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Campo de'fiori

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di Riccardo Consoli<br />

... continua dal numero 54<br />

Per ritornare brevemente alla Original<br />

Dixieland Jazz Band ricordiamo come<br />

nel 1919, una sua esibizione presso il<br />

London Hippodrome avesse determinato<br />

l’avvento del Jazz in Inghilterra; in quella<br />

occasione la Band si esibiva con la sua<br />

tipica formazione pur comprendendo due<br />

saxofoni con funzione quasi decorativa;<br />

allorquando però, il 24 novembre 1920, la<br />

stessa Band incide nuovamente a New<br />

York, la direzione della Victor Talking<br />

Machine Company pretende che della formazione<br />

faccia parte anche il saxofono,<br />

peraltro, lo stesso Nick LaRocca si rende<br />

ben conto delle difficoltà di mantenere la<br />

popolarità acquisita senza ricorrere all’impiego<br />

di questo strumento.<br />

Ormai il saxofono costituisce una vera e<br />

propria esigenza per il pubblico e le Jazz<br />

Bands non possono più ignorarlo, tuttavia<br />

non è un successo incontrastato, soprattutto<br />

a New Orleans culla del Jazz, lo<br />

stile sviluppatosi nella città del Delta ha<br />

ormai una sua fisionomia ben definita e<br />

quel linguaggio cresciuto nelle strade, nei<br />

bar e nelle case di piacere di Storyville è<br />

già adulto al momento dell’ingresso degli<br />

Stati Uniti nella prima guerra mondiale.<br />

Sembrerebbe che una Band che si esibiva<br />

a New Orleans, nello storico locale di Tom<br />

Anderson posto all’angolo di Basin<br />

Street, avesse nella sua formazione tre<br />

sax, un contralto, un tenore e un soprano,<br />

tutti suonati dal famoso clarinettista<br />

Albert Nicholas, ma si trattava di una<br />

rara eccezione poiché questo nuovo strumento<br />

non incontrava ancora il favore<br />

degli appassionati.<br />

Allorquando il 12 novembre 1917, per ordine<br />

del Governo, New Orleans chiude il<br />

quartiere a luci rosse di Storyville cede lo<br />

scettro a Chicago che da quel momento<br />

diventa la capitale del Jazz e, poiché qui il<br />

saxofono gode già della stima del pubblico,<br />

la logica conseguenza è il suo ingresso<br />

anche nell’organico tradizionale di New<br />

Orleans.<br />

Oltretutto, il forte legame esistente tra gli<br />

Stati Uniti e l’Inghilterra nell’immediato<br />

dopo guerra, contribuì a favorire gli<br />

scambi culturali e, per quanto attiene<br />

quelli musicali, le Bands americane fecero<br />

scuola contribuendo alla diffusione del<br />

suono del saxofono, anche grazie alle<br />

innumerevoli trasmissioni<br />

effettuate dalla neonata<br />

BBC - British Broadcasting<br />

Company divenuta, successivamente<br />

BBC-British<br />

Broadcasting Corporation.<br />

Abbiamo visto come il<br />

Chicago Style fosse intimamente<br />

legato all’impiego<br />

del saxofono al punto<br />

da dare origine alla c.d.<br />

Saxophone Craze sembrerebbe<br />

che tra i Band<br />

leaders dell’inizio nove-<br />

Coleman Hawkins<br />

cento Art Hickman e<br />

Isham Jones furono tra i<br />

primi ad introdurre la<br />

sezione di saxofoni nelle<br />

loro formazioni e nell’orchestra<br />

di Paul<br />

Whiteman, la più popolare<br />

degli anni venti, non<br />

era raro vedere i saxofonisti<br />

suonare più di uno<br />

strumento.<br />

Il decennio 1920 - 1930,<br />

rappresenta il periodo in<br />

cui la popolarità del saxofono<br />

tocca i massimi livelli<br />

in sintonia con l’esuberanza<br />

di una società come<br />

quella statunitense dell’epoca<br />

inebriata com’era<br />

dalle favorevoli previsioni<br />

economiche e, grazie<br />

all’avvento della radio e<br />

del cinematografo, l’intrattenimento<br />

giocava un<br />

ruolo sempre più importante.<br />

Citando il saxofono non possiamo non<br />

ricordare Coleman Hawkins colui che ne<br />

avrebbe fatto uno strumento del Jazz,<br />

infatti, prima di lui il saxofono tenore non<br />

aveva avuto esponenti di spicco, già all’età<br />

di cinque anni aveva cominciato a studiare<br />

il pianoforte, ma ad appena nove<br />

anni ricevette in regalo il suo primo sax<br />

tenore e ne divenne affascinato.<br />

Sveglio e precoce al punto da essere<br />

soprannominato Bean - Mente, nel 1920<br />

Coleman Hawkins suonava il sax tenore<br />

a Kansas City come componente di una<br />

orchestra che accompagnava i film muti,<br />

successivamente, dopo aver militato per<br />

alcuni anni con i Jazz Hounds guidati da<br />

Mamie Smith, decise di mettersi in proprio;<br />

in occasione di una Jam Session,<br />

Coleman Hawkins venne ascoltato da<br />

Flecher Henderson che lo convinse a far<br />

parte della sua grande orchestra destinata<br />

a diventare la prima vera Big Band della<br />

storia del Jazz.<br />

Una lunga tounèe in Europa, che si protrasse<br />

fino allo scoppio della seconda<br />

guerra mondiale, lo costrinse a restare<br />

lontano dagli Stati Uniti dove però egli<br />

aveva fatto scuola al punto che la schiera<br />

dei suoi discepoli si ingrandì enormemente,<br />

anche grazie alla popolarità crescente<br />

delle Big Bands, all’interno delle quali,<br />

trovavano ormai posto cinque saxofoni.

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