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TESTATINA<br />

TheMIX Musica<br />

IL RITORNO<br />

DEL<br />

DUCA<br />

BIANCO<br />

Per <strong>il</strong> ritorno<br />

a sorpresa di<br />

David Bowie i<br />

recensori di tutto<br />

<strong>il</strong> mondo hanno<br />

fatto scorrere i<br />

proverbiali fiumi<br />

di inchiostro,<br />

inventandosi<br />

ancora una volta<br />

i paragoni più<br />

svariati.<br />

A cura di Azrael Ross TheMIX<br />

Le novità<br />

GIANNA NANNINI - Inno<br />

Dodici pezzi nuovi di zecca,<br />

i primi che seguono la<br />

battaglia per la maternità<br />

della cantante senese, scritti<br />

assieme al solito W<strong>il</strong>l Malone<br />

che ha finito per curare<br />

anche gli arrangiamenti<br />

degli archi, incisi agli Abbey<br />

Studios a Londra. L’album<br />

della ‘francescana’ Gianna<br />

è emozionante e potente.<br />

Un ottimo concentrato in<br />

grado di scalare le classifiche<br />

nostrane.<br />

Libri&E-book A cura di Ingrid Magnoni<br />

Con Il tempo è un bastardo<br />

(pubblicato in Italia a novembre<br />

2011) ha vinto <strong>il</strong> Premio Pulitzer<br />

per la letteratura e <strong>il</strong> National Book<br />

Award per la narrativa.<br />

Inserita dalla rivista Time tra le 100<br />

persone più influenti nell’apr<strong>il</strong>e<br />

dell’anno passato, Jennifer Egan è<br />

una delle voci più interessanti degli<br />

ultimi anni, di cui <strong>il</strong> Washington Post<br />

ha scritto: «Se è la ricompensa che ci<br />

spetta per essere sopravvissuti a tutti i<br />

giochetti autoreferenziali e alle trappole<br />

ironiche del postmodernismo, be’, ne è<br />

davvero valsa la pena».<br />

In risposta all’enorme successo riscosso<br />

anche in Italia, la casa editrice romana<br />

Guardami<br />

Jennifer Egan<br />

2012, Minimum Fax, 558 pagine, 18 euro<br />

Minimum Fax ha quindi deciso di<br />

pubblicare Guardami, romanzo del<br />

2001 che narra di due donne chiamate<br />

entrambe Charlotte - una modella<br />

trentacinquenne rimasta gravemente<br />

sfigurata dopo un incidente stradale<br />

che cerca di rifarsi una vita nel<br />

mondo virtuale e un’adolescente che<br />

intraprende una relazione con un<br />

pericoloso insegnante di matematica -<br />

e di un investigatore privato che deve<br />

indagare sulla sparizione di un pr.<br />

Un’analisi della nostra società<br />

ossessionata dall’immagine che, più di<br />

10 anni fa, giù anticipava la rivoluzione<br />

dei social network.<br />

La verità è che David<br />

Robert Jones è riuscito<br />

a prendersi gioco di<br />

tutto e tutti ancora una<br />

volta. In un mondo dove è<br />

pressoché impossib<strong>il</strong>e tenere<br />

nascosta la più piccola notizia,<br />

soprattutto se fai parte del<br />

gotha di personaggi che<br />

alimentano <strong>il</strong> sempre affamato<br />

Kraken dell’informazione,<br />

Bowie è riuscito a lavorare<br />

per due anni alla sua nuova<br />

fatica discografica, che verrà<br />

pubblicata in tutto <strong>il</strong> mondo<br />

l’otto di marzo prossimo, senza<br />

che la notizia facesse <strong>il</strong> giro del<br />

mondo in meno di un minuto.<br />

Il lavoro, The Next Day, è stato<br />

registrato in uno studio nel<br />

centro di Londra con uno dei<br />

produttori storici della musica<br />

del Duca, Tony Visconti e un<br />

pugno di musicisti fedeli, tra<br />

cui spicca, come sempre, <strong>il</strong> fido<br />

Earl Slick. «Sono contento di<br />

non dover più mentire a tutti<br />

come ho fatto nel corso degli<br />

ultimi due anni – racconta<br />

Visconti – lo sapevano solo<br />

mio figlio e la mia compagna.<br />

Per <strong>il</strong> resto ho dovuto far<br />

finta di nulla anche quando<br />

i più curiosi mi chiedevano<br />

in modo diretto se non stessi<br />

producendo <strong>il</strong> nuovo di David.<br />

È stato imbarazzante, ma<br />

adesso posso ricominciare<br />

a respirare.» L’atteso CD è<br />

stato preceduto nel giorno<br />

del suo 66mo compleanno<br />

dal singolo Where Are We<br />

Now, una ballata elettrica che<br />

ci riporta indietro alla fine<br />

del periodo after science del<br />

Duca, e che richiama a tratti le<br />

linee melodiche di brani come<br />

Loving The Aliens. «Il nuovo<br />

album – continua Visconti<br />

– è oltremodo eclettico e<br />

vario. E <strong>il</strong> singolo non ne<br />

rispecchia l’animo. David<br />

è ossessionato dalla storia<br />

medievale inglese che, liberi<br />

di non crederci, ha fornito<br />

ottimo materiale per un pezzo<br />

rock. Cosi come la storia russa<br />

contemporanea, che è finita<br />

in un altro brano dell’album.<br />

Il singolo invece racconta la<br />

storia di un tiranno, insomma<br />

è un CD ricco di sostanza,<br />

che deve essere ascoltato<br />

parecchie volte per essere<br />

assorbito completamente.»<br />

Ad alcune critiche provenienti<br />

soprattutto dalla stampa<br />

britannica, che hanno<br />

intravisto nel tono di Bowie<br />

un’interpretazione nostalgica,<br />

di un artista alla fine della sua<br />

carriera, Visconti ribatte con<br />

fermezza: «Un sacco di persone<br />

non ha capito bene la natura<br />

del brano. E pensano che David<br />

suoni frag<strong>il</strong>e e anziano in<br />

questo lavoro. Se è vero che nel<br />

singolo ha voluto di proposito<br />

suonare vulnerab<strong>il</strong>e, in quasi<br />

tutti gli altri brani ha cantato a<br />

voce piena, con lo stesso tono<br />

che ha su Heroes; così alto da<br />

costringermi ad allontanarmi<br />

da lui mentre lo faceva.»<br />

Nell’immagine in alto: “Striped bodysuit for Aladdin Sane tour”, 1973. Design by Kansai Yamamoto, photograph by Masayosh Sukita.<br />

© Sukita/The David Bowie Archive 2012. Dalla mostra “David Bowie is” al Victoria and Albert Museum, Londra. 23 Marzo/28 Luglio 2013<br />

BAD RELIGION<br />

True North<br />

Al sedicesimo album in<br />

carriera i Bad Religion<br />

continuano a fare<br />

esattamente quello che ci si<br />

aspetta. Il loro ultimo ‘True<br />

North’ è un concentrato di<br />

35 minuti di punk veloce in<br />

cui l’aggressività si miscela<br />

a perfezione con la melodia<br />

di riff di chitarra oltremodo<br />

orecchiab<strong>il</strong>i.<br />

SOUNDGARDEN<br />

King Animal<br />

Hanno lasciato <strong>il</strong> circo del<br />

rock troppo tempo fa e già<br />

dalle note di questo come<br />

back album, si comprende<br />

che sono tornati indietro<br />

solo per soldi. Il lavoro non<br />

ha la minima speranza di<br />

rinverdire i vecchi fasti. Un<br />

album senza anima.<br />

Fabio Bartolomei<br />

We are fam<strong>il</strong>y<br />

2013, Edizioni e/o<br />

240 pagine, 17 euro<br />

Fabio<br />

BARTOLOMEI<br />

We are<br />

Fam<strong>il</strong>y<br />

∑<br />

Dall’autore di Giulia 1300 e altri miracoli<br />

e La banda degli invisib<strong>il</strong>i<br />

Nuovo appuntamento con la spassosa<br />

comicità di Fabio Bartolomei, che torna<br />

in libreria a fine mese con una storia<br />

tutta italiana, <strong>il</strong> cui protagonista è un<br />

bambino prodigio.<br />

Dopo i tre uomini di mezza età<br />

decisi a cambiar vita di Giulia 1300<br />

e altri miracoli (2011) e i pensionati<br />

rivoluzionari de La banda degli invisib<strong>il</strong>i<br />

(2012), con questo nuovo romanzo<br />

Bartolomei usa i consueti toni della<br />

commedia nostrana per raccontare<br />

le vicende del piccolo Al Santamaria,<br />

che vuole trovare una casa per la<br />

sua famiglia. Accanto a lui, la sorella<br />

Vittoria e quegli adulti tristemente<br />

contemporanei che sono incapaci di<br />

credere realmente in ciò che sognano.<br />

Ne<strong>il</strong> Gordon<br />

La regola del s<strong>il</strong>enzio<br />

2013, Rizzoli<br />

486 pagine, 18 euro<br />

Jim Grant è un ricco avvocato di sinistra<br />

con una figlia piccola, che negli anni ‘70<br />

ha fatto parte dell’organizzazione radicale<br />

Weather Underground con <strong>il</strong> nome<br />

di Jason Sinai e che, dopo la condanna<br />

per una rapina finita con l’uccisione di un<br />

poliziotto, è stato costretto a cambiare<br />

identità. Quando si rende conto che un<br />

giovane giornalista sta per portare alla<br />

luce <strong>il</strong> suo passato, Jim abbandona di<br />

nuovo tutto quello che ha e si lancia in<br />

una rocambolesca fuga attraverso l’America.<br />

Da questo romanzo è stato tratto l’omonimo<br />

f<strong>il</strong>m diretto e interpretato da Robert<br />

Redford, presentato fuori concorso<br />

alla 69^ Mostra del Cinema di Venezia,<br />

nei cinema italiani da fine dicembre.<br />

John Cheever<br />

Una specie di solitudine<br />

2012, Feltrinelli<br />

512 pagine, 20 euro<br />

I diari dello scrittore, uno dei maggiori<br />

della letteratura americana del Novecento,<br />

scritti dalla fine degli anni ‘40<br />

fino alla sua morte nel 1982: un dialogo<br />

serrato con se stesso, in cui emergono<br />

le sue contraddizioni, <strong>il</strong> tema dualità<br />

della natura umana che tanto gli era<br />

caro e le intime osc<strong>il</strong>lazioni del suo<br />

essere, sotto forma di una prosa libera,<br />

folgorante e densa di poeticità.<br />

«Le uniche certezze che ho sono l’importanza<br />

dell’amore, l’odore di fritto e<br />

la musica della pioggia», scrive Cheever,<br />

che in queste sue pagine parla di<br />

dolore e felicità, di speranza e di disperazione,<br />

in un lungo tentativo «di non<br />

mascherare nulla, di non nascondere<br />

nulla».

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