del turismo della Val di Non - MEDIASTUDIO Giornalismo ...
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10<br />
t r e n t o<br />
1/2010<br />
Poste nel caos con i nuovi cap<br />
n Il cambio <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci pone problemi nella consegna <strong>del</strong>la corrispondenza<br />
Nel giro <strong>di</strong> pochi anni, il servizio<br />
postale nella città <strong>di</strong><br />
Trento è peggiorato notevolmente,<br />
con numerosi <strong>di</strong>sservizi<br />
nella consegna <strong>del</strong>la corrispondenza,<br />
oltre ad avere in pratica<br />
vanificato i vantaggi ottenuti a<br />
caro prezzo con la posta celere,<br />
che avrebbe dovuto essere<br />
consegnata entro 24, massimo<br />
48 ore dalla spe<strong>di</strong>zione.<br />
I più recenti <strong>di</strong>sservizi riguardano<br />
l’ennesimo cambio dei<br />
co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> avviamento postale, i<br />
cosiddetti cap. Fino a quattro<br />
anni fa circa, ciascun sobborgo<br />
era dotato <strong>di</strong> un proprio cap:<br />
oltre al 38100 <strong>di</strong> Trento città,<br />
Gardolo aveva il 38018, Povo il<br />
38050, 38060 Mattarello e così<br />
via. Troppi per una posta efficiente<br />
e moderna: fu così che<br />
si decise che tutto il territorio<br />
comunale <strong>di</strong> Trento avrebbe<br />
avuto uno solo cap, il 38100,<br />
cancellando quelli dei sobborghi.<br />
Bene, cosa non si fa per<br />
la modernità, costringendo gli<br />
utenti a cambiare biglietti da<br />
visita, carta intestata, timbri,<br />
abbonamenti postali ed altre<br />
cosucce <strong>del</strong> genere.<br />
Peccato solo che l’unico cap<br />
avesse avuto l’inconveniente<br />
<strong>di</strong> fare registrare località con<br />
lo stesso nome e un unico cap<br />
(prima era <strong>di</strong>fferente). Così le<br />
Poste iniziarono una piccola<br />
retromarcia, reintroducendo i<br />
co<strong>di</strong>ci postali <strong>di</strong>fferenti per le<br />
tre zone in cui è stata <strong>di</strong>visa la<br />
città, cancellando il vecchio,<br />
glorioso 38100 (con il 100 finale<br />
che tra<strong>di</strong>zionalmente in<strong>di</strong>vidua<br />
i capoluoghi <strong>di</strong> provincia).<br />
Dal 27 marzo 2009, la città si è<br />
trovata articolata tra il 38121<br />
per Trento nord, il 38122 per<br />
la zona centrale e 38123 per<br />
Trento sud, imponendo un altro<br />
valzer <strong>di</strong> biglietti da visita,<br />
carte intestate, cambi <strong>di</strong> abbonamento,<br />
eccetera.<br />
Come se questo bailamme non<br />
bastasse, si è aggiunta ulteriore<br />
confusione catalogando vie<br />
<strong>di</strong> Trento nord con il capo <strong>di</strong><br />
Trento centro e vive <strong>di</strong> Trento<br />
centro con quelle <strong>di</strong> Trento<br />
nord, mandando K.O. anche il<br />
portalettere più volonteroso.<br />
Un nome per il ponte <strong>di</strong> Povo<br />
n Ancora a vuoto l’intitolazione <strong>del</strong> nuovo ponte che scavalca la forra <strong>del</strong> Fersina<br />
Ancora a vuoto i tentativi<br />
per arrivare all’intitolazione<br />
<strong>del</strong> nuovo ponte per Povo<br />
realizzato qualche anno fa<br />
sulla forra <strong>del</strong> torrente<br />
Fersina in sostituzione<br />
<strong>del</strong> vecchio, stretto<br />
ponte Lodovico.<br />
Inaugurato nel 2003,<br />
per il nuovo ponte si<br />
proposero dapprima<br />
i nomi “Bruno Kessler” o <strong>di</strong><br />
“Ponte <strong>del</strong>l’Università”, senza<br />
ottenere gra<strong>di</strong> risultati.<br />
Ora ci si è provato con “Ponte<br />
per Mesiano” proposto dal<br />
comune <strong>di</strong> Trento come ultimo<br />
tentativo per dare una<br />
toponomastica ufficiale al<br />
manufatto. C’è chi propone<br />
<strong>di</strong> chiamarlo semplicemente<br />
“Nuovo ponte Lodovico” in<br />
ossequio a quello preesistente<br />
che svetta a fianco <strong>del</strong>la<br />
nuova struttura (peraltro in<br />
visibile stato <strong>di</strong> abbandono<br />
infestato da rampicanti <strong>di</strong><br />
ogni genere), realizzato<br />
nel 1855 dall’arciduca<br />
d’Austria Carlo Ludovico<br />
d’Asburgo. Ma c’è<br />
anche chi, provocatoriamente,<br />
propone<br />
<strong>di</strong> intitolarlo all’opera<br />
(meritoria?) <strong>di</strong> Silvano Grisenti,<br />
<strong>di</strong>menticando che non<br />
è possibile intitolare opere<br />
pubbliche a viventi.