed in altri paesi in tutto il mondo.<br />

Il processo di riduzione catalitica selettiva che si basa sulla riduzione selettiva degli ossidi di<br />

azoto (NO X ) mediante ammoniaca o urea in presenza di un catalizzatore; il reagente è<br />

iniettato a monte del catalizzatore. La riduzione degli NO X ha luogo sulla superficie del<br />

catalizzatore a temperature che generalmente sono comprese tra 320 e 420 °C per mezzo di<br />

una di reazioni:<br />

Quando è utilizzata l’ammoniaca come agente riducente, questa è stoccata in soluzione<br />

acquosa o allo stato liquefatto ad una pressione di circa 10 6 Pa a 20 °C. A livello mondiale il<br />

numero di impianti che utilizzano ammoniaca liqui<strong>da</strong> è superiore al numero di quelli che<br />

utilizzano altri agenti riducenti poiché il costo dell’ammoniaca liqui<strong>da</strong> è più basso e consente<br />

minori costi di esercizio. Tuttavia la sua movimentazione è più problematica rispetto alla<br />

soluzione acquosa di ammoniaca, che è relativamente inerte ed è utilizzata <strong>da</strong> solo il 5%<br />

delle unità, soprattutto quelle con particolari problemi di sicurezza (ad es. prossimità di centri<br />

abitati).<br />

L’ammoniaca liquefatta per poter essere utilizzata deve essere evaporata per ottenere<br />

ammoniaca gassosa; questo si ottiene riscal<strong>da</strong>ndola in un evaporatore tramite vapore, acqua<br />

cal<strong>da</strong> o energia elettrica. L’ammoniaca è poi miscelata con aria cal<strong>da</strong> e iniettata nei fumi<br />

tramite un sistema di ugelli per ottenere una miscelazione omogenea dell’ammoniaca con i<br />

fumi. Per migliorare ulteriormente la miscelazione nei condotti fumi può essere installato un<br />

miscelatore statico. Ottenere un rapporto ammoniaca/ NO X ottimale nei fumi è importante per<br />

avere una alta efficienza di abbattimento degli NO X e per minimizzare la fuga di ammoniaca<br />

(ammonia slip).<br />

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