SUONO n° 489

Esperienze in jazz
album
Daniele Camerlengo
1 A.I.R.E.
APATHIC AVANT-JAZZ
ANTHEMS 2012
2 John Zorn
FRAGMENTATIONS,
PRAYERS AND
INTERJECTIONS 2014
3 Spectrum Road
SPECTRUM ROAD 2012
4 Stefano Costanzo
TRICATIEMPO 2013
5 Ches Smith & These Arches
FINALLY OUT OF MY
HANDS 2010
6 Orphy Robinson +
Annavas
WHEN TOMORROW
COMES 1992
7 Yan Jun
MARS TOUR DIARY 2011
8 Audio Montage All-Stars
AUDIO MONTAGE ALL-
STARS 2011
9 L. Grenager / S. Jernberg
CROCHET 2009
10 Comanda Barabba
JAZZ RESISTANT 2013
11 Nat Birchall
THE SIXTH SENSE 1999
12 A. Sakata & J. O’Rourke
EXPLOSION 2006
13 Marissa Nadler
MARISSA NADLER 2011
14 Tashi Dorji
GUITAR
IMPROVISATIONS 2012
15 Paul Metzger
FOUR IMPROVISATIONS
ON MODIFIED BANJO
AND GUITAR 2005
GLI INDISPENSABILI
Garland/Chambers/Taylor Complete Studio Recordings (Solar Records/Egea)
Ecco uno dei grandi maestri del jazz, prima scelta di
icone del calibro di John Coltrane e Miles Davis nel
periodo di riferimento che va dall’estate del 1956
all’autunno del 1958, racchiuso nella cronologia
esaustiva di un formidabile trio riunito a suo nome.
Fu un miracolo di creatività, capace di incidere negli
studi dell’infallibile tecnico Rudy Van Gelder, nel
giro di un lasso di tempo relativamente breve ma
assai fecondo, ben 9 album per la Prestige, etichetta
nota agli appassionati per la sua preminente linea
ortodossa a difesa del jazz libero da ogni contaminazione
avanguardista. Accompagnato da Paul
Chambers (contrabbasso) e Art Taylor (batteria),
Garland si mosse con lo stesso sound incalzante al
servizio di melodie superbe, con l’ammiccante complicità
di quei partner con i quali aveva sviluppato
un magico interplay. In questo simile scrigno “ridotto”
a 5 CD con prezzo assai interessante, è davvero
difficile scegliere le perle più preziose: forse vale la
pena concentrarsi (ancora) su All Kinds of Weather,
raccolta ispirata alle stagioni nei titoli di alcuni grandi
standard (Summertime, Winter Wonderland) o sul
rovente Groovy, un perfetto compendio dell’arte del
trio in jazz. Il suono rotondo del leader, con precisi
riferimenti che alludono al ragtime come al blues,
è ritmicamente incisivo, emozionante (Willow Weep
For Me) e godibile (Hey Now), in una vera lezione di
musicalità e buon gusto che raggiunge la perfezione
nei ricami delle già straordinarie ballad Makin’Whopee
e The Very Tought Of You, registrate appena prima.
Si è spesso parlato di questa ritmica come di una
sezione da prendere come riferimento assoluto: ebbene,
questo box fornisce un’idea tangibile di cosa
significhi swingare in quattro quarti o, se preferite, di
cosa sia lo swing, da sempre accostato al jazz e visceralmente
posseduto da Garland e i suoi (anche nella
manciata di bonus track disseminate qua e là). Un
libretto esaustivo ricorda le note a corredo di ogni
album, compilate dai migliori critici dell’epoca.
Vittorio Pio
Calinda. Una danza
che nasce a Santo Domingo e nelle
Antille come un’arte marziale,
nel 1720. La Calinda, o Calenda
in spagnolo, è una sorta di bastone
di lotta comunemente in
uso durante il Carnevale di Trinidad
e Tobago. In questo ballo
la componente lasciva prende il
sopravvento: i corpi vicini che si
ritmo e le caratteristiche giravolte
generate dalla spinta pelvica
e dell’anca. Una vicinanza che
premia la passione e il vicendevole
ludibrio dei sensi, procaci
SUONO luglio 2014 149