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Campo de'fiori

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36<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Si sa che per costruire qualcosa di<br />

grande e duraturo nel tempo, si<br />

deve iniziare con poco, partire dal<br />

basso, ma mettendo tutte le energie<br />

e la passione necessarie. Così<br />

è accaduto per la Mondial Tufo,<br />

azienda leader del settore, a livello<br />

nazionale ed internazionale, che<br />

iniziò il lavoro di estrazione del<br />

tufo più di mezzo secolo fa, senza<br />

nemmeno immaginare lontanamente<br />

dove sarebbe arrivata. Era<br />

l’immediato secondo dopoguerra,<br />

periodo di grande povertà ma<br />

anche di grande voglia di ricostruzione<br />

per l’Italia, quando Martino<br />

Campanile lascia la Campania, sua<br />

terra d’origine, e arriva nel viterbese,<br />

in cerca di una occupazione<br />

che gli avesse permesso di sostentare<br />

la sua numerosa famiglia.<br />

L’Italia era tutta da rifare e, per<br />

questo, necessitava di materiale<br />

base per i lavori edili. Martino ci<br />

vede, da subito, lungo. La zona in<br />

cui si è stabilito è ideale per l’estrazione<br />

del tufo, vista la sua origine vulcanica,<br />

e ricca, dunque, di materia prima<br />

pronta per essere lavorata e venduta. Si<br />

rimbocca le maniche, aiutato anche da<br />

alcuni dei suoi sette figli, e intraprende<br />

questa nuova attività, nonostante tutte le<br />

difficoltà e la durezza del lavoro.<br />

L’estrazione, infatti, è interamente manuale:<br />

i blocchetti, di dimensioni 30x40 cm,<br />

molto più grandi rispetto a quelli che vengono<br />

prodotti attualmente, venivano completamente<br />

tagliati a mano.<br />

Mondial Tufo:<br />

estrattori di tufo da quattro generazioni<br />

Da sx: Manuele Cavalieri, Raul, Umberto Campanile (fratello di Martino), Giuseppe Di Nardo, Martino<br />

Campanile, Luigi Campanile (figlio di Martino)<br />

A patire dalla metà degli anni ’50, poi, iniziano<br />

a comparire le prime macchine, che<br />

tagliano e rompono il tufo con un piccone,<br />

lasciando solo le rifiniture al lavoro<br />

manuale degli operai. Ma, con il passare<br />

del tempo, anche le tecnologie di questo<br />

settore si affinano e arrivano macchinari<br />

ancora più sofisticati. Già nella seconda<br />

metà degli anni Sessanta, infatti, si iniziano<br />

ad utilizzare macchine che tagliano i<br />

blocchetti su tutti e quattro i lati.<br />

La produzione dell’azienda, però, subisce<br />

Da sx: Francesco Campanile (fratello di Martino), ....., ....., ....., ....., Umberto Campanile<br />

di Ermelinda Benedetti<br />

un forte arresto con la morte del fondatore,<br />

Martino, nell’agosto del 1959. La cava<br />

viene ereditata dai suoi figli, che inizialmente<br />

non riescono a gestirla. La sua normale<br />

attività lavorativa riprende solo dopo<br />

un periodo di fermo, grazie a Romano<br />

Foffi, marito di una delle figlie di<br />

Campanile, che nel 1974 si propone di<br />

prendere in mano le redini della situazione.<br />

In quello stesso anno, insieme ai<br />

cognati, decide di ampliare l’azienda di<br />

famiglia e di rilevare la cava di Fontana<br />

Matuccia a Civita Castellana. L’anno<br />

successivo si spostano a Santa<br />

Susanna e, poco tempo dopo,<br />

Romano prende un’importante<br />

decisione: lasciare la cava di famiglia,<br />

per la quale aveva speso tante<br />

energie, e cominciare tutto da<br />

capo, in proprio, forte dell’esperienza<br />

precedente. Il nuovo sito individuato<br />

per l’estrazione del tufo corrisponde<br />

all’incirca alla zona vicina<br />

all’attuale Aldero Hotel.<br />

Ecco che nel 1977 viene ufficialmente<br />

costituita la Cava Tufo Foffi<br />

Romano, la prima vera e propria<br />

azienda della famiglia Foffi, che<br />

all’epoca contava appena 5 dipendenti,<br />

ma che era destinata a crescere<br />

notevolmente nel tempo.<br />

continua sul prossimo numero

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