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STRUMENTI PER IL CICLO DELLA REGOLAZIONE - Governo Italiano

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Strumenti per il ciclo della regolazione<br />

I costi e i benefici devono essere quantificati, anche se non necessariamente da un<br />

punto di vista monetario. Ad esempio, se l’opzione prevede un intervento di<br />

semplificazione delle procedure amministrative, una voce di beneficio potrebbe<br />

riguardare il tempo risparmiato, che può essere stimato in base al numero di ore<br />

economizzate, per una data procedura, da parte di tutti i potenziali utenti del servizio<br />

(valore ottenuto per differenza rispetto al tempo impiegato nell’opzione zero).<br />

Particolare attenzione deve essere riservata all’impatto interno all’amministrazione,<br />

che richiede la rilevazione delle procedure e dei costi della situazione attuale (opzione<br />

zero), in modo da poter valutare le conseguenze correlate all’attuazione delle opzioni.<br />

I costi e i benefici, quantificati nelle rispettive unità di misura, dovrebbero essere<br />

espressi poi in termini monetari, per consentire il confronto. Se la monetizzazione<br />

risultasse eccessivamente difficoltosa, ci si limiterà ad una valutazione meno nitida.<br />

I costi e i benefici delle varie opzioni devono quindi essere confrontati. Poiché, in<br />

generale, gli effetti delle opzioni si dispiegano in più anni, è necessario scegliere un<br />

orizzonte temporale entro il quale procedere al confronto e un tasso di sconto da<br />

applicare a costi e benefici distribuiti nel tempo per attualizzarli, cioè per esprimerli<br />

nella moneta di un medesimo anno. Se i costi e i benefici attesi sono costanti nel<br />

tempo, oppure se non è possibile ottenere una stima attendibile delle variazioni infraannuali,<br />

ci si potrà limitare alla valutazione degli effetti in un “anno tipo”.<br />

3c) Individuazione delle opzioni preferite sulla base degli indicatori e valutazione di<br />

sintesi<br />

In questa fase vengono approfonditi i risultati dell’analisi; essi saranno descritti nella<br />

sezione della Relazione AIR concernente la motivazione della scelta di preferenza (vedi<br />

successivo par. 2.9). Può essere predisposta una tavola sinottica dove, per ogni<br />

opzione, vengono presentati i valori degli indicatori prescelti. Può risultare utile<br />

integrare lo studio con un’analisi di sensitività, che mostri la robustezza dei risultati<br />

ottenuti al variare delle ipotesi principali adottate all’interno dell’esercizio. Fermo<br />

restando che la scelta definitiva dell’opzione preferita rimane nelle competenze del<br />

policy maker, l’esito finale della valutazione nell’AIR deve essere quello di fornire gli<br />

elementi per una scelta consapevole.<br />

Di seguito è riportato un esempio su un caso di valutazione preliminare, con<br />

l’individuazione delle ipotesi dominanti sottoposte poi a valutazione approfondita. È stata<br />

utilizzata un’analisi costi-benefici e sono stati calcolati opportuni indicatori di sintesi.<br />

Prospetto 2-10 Valutazione preliminare delle opzioni. Caso della disciplina delle strutture<br />

veterinarie pubbliche e private (Regione Toscana, 2006)<br />

Obiettivi specifici e generali (sintesi)<br />

Nel settore veterinario italiano, si registra un surplus di neo laureati rispetto al fabbisogno occupazionale<br />

e il mercato delle prestazioni veterinarie, in particolare per gli animali da compagnia, tende alla<br />

saturazione. Predominano strutture veterinarie di piccole dimensioni, contraddistinte dalla presenza di un<br />

unico titolare. In Toscana, su un totale stimato di 440 strutture in attività, solo 27 hanno allestito un pet<br />

corner. Le principali motivazioni, fatte salve le ragioni deontologiche, sono essenzialmente le complicazioni<br />

fiscali e burocratico-amministrativo. I professionisti lamentano inoltre l’esistenza di eccessivi vincoli allo<br />

svolgimento di attività pubblicitaria sia della struttura veterinaria sia all’esercizio della professione.<br />

Con l’Accordo Stato-Regioni del 26/11/2003 tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province<br />

Autonome di Trento e Bolzano, sono stati definiti i requisiti strutturali, impiantistici, tecnologici e<br />

organizzativi minimi per l’operatività delle varie tipologie di struttura veterinaria, in relazione al livello<br />

delle prestazioni sanitarie offerte. Ci si propone di trasfondere in norma di legge il contenuto dell’accordo<br />

Stato-Regioni citato, allo scopo di promuovere una maggiore qualificazione delle strutture veterinarie e<br />

garantire la sicurezza delle prestazioni a seconda delle varie tipologie di struttura. Tale finalità generale è<br />

perseguita: a) incentivando la crescita del livello qualitativo del servizio all’utenza attraverso<br />

l’adeguamento ai requisiti minimi strutturali, impiantistici, tecnologici e organizzativi; b) promovendo la<br />

semplificazione delle procedure amministrative; c) migliorando la trasparenza e l’informazione all’utenza<br />

circa i servizi resi dalle diverse strutture e d) agevolando la diversificazione del servizio.<br />

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