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Bottrigari, Ercole Title: Aletelogia di Leonardo Gallucio ai benigni, e ...

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facilmente modo da poter pigliare la protettione del Patricio contra chi hauesse<br />

ripreso; Il qual modo hora tacerò lasciando che lo Artusi con l'acutezza del suo bello<br />

Ingegno, e pentetratiuo ceruello degno <strong>di</strong> essere ueduto da ognuno la scopra, et<br />

manifesti: Ma non qual'Egli ha posto nel principio della sua uj. Inconsideratione per<br />

non esser buono; con hauere il Caualiere Bottrigaro soggiunto, che niun altra cosa<br />

facilmente fù cagione <strong>di</strong> questo gabbo al Patricio, se non la parola Tetracordo; la quale<br />

anchorache ueramente significhi Quattro Corde <strong>di</strong>uerse, non <strong>di</strong> meno tal <strong>di</strong>uersità <strong>di</strong><br />

Corde si uerifica anche nelle <strong>di</strong>uisionj <strong>di</strong> una sola Corda; come nel Monocordo; nel<br />

quale per la <strong>di</strong>uisione <strong>di</strong> quella Corda sola in due, tre, quattro, sei, <strong>di</strong>eci, et altre più<br />

sue parti uengono rappresentate due, tre, quattro, sei, <strong>di</strong>eci, et altre più Corde. Come,<br />

et bene, uiene <strong>di</strong>mostrato da luj à carta 38. <strong>di</strong> esso Patricio per la linea rappresentante<br />

il Monocordo uniuersale Aristossenico, <strong>di</strong>uisa con [-13-] le lettere dello Abcdario sia<br />

alla B. in do<strong>di</strong>cj Interualli <strong>di</strong>uersi significanti le Corde contenute trà le due principali<br />

AB. CB. Le quaj consonino la Diatessaron. Cosi dunque potendosi primieramente<br />

comprendere, che'l Melone maj non hebbe in mano quel Libro della prima Deca<br />

historiale della Poetica del Patricio prima che'l Caualiere Bottrigaro gliene desse: E se<br />

ben poi dopo essa Pubblicatione del Parere per trè, e forse anche quattro annj<br />

auuenne, che'l Melone hauesse quel Libro, lo hebbe per pochi denari, come uso<br />

trouato in una quantità <strong>di</strong> libri <strong>di</strong>uersi <strong>di</strong> un Citta<strong>di</strong>no intanto morto; E per ciò quello<br />

[stesso add. supra lin.] si trouò fors'essere anche poi trouò fors'essere anche poi trà<br />

non molti altri <strong>di</strong> esso Melone alla sua morte: E cosi conseguentemente peruenuto<br />

forse anco alle manj <strong>di</strong> esso Artusi gratis ubique, come tutte quelle Scritture, et in<br />

conto <strong>di</strong> Benedetto. Si potrà secondariamente conoscere per fintione, che hauendo il<br />

Melone conosciuto (come narra lo Artusi: Et è la seconda cosa; che'n questa prima<br />

parte deu'esser cimentata) “che alle Demostrationi fatte le parole del signore Patricio,<br />

le quali era andato il Melone alcunj giornj frà se stesso (à guisa <strong>di</strong> Bue) ruminando,<br />

non corrispondeuano, fece risolutione <strong>di</strong> auisare <strong>di</strong>uersi Amici suoj; frà quali hauendo<br />

sopra questo particolare dato auiso à me ancora desideroso <strong>di</strong> cauarne il parer mio. Le<br />

risposi, et cetera.” Conciosiacosa che hauendo (come io ui ho per uerità referto) il<br />

Melone à peruasione del Caualiere Bottrigaro per beneficio <strong>di</strong> luj accioche Ei non<br />

fusse tanto facile, quanto egli era à dar credenza à gli Scrittori benche <strong>di</strong> grande<br />

autorità, fatto gli scandagli <strong>di</strong> tutte quelle Operationj, à luj; ch'era in ciò uersato<br />

sicuramente ass<strong>ai</strong> bene, non era punto bisogno <strong>di</strong> chiamare à Samblea, à consiglio gli<br />

Amicj. E quali Amicj? Quei; che molto <strong>di</strong> cosi fatta Scientia (<strong>di</strong>ce lo Artusi) si<br />

<strong>di</strong>lettauano: E non solamente i presenti, e uicinj (et quali erano, e sono questi?) Ma i<br />

lontanj qualche miglia, come si trouaua essere allhora in buon punto esso Artusi per<br />

nuoua Occorrentia <strong>di</strong> fare al solito suo la debita obe<strong>di</strong>entia; [[)]] Al quale anco <strong>di</strong>ede<br />

auiso desideroso <strong>di</strong> cauare il suo prudentissimo parere in caso ueramente molto<br />

<strong>di</strong>fficile; “Onde Buono <strong>di</strong> Antona nel libro della proportione ò Comparatione ch'egli<br />

fà da un'Asino ad un cauallo,” lo Artusi appunto <strong>di</strong>ce cosi, [[nella terza delle sue<br />

Inconsiderationi carta 7.]] fusse necessitato farne la confirmatione, et affirmatione;<br />

che à [-14-] nella terza delle sue Imperfettioni allega esso Dottissimo Artusi in questo<br />

proposito <strong>di</strong>cendo “ch’Ei conferma, et afferma esso concetto; Del quale non uuole,<br />

che sia persona me<strong>di</strong>ocremente nelle <strong>di</strong>sscipline matematiche uersato, che non lo<br />

sappi. E poi non acconsente, che'l Melone huomo à giornj suoj (E pur queste sono sue<br />

proprie parole in esso principio della sua Lettera à gl'Amici Lettori) si come fù <strong>di</strong><br />

bontà <strong>di</strong> uita, cosi d'intelligentia, pratica, e giu<strong>di</strong>cio delle cose appartinente<br />

all'Harmonia adducendone la Testimoniantia <strong>di</strong> un Libro; che non fù maj, ne maj sarà<br />

<strong>di</strong> esso Melone, <strong>di</strong>ca, gri<strong>di</strong>, arrouellj quanto può, quanto uuole questo Artusi: non<br />

potesse senza <strong>di</strong>mandarne parere à gli Amici, e uicini, e lontanj; che si <strong>di</strong>lettauano

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