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L'interno del Caffè Decò di Firenze in occasione della manifestazione<br />
16 Maggio a Firenze - Evento di presentazione del libro “Afrodite. Storia e psicologia di un<br />
Mito”, Edizioni Scientifiche Ma.Gi srl., Roma 2011. Sono intervenuti: gli autori del saggio<br />
Paolo Tranchina e Maria Pia Teodori; l’organizzatore della serata Giuseppe Pinzauti; il<br />
critico d’arte e letterario Silvia Ranzi; letture a cura di Ilaria Bucchioni, attrice, regista,<br />
docente di recitazione. Artisti espositori: Angelo Vadalà, Amalia Ciardi Duprè, Sergio Staino,<br />
Luigi Arcuri, Massimo Podestà, Uros Sitar, Giovanna Ugolini, Roberto Carchedi, Gloria De Marco,<br />
Ivana De Marco, Zerva Paraskevì, Mimma Di Stefano, Fabrizio Tani, Mauro Papale, Margherita<br />
Oggiana, Enrica Cappelli, Lucia Introna, Lucia Petroni, Annamaria Cappelletti, Gabriella Tatini,<br />
Nadia Gilli, Caterina Brezzo, Maria Luisa Zen, Antonietta Moschi, Chiara Cassese, Silvia Jafisco,<br />
Antonella Marchesoni, Lucetta Risaliti, Sonia Paladini, Marcello Manzoli, Vincenzina Tassone,<br />
Pina Pettè, Maria Pia Gonnelli, Il Bottega, Mario Catalano, Franco Saponaro, Stefano Turrini,<br />
Diego Scarpellini. Artisti dell’Atelier della Tinaia: Umberto Ammannati, Angela Fidilio,<br />
Giovanni Galli, <strong>La</strong>ura Nutini, Tommaso Bartoloni. Poeti e scrittori: Giancarlo Bianchi, Roberto<br />
Mosi, Zerva Paraskevì, Andrea Berti, Antonio Sabatino, Maria Paola Graziani, Donato Massaro,<br />
Marta Peruzzi, Silvia Jafisco.<br />
Sculture di Paolo Tranchina<br />
Zefiro sull’isola di Cipro.<br />
Innumerevoli sono gli appellativi che la definiscono<br />
sulla base dei culti legati all’origine<br />
ed alla sua diffusione:la “Cipride” da Paphos<br />
o Cipro; “Citerea” dal Santuario dell’isola di<br />
Citera in cui era venerata;<br />
“Venere Ericina” in Sicilia<br />
nella sua propagazione in<br />
occidente; i rinomati epiteti<br />
platonici tra l’Afrodite<br />
Urania, simbolo dell’amore<br />
puro e celestiale, e l’Afrodite<br />
“Pandemia”o Pubblica,<br />
amore fisico e materiale.<br />
<strong>La</strong> disanima in chiave psicanalitica<br />
si arricchisce di<br />
studi antropologici e storici<br />
sulle potenzialità simboliche<br />
delle rappresentazioni, offrendoci una<br />
differenziazione delle istanze primigenie del<br />
Sacro presso il pensiero politeista dei greci<br />
nella contaminazione con le Culture orientali:<br />
da simbolo incipiente dell’Aurora, perinflusso<br />
della fenicia Astarte, alla venustà divina<br />
dell’Amore tramandata dalla statuaria<br />
greca di età classica ed ellenistica, fino alle<br />
varianti iconografiche romane: vestita,<br />
nuda, eroica, intimista e naturalizzata, pudica,<br />
accovacciata, sensuale, armata, per<br />
evocare l’Eden parallelo, “Imago dell’anima”,<br />
in cui il divino si esprime nell’Eros per<br />
poi separarsi dall’essere fluente cosmogonico<br />
della Natura, generare la coscienza<br />
della sua nuova identità post-panteistica e<br />
tramandarsi come archetipo dinamicostrutturale<br />
dell’inconscio collettivo, derivante<br />
da un fondo ancestrale ereditario comune<br />
a tutta l’umanità.<br />
<strong>La</strong> Dea entra in rapporto con le grandi figure<br />
coinvolte nei Riti dell’Amore: Ecate,<br />
Persefone, Nemesi, Circe, le Sirene, Medea,<br />
Arianna, Lilith, per estendersi alla<br />
Prostituzione sacra antica praticata nel bacino<br />
del Mediterraneo e collegarsi ai dolci<br />
versi di Saffo, per includere l’Afrodite infera<br />
che sosta sulle tombe nella dialettica tra<br />
bene e male, amore-morte. Dall’interesse<br />
per la Favola di “Amore e Psiche” nella significativa<br />
dialettica tra Eros e Thanatos in<br />
Freud si passa all’alternanza tra Eros e<br />
Logos in Jung. A conclusio nel’Afrodite-farmacon,<br />
bellezza che cura nel senso olistico<br />
sul piano della salute fisica e liberazione di<br />
Creatività, per rilanciare la propositiva “humanitas”<br />
neoplatonica incarnata dalla<br />
Venere fiorentina del Botticelli, ideale di rinascita<br />
di un neo-umanesimo auspicato<br />
nell’oggi per le facoltà intuitive, cognitive<br />
ed emozionali dell’uomo “globale”, nel decollo<br />
di una transizione epocale come quella<br />
attuale che sta riscrivendo nuove dinamiche<br />
antropologiche, sapienziali ed estetiche del<br />
relazionarsi e del costruire una più stabile<br />
convivenza civile ed universale.<br />
Paolo Tranchina, autore del libro, coltiva<br />
la passione artistica di scolpire pietre di varia<br />
morfologia: pietra serena, tufo, marmo,<br />
lava. Seguendo l’andamento delle concrezioni<br />
naturali, persegue scavi lineari che<br />
delineano figurazioni di un’iconologia simbolica<br />
primigenia. <strong>La</strong> mano traduce e forgia<br />
con segno stilizzato la valenza archetipica<br />
allusiva, analogica, oracolare, esperita dalla<br />
sua attività di analista e ricercatore sul<br />
piano filosofico, per rintracciare le radici<br />
storiche dell’Europa moderna, come attesta<br />
il titolo di una sua importante mostra del<br />
2005 - 160 statue in vetrina (100 negozi) -<br />
“Grandi Madri, Dei, Guerrieri, Amazzoni”<br />
a Firenze nel centro storico - Quartiere<br />
S. Croce.<br />
Afrodite al Decò<br />
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