Bottrigari, Ercole Title: Aletelogia di Leonardo Gallucio ai benigni, e ...
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[sqb] mi, acuto: Et essendo [che (si add. supra lin.] come <strong>di</strong>ce Euclide) nella sua<br />
Isagoge Toniaeum Chroma eodemColore utitur; quo Genus ipsum Chromaticum.<br />
Canitur enim per Semitonium, Semitonium, et Trihemitonium. Doue ha questa<br />
specolatiua Talpa Ei ueduto, che “per sua buona sorte <strong>di</strong>ce (et queste seguentemente<br />
sono parole prorpie dello Artusi) le cose al contrario <strong>di</strong> quello; che sono:” Che alcuno<br />
Scrittore; il quale descriua questo Tetracordo Tonieo, <strong>di</strong>ca, che si hhabbia da <strong>di</strong>uidere<br />
il Tuono in due Semituonj per fare i due suoj primi Interualli? Il Galileo non lo <strong>di</strong>ce.<br />
Non lo <strong>di</strong>ce il [-75-] Zarlino meno è cre<strong>di</strong>bile, che Tolomeo lo possa hauer detto in<br />
quel suo 14. Capitolo frammentato del secondo Libro de gli Armonici. Che alcuno<br />
altro <strong>di</strong> quej Musici antichi lo habbia detto non lo credo, si come sono certo, che non<br />
lo ha ne anco detto Boethio, Poich'Ei nel Capitolo 15. del 5. libro della sua Musica<br />
<strong>di</strong>ce. Item Chromatis Toniei talis secundùm Aristoxenum partitio est 12. 12. 36.<br />
Scilicet ut in duobus Interuallis singula Semitonia constituat: Et quod reliquum est in<br />
ultimo. “Uedete, s'è possibile (soggiung'Ei) potere intendere le cose per il suo uerso.<br />
Seguita, et <strong>di</strong>ce (ciò è, lo utore del Parere) che l'ultimo Interuallo <strong>di</strong> questo Colore era<br />
da gli Antichi detto Trihemituono, et da Modernj Semi<strong>di</strong>tono. Non ha da fare questo<br />
con quello: Il moderno è consonante, l'Antico è <strong>di</strong>ssonante, il moderno è contenuto da<br />
una proportione il Trihemituono da un'altra <strong>di</strong>uersa.” Egli è pur. Benigni, e sinceri<br />
Lettorj, un dolcissimo piacere il uedere, che quando uno si crede parlare de gli altruj<br />
<strong>di</strong>ffetti, scuopra, et chiaramente manifesti i suoj proprij mancamenti. Lo Autore del<br />
Parere per hauer detto, non come riferisce questo Artusi conforme al solito suo: Ma<br />
cosi. “Ha poscia questa Specie l'altro Interualli incomposto; il qual'è <strong>di</strong> 18 particelle<br />
ouer'Oncie, et cosi continente in se un Tuono, e mezo da gli Antichi detto<br />
Trihemituono, et da' Modernj Semi<strong>di</strong>tono.” del certo scoprirà la sua molta ingnorantia<br />
<strong>di</strong>cendo Ei, che non ha da fare questo con quello, ciò è, (<strong>di</strong>rò primieramente poiche'l<br />
<strong>di</strong>r suo non è chiaro) il Trihemituono de gli Antichi co'l Trihemituono de' Modernj: Et<br />
questo per due sue ragionj; la una delle quali è, che'l Moderno è consonante, et lo<br />
Antico è <strong>di</strong>ssonante. E questo, che monta? Lo Autore del Parere <strong>di</strong>ce, che quello<br />
Interuallo per contenere in luj incompostamente un Tuono, e mezo era da gli Antichi<br />
detto Trihemituono, et da' Modernj è detto, Semi<strong>di</strong>tono: ne <strong>di</strong>ce, che quello sia ne<br />
antico, ne moderno, ne consonante, ne <strong>di</strong>sonante; oltreche per la mutatione del nome<br />
ad una cosa ella non resta <strong>di</strong> essere la stessa cosa. Che nouità, ò <strong>di</strong>fficultade apporta<br />
poi il nominare Trihemituono, ò Semi<strong>di</strong>tono quello Interuallo <strong>di</strong> un Tuono, e mezo? Il<br />
Zarlino benche à luj sia questo Artusi tanto Amico [li add. supra lin.] proferisce non<br />
<strong>di</strong>meno come maggiormente amico del uero la sentenz contra <strong>di</strong>cendo [-76-] nella<br />
terza Diffinitione del quarto Ragionamento delle sue Dimostrationi armoniche che “in<br />
questo gemere si può passare, cantando dalla prima Corda alla terza per Salto;<br />
Percioche si fà lo interuallo del Semi<strong>di</strong>tono, ò Trihemituono. Et nella quarta<br />
Diffinitione dello istesso Ragionamento Et per un Semi<strong>di</strong>tono, ò Trihemituono. Et<br />
prima hauendo detto nella duodecima Diffinitione del secondo Ragionamento<br />
pertinente al Semi<strong>di</strong>tono, cosi. Questo Interuallo è stato da molti nominato<br />
<strong>di</strong>uersamente; Imperoche Alcunj l’hanno chiamato Sesquituono, quasi uolendo <strong>di</strong>rlo<br />
<strong>di</strong> un Tuono, e mezo: Altri l’hanno detto Triemituono, ò Trisemituono [Trisemittono<br />
ante corr.] hauendo consideratione, che serue al Genere Cromatico, quando è pigliato<br />
senza ueruna Corda mezana. Ma non istiamo hora sopra la Consideratione de’ nomj,<br />
noi lo chiamaremo Semi<strong>di</strong>tono; il qual è la minor Consonanza, che si trouj.” Et egli ha<br />
detto, non istiamo hora sopra la consideratione de’ nomj; Percioch’Ei sapea benissimi,<br />
che tal consideratione et <strong>di</strong>sputa de’ nomj appresso i dotti è uanità gran<strong>di</strong>ssima. Onde<br />
risolutamente <strong>di</strong>sse, noi lo chiamaremo Semi<strong>di</strong>tono. Sesquituono adunque<br />
Triemituono, ò Trisemituono, et Semi<strong>di</strong>tono, et anco Terza minore e perfetta, ed