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La TOSCANA - Giugno 2014

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L'interno del Caffè Decò di Firenze in occasione della manifestazione<br />

16 Maggio a Firenze - Evento di presentazione del libro “Afrodite. Storia e psicologia di un<br />

Mito”, Edizioni Scientifiche Ma.Gi srl., Roma 2011. Sono intervenuti: gli autori del saggio<br />

Paolo Tranchina e Maria Pia Teodori; l’organizzatore della serata Giuseppe Pinzauti; il<br />

critico d’arte e letterario Silvia Ranzi; letture a cura di Ilaria Bucchioni, attrice, regista,<br />

docente di recitazione. Artisti espositori: Angelo Vadalà, Amalia Ciardi Duprè, Sergio Staino,<br />

Luigi Arcuri, Massimo Podestà, Uros Sitar, Giovanna Ugolini, Roberto Carchedi, Gloria De Marco,<br />

Ivana De Marco, Zerva Paraskevì, Mimma Di Stefano, Fabrizio Tani, Mauro Papale, Margherita<br />

Oggiana, Enrica Cappelli, Lucia Introna, Lucia Petroni, Annamaria Cappelletti, Gabriella Tatini,<br />

Nadia Gilli, Caterina Brezzo, Maria Luisa Zen, Antonietta Moschi, Chiara Cassese, Silvia Jafisco,<br />

Antonella Marchesoni, Lucetta Risaliti, Sonia Paladini, Marcello Manzoli, Vincenzina Tassone,<br />

Pina Pettè, Maria Pia Gonnelli, Il Bottega, Mario Catalano, Franco Saponaro, Stefano Turrini,<br />

Diego Scarpellini. Artisti dell’Atelier della Tinaia: Umberto Ammannati, Angela Fidilio,<br />

Giovanni Galli, <strong>La</strong>ura Nutini, Tommaso Bartoloni. Poeti e scrittori: Giancarlo Bianchi, Roberto<br />

Mosi, Zerva Paraskevì, Andrea Berti, Antonio Sabatino, Maria Paola Graziani, Donato Massaro,<br />

Marta Peruzzi, Silvia Jafisco.<br />

Sculture di Paolo Tranchina<br />

Zefiro sull’isola di Cipro.<br />

Innumerevoli sono gli appellativi che la definiscono<br />

sulla base dei culti legati all’origine<br />

ed alla sua diffusione:la “Cipride” da Paphos<br />

o Cipro; “Citerea” dal Santuario dell’isola di<br />

Citera in cui era venerata;<br />

“Venere Ericina” in Sicilia<br />

nella sua propagazione in<br />

occidente; i rinomati epiteti<br />

platonici tra l’Afrodite<br />

Urania, simbolo dell’amore<br />

puro e celestiale, e l’Afrodite<br />

“Pandemia”o Pubblica,<br />

amore fisico e materiale.<br />

<strong>La</strong> disanima in chiave psicanalitica<br />

si arricchisce di<br />

studi antropologici e storici<br />

sulle potenzialità simboliche<br />

delle rappresentazioni, offrendoci una<br />

differenziazione delle istanze primigenie del<br />

Sacro presso il pensiero politeista dei greci<br />

nella contaminazione con le Culture orientali:<br />

da simbolo incipiente dell’Aurora, perinflusso<br />

della fenicia Astarte, alla venustà divina<br />

dell’Amore tramandata dalla statuaria<br />

greca di età classica ed ellenistica, fino alle<br />

varianti iconografiche romane: vestita,<br />

nuda, eroica, intimista e naturalizzata, pudica,<br />

accovacciata, sensuale, armata, per<br />

evocare l’Eden parallelo, “Imago dell’anima”,<br />

in cui il divino si esprime nell’Eros per<br />

poi separarsi dall’essere fluente cosmogonico<br />

della Natura, generare la coscienza<br />

della sua nuova identità post-panteistica e<br />

tramandarsi come archetipo dinamicostrutturale<br />

dell’inconscio collettivo, derivante<br />

da un fondo ancestrale ereditario comune<br />

a tutta l’umanità.<br />

<strong>La</strong> Dea entra in rapporto con le grandi figure<br />

coinvolte nei Riti dell’Amore: Ecate,<br />

Persefone, Nemesi, Circe, le Sirene, Medea,<br />

Arianna, Lilith, per estendersi alla<br />

Prostituzione sacra antica praticata nel bacino<br />

del Mediterraneo e collegarsi ai dolci<br />

versi di Saffo, per includere l’Afrodite infera<br />

che sosta sulle tombe nella dialettica tra<br />

bene e male, amore-morte. Dall’interesse<br />

per la Favola di “Amore e Psiche” nella significativa<br />

dialettica tra Eros e Thanatos in<br />

Freud si passa all’alternanza tra Eros e<br />

Logos in Jung. A conclusio nel’Afrodite-farmacon,<br />

bellezza che cura nel senso olistico<br />

sul piano della salute fisica e liberazione di<br />

Creatività, per rilanciare la propositiva “humanitas”<br />

neoplatonica incarnata dalla<br />

Venere fiorentina del Botticelli, ideale di rinascita<br />

di un neo-umanesimo auspicato<br />

nell’oggi per le facoltà intuitive, cognitive<br />

ed emozionali dell’uomo “globale”, nel decollo<br />

di una transizione epocale come quella<br />

attuale che sta riscrivendo nuove dinamiche<br />

antropologiche, sapienziali ed estetiche del<br />

relazionarsi e del costruire una più stabile<br />

convivenza civile ed universale.<br />

Paolo Tranchina, autore del libro, coltiva<br />

la passione artistica di scolpire pietre di varia<br />

morfologia: pietra serena, tufo, marmo,<br />

lava. Seguendo l’andamento delle concrezioni<br />

naturali, persegue scavi lineari che<br />

delineano figurazioni di un’iconologia simbolica<br />

primigenia. <strong>La</strong> mano traduce e forgia<br />

con segno stilizzato la valenza archetipica<br />

allusiva, analogica, oracolare, esperita dalla<br />

sua attività di analista e ricercatore sul<br />

piano filosofico, per rintracciare le radici<br />

storiche dell’Europa moderna, come attesta<br />

il titolo di una sua importante mostra del<br />

2005 - 160 statue in vetrina (100 negozi) -<br />

“Grandi Madri, Dei, Guerrieri, Amazzoni”<br />

a Firenze nel centro storico - Quartiere<br />

S. Croce.<br />

Afrodite al Decò<br />

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