Bottrigari, Ercole Title: Aletelogia di Leonardo Gallucio ai benigni, e ...
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non è Cane, ne maj hebbe intenrione tale: Et le sue parole; che [in quel luogo add.<br />
supra lin.] sono per altro che per semplice auuertimento, apparentemente lo<br />
<strong>di</strong>mostrano: E sono queste [à carta 4. add. supra lin.] Auuertiscasi quanto all'or<strong>di</strong>ne,<br />
che Martiano nel IX. libro delle Sinfonie <strong>di</strong>ce, che sono, et cetera.” Ilche è però<br />
conforme alla dottrina <strong>di</strong> Alipio. Disputi lo Artusi poi sopra esso or<strong>di</strong>ne, ò <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne<br />
de' Mo<strong>di</strong>, ò Tuonj antichi quanto uuole: E copij con la sua solita inauedutezza à suo<br />
piacere quel; che per ciò <strong>di</strong>ce il Zarlino nel terzo Capitolo della quarta Parte delle<br />
Istitutioni. Dou'Ei pone il Modo Ïonico per aggiunta al già da luj parimente nominato<br />
Ïonio ne' trè primj Mo<strong>di</strong>, ò Tuonj, si come replicatamente anche lo Artusi con niuna<br />
uerità per hauer creduto al Zarlino riferisce <strong>di</strong>re Giulio Polluce; che è nel iij. libro<br />
Distintione 4. Capitolo 9. del suo Onomasticon. Uolendo adunque lo Artusi imputare<br />
il Caualiere Bottrigaro Autore del Parere, ch'Ei non habbia osseruato il conueneuole<br />
or<strong>di</strong>ne nel far le sue Dimostrationi de' Tetracor<strong>di</strong> armonici <strong>di</strong> Aristosseno comincia la<br />
seconda delle sue Intonsiderationi con queste [seconda add. in marg.] proprie parole.<br />
“S'è doluto lo Auttor del Parere, si come ho detto nella passata Consideratione che'l<br />
dottissimo Patricio descriuendo le antiche armonie non habbi osseruato l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />
Maritano Capella, come quello che [[è]] tutto è Aristossenico: Ma se <strong>di</strong>mostrarò, che<br />
egli non serua nel <strong>di</strong>chiarare le cose più importanti <strong>di</strong> Aristosseno pur un Iota, l'or<strong>di</strong>ne<br />
osseruato da Aristosseno, che <strong>di</strong>rà Egli?” Hor leggete questa, [-29-] et riderete poi.<br />
“Aristosseno nel Libro secondo degli Elementi musicali à carta 28. delli tre Generi<br />
armonicj ragionando <strong>di</strong>ce. Ergo ut hinc or<strong>di</strong>amur, tria Genera sunt modulationum<br />
Diatonicum, Chroma, Harmonia, atque horum <strong>di</strong>fferentiae postea dabuntur, et cetera.”<br />
Hauendo prima nel primo Libro [detto] à carta 15 de Generi detto. Primum ergo, et<br />
antiquissimum inter ipsa ponatur Diatonicum quippe qudo primum humana Natura<br />
praescripsit, Chromaticum, et Supremum Enarmonicum, et cetera. Non<strong>di</strong>meno lo<br />
Auttor del Parere quando si riduce à far le Demostrationj [la Demostratione ante corr.]<br />
<strong>di</strong> questi trè Generi secondo la mente <strong>di</strong> Aristosseno prima fa la demostratione dello<br />
Enarmonico, che del Chromatico, et quello che doueua essere il primo lo lascia<br />
nell'ultimo luogo, et è il Diatonico.” Questo non è or<strong>di</strong>ne nominatiuo, come quello del<br />
Patricio: ma naturale, et demostratiuo, il che è meno scisabile. Hora che doglianza<br />
habbia fatto lo Autore del Parere, douete Benignj, e sinceri Lettori, hauere inteso dalle<br />
sopraddutteuj sue proprie parole da luj dette per sola auuertenza. Quanto poi allo<br />
hauuer'egli à <strong>di</strong>mostrare, che esso Autore del Parere nel dechiarar le cose più<br />
importanti <strong>di</strong> Aristosseno non seruj pur un Iota (motto detto da costuj impropriamente<br />
e simieggiato dalle Lettera à' Lettorj nella Ripublicatione del Desiderio Dialogo)<br />
l'or<strong>di</strong>ne osseruato da Aristosseno. Et quelle; ch'esso Autore per ciò sia per <strong>di</strong>re. Et<br />
affine <strong>di</strong> fare essa sua Ostentatione hhabbia orgogliosamente allegato quej due luoghi<br />
<strong>di</strong> Aristosseno Dicouj primieramente che per ciò non è lo Autore del Parere per aprir<br />
la bocca: lasciando, che uoj ui ri<strong>di</strong>ate <strong>di</strong> luj; che al male è Argo, e cieca Talpa al bene.<br />
Imperoche questo [[Artusi]] [Usarti add. supra lin.] non ha uoluto uedere, ò più tosto<br />
come frettoloso non ha sapiuto uedere, ò ueduto non ha conosciuto, che Aristosseno<br />
ha ne' due luoghi da [dall ante corr.] essso Artusj addutti tenuto quell'or<strong>di</strong>ne per trattar<br />
de' Generi armonici in uniuersale; E per ciò detto à carta 13. Primum, et<br />
antiquissimum inter ipsa ponatur Diatonium (et non Diatonicum) soggiungendone la<br />
ragione. Quippe quod humana Natura praescripsit. Poi segue. Chromaticum,<br />
mancando antecedentemente quj'; percioòche manca parimente in essa Tradutione<br />
Gogauinica Secundum, ò Deinde, ò Postea, ò parola altre tale or<strong>di</strong>natiua. Poi per<br />
usanza propria dello Artusi, mancando similmente Tertium, segue, et Supremum<br />
Enarmonium (E non Enarmonicum) Et [-30-] à carta 28. Ergo, ut hinc or<strong>di</strong>amur, tria<br />
Genera sunt Modulationum, Diatonum (et non Diatonicum) Chroma, Harmonia: