SUONO n° 489
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Esperienze in jazz<br />
trovano, nonostante il vecchio modo,<br />
nel processo creativo contemporaneo.<br />
La formazione del bandoneonista<br />
Dino Saluzzi ritaglia uno spazio<br />
dove far librare libere sessioni di improvvisazione,<br />
in cui il linguaggio del<br />
jazz serve da collante ornamentale. I<br />
componenti dell’ensemble sono parte<br />
della sua famiglia: il fratello Felix<br />
“Cuchara” Saluzzi al clarinetto e sax<br />
tenore, suo figlio José María Saluzzi<br />
alla chitarra classica e requinto, suo<br />
nipote Matías Saluzzi al basso elettrico<br />
e contrabbasso. Nel gioco abitudinario<br />
del respiro comune, nella<br />
dimensione espressiva domestica,<br />
fanno gioire le loro sensibilità musicali<br />
senza tempo. Una Valle davvero<br />
giubilante.<br />
Medio Friuli<br />
Venier / Corcella<br />
SYMPHONIKA<br />
(Artesuono)<br />
Una ricerca espressiva e musicale<br />
dilatata in vent’anni di composizioni<br />
e arrangiamenti, un lavoro teso alla<br />
cospirazione delle diversità culturali<br />
e sonore del Friuli, grazie alla collaborazione<br />
dell’Orchestra Sinfonica<br />
Regionale Mitteleuropa e della<br />
Mittelfest Big Band, ricca di grandissimi<br />
interpreti del jazz italiano e<br />
internazionale, ai quali si sono aggiunti<br />
il trombettista Uli Beckerhoff,<br />
il sassofonista Matthias Nadolny<br />
e la cantante inglese Norma Winstone.<br />
Una intuizione brillante e dal<br />
grande valore artistico, ideata dal<br />
compositore e jazzista Glauco Venier,<br />
uno dei geni contemporanei<br />
del panorama mondiale che impreziosisce<br />
la dimensione quotidiana<br />
con la sua saggia e dorata sensibilità<br />
creativa, coadiuvato da Michele<br />
Corcella agli arrangiamenti e Walter<br />
Themel nella direzione d’orchestra .<br />
Symphonika, più che un progetto,<br />
è un medium tra le terre friulane e<br />
l’ascoltatore, un canale di promozione<br />
di un patrimonio di inestimabile<br />
efficacia emozionale. I canti popolari<br />
gradesi, le villotte di Zardini, le opere<br />
rinascimentali di Giorgio Mainerio<br />
riviste e lucidate di adesso, che si lasciano<br />
ammaliare dall’evanescenza<br />
del linguaggio jazzistico. Un cofanetto<br />
CD + DVD su etichetta ARTESUO-<br />
NO, distribuzione EGEA, che verrà<br />
presentato il 5 di questo mese nella<br />
splendida cornice di Villa Manin di<br />
Passariano (Ud). Da non perdere!!!<br />
New Jersey<br />
Keith Jarrett / Charlie Haden<br />
LAST DANCE<br />
(ECM)<br />
Il sapore è quello dell’intimità, sincera<br />
e accogliente; due sfavillanti solitudini<br />
unite da una sottilissima seta;<br />
un’apnea creativa, prossima a un’estasiante<br />
e vicendevole adorazione<br />
meditativa. Un trovarsi nella felicità<br />
di un gesto sonoro ricco d’emozione,<br />
una temporalità resa infinità dal loro<br />
conversare prezioso. Keith Jarrett e<br />
Charlie Haden si stringono nella loro<br />
danza di coda, regalando nove interpretazioni<br />
di alcuni tra i più bei classici<br />
del jazz, My Old Flame di Arthur<br />
Johnston, ‘Round Midnight di Thelonious<br />
Monk, Dance Of The Infidels di<br />
Bud Powell. Un disco registrato tra le<br />
pareti amiche del Cavelight Studio a<br />
Oxford, nel New Jersey; una sessione,<br />
susseguente il loro precedente<br />
lavoro discografico Jasmine, che<br />
rispolvera la profonda connessione<br />
spirituale tra due leggende viventi,<br />
il cui segreto è il reciproco ascolto<br />
e il canto che diverte e ispira le loro<br />
sensibilità. Sebbene frammentariamente<br />
coinvolti in tali performance,<br />
confermano tutta la loro grandezza e<br />
comunanza di intenti. Questo è uno<br />
di quegli album che rimarranno nella<br />
storia del jazz, quella parte di storia<br />
prossima al sogno.<br />
Roma / Terni<br />
Dan Kinzelman<br />
STONEBREAKER<br />
(Parco Della Musica Records - Egea)<br />
Una profonda riflessione su ciò che<br />
caratterizza il linguaggio del jazz,<br />
rendendolo unico e affascinante.<br />
L’intersezione delle fondamenta<br />
musicali del Novecento che, seppur<br />
culturalmente distanti tra loro, generano<br />
un intenso dialogo tra le arti.<br />
Un sentiero battuto da tempo da<br />
Dan Kinzelman, una delle voci più<br />
interessanti della scena europea, attraverso<br />
la libera improvvisazione e il<br />
dialogo fitto e cangiante che prende<br />
forma grazie al suo Laboratorio che<br />
non c’è. Suonare e giocare spensierati,<br />
amplificando il trasporto del flusso<br />
emozionale attraverso l’utilizzo di<br />
supporti percussivi, cercando nell’inaspettato<br />
una ilare evasione. Sentire<br />
il bisogno della scossa empatica<br />
del pubblico vicino, una modalità<br />
che esalta l’anima più sincera e popolare<br />
del jazz e che proietta il suo<br />
quartetto in un mosaico di sfumature<br />
di suono e incastri ritmici. Seguire<br />
le dinamiche di estraniamento creativo<br />
per raccoglierne poi benefiche<br />
interazioni nello scorrere compositivo;<br />
un flusso condotto in maniera<br />
impeccabile dalla mente brillante e<br />
talentuosa di Dan Kinzelman.<br />
New Jersey<br />
Brian Marsella’s Imaginarium<br />
CHAPTER ONE - THE<br />
CLOCKS HAVE GONE MAD<br />
(Marseland Music)<br />
L’Imaginarium di Brian Marsella è<br />
una località ideale dove poter escogitare<br />
ogni malefatta creativa, una<br />
deriva di registrazioni di perfomance<br />
durata tre anni, invertendo e sperimentando<br />
ruoli e musicisti, i migliori<br />
della East Coast. Un processo lungo<br />
ma gratificante, che ha raccolto una<br />
sequela di influenze che attraversano<br />
il jazz, il rock, il gospel, la classica,<br />
la world e l’exotica, uniti dal desiderio<br />
del compositore di raccontarsi<br />
attraverso il viaggio sonoro. Questo<br />
è il suo album d’esordio dove dà libero<br />
sfogo al talento compositivo.<br />
Una scrittura nata in un loft di Newark,<br />
con l’intenzione di raccontare<br />
i cambiamenti e ciò che solleticava<br />
il passare dei giorni, legando tutto il<br />
suo bagaglio messo su negli anni in<br />
cui ha collaborato con grandissimi<br />
interpreti (tra cui il percussionista<br />
brasiliano di fama mondiale Cyro<br />
Baptista, l’innovatore John Zorn e<br />
il leggendario sassofonista dei Sun<br />
Ra Marshall Allen), a una ricchezza<br />
di suoni travolgente che rende l’esperienza<br />
dell’ascolto intensa e dalle<br />
tonalità esotiche. Per far ciò, Marsella<br />
utilizza una varietà di strumenti, tra<br />
cui pianoforti giocattolo, xilofono,<br />
organo, vibrafono, clavicembalo, fisarmonica,<br />
vari sintetizzatori, campane<br />
e gong. Ora non resta che entrare<br />
purificati da ingaggi temporali e idee<br />
fasulle e lievitare in questo fantastico<br />
Imaginarium. (D.C.)<br />
<strong>SUONO</strong> luglio 2014 151