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STRUMENTI PER IL CICLO DELLA REGOLAZIONE - Governo Italiano

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Strumenti per il ciclo della regolazione<br />

decisionale determinato dall’esecuzione di una solida analisi d’impatto va affrontato<br />

tenendo conto almeno di tre diversi aspetti: i) la definizione di soglie di rilevanza ed<br />

esclusione, ii) la programmazione accurata delle prospettive di regolazione e iii) la<br />

dotazione di risorse professionali adeguate in un assetto istituzionale coerente con<br />

l’implementazione dello strumento.<br />

2.1 L’AIR nel ciclo della regolazione<br />

Agenda<br />

normativa<br />

Consultazione<br />

AIR<br />

Drafting/<br />

ATN<br />

Definizione<br />

ambiti prioritari<br />

di intervento<br />

Formazione della<br />

Policy/Norma<br />

Adozione/<br />

decisione<br />

Rilevazione di<br />

nuovi bisogni/<br />

Identificazione<br />

dei problemi<br />

Ciclo della<br />

regolazione<br />

Implementazione<br />

e Attuazione.<br />

Correzione e<br />

Manutenzione<br />

Consultazione<br />

Miglioramento del<br />

processo<br />

decisionale<br />

Revisione e<br />

adeguamento<br />

Monitoraggio<br />

e valutazione<br />

in itinere<br />

Consultazione<br />

In questo capitolo si<br />

analizzano le singole<br />

fasi del processo di<br />

AIR (schematizzate<br />

sinteticamente nella<br />

figura 2.1); per<br />

ciascuna di esse si<br />

danno indicazioni sui<br />

contenuti essenziali e<br />

sulle metodologie<br />

ottimali, anche<br />

mediante il ricorso a<br />

casi esemplificativi.<br />

La descrizione<br />

seguente rappresenta<br />

un possibile percorso da seguire, che tiene conto delle indicazioni contenute nella<br />

normativa nazionale (vedi il Dpcm n. 170/2008), delle principali raccomandazioni delle<br />

istituzioni sopranazionali (quali Commissione Europea e Ocse) e delle esperienze<br />

applicative in Italia.<br />

Il primo passo è quello della rilevazione delle esigenze alla base dell’intervento<br />

regolativo. Si passa, quindi, a definirne chiaramente l’ambito (oggettivo, soggettivo<br />

ecc.) e gli obiettivi da raggiungere. Si procede successivamente all’analisi delle<br />

opzioni, a partire da un’accurata ricostruzione della cd. “opzione zero”,<br />

rappresentata dallo stato di fatto in assenza di un intervento di modifica. Si procede<br />

all’elaborazione di opzioni alternative (che possono subire una prima scrematura<br />

sulla base di criteri prestabiliti di esclusione), alla valutazione delle opzioni e alla<br />

comparazione dei risultati emersi. Si è, così, in grado di individuare l’opzione<br />

preferita, la cui scelta va adeguatamente motivata.<br />

Un elemento fondamentale e trasversale a tutto il processo è quello delle<br />

consultazioni (vedi cap. 3), cui si ricorre per diverse ragioni: per rilevare più<br />

accuratamente le esigenze di carattere economico, sociale, ambientale alla base<br />

dell’intervento, per formulare le opzioni alternative, per raccogliere informazioni utili<br />

per la valutazione, per acquisire pareri su versioni preliminari del testo normativo ecc.<br />

VIR<br />

Consultazione<br />

26

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