Investire nelle Rinnovabili Ok - ABI Lab
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24 <strong>Investire</strong> <strong>nelle</strong> rinnovabili<br />
I Certificati Verdi (CV)<br />
Ambito di applicazione e riferimenti<br />
normativi<br />
Il Decreto Legislativo 79/1999 ha introdotto l’obbligo, a<br />
carico dei produttori e degli importatori di energia elettrica<br />
da fonti tradizionali, di immettere annualmente nel sistema<br />
elettrico nazionale una quota minima di energia prodotta da<br />
impianti alimentati da fonti rinnovabili. Questa quota minima,<br />
inizialmente fissata al 2% dell’energia non rinnovabile<br />
prodotta o importata nell’anno precedente eccedente<br />
i 100 GWh (al netto di cogenerazione, autoconsumi ed<br />
esportazioni), ha subito incrementi annui stabiliti per Legge<br />
(D.Lgs. 387/2003, L. 244/2007), e nel 2012 raggiungerà il<br />
7,55%.<br />
Produttori ed importatori possono adempiere a tale obbligo<br />
immettendo in rete energia elettrica prodotta da impianti<br />
qualificati ‘IAFR’ (impianti di generazione elettrica alimentati<br />
da fonti rinnovabili) di loro proprietà oppure, qualora non<br />
fossero in grado di soddisfare in toto o in parte tale obbligo,<br />
acquistando da altri produttori da fonti rinnovabili titoli (i<br />
Certificati Verdi) comprovanti la produzione di energia ‘verde’<br />
equivalente.<br />
Meccanismo dell’incentivo e durata<br />
I Certificati Verdi (CV) sono titoli rilasciati dal GSE ed<br />
attestano la produzione di elettricità da fonti rinnovabili, con<br />
l’esclusione del fotovoltaico, mediante impianti entrati in<br />
esercizio dopo il 1° aprile 1999. Il numero di CV rilasciati varia<br />
in base a coefficienti moltiplicativi differenziati per fonte. Il<br />
meccanismo rappresenta un incentivo in quanto si crea un<br />
mercato tra i produttori da fonti rinnovabili, che dispongono<br />
dei CV, e i generatori da fonte rinnovabile che annualmente<br />
devono ottemperare al proprio obbligo. I CV sono scambiabili<br />
attraverso contratti bilaterali o tramite contrattazione<br />
all’apposita Borsa, istituita presso il Gestore dei Mercati<br />
Energetici, ad un prezzo determinato dall’equilibrio domandaofferta;<br />
per i CV invenduti è previsto il ritiro a prezzo<br />
determinato da parte del GSE.<br />
I CV hanno validità triennale dal momento della produzione<br />
della relativa energia rinnovabile; sono rilasciati per i primi<br />
15 anni di funzionamento degli impianti (per quelli entrati<br />
in esercizio dopo il 31 dicembre 2007; 12 anni per impianti<br />
entrati in esercizio in precedenza) ed aventi una potenza<br />
media nominale superiore a 1 MW; per impianti di potenza<br />
inferiore, invece, è possibile optare, su richiesta, per la Tariffa<br />
Omnicomprensiva (si veda il relativo approfondimento).<br />
Oneri dell’incentivo e relativa copertura<br />
L’onere complessivo di tale programma di incentivazione è<br />
costituito da due componenti:<br />
• i costi che i soggetti obbligati all’acquisto dei CV (i generatori<br />
convenzionali) sostengono per l’adempimento all’obbligo<br />
stesso. Tale onere è posto indirettamente a carico dei clienti<br />
finali nei prezzi dell’energia elettrica offerti dai generatori<br />
convenzionali, anche se non è espressamente coperto da<br />
una specifica voce della tariffa elettrica;<br />
• la seconda componente deriva dall’obbligo di ritiro, in capo<br />
al GSE, dei CV invenduti (L. 244/07 e D.M. 18/12/2008); il<br />
relativo costo è posto a carico della componente tariffaria<br />
A3 (e pertanto sostenuto dai consumatori finali del settore<br />
elettrico).<br />
Criticità<br />
Nel 2009, a fronte dell’emissione di CV per oltre 17 TWh,<br />
la domanda obbligatoria di tali titoli è stata di circa 8,5 TWh;<br />
nel 2010 l’energia elettrica incentivata con i CV è cresciuta a<br />
circa 21,2 TWh. Da tali dati si può notare l’entità dell’eccesso<br />
d’offerta; tale sovra-produzione è prevista in aumento nei<br />
prossimi anni e solo per il 2010 ha determinato un costo<br />
per il GSE, da ritiro dei CV invenduti, pari a circa 640 milioni<br />
di Euro, finanziati dalla componente A3 della bolletta dei<br />
consumatori finali.<br />
Possibile evoluzione<br />
Il costo crescente per il Sistema Paese ha prodotto il D.Lgs.<br />
28/11, che dispone le tappe per la progressiva eliminazione<br />
del meccanismo dei CV. Gli impianti che entreranno<br />
in esercizio dopo il 31 dicembre 2012 non saranno più<br />
incentivati attraverso i CV, bensì secondo nuovi regimi di<br />
sostegno, che prevedono:<br />
• la progressiva scomparsa, attraverso una riduzione graduale<br />
in tre anni, delle quote dell’obbligo a carico dei produttori da<br />
fonti non rinnovabili, che si azzereranno nel 2015<br />
• la cessazione dell’emissione dei CV al 2015; il diritto a<br />
fruire dell’incentivazione verrà commutato nei nuovi regimi<br />
di sostegno definiti da un decreto da emanarsi nei prossimi<br />
mesi, probabilmente costituiti da:<br />
- per i nuovi impianti, in esercizio dal 1° gennaio<br />
2013, un meccanismo di asta annuale o infrannuale,<br />
relativo all’accesso di quantità di potenza installabile<br />
incentivabile, che verrà pertanto contingentata<br />
- per tutti gli impianti entrati in esercizio prima e a partire<br />
dal 2013 un probabile feed-in premium, ovvero un<br />
incentivo fisso riconosciuto al produttore da fonte<br />
rinnovabile oltre al prezzo di mercato dell’energia<br />
elettrica.<br />
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