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scarica il pdf - Turismo Itinerante

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Ferrovie dimenticate<br />

n<strong>il</strong>e barocco.<br />

Procedendo verso ovest si<br />

incontra subito la lunga galleria<br />

di San Lorenzo (1.521 m)<br />

e, mantenendosi costantemente<br />

in vista del mare, con a<br />

monte un susseguirsi di terrazzamenti<br />

occupati dalle coltivazioni<br />

floricole, si giunge ad<br />

Aregai di Cipressa (km 5);<br />

accanto alla cinquecentesca<br />

torre di avvistamento, è sorto<br />

negli anni ‘90 un moderno<br />

porto turistico, superato <strong>il</strong><br />

quale la via verde attraversa<br />

l’antico borgo di Santo<br />

Stefano al Mare (km 6).<br />

Merita una visita la chiesa<br />

parrocchiale, rifatta nel ‘700,<br />

principale elemento di interesse<br />

insieme alla torre saracena<br />

del XVI sec. che sorge<br />

all’estremità orientale del<br />

paese.<br />

Superata la vecchia stazione,<br />

si rasentano le case dell’abitato<br />

di Riva LIgure, <strong>il</strong> cui nucleo<br />

storico è disposto attorno ad<br />

un lungo e stretto asse viario<br />

parallelo alla spiaggia; immediatamente<br />

a monte della vecchia<br />

ferrovia sorge <strong>il</strong> santuario<br />

di Nostra Signora del Buon<br />

Consiglio, di impianto romanico-ogivale<br />

con campan<strong>il</strong>e<br />

cuspidato.<br />

Il percorso ciclo-pedonale realizzato<br />

sull’ex-tracciato ferroviario<br />

attraversa, con un lungo<br />

rett<strong>il</strong>ineo, la fert<strong>il</strong>e piana alluvionale<br />

del torrente Argentina,<br />

costellata di numerose serre;<br />

superato con un ponte a 5<br />

archi <strong>il</strong> torrente, si arriva all’exstazione<br />

di Arma di Taggia<br />

(km 10), centro balneare e<br />

commerciale situato allo sbocco<br />

della valle Argentina, valle<br />

costellata da pregevoli borghi<br />

ricchi di emergenze storicoartistiche,<br />

tra cui i rinomati<br />

Taggia e Triona. Diffusa, sulle<br />

colline che scendono al mare,<br />

è la coltivazione dell’olivo,<br />

introdotto dai monaci benedettini<br />

nel XII secolo, la cui<br />

varietà locale (la Taggiasca,<br />

che ha preso <strong>il</strong> nome da questo<br />

territorio) dà un olio molto<br />

apprezzato.<br />

58 TURISMO all’aria aperta

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