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SUONO n° 489

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INSIDE<br />

AS THE SUN STILL BURNS AWAY<br />

(Cricklewood Green, 1970, 4:46)<br />

Il ritmo pulsante inizia con un giro d’Hammond un po’ dark su cui<br />

s’innestano basso, batteria e, ultima, la chitarra. Sale e scende in<br />

continuazione e la voce di Lee fornisce una delle migliori prestazioni<br />

di sempre. Suono tosto e “giusto”. Band in grande forma.<br />

ME AND MY BABY<br />

(da Cricklewood Green, 1970, 4:10)<br />

Ascoltai questo brano per la prima volta dal vivo con Roberto Ciotti<br />

alla guida della Harp Blues Band, proprio in un festival pop nel 1970.<br />

Me ne innamorai subito. Il trionfo del jazz & blues revival britannico,<br />

gioioso e quasi tradizionale rispetto agli altri brani dell’album. Si<br />

<br />

presto, così è irresistibile la voglia di ricominciare…<br />

IF YOU SHOULD LOVE ME<br />

(da Ssssh, 1969, 5:24)<br />

In concomitanza con l’apparizione a Woodstock, la band pubblica<br />

il muscolare Ssssh, che inizia a spingere sul serio verso un rock più<br />

duro e serrato, rispetto anche al precedente e visionario Stonedhenge.<br />

Questo brano, che apre la seconda facciata, ha tempo medio e<br />

incalzante, dove la voce e la chitarra non sovrastano mai il resto.<br />

<br />

a luglio 1969 nei Morgan Sound Studios nel Nord Ovest di Londra,<br />

dove incidono anche Yes, The Kinks, Donovan, Led Zeppelin, Pink<br />

Floyd, Greenslade, Joan Armatrading, Cat Stevens, Paul McCartney,<br />

Jethro Tull, Rod Stewart, Black Sabbath, UFO.<br />

POSITIVE VIBRATIONS<br />

(da Positive Vibrations, 1974, 4:20)<br />

La title track dell’ultimo album in studio prima della reunion del<br />

1988, che portò all’incisione di About Time nel 1989, colpisce<br />

per la suadente melodia, ben supportata dalla chitarra “calda”,<br />

lenta e un po’ “sonnolenta” di Lee, che non sfocia mai nelle<br />

sdolcinatezza.<br />

HEAR ME CALLING<br />

(da Stonedhenge, 1969, 5:43)<br />

Boogie, R’n’R, jazz di origine stomp e un velo di psichedelia nella<br />

parte cantata che pervade comunque tutto il 33 giri. La struttura<br />

piuttosto libera del brano permette ai musicisti di andare a briglie<br />

sciolte senza, però, perdersi in vuoti virtuosismi. Il 29 novembre<br />

I’m<br />

Going Home.<br />

GONNA RUN<br />

(da Watt, 1970, 6:02)<br />

Uno dei migliori brani di questo solido album dal suono corposo e<br />

“attillato”, il secondo, dopo Cricklewood Green, registrato a settembre<br />

1970 nei leggendari Olympic Studios di Londra dove, tra gli altri,<br />

avevano inciso Beatles, Rolling Stones, Jimi Hendrix, Led Zeppelin;<br />

pubblicato a dicembre dello stesso anno. Blues strascicato e incisivo,<br />

quasi un mantra per quanto ipnotico ma ugualmente libero per la<br />

bro<br />

chiaro e brillante delle occasioni migliori e il piano la supporta<br />

degnamente, scambiandosi anche il ruolo di solista.<br />

YOU GIVE ME LOVING<br />

(da Rock & Roll Music To The World, 1972, 6:33)<br />

L’attacco iniziale ricorda un po’ Love Like A Man… e non è una brutta<br />

cosa! Ritmo volutamente ripetitivo e scandito soprattutto dalla<br />

<br />

<br />

34 <strong>SUONO</strong> luglio 2014

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