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equinozio di autunno - xx settembre<br />
LA SERA<br />
Allocuzione del Gran Maestro<br />
equinozio di autunno - xx settembre<br />
giornata indimenticabile: lo dico tutti gli anni e<br />
tutti gli anni penso che l’anno successivo sarà impossibile<br />
ripetersi, ma stiamo vincendo la sfida”.<br />
“Una<br />
Il Gran Maestro ha iniziato così la sua allocuzione davanti a una<br />
platea gremitissima. Il suo pensiero è andato subito a tre personaggi,<br />
esponenti di spicco della Massoneria, dei quali quest’anno<br />
ricorrono gli anniversari: per Garibaldi, il bicentenario<br />
della nascita, per Carducci il centenario della morte e per Nathan<br />
i cento anni della giunta capitolina da lui governata.<br />
“Ernesto Nathan, il più grande sindaco che Roma abbia avuto –<br />
ha detto con enfasi – e Veltroni o quant’altri non me ne vogliano,<br />
ma è stato, sicuramente, il gran sindaco di Roma. Il sindaco<br />
della trasformazione e della modernizzazione, così come<br />
Carducci è stato il grande poeta che rifiutò, all’inizio della carriera,<br />
l’insegnamento in una scuola privata perché convinto che<br />
la scuola dovesse essere pubblica. Perché la scuola è il momento<br />
di formazione del cittadino; tant’è che Carducci volle sempre<br />
essere chiamato professore; non onorevole o poeta”.<br />
Le riflessioni del Gran Maestro si sono concentrate quindi su<br />
Giuseppe Garibaldi. Lo ha definito: “mito fondante del Ris<strong>org</strong>imento”,<br />
“mito vivente di un Paese che rischia la deriva”, “il grande<br />
interprete del vento della libertà”, ricordando al pubblico la<br />
condizione attuale del nostro Paese in cui emerge la “dissafezione”<br />
della società verso le istituzioni e le critiche sdegnate<br />
verso i suoi governanti, sapientemente orchestrate.<br />
Secondo il Gran Maestro, “quando si arriva alla suburra del pensiero,<br />
quando si aizzano le masse, si sa come si parte ma non<br />
si sa dove si approda”.<br />
“Non dico che questa classe dirigente sia all’altezza dei problemi<br />
del Paese”, ha aggiunto. “Probabilmente, anzi, sicuramente non<br />
lo è, ma non si può combattere una degenerazione travolgendo<br />
un sistema che è un sistema democratico, dove i partiti sono il<br />
sale della democrazia. Il problema, allora, è non lasciarli soli! Tornino<br />
dunque i cittadini a essere tali e tornino a discutere dei problemi<br />
della repubblica. Tornino i circoli a fare proposte, tornino<br />
gli uomini a occuparsi di politica, rivendicando il loro diritto alla<br />
preferenza nei confronti delle segreterie che monopolizzano i consensi<br />
e che impongono chi vogliono: noi siamo cittadini e abbiamo<br />
il diritto di scegliere. Questa è la battaglia”!<br />
“La libertà è un grande bene, – ha precisato – di cui ci si acc<strong>org</strong>e<br />
della mancanza quando è troppo tardi e non è un caso<br />
che il grande percorso di Garibaldi coincida e inizi, massonicamente,<br />
con il periodo dell’esilio suo e degli uomini che non avevano<br />
una patria, che non avevano la libertà. Pensiamo, perciò,<br />
sia opportuno e indispensabile educarsi al valore della libertà,<br />
al valore della democrazia. E allora andiamo a riformare la scuola,<br />
questa scuola disastrata dove l’educazione civica non si insegna<br />
e dove, in fondo, si pensa che educare un essere umano<br />
numero 17-18 / 2007<br />
in primo piano<br />
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