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STRUMENTI PER IL CICLO DELLA REGOLAZIONE - Governo Italiano

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Strumenti per il ciclo della regolazione<br />

paese come l’Italia 20 , dove la competitività declina da almeno un ventennio e dove è in<br />

corso una crisi economica che non ha situazioni eguali negli ultimi settanta anni. É da<br />

diversi decenni che la “qualità delle regole” si pone come fattore ineludibile per<br />

spiegare divari di competitività 21 .<br />

In una politica per la qualità delle regole che faccia riferimento al “ciclo della<br />

regolazione”, l’analisi d’impatto costituisce lo strumento principale.<br />

L’analisi d’impatto della regolazione consente una valutazione preventiva degli effetti<br />

(in termini di vantaggi e svantaggi) di un progetto di regolazione su cittadini, imprese<br />

e pubbliche amministrazioni. L’analisi dà conto, quindi, in modo esplicito e trasparente<br />

dell’impatto di una norma nuova che incide permanentemente sui comportamenti di<br />

cittadini e PA, consentendo di individuare gli strumenti più efficaci e meno costosi per<br />

il perseguimento di un obiettivo specifico. L’AIR consente all’analista di offrire al<br />

regolatore una selezione di opzioni di regolazione corredate da un bagaglio<br />

informativo che costituisce il risultato di una misurazione dell’impatto dell’alternativa,<br />

formulato anche attraverso l’applicazione dell’analisi economica e sociale.<br />

È per questo che l’analisi d’impatto è basata su talune fasi ineludibili: l’analisi della<br />

situazione esistente, la definizione degli obiettivi e di una logica dell’intervento,<br />

l’esame delle alternative per conseguire l’obiettivo, la quantificazione dei destinatari<br />

della regolazione e dei risultati. Pertanto, poiché l’analisi d’impatto è tesa a produrre<br />

una decisione informata, in tutte le sue fasi le consultazioni svolgono un ruolo<br />

fondamentale, poiché consentono di acquisire informazioni in ordine alle esigenze e<br />

valutare l’impatto delle opzioni alternative. L’utilizzo efficace della consultazione<br />

richiede una flessibilità che ne impedisce un rigido inquadramento procedurale, se non<br />

per quanto concerne la definizione di requisiti minimi a garanzia della qualità delle<br />

informazioni prodotte (ad esempio, assicurando un avvio tempestivo e il<br />

coinvolgimento di soggetti effettivamente rappresentativi degli interessi coinvolti),<br />

cosicché la definizione delle metodologie, dei tempi e del grado di approfondimento<br />

della partecipazione vanno calibrati in relazione agli obiettivi e agli ambiti della<br />

regolazione. Per le sue caratteristiche operative, l’analisi d’impatto della regolazione<br />

ha bisogno e può essere implementata in modo efficace solo come risultante di un<br />

approccio multidisciplinare nel quale sono sapientemente mescolate competenze<br />

proprie delle scienze economiche e statistiche (soprattutto nella fase della<br />

misurazione), dell’analisi economica del diritto (al fine di formulare opzioni alternative<br />

al contempo diversificate e realizzabili), delle scienze giuridiche (che evidenzino i<br />

vincoli e le esigenze derivanti dagli ordinamenti giuridici interessati), delle scienze<br />

sociali (soprattutto quanto alle consultazioni e all’inserimento di indicatori utili<br />

all’analisi dell’implementazione). Altresì, risultano essenziali specifiche competenze<br />

trasversali, che contribuiscono a migliorare la qualità dell’analisi: quelle sociologiche o<br />

di psicologia cognitiva in ordine al conseguimento di obiettivi regolatori che ambiscano<br />

a modificare permanentemente comportamenti o a consentire scelte consapevoli 22 .<br />

Gli Stati Uniti sono stati il primo paese ad introdurre nel 1981 (Executive Order n.<br />

12291) un obbligo di effettuare l’analisi costi benefici degli interventi più rilevanti di<br />

20 Per migliorare la competitività, assume un rilevo strategico la qualità della regolazione con enfasi su argomenti quali<br />

“… la riduzione delle incertezze normative e regolamentari, la sburocratizzazione e la semplificazione delle procedure<br />

…”, Messori M. Proposte per il Programma di governo – Il rilancio della produttività, Paper ASTRID, Marzo 2013, p. 3.<br />

21 “The US adopted regulatory efforts in the 1970s and 1980s in part to combat inflation and recession. Europe turned<br />

to Better Regulation in the last five years to remedy its sluggish economy” (B.J. Wiener, Better Regulation in Europe,<br />

Duke Law School, Research Paper n. 130, 2006, p. 9-10).<br />

22 Sul mito delle decisioni perfettamente razionali e sulla necessità di integrare intuito e razionalità (the logic of<br />

irrationality) anche nelle decisioni pubbliche si veda Kahneman D., Pensieri lenti e veloci, Mondadori, 2012. Per un<br />

approccio “gentile” e non coercitivo alla regolazione, al fine di modificare i comportamenti dei destinatari si veda Thaler<br />

R. e Sunstein C., Nudge – La spinta gentile. La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute,<br />

felicità, Feltrinelli, 2009.<br />

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