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34 m o n d o f a m i g l i a 1/2010 Immobili: mercato riflessivo n La consueta indagine Fimaa analizza nel dettaglio le quotazioni degli immobili La crisi economica inizia a mordere anche sulle quotazioni del mattone, specie di quello usato, dove grava anche l’obbligo delle nuove certificazioni energetiche che deprimono le quotazioni per le case più vecchie. La radiografia scattata dalla consueta indagine condotta dalla Fimaa, la Federazione italiana mediatori e agenti d’affari contenuta nell’edizione 2010 di “Guida Casa” è netta. Nel 2009, nonostante il livello dei prezzi degli appartamenti nuovi sia rimasto pressoché stabile (con una lieve tendenza al rialzo per le zone maggiormente richieste della città di Trento), il numero delle compravendite è ca- lato del 14% rispetto al 2008. Cali maggiori si sono registrati nella Valle dei laghi (-20%) e nella zona della “Busa”, particolarmente ad Arco città. Stagnante anche la situazione di Rovereto, dove la maggiore presenza di industria ha ridotto notevolmente le capacità di spesa dei potenziali acquirenti. Il peso della crisi si è fatto sentire anche sull’attività degli agenti Fimaa, tanto che quasi il 10% dei 150 associati in Provincia sta valutando seriamente la possibilità di chiudere l’attività. A resistere sul mercato meglio sono gli appartamenti nuovi, specie quelli realizzati nelle aree più appetibili: qui i prezzi non accennano a scendere, segno che le imprese che li hanno realizzati hanno i conti a posto e possono resistere alle condizioni avverse del mercato senza dovere svendere. Ad Arco, il “nuovo” ha avuto una svalutazione del 5%, con punte anche maggiori nelle località meno appetite. Chi va veramente male è l’usato che, secondo l’indagine Fimaa, ha registrato un calo medio anche del 10% rispetto all’anno scorso. Una tendenza al ribasso che potrebbe anche aumentare a seguito dell’introduzione delle nuove certificazioni energetiche per la casa. Oggi per chi non ha un edificio di classe minima B è fortemente penalizzato, con punte molto elevate per quelli dalla D in giù. Solo chi è disposto ad investire massicciamente nella riqualificazione dell’immobile può sperare di ricavare cifre interessanti. Dal lato della domanda, invece si è ridotta drasticamente la fascia di prezzo disponibile a spendere più di 200.000 euro per la casa, complice anche la stretta attuata dalle banche sui mutui. Ciò ha comportato un ritorno in auge degli affitti che ora sono molto più ricercati di un tempo, nonostante il tasso dei mutui sia sceso a livelli estremamente bassi, cosa che renderebbe conveniente la loro stipula anche per durate lunghe in sostituzione ad una locazione di importo medio alto.
m o n d o b a m b i n i 1/2010 35 A che età iniziare a sciare? n Partire presto consente ai piccoli di imparare bene l’arte dell’equilibrio Con l’arrivo delle prime nevicate, molti genitori si chiedono quale sia l’età più adatta per mettere i figli sugli sci. In generale, l’età consigliata va dai 4 anni in su. Alcune variabili personali, quali il peso, l’altezza, qualità psicomotoria ed attività precedenti, permettono di iniziare anche prima o possono viceversa consigliare un approccio più graduale. Le lezioni private o i corsi collettivi condotti dai maestri delle scuola sci, specializzati nell’insegnamento ai bambini, sono l’ideale per avvicinare i piccoli allievi allo sport bianco, permettendo così loro di imparare le prime tecniche o a migliorarle divertendosi. La giocomotricità sviluppa nel bambino i primi schemi motori quali flettere - estendere - spingere - saltare - lanciare e da afferrare - arrampicarsi, e le prime capacità coordinative quali l’equilibrio - l’orientamento - la direzione - il controllo. Utilizza supporti morbidi colorati che stimolano la curiosità del bambino, il tutto messo sotto forma di gioco e basandosi sull’imitazione/ripetizione dei movimenti, fon- damentale già dai primi anni di vita, crea le basi necessarie per permettere al bambino di imparare ed essere inserito nel corso di ginnastica, dove tutto ciò che ha appreso verrà ulteriormente sviluppato. Il primo contatto con la neve sugli sci è necessario avvenga su un terreno pianeggiante, ampio, dove il piccolo imparerà a muoversi con gli sci ai piedi senza rischiare nulla se non una bella sederata sulla neve, da salutare con entusiasmo per fargli capire che il miglioramento tecnico passa da lì: la classica frase “Cadendo s’impara” va benissimo. Dopo un po’ di pratica sarà possibile portarlo su un leggero pendio, dove gli sci cominceranno a farlo scivolare piano piano. Non frenate il suo istinto, lasciatelo fare: non rischierà nulla se non qualche caduta senza conseguenze, stando attenti a non ingenerare nel piccolo sentimenti di paura. Se il piccolo è ben protetto da tuta paraginocchi e paragomiti e casco lo si può mandare senza eccessivi patemi ad impratichirsi, sempre accompagnato da un adulto o da un istruttore.
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