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Olga Belsito<br />
Le sue metafisiche<br />
saline delle nostre isole<br />
mediterranee in un connubio<br />
di materia, colore e luce<br />
di Daniela Pronestì<br />
Tra i tanti paesaggi che le nostre isole mediterranee<br />
offrono allo sguardo incredulo del viaggiatore, quello<br />
delle saline ha un fascino del tutto particolare<br />
che dipende sia dall’insolita conformazione del territorio<br />
sia dagli accordi di bianchi e di azzurri che uniscono cielo<br />
e terra in uno scenario senza tempo. Nell’interpretazione di Olga<br />
Belsito, giovane pittrice di origini calabresi che da anni vive e<br />
lavora in Toscana, le saline sono angoli di mondo in cui si concentrano<br />
le forze della natura e si rinnova l’antico amore tra la costa<br />
e il mare. Uno spazio reale che diventa porta d’accesso a una<br />
dimensione immateriale, una realtà prima vissuta e poi trasfigurata<br />
nel ricordo di un luogo che ha perso la sua connotazione<br />
naturalistica per tradursi in un connubio di materia, colore e luce.<br />
Dato per ampie stesure o arricchito di elementi materici che ricordano<br />
i granelli di sale, il colore si nutre di contrasti che evocano<br />
le varietà cromatiche di questo particolare paesaggio, della<br />
terra, dell’acqua, dei tramonti, delle distese saline che tingono di<br />
bianco l’orizzonte. Anche la ricerca della profondità spaziale av-<br />
Saline del Cagliaritano, tecnica mista e olio su tela, cm. 80x120<br />
Terra rossa del Sud, tecnica mista e olio su tela, cm. 100x100<br />
Salina di Trapani, tecnica mista e olio su tela, cm. 80x100<br />
36 Olga Belsito