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Maggio - Giugno - Sigot.org

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Geriatria<br />

particolare formazione degli operatori,<br />

di collegamenti facilitati con gli ospedali<br />

di riferimento, di un riconoscimento aggiuntivo<br />

delle risorse con un adeguamento<br />

del valore della quota sanitaria.<br />

6. Caratteristiche funzionali delle strutture<br />

protette sono: <strong>org</strong>anizzazione per nuclei<br />

abitativi, assistenza per Piani Assistenziali<br />

Individuali, presenza di riabilitazione<br />

estensiva, architettura pensata in<br />

funzione della disabilità e della necessità<br />

di personalizzare al massimo gli ambienti.<br />

Inoltre:<br />

– devono essere attivati e diffusi: la valutazione<br />

multidimensionale, il piano di<br />

nursing personalizzato, il lavoro multidisciplinare<br />

(l’équipe curante) in certe<br />

realtà già in parte avviati.<br />

– deve essere perseguito l’obiettivo di dimissione<br />

a domicilio degli anziani stabilizzati<br />

– nelle RSA, soprattutto nei nuclei ad indirizzo<br />

riabilitativo e Alzheimer, (ma la<br />

norma dovrebbe essere rispettata in<br />

ogni tipo) l’assistenza medica non specialistica<br />

deve essere erogata attraverso<br />

medici Geriatri dipendenti dalla ASL o<br />

dalla RSA stessa; la direzione sanitaria<br />

dovrebbe essere riservata a medici geriatri.<br />

In alcune realtà le RSA possono offrire<br />

servizi di varia natura, anche per gli anziani<br />

del territorio: Centro Diurno, Servizio<br />

di Riabilitazione, pasti caldi a domicilio,<br />

ricoveri temporanei.<br />

Deve essere prevista una riserva obbligatoria<br />

di una quota (almeno il 10%) dei<br />

posti disponibili per ricoveri finalizzati a<br />

risolvere problemi parziali o temporanei:<br />

ricovero del coniuge anziano, riposo o<br />

vacanza dei familiari, ricoveri riabilitativi<br />

post-frattura.<br />

Le tariffe devono essere ancorate alla<br />

complessità del caso e alla qualità dei servizi<br />

e ai risultati e non al costo dei fattori<br />

produttivi.<br />

7. L’approccio all’ospite. L’approccio<br />

all’ospite oscilla tra due modelli: uno che<br />

privilegia gli aspetti psicologici e sociali e<br />

punta a garantire il massimo livello di<br />

integrazione relazionale tra ospite e altri<br />

ospiti, operatori e mondo esterno. Dal<br />

punto di vista dei servizi erogati, questa<br />

posizione favorisce le attività socializzanti,<br />

la terapia occupazionale, gli eventi<br />

interni ed esterni (anniversari, feste, gite).<br />

L’altro, di tipo “medico”, che tende a trasformare<br />

le RSA in un piccolo ospedale,<br />

che privilegia la risposta al sintomo, la<br />

medicina d’<strong>org</strong>ano, la terapia dell’acuzie<br />

e dei comportamenti disturbanti.<br />

I servizi delle RSA devono invece integrare<br />

i due approcci, quello sociale-relazionale<br />

(i contatti stretti e amichevoli tra ospiti e<br />

con gli operatori possono ridurre la tristezza<br />

quanto gli antidepressivi) con quello<br />

prevalentemente sanitario, in quanto gli<br />

aspetti fisici (la cronicità che progredisce,<br />

la pluripatologia, la naturale perdita di<br />

riserva funzionale e di potenza osteomuscolare)<br />

sono presenti in modo massiccio<br />

negli ospiti delle RSA. In questo approccio<br />

’medico’ deve però farsi strada la<br />

tendenza al passaggio dalla medicina di<br />

‘reazione’ (tentativo di correggere il sintomo,<br />

l’acuzie, la patologia) a quella di ‘prevenzione’<br />

della decadenza e di attenzione<br />

alla funzione oltre che all’<strong>org</strong>ano malato.<br />

8. L’assistenza alla persona e quella sanitaria<br />

Il Piano di Assistenza Individuale (PAI)<br />

è la base per una moderna assistenza che<br />

rinunci al concetto di servizi e prestazioni<br />

uguali per tutti come garanzia di equità e<br />

di giustizia. La standardizzazioni delle<br />

prestazione e dei processi è buona pratica,<br />

la standardizzazione dell’assistenza è un<br />

errore perché non tiene conto della diversità<br />

dei bisogni e del fatto che è vera giustizia<br />

distributiva dare a ciascuno quello<br />

di cui ha bisogno e non la stessa cosa ad<br />

ognuno.<br />

Il PAI è il diritto di dare/avere un servizio<br />

diverso per necessità diverse.<br />

Come si costruisce un piano personalizzato<br />

La base è la valutazione dei bisogni,<br />

per mezzo di quella che viene chiamata<br />

Valutazione MultiDimensionale (VMD)<br />

attraverso l’osservazione,il colloquio e le<br />

scale di valutazione di uso corrente, per<br />

arrivare alla programmazione degli interventi<br />

mirati ad obiettivi, espliciti e rag-<br />

Vol. XVIII n. 3 - <strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> 2006 153

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