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Geriatria<br />
lipidi. In questi casi la terapia deve essere<br />
individualizzata e a volte a vita.<br />
2) Prevenzione dell’embolismo sistemico<br />
a) Fibrillazione atriale. La scelta della<br />
terapia anticoagulante orale piuttosto<br />
che l’antiaggregante viene fatta attraverso<br />
la valutazione del rischio del<br />
paziente di sviluppare un evento embolico.<br />
I pazienti anziani rientrano per<br />
definizione rientra nel gruppo ad alto<br />
rischio. Infatti, dai dati emersi dal<br />
Framingham study e da altri studi di<br />
coorte (10), vengono considerati ad alto<br />
rischio i soggetti che presentano i<br />
seguenti fattori: età >75 anni, pregresso<br />
TIA o Ictus disfunzione ventricolare<br />
sinistra, ipertensione valvulopatia<br />
mitralica su base reumatica, portatori di<br />
protesi valvolare cardiaca. Vengono<br />
invece associati a rischio embolico<br />
moderato i soggetti di età compresa fra i<br />
65 ed i 75 anni; diabetici, cardiopatici<br />
ischemici e funzione ventricolare sinistra<br />
conservata. La terapia anticoagulante<br />
è strettamente raccomandata nei<br />
soggetti che presentano uno o più dei<br />
suddetti fattori ad alto rischio. L’intervallo<br />
terapeutico dell’ INR è fra 2 e 3.<br />
b) Infarto miocardio. Il trattamento anticoagulante<br />
è raccomandato per una<br />
durata 4 mm.<br />
5) Protesi valvolari cardiache. I portatori<br />
di protesi valvolari meccaniche devono<br />
assumere anticoagulanti per tempo<br />
indefinito con intervallo terapeutico<br />
dell’INR 2.5-3.5. Viceversa, nei portatori<br />
di protesi valvolari biologiche la terapia<br />
con warfarin è raccomandata solo<br />
per i primi 3 mesi dall’intervento.<br />
Inizio della terapia con anticoagulanti<br />
Negli anziani la terapia va iniziata ad una<br />
dose inferiore ai 5 mg/die. Il dosaggio<br />
dell’INR deve essere effettuato quotidianamente<br />
sino a quando i suoi livelli si stabilizzano,<br />
cosa che in genere avviene entro<br />
5-7 giorni. In seguito l’INR può essere<br />
determinato 2-3 volte/settimana per 1-2<br />
settimane, quindi 1 volta/settimana per<br />
un mese ed infine 1 volta al mese. Particolare<br />
attenzione va rivolta ai cambiamenti<br />
dietetici e alla assunzione di nuovi farmaci,<br />
in particolare agli antibiotici.<br />
In caso di riscontro di elevati valori di<br />
INR al fine di minimizzare i rischi per il<br />
paziente e riportare la terapia nell’intervallo<br />
terapeutico, occorre seguire una procedura<br />
standard:<br />
a) INR 3.0-5.0, in assenza di significativo<br />
sanguinamento, non si somministra<br />
una dose del farmaco e si riprende il<br />
trattamento quando l’INR rientra<br />
nell’intervallo terapeutico.<br />
b) INR 5.0-9.0. La somministrazione del<br />
warfarin va sospesa sino a quando<br />
l’INR rientra nell’intervallo terapeutico.<br />
Nei casi in cui si ritiene elevato il rischio<br />
di sanguinamento o qualora si è necessaria<br />
una rapida correzione dell’INR<br />
vanno somministrati 1-4 mg di vitamina<br />
K per via orale.<br />
c) INR >9, in assenza di sanguinamento, va<br />
sospesa la terapia con warfarin è sommi-<br />
Vol. XVIII n. 3 - <strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> 2006 165