Campo de'fiori
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<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Si sa che per costruire qualcosa di<br />
grande e duraturo nel tempo, si<br />
deve iniziare con poco, partire dal<br />
basso, ma mettendo tutte le energie<br />
e la passione necessarie. Così<br />
è accaduto per la Mondial Tufo,<br />
azienda leader del settore, a livello<br />
nazionale ed internazionale, che<br />
iniziò il lavoro di estrazione del<br />
tufo più di mezzo secolo fa, senza<br />
nemmeno immaginare lontanamente<br />
dove sarebbe arrivata. Era<br />
l’immediato secondo dopoguerra,<br />
periodo di grande povertà ma<br />
anche di grande voglia di ricostruzione<br />
per l’Italia, quando Martino<br />
Campanile lascia la Campania, sua<br />
terra d’origine, e arriva nel viterbese,<br />
in cerca di una occupazione<br />
che gli avesse permesso di sostentare<br />
la sua numerosa famiglia.<br />
L’Italia era tutta da rifare e, per<br />
questo, necessitava di materiale<br />
base per i lavori edili. Martino ci<br />
vede, da subito, lungo. La zona in<br />
cui si è stabilito è ideale per l’estrazione<br />
del tufo, vista la sua origine vulcanica,<br />
e ricca, dunque, di materia prima<br />
pronta per essere lavorata e venduta. Si<br />
rimbocca le maniche, aiutato anche da<br />
alcuni dei suoi sette figli, e intraprende<br />
questa nuova attività, nonostante tutte le<br />
difficoltà e la durezza del lavoro.<br />
L’estrazione, infatti, è interamente manuale:<br />
i blocchetti, di dimensioni 30x40 cm,<br />
molto più grandi rispetto a quelli che vengono<br />
prodotti attualmente, venivano completamente<br />
tagliati a mano.<br />
Mondial Tufo:<br />
estrattori di tufo da quattro generazioni<br />
Da sx: Manuele Cavalieri, Raul, Umberto Campanile (fratello di Martino), Giuseppe Di Nardo, Martino<br />
Campanile, Luigi Campanile (figlio di Martino)<br />
A patire dalla metà degli anni ’50, poi, iniziano<br />
a comparire le prime macchine, che<br />
tagliano e rompono il tufo con un piccone,<br />
lasciando solo le rifiniture al lavoro<br />
manuale degli operai. Ma, con il passare<br />
del tempo, anche le tecnologie di questo<br />
settore si affinano e arrivano macchinari<br />
ancora più sofisticati. Già nella seconda<br />
metà degli anni Sessanta, infatti, si iniziano<br />
ad utilizzare macchine che tagliano i<br />
blocchetti su tutti e quattro i lati.<br />
La produzione dell’azienda, però, subisce<br />
Da sx: Francesco Campanile (fratello di Martino), ....., ....., ....., ....., Umberto Campanile<br />
di Ermelinda Benedetti<br />
un forte arresto con la morte del fondatore,<br />
Martino, nell’agosto del 1959. La cava<br />
viene ereditata dai suoi figli, che inizialmente<br />
non riescono a gestirla. La sua normale<br />
attività lavorativa riprende solo dopo<br />
un periodo di fermo, grazie a Romano<br />
Foffi, marito di una delle figlie di<br />
Campanile, che nel 1974 si propone di<br />
prendere in mano le redini della situazione.<br />
In quello stesso anno, insieme ai<br />
cognati, decide di ampliare l’azienda di<br />
famiglia e di rilevare la cava di Fontana<br />
Matuccia a Civita Castellana. L’anno<br />
successivo si spostano a Santa<br />
Susanna e, poco tempo dopo,<br />
Romano prende un’importante<br />
decisione: lasciare la cava di famiglia,<br />
per la quale aveva speso tante<br />
energie, e cominciare tutto da<br />
capo, in proprio, forte dell’esperienza<br />
precedente. Il nuovo sito individuato<br />
per l’estrazione del tufo corrisponde<br />
all’incirca alla zona vicina<br />
all’attuale Aldero Hotel.<br />
Ecco che nel 1977 viene ufficialmente<br />
costituita la Cava Tufo Foffi<br />
Romano, la prima vera e propria<br />
azienda della famiglia Foffi, che<br />
all’epoca contava appena 5 dipendenti,<br />
ma che era destinata a crescere<br />
notevolmente nel tempo.<br />
continua sul prossimo numero