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STRUMENTI PER IL CICLO DELLA REGOLAZIONE - Governo Italiano

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Strumenti per il ciclo della regolazione<br />

Prospetto 3-9 Scheda di trascrizione per il focus group. Caso “Servizio civile regionale”<br />

(Regione Toscana)<br />

1) Dati sull’incontro<br />

Data dell’incontro:.........................................................................................................................<br />

Luogo di svolgimento: …………………………………………………………………………………………………………………………………<br />

Oggetto: …………………………………………………………………………………………………………….........................................<br />

Moderatore: ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………<br />

Osservatori: ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………<br />

Durata (in minuti): ………………………………………………………………………………………………….<br />

2) Lista di partecipanti<br />

Nome/Cognome: ……………………………………………………………………………………………………<br />

Ente ………………………………………………………………………………………………………………….<br />

Qualifica: …………………………………………………………………………………………………………….<br />

Ruolo/Attività: ………………………………………………………………………………………………………<br />

Griglia di domande formulate dal moderatore<br />

Problematiche e rischi connessi alla gestione attuale e all’entrata in vigore della nuova normativa di<br />

attuazione del servizio civile nazionale (ai sensi del D. Lgs. 77/2002)<br />

Elementi rilevanti e suggerimenti per ottimizzare il ruolo formativo del servizio civile, sia verso gli<br />

operatori, sia verso i volontari.<br />

Quali sono le fasi tipiche che caratterizzano la gestione dei progetti di servizio civile Quali quelle che<br />

incidono maggiormente sul costo complessivo del progetto<br />

progettazione<br />

selezione volontari<br />

esecuzione progetto<br />

formazione<br />

rendicontazione<br />

……………………….<br />

Fonte: Regione Toscana – Mipa 87 .<br />

I focus groups possono essere più o meno strutturati 88 , a seconda che si definisca<br />

soltanto il tema di discussione e si lasci che i partecipanti ne discutano liberamente tra<br />

loro, o che si decida di seguire una traccia sugli argomenti da trattare o si specifichino<br />

le domande da porre, le quali, in ogni caso, sono sempre aperte, cioè non prevedono<br />

risposte prefissate tra cui scegliere. La scelta dipende dall’obiettivo della<br />

consultazione. Qualora occorra conoscere la prospettiva dei partecipanti sul fenomeno<br />

oggetto di interesse, si opterà per un focus group non strutturato. Invece, nel caso<br />

siano stati individuati sotto-temi da approfondire, potrà essere opportuno procedere<br />

con un focus group semi-strutturato. Muterà di conseguenza anche il ruolo del<br />

moderatore, minimo nei focus meno strutturati e maggiore in quelli semi-strutturati.<br />

87<br />

Le Air realizzate dalla Regione Toscana sono pubblicate sul sito<br />

http://www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-<br />

RT/Contenuti/sezioni/azione_governo/agenda_atti_leggi/rubriche/glistrumenti/visualizza_asset.html_2069098676.html<br />

88 Una procedura particolarmente strutturata di comunicazione fra i consultati è il cd. metodo “Delphi”. Come riportano<br />

Cavatorto e La Spina L’analisi di impatto della regolazione nella recente esperienza italiana, «Rivista Italiana di<br />

politiche pubbliche», n. 1, aprile 2002, p. 89, le sue principali caratteristiche sono: a) un flusso strutturato di<br />

informazioni; b) l’invio di un feedback ai consultati; c) l’anonimato. Al metodo Delphi si può ricorrere principalmente<br />

quando si pensa che, favorendo una rete fra esperti nel settore, si possa far emergere informazioni e nozioni altrimenti<br />

non rilevabili. Il metodo Delphi può svilupparsi in più fasi, in generale due, con il fine di portare a convergenza le<br />

opinioni, e può essere utilmente accostato ad altre forme di consultazione, come il panel. Una attenta selezione dei<br />

partecipanti è essenziale per il Delphi, la cui caratteristica principale è la natura tecnico-specialistica dei consultati.<br />

73

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