luglio 2012 - Gttc.it

luglio 2012 17
classico gorgoglio di questa
caffettiera.
Sebbene la moka abbia quasi
ottanta anni, almeno per quanto
riguarda il prototipo completamente
in alluminio e dal design Art
Decò,che Alfonso Bialetti produsse
nella sua officina di Crusinallo in
provincia di Verbania nel 1933,
permane saldamente la preferita
nelle famiglie.
In Italia si usa quella classica da
mettere sul fornello del gas mentre
all’estero, dove spesso, costando
molto meno l’energia, le cucine
sono dotate di piastre elettriche, si
utilizza il modello da collegare alla
rete.
Esistono cinque regole per ottenere
un buon caffè con la moka.
Anche se buona parte dei
consumatori le conoscono già, vale
tuttavia la pena ricordarle: la
miscela deve essere di elevata
qualità; l’acqua preferibile è quella
poco calcarea (si può usare la
naturale in bottiglia); il livello
dell’acqua non deve superare la
valvola della caffettiera; il misurino
va riempito con la polvere dei bruni
chicchi fino al bordo senza
pressarla; quando il liquido
uscendo comincia a gorgogliare è
consigliabile abbassare la fiamma
e aspettare che il contenitore si
riempia prima di spegnere il fuoco.
A queste cinque regole si deve
peraltro aggiungere un’attenzione
particolare dedicata alla tazzina
che deve essere di porcellana
spessa con il fondo a uovo per
consentire di mantenere la
bevanda con consistenza e
temperatura ideali.
Poche e semplici regole da
rispettare quindi ma che
consentono di produrre in casa con
la moka un’ottima nera bevanda il
cui abituale aroma, diffuso ogni
mattino in tutte le stanze,
contribuisce a dare la carica per
iniziare nel miglior modo
la giornata.