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Bottrigari, Ercole Title: Aletelogia di Leonardo Gallucio ai benigni, e ...

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<strong>di</strong> pochi Ei fece paricolar ricordo, et <strong>di</strong>chiaratione. Uedete, s'egli è da essere<br />

sprezzato. Lo Artusi lo replica nella fin fine delle sue Inconsideratione carta 53.<br />

<strong>di</strong>cendo Dar <strong>di</strong> becco alla Zenzale. Che ben'è Zanzara, e la Ghiand<strong>ai</strong>a appresso<br />

gl'Intendenti uno Animale irragioneuole, e per consequente ciascuna <strong>di</strong> quelle una<br />

Bestia è lo Artusi; il quale è buon Sofista, cosi non lo nega. Dopo lo hauersi non men<br />

buono Oratore, che magniloquace con questo Prouerbbio renduto attenti: ma non sò<br />

già se beneuoli gli Amici suoj Lettori segue: “Ha detto, ciò è, lo Autore del Parere, e<br />

scritto molte cose contra <strong>di</strong> me.” Et io ui affermo, che lo Autore del Parere non ha maj<br />

parlato, ne scritto cosa alcuna contra lo Artusi prima, ch'Ei publicasse quel suo primo<br />

Artusi, quelle sue Imperfettioni quelle tante sue prime male<strong>di</strong>centie comprese in quej<br />

sue suoj Cicalamenti: Non hauendo lo Autore del Parere hauuto da far cosa alcuna con<br />

esso Artusi, ne letto minima parola <strong>di</strong> quej suoi Scartafacci dell'Arte del Contrapunto:<br />

Come quej; che <strong>di</strong> niun giouamento à luj poteuano essere apportatori; per hauer Ei già<br />

letto, e considerato le Istitutionj armoniche del Zarlino Dalle quali esso Artusi ha<br />

copiato quella sua Arte: ne pur conosciutolo <strong>di</strong> uista; Come appieno si ragiona nello<br />

Antartusi, Dialogo [-19-] dopo la Publicatione <strong>di</strong> esso Artusi fatta per le stampe del<br />

Uuincenti in Uenetia à 20. <strong>di</strong> Nouembre 1600. nato à due finj; lo Uno de' quali è la<br />

<strong>di</strong>fesa del Dialogo del Caualiere Bottrigaro titolato il Desiderio dalle calunniose<br />

oppositionj in quello fatteli dallo Artusi. Lo altro è lo scoprimento, e la publicatione<br />

del furto fatto dallo Artusi ad esso Caualiere Bottrigaro della maggior parte uerso la<br />

fine del primo Dialogo. Et <strong>di</strong> poco men che <strong>di</strong> tutto'l secondo del suo Trimerone<br />

armonico; Che è quello; <strong>di</strong> che si è lo Artusi imaginato uoler conuertire la uera<br />

Historia per cosi fare opera d'incolpare il Caualiere Bottrigaro del delitto; che da luj è<br />

stato fraudelentemente commesso. Ei per ciò soggiunge, “Non si uergognando <strong>di</strong><br />

attribuire (ciò è lo Autore del Parere) à se stesso pqrte <strong>di</strong> quelle cose, che già ho<br />

rintracciato da questo, et da quello Autore antico, e moderno e datole in lunce nel<br />

Libro intotolato delle Imperfettioni della moderna Musica stampato in Uenetia l'Anno<br />

1600.” (ciò è, lo Artusi, publicato, come ho sopra detto, à 20. <strong>di</strong> Nouembre; il qual<br />

particolare se ben pare <strong>di</strong> niuna, egli è però, come potrete conoscere, <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssima<br />

importantia, et per ciò dallo Artusi malitiosamente taciuto. Ma Ei cosi inauedutamente<br />

si è preso al suo proprio laccio, e scannatosi co'l [[suo]] proprio coltello delle sue<br />

parole; Imperoche il Caualiere Bottrigaro non si uergogna, che da uergognar non si ha<br />

<strong>di</strong> affirmare, com'Ei con uerità <strong>di</strong>ce affirmatiuamente che suo sia quanto <strong>di</strong> buono è<br />

nel secondo Cicalamento delle Imperfettioni <strong>di</strong> esso Artusi stampato in Uenetia à 10.<br />

<strong>di</strong> (com'è detto) <strong>di</strong> Nouembre 1600. da carta 49. à 69. pertinente à' Tuonj, ò Mo<strong>di</strong>, ò<br />

Tropi cosi antichi, come modernj: E tutto dallo Artusi, che se ne dourebbe uergognare,<br />

e pur non se [ne add. supra lin.] uergogna, rubatolo nel modo; che breuemente si<br />

contiene in una lunga Lettera à luj scritta dal Caualiere Bottrigare per fargliene<br />

rimor<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Conscientia persuadendolo amoreuolmente et essortandolo a<br />

fargliene la [[onde add. supra lin.]] [a luj add. supra lin.] debita restitutione. La copia<br />

della qual Lettera, con quella<strong>di</strong> xij. Fe<strong>di</strong> appresso è registrata per <strong>di</strong>ne dello Antartusi<br />

Dialogo; il qule esso Artusi afferma nella sua Lettera della De<strong>di</strong>catione della seconda<br />

Parte delle sue Imperfettioni à quel molto Illustre Patrone osseruan<strong>di</strong>ssimo esser cosi<br />

titolato per fauorirlo non già com'Ei <strong>di</strong>ce: Ma si bene per onerarlo, et onerarlo da<br />

douero, conforme il più, che è stato possibile à suoi gran [-20-] meriti. Ne quì uuò<br />

lasciar <strong>di</strong> <strong>di</strong>re, poiche le parole seguenti alle sudette dello Artusi in essa De<strong>di</strong>catoria<br />

me ne porgono hora occasione; “Anchorache altre non siano per mancarmj altroue in<br />

questo. Che lo Artusi per essere stato da primo huomo del Mondo commune amico ad<br />

esso Artusi, et al Caualiere Bottrigaro et doppio relatore particolarmente auuisato <strong>di</strong><br />

quelle Fe<strong>di</strong>, scrisse. Et le ne spero à fauor del Morto una grassa sentenza autenticata

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