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Geriatria<br />
bisogno sanitario e assistenziale, l’UVG stabilisce<br />
un nuovo piano di assistenza, indicando<br />
la sede dove più appropriatamente<br />
può essere erogata.<br />
Le sedi: possono essere lungodegenze in<br />
ospedale o letti in strutture apposite o collocati<br />
in RSA. La responsabilità della presa<br />
in carico varia a seconda delle sedi, di<br />
cui deve essere periodicamente verificata<br />
l’idoneità di struttura, risorse e <strong>org</strong>anizzazione<br />
a garanzia dei pazienti/ospiti.<br />
LE CRITICITÀ<br />
Box 7.<br />
LE CRITICITÀ DELL’ASSISTENZA<br />
ALL’ANZIANO<br />
Mancanza di coordinamento degli interventi<br />
Scarsa conoscenza del bisogno reale<br />
Cronicizzazione del bisogno<br />
Discontinuità assistenziale<br />
Deospedalizzazione rischiosa<br />
Mancanza di flessibilità della rete dei servizi<br />
Insufficiente definizione dell’utenza dei servizi<br />
Inadeguata definizione delle modalità di operare<br />
della riabilitazione<br />
Insufficiente qualificazione gerontologicogeriatrica<br />
degli operatori<br />
Aggiornamento non controllato<br />
Negazione del diritto all’accesso equo ai servizi.<br />
Scarsa attenzione alla cronicità che non si riacutizza.<br />
L’assistenza che i servizi attuali offrono<br />
all’anziano difficilmente può essere considerata<br />
ottimale. Modifiche nella configurazione<br />
dell’assistenza ospedaliera, aumento<br />
della popolazione anziani, riduzione<br />
delle risorse, insufficiente cultura geriatrica<br />
portano a situazioni di criticità<br />
<strong>org</strong>anizzative, gestionali, qualitative, culturali<br />
che vengono elencate:<br />
• mancanza di coordinamento degli operatori,<br />
di standardizzazione dei percorsi<br />
clinico assistenziali per cui è difficile la<br />
presa in carico globale della persona<br />
anziana attraverso la facilitazione<br />
dell’accesso, la valutazione multiprofessionale,<br />
l’integrazione delle risposte.<br />
• scarsa conoscenza del bisogno reale:<br />
richieste esplicite, liste di attesa, offerta<br />
impropria di servizi vengono spesso<br />
considerate espressione di bisogni della<br />
popolazione anziana, perché non correttamente<br />
analizzate. È indispensabile<br />
invece uno studio epidemiologico al<br />
fine di individuare le richieste improprie,<br />
ma anche i bisogni impliciti.<br />
• cronicizzazione del bisogno: i bisogni<br />
devono essere considerati temporanei.<br />
Con il tempo si modificano, più spesso<br />
peggiorando, ma talora anche migliorando.<br />
Pertanto occorre rivalutare le<br />
condizioni di salute nel tempo con una<br />
VMD periodica, verifica dei risultati e,<br />
se del caso, riprogettazione degli interventi.<br />
• discontinuità assistenziale: è un problema<br />
che nasce dalla disintegrazione<br />
dei servizi che con le ultime normative è<br />
stata predisposta: le ASO separate dal<br />
territorio, le ASL che usualmente distinguono<br />
i budget dei loro ospedali da<br />
quelli territoriali, provocando una delimitazione<br />
delle competenze, dei prodotti<br />
e dei costi, i servizi sociali separati da<br />
quelli sanitari, ognuno badando al minor<br />
consumo di risorse ( non sempre al<br />
miglior uso, in una logica di risparmio<br />
addossando i costi all’altro comparto).<br />
La discontinuità è anche presente tra i<br />
professionisti della sanità con un difficile<br />
rapporto tra il MMG e l’ospedale, tra<br />
l’ospedale e le sedi finali del malato: domicilio,<br />
con o senza ADI, Centro Diurno,<br />
RSA ecc…<br />
• deospedalizzazione rischiosa: con la<br />
propensione alla dimissione non appena<br />
esaurita la fase acuta e la conseguente<br />
deospedalizzazione precoce, l’assistenza<br />
nella post-acuzie e domiciliare nelle sue<br />
diverse forme si caricherà sempre più di<br />
compiti complessi sul piano clinico, per<br />
la persistente instabilità.<br />
• mancanza di flessibilità della rete dei<br />
servizi: a fronte delle multiple sfumature<br />
dei bisogni dell’anziano e della sua<br />
famiglia si ha una relativamente scarsa<br />
tipologia di servizi offerti. Ciò provoca<br />
uno sfasamento tra l’offerta stessa ed i<br />
bisogni (offerta di istituzionalizzazione<br />
ad una famiglia che ha bisogno di un<br />
supporto per un breve periodo della<br />
giornata o di un aiuto per il servizio<br />
Vol. XVIII n. 3 - <strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> 2006 143