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Sono passati diciannove anni dalla sua morte, e una squadra navale<br />
francese ha raggiunto Jamestown, capitale dell’isola, per riportare la<br />
salma dell’imperatore in Francia. Con una salva dei suoi 60 cannoni, la<br />
fregata Belle Poule saluta l’operazione del trasferimento a bordo del<br />
feretro. Dopo un viaggio di due mesi l’arrivo a Parigi il 15 dicembre<br />
1840 è trionfale. Nonostante la giornata fredda e nevosa una folla<br />
immensa riempie le strade per accogliere l’imperatore. 37 È presente<br />
all’evento anche il colonnello inglese Basil Heathcote (Jay Rodan, 1974)<br />
che ha condiviso nell’isola di Sant’Elena i primi anni di prigionia<br />
dell’Imperatore come giovane ufficiale addetto alla sua sorveglianza.<br />
(Fig. 57).<br />
È convinto che la morte di <strong>Napoleone</strong> nasconda un mistero. Possibile<br />
che abbia accettato di morire dimenticato su quella roccia sperduta nel<br />
mezzo dell’Oceano Atlantico? Con un intelligente uso del flash back il<br />
regista ci riporta continuamente agli avvenimenti accaduti a Sant’Elena<br />
per puntualizzare lo stato delle indagini che Heathcote sta svolgendo.<br />
Sono rappresentate in maniera corretta le complesse relazioni che legano<br />
i vari personaggi dell’entourage di Longwood. Tutti schierati uno contro<br />
l’altro, ma uniti nello sfruttare al massimo la generosità del prigioniero di<br />
37 Victor Hugo è stato testimone dell’avvenimento. Cfr. Victor Hugo, I Funerali di<br />
<strong>Napoleone</strong> in Cose viste, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1965, pp. 59-90.<br />
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