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Bottrigari, Ercole Title: Aletelogia di Leonardo Gallucio ai benigni, e ...

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corr.] lo stesso, il Glareano, et Marsilio Ficino più uolte sopra il Timoe <strong>di</strong> Platone <strong>di</strong>ca<br />

lo setto, soggiunge, e sopra il Libro de Republica <strong>di</strong> Platone <strong>di</strong>ce le formate parole;<br />

che io non uoglio andar cercando, se siano, ò non siano uere; Imperoche io non uorrej,<br />

che mi auuenisse, come quaasi sempre auuiene delle [[Sue]] allegationi [fatte da<br />

Costui add. supra lin.] à chi le cerca in quej libri, ò ch'esse [come ho detto, add. supra<br />

lin.] non ui sono, ò se pur ui sono, con sono nella maniera da luj allegate: ma alterate.<br />

Consonantia uox octaua cum cratia ita consonat, ut quae uox gemina est, apparet una.<br />

E commentandole Ei <strong>di</strong>ce, apparet una, Non <strong>di</strong>ce, che sia unisona. Quasi <strong>di</strong>ca, che'l<br />

uerbo apparet significhi. Pare. Ò che buon Grammaticucio. Apparet è quello, che i<br />

Latini <strong>di</strong>cono Elucit: in conspectum, et lucem se dat. Et ha significato <strong>di</strong> chiarezza, et<br />

<strong>di</strong> uerità, non <strong>di</strong> dubitatione, et d'incertitu<strong>di</strong>ne; E per ciò il mio Calepino allega questo<br />

uerso nel primo libro della Georgica <strong>di</strong> Uirgilio, Apparet liquidò sublimis in aere<br />

uisus. Et io mi ricordo hauer letto nel 5. libro dell'Epistole <strong>di</strong> Cicerone ad Attico Appij<br />

uulnera apparent, nec occûli possunt. Ma accioche questo Artusi non possa cauillando<br />

<strong>di</strong>re, che appresso i Musici, e Teoricj non è tale il suo significato; Perciò <strong>di</strong>co <strong>di</strong><br />

ricordarmj anchora, che trà gli altri molti luoghi nel primo libro della Tradutione<br />

Gogauina de gli Armonici <strong>di</strong> Aristosseno si legge [à carta 16. Apparet autem<br />

minumum Interuallorum consonrum ab ipsa Cantus natura determinatum esse, et carta<br />

18. add. supra lin.] Nunc tanquam inde apparet, atque constet. Et nel secondo libro<br />

carta 23. Omnium absur<strong>di</strong>ssima, maximaque his; quae apparent, contraria Sententia,<br />

uel tanquam Oracula sine ratione, aut Demostratione proferunt omnia, ac ne ipsa<br />

quidem, quae apparent recte enumerant. E nel medesimo libro secondo carta 31.<br />

Apparet enim in omnibus Densis Densi cuiusdam uox, licèt magnitude <strong>di</strong>uersa sit.<br />

Chromatis uerò aut Dieseos si Chromaticum Genus appareat. Et medesimamente in<br />

quella <strong>di</strong> Tolomeo nel Capitolo 1. del 1. libro carta 52. Et qui in ipsis siam sensibus<br />

appareat: Eòque magis quò in tenuiora fit partitio. E nel Capitolo 2. dello stesso primo<br />

libro carta 53. accomodarunt <strong>di</strong>fferentiis sonorum rationes, minimè respondentes<br />

saepe numero iis, quae experientibus apparent. Poscia Obiter quasi abusi [-26-] sunt<br />

ratione contra tum huius, tum apparentium fidem. La onde per <strong>di</strong>mostrare il Ficino la<br />

unisonantia della Diapason ben <strong>di</strong>sse; Quae gemina uox est apparet una. Lo unisuono<br />

anchora egli non è già altro, che'l medesimo suono duplicato talche appare un sono. E<br />

non tanto (come segue lo Artusi) à' putti, et à quej; che <strong>di</strong> ciò non sono intelligenti: ma<br />

à quej, che sanno, che lo acuto è parte del graue, E non solamente (aggiungo io) che'l<br />

graue respetto al maggiormente graue è acuto: ma che lo acuto rispettiuamente del<br />

sopracuto è graue. Si come G sol re ut rispetto à [Gamma] ut, è acuto, ma rispetto à<br />

gsolreut è graue. Et in queste ciancie che la Diapason sia consonante dopo alcune sue<br />

Iattanze <strong>di</strong>ce, che Tolomeo ragionando della Diapason li dà due attributi singolari nel<br />

Capitolo 5. del primo libro doue <strong>di</strong>ce. Inter consonantias pulcherrima est Diapason; et<br />

della forma <strong>di</strong> lej nello istesso luogo <strong>di</strong>ce. Inter rationes Supla est prestantissima. E<br />

cosi non ho tardato à potermiuj, Benigni, e sinceri Lettori, giusti<br />

ficare dello hauere io detto, che quasi sempre auuiene, che delle Allegationi fatte da<br />

questo Artusi à chi le cerca in quej Libri, ò che non uue le truoua, ò se pur ue le<br />

truoua, sono altrimente da quelle da luj allegate ò per accrescimento, ò per<br />

<strong>di</strong>minutione, come queste; Imperoche le parole <strong>di</strong> Tolomeo ftte latine dal Gogauino in<br />

quel luogo ripigliandone io per maggiore intelligentia alcune altre poche antecedenti<br />

sono queste. Accomodantes igitur ob hoc superparticulares, et multiplices rationes<br />

consonantiis, duplae rationj Diapason a<strong>di</strong>ungunt, Diapente Sesquialterae, Diatessaron<br />

Sesquitertiae: nec id quidem temerè moliuntur, Cum (et cum è lasciato dallo Artusi)

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