Bottrigari, Ercole Title: Aletelogia di Leonardo Gallucio ai benigni, e ...
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propositione soggiunge da buon Mattematto, “Questo è quello che io doueua et ho<br />
detto <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare; Il che è stato con hauer'Ei duplicato la proportione <strong>di</strong> esso<br />
Semituono sesqui<strong>di</strong>cianouesimo, et sottratta [[da]] la produtta loro duplicatione<br />
supertrentanouepartientequattrocentesima primieramente dalla proportione 19/17 del<br />
Tuono prossimo ad esso Semituono cosi conchiudendo quello esser minore d'esso<br />
Tuono per la proportione 6859/6000. Soggiung'Ei poi. “E perche lo Autore del Parere<br />
potrebbe <strong>di</strong>re (il che prometto io, ch'ej non <strong>di</strong>rebbe maj) che fusse la metà dell'altro<br />
Tuono; che è <strong>di</strong> proportione superbipartiente quin<strong>di</strong>cesima, <strong>di</strong>co, che questo anchora<br />
non può essere il uero (argomentando Ei cosi: ma Soppamente e sciancatamente) Non<br />
essendo questo Tuono <strong>di</strong> quello minore: ma maggiore [perche è denominato da<br />
maggior denominatore. E se questo è maggiore add. supra lin.] delli due Semituoni<br />
insieme raccolti, come habbiamo <strong>di</strong>mostrato maggiormente questo sarà da maggior<br />
quantità contenuto: maggior <strong>di</strong>co <strong>di</strong> proportione, ne potrà essere il uero, che questo<br />
Semituono sia per la metà del Tuono superbipartiente15. Nel quale Argomento Zoppo,<br />
e sciancato è quella bella ragione, per la quale Ei uorrebbe prouare, non sò se la<br />
maggiore, ò la minore propositione, ò la Conchiusione <strong>di</strong> quella: ma <strong>di</strong>rò mostrare,<br />
che'l Tuono superbipartiente15. sia maggiore [[minore add. supra lin.]] dello altro<br />
seperbipartiente 17. Perche (<strong>di</strong>c'Ei) è determinato da denominatore [denominatione<br />
ante corr.] maggiore. E [da add. supra lin.] Albarello <strong>di</strong> Speciale è uscito tale<br />
ingre<strong>di</strong>ente in questo Argomento per douere euacuare tanti souerchij escrementi? Se<br />
uera è questa dottrina dello artusi il Tuono <strong>di</strong> Proportione 19/17 perr hauere il suo<br />
denominatore 17. maggiore è maggiore del Tuono <strong>di</strong> proportione 17/15 il quale ha<br />
minore il suo denominato re. non<strong>di</strong>meno tutto è per contrario; Imperoche sottratto lo<br />
un Tuono dallo altro, quello <strong>di</strong> prroportione 17/15 resta maggiore dello altro <strong>di</strong><br />
proportione 19/17 per uno Interuallo <strong>di</strong> propo rtione 289/285 come alquanto più oltre<br />
Ei poi conchiude. [-49-] Hor uedete (Benigni, e sinceri Lettori, se huomo <strong>di</strong> dottrina e<br />
Letteratura tale può con buon giu<strong>di</strong>tio pronontiare, e sententiare dello Autore del<br />
Parere nel modo, ch'Ei fà, soggiungendo à questo, ch'egli ha detto. “Il tutto procede<br />
dalla poca cognitione e Letteratura che ha questo nostro moderno Aristosseno delle<br />
cose musicali:” parole cosi come sconueneuolissime allo Autore del<br />
Parere cosi conueneuolissime allo Autore loro; Il quale comeistabile, et incostante per<br />
<strong>di</strong>mostrar solamente che questo Semituono sesqui<strong>di</strong>cianouesimo sia minore della<br />
metà <strong>di</strong> un Tuono ripiglia, et adopera per istromenti i numeri, e le proportioni ch'Ei<br />
come buono Aristossenico ha già rifiutato, e scacciato. Ma che gli due Tuoni (e questa<br />
è la seconda sua propositione) sono ineguali frà <strong>di</strong> loro, ne per ciò possono essere<br />
quelli, de' quali ragiona Aristosseno, ma altri dal suo <strong>di</strong>uersi; La prima parte della<br />
quale propositione dello Artusi affirmata per uera si è negatiuamente <strong>di</strong>mostrato esser<br />
falsa per essere lo un Tuono posto trà 114. et 102. et lo altro trà esso 102. et 90. et cosi<br />
lo uno essendo giustamente come lo altro <strong>di</strong> 12. parti delle istesse insieme eguali<br />
essere insieme amendue eguali; E per ciò quelli esser ueramente de' costituiti eguali<br />
da Aristosseno; che è la seconda parte dallo Artusi negat, e cosi da me<br />
affirmatiuamente <strong>di</strong>mostrata.<br />
La terza Propositione è che “'l Ditono similmente contenuto dala proportione da luj<br />
assignata ò dalla parte delle linee fatte non può in modo alcuno esser quello, che ci<br />
<strong>di</strong>segna Aristosseno. Ma questo è maggiore <strong>di</strong> quello, che già da Pitagorici [Pitagoraci<br />
ante corr.] fu constituito; E se quello da Pitagoricj <strong>di</strong> due Tuonj sesquiottauj costituito<br />
è <strong>di</strong>ssonante, per consequenza bisogna, che questo sia <strong>di</strong>ssonantissimo. Et gli Tuoni<br />
de quali uiene or<strong>di</strong>nato, <strong>di</strong>uisi in Semituonj sarebbono troppo lunghi, et per ciò lontanj<br />
dalla mente <strong>di</strong> Aristosseno.” Quella Bestiazza; che haueua da portare in Corso<br />
Calandrino non douea saltellare, ne saltabellare del certo cosi stranamente nabissando