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Artisti del XXI Secolo a Sesto Fiorentino

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artisti dEL <strong>XXI</strong> SECOLO A SESTO FIORENTINO<br />

Una storia nei secoli<br />

di Lucia Bruni e Federico Napoli<br />

Tombe e resti di un’attività manifatturiera ritrovata<br />

nell’area <strong>del</strong> Polo Scientifico risalgono<br />

alla fine <strong>del</strong> II millennio a.C.; le tombe a<br />

tholos di Quinto ed i resti di un muro a secco in località<br />

Poggio <strong>del</strong> Giro in Palastreto rimandano al<br />

periodo etrusco (VII a.C); i Romani hanno lasciato,<br />

tra gli altri, segni sul territorio (dal I a.C) con la<br />

centuriazione, ancora leggibile nonostante i nuovi<br />

insediamenti nelle vie <strong>del</strong> Termine, dei Giunchi, di<br />

Rimaggio e presso la cappella <strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong><br />

Piano. Dunque, <strong>Sesto</strong> <strong>Fiorentino</strong> e la sua Piana -<br />

sextum lapidem da Firenze, lungo la via Cassia -<br />

dipanano una storia antica, archeologicamente<br />

molto ricca; poi, nel Medioevo nascono piccoli<br />

agglomerati di popolo attorno a pievi diverse: San<br />

Martino a <strong>Sesto</strong>, San Romolo a Colonnata, Santa<br />

Maria a Quinto, Santa Maria e San Bartolomeo a<br />

Padule, Sant’Andrea a Cercina, per citarne solo alcune.<br />

Nel XVI - XVII secolo diventano frequenti gli<br />

insediamenti nella zona pede-collinare grazie alla<br />

comparsa di case di campagna o da signori, proprietà<br />

di famiglie aristocratiche fiorentine: Boni,<br />

Torrigiani, Della Tosa, Lucalberti, Bartolini Salimbeni,<br />

Ughi, Ginori, quindi Capponi, Strozzi, Corsi,<br />

Aldobrandini, case usate come luoghi di riposo, ma<br />

utili anche per amministrare i locali beni fondiari.<br />

Per secoli l’economia è prevalentemente agricola,<br />

poco lavoro danno le cave di alberese a Palastreto,<br />

qualche ricchezza viene dal traffico di passaggio,<br />

principalmente lungo la vecchia Strada Maestra<br />

per Prato, ove si segnalano le tracce degli spedali<br />

di Santa Maria Novella (località via Verdi) e dei SS.<br />

Jacopo e Filippo (località via Frosali), in attività per<br />

molti secoli.<br />

Avvertibile è l’impulso economico e sociale quando<br />

il marchese Carlo Ginori nel 1737 inizia la produzione<br />

<strong>del</strong>la porcellana, nei laboratori adiacenti alla<br />

sua villa di Doccia. Da quel momento si affermano<br />

1910 - Manifattura di Doccia. A sinistra Villa Gerini.<br />

nuove figure lavorative, quali il “maestro dei forni”<br />

o il “maestro in pittoria”; si affaccia al quotidiano<br />

una diversa classe sociale, quella operaia; infine,<br />

nasce un nuovo manufatto artistico (l’oggetto in<br />

porcellana, in tutte le sue varianti formali e di destinazione),<br />

per altro sulla scia <strong>del</strong>la secolare tradizione<br />

toscana <strong>del</strong>la ceramica. Ne fanno fede, nel<br />

territorio di <strong>Sesto</strong> <strong>Fiorentino</strong>, le tante immagini<br />

sacre poste nei tabernacoli di via, generalmente<br />

realizzate in maiolica (ricordiamo la mostra Immagini<br />

di devozione, a cura di Maria Pia Mannini, Villa<br />

Corsi Salviati, <strong>Sesto</strong> <strong>Fiorentino</strong>, 1981).<br />

Nell’arco <strong>del</strong>l’Ottocento continua l’attenzione<br />

<strong>del</strong>l’aristocrazia fiorentina per l’area sestese,<br />

come testimoniano gli arrivi in villa <strong>del</strong> principe<br />

Borghese (villa Paolina a Quinto), dei Gerini e dei<br />

Malenchini, nonché <strong>del</strong>la stessa Teresa Gamba,<br />

moglie prima <strong>del</strong> conte Alessandro Guiccioli poi<br />

<strong>del</strong> marchese di Boissy, ma appassionatamente<br />

legata a George Byron e che muore nella sua proprietà,<br />

circondata da un parco all’inglese, oggi<br />

detto Il Neto. Nel XIX secolo e fino agli anni Quaranta<br />

di quello successivo <strong>Sesto</strong> riflette l’incerto<br />

cammino politico, economico e culturale <strong>del</strong>l’Italia,<br />

fra lotte per l’indipendenza e successivi governi di<br />

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