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Maggio - Giugno - Sigot.org

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Geriatria<br />

bisogno sanitario e assistenziale, l’UVG stabilisce<br />

un nuovo piano di assistenza, indicando<br />

la sede dove più appropriatamente<br />

può essere erogata.<br />

Le sedi: possono essere lungodegenze in<br />

ospedale o letti in strutture apposite o collocati<br />

in RSA. La responsabilità della presa<br />

in carico varia a seconda delle sedi, di<br />

cui deve essere periodicamente verificata<br />

l’idoneità di struttura, risorse e <strong>org</strong>anizzazione<br />

a garanzia dei pazienti/ospiti.<br />

LE CRITICITÀ<br />

Box 7.<br />

LE CRITICITÀ DELL’ASSISTENZA<br />

ALL’ANZIANO<br />

Mancanza di coordinamento degli interventi<br />

Scarsa conoscenza del bisogno reale<br />

Cronicizzazione del bisogno<br />

Discontinuità assistenziale<br />

Deospedalizzazione rischiosa<br />

Mancanza di flessibilità della rete dei servizi<br />

Insufficiente definizione dell’utenza dei servizi<br />

Inadeguata definizione delle modalità di operare<br />

della riabilitazione<br />

Insufficiente qualificazione gerontologicogeriatrica<br />

degli operatori<br />

Aggiornamento non controllato<br />

Negazione del diritto all’accesso equo ai servizi.<br />

Scarsa attenzione alla cronicità che non si riacutizza.<br />

L’assistenza che i servizi attuali offrono<br />

all’anziano difficilmente può essere considerata<br />

ottimale. Modifiche nella configurazione<br />

dell’assistenza ospedaliera, aumento<br />

della popolazione anziani, riduzione<br />

delle risorse, insufficiente cultura geriatrica<br />

portano a situazioni di criticità<br />

<strong>org</strong>anizzative, gestionali, qualitative, culturali<br />

che vengono elencate:<br />

• mancanza di coordinamento degli operatori,<br />

di standardizzazione dei percorsi<br />

clinico assistenziali per cui è difficile la<br />

presa in carico globale della persona<br />

anziana attraverso la facilitazione<br />

dell’accesso, la valutazione multiprofessionale,<br />

l’integrazione delle risposte.<br />

• scarsa conoscenza del bisogno reale:<br />

richieste esplicite, liste di attesa, offerta<br />

impropria di servizi vengono spesso<br />

considerate espressione di bisogni della<br />

popolazione anziana, perché non correttamente<br />

analizzate. È indispensabile<br />

invece uno studio epidemiologico al<br />

fine di individuare le richieste improprie,<br />

ma anche i bisogni impliciti.<br />

• cronicizzazione del bisogno: i bisogni<br />

devono essere considerati temporanei.<br />

Con il tempo si modificano, più spesso<br />

peggiorando, ma talora anche migliorando.<br />

Pertanto occorre rivalutare le<br />

condizioni di salute nel tempo con una<br />

VMD periodica, verifica dei risultati e,<br />

se del caso, riprogettazione degli interventi.<br />

• discontinuità assistenziale: è un problema<br />

che nasce dalla disintegrazione<br />

dei servizi che con le ultime normative è<br />

stata predisposta: le ASO separate dal<br />

territorio, le ASL che usualmente distinguono<br />

i budget dei loro ospedali da<br />

quelli territoriali, provocando una delimitazione<br />

delle competenze, dei prodotti<br />

e dei costi, i servizi sociali separati da<br />

quelli sanitari, ognuno badando al minor<br />

consumo di risorse ( non sempre al<br />

miglior uso, in una logica di risparmio<br />

addossando i costi all’altro comparto).<br />

La discontinuità è anche presente tra i<br />

professionisti della sanità con un difficile<br />

rapporto tra il MMG e l’ospedale, tra<br />

l’ospedale e le sedi finali del malato: domicilio,<br />

con o senza ADI, Centro Diurno,<br />

RSA ecc…<br />

• deospedalizzazione rischiosa: con la<br />

propensione alla dimissione non appena<br />

esaurita la fase acuta e la conseguente<br />

deospedalizzazione precoce, l’assistenza<br />

nella post-acuzie e domiciliare nelle sue<br />

diverse forme si caricherà sempre più di<br />

compiti complessi sul piano clinico, per<br />

la persistente instabilità.<br />

• mancanza di flessibilità della rete dei<br />

servizi: a fronte delle multiple sfumature<br />

dei bisogni dell’anziano e della sua<br />

famiglia si ha una relativamente scarsa<br />

tipologia di servizi offerti. Ciò provoca<br />

uno sfasamento tra l’offerta stessa ed i<br />

bisogni (offerta di istituzionalizzazione<br />

ad una famiglia che ha bisogno di un<br />

supporto per un breve periodo della<br />

giornata o di un aiuto per il servizio<br />

Vol. XVIII n. 3 - <strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> 2006 143

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