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ha pubblica<strong>to</strong>, nel 2010, “Una stagione del Liberty a Riccione” incentrata sulla villa An<strong>to</strong>lini e l’opera dell’architet<strong>to</strong><br />

che nel 1923 la pro<strong>get</strong>tò: Mario Mirko Vucetich, una tra le più poliedriche figure del‘900 sul quale sta preparando<br />

una monografia. In occasione della celebre “Partita a scacchi” il giovane Speziali ha cura<strong>to</strong> presso il Castello <strong>di</strong> Marostica<br />

(31 agos<strong>to</strong> - 14 ot<strong>to</strong>bre) la mostra “Mirko Vucetich: Dal Futurismo al Novecen<strong>to</strong>”. Andrea, artista, designer<br />

e scrit<strong>to</strong>re poliedrico ma coerente, sin da piccolo manifesta l’interesse per le arti pit<strong>to</strong>riche ed, affianca<strong>to</strong> da un valido<br />

Maestro, approfon<strong>di</strong>sce le più importanti tecniche artistiche. Così l’artista sintetizza il suo percorso: “Gli anni<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, l’esperienza del fare, che mi ha porta<strong>to</strong> a realizzare creazioni che spaziano dal campo della fo<strong>to</strong>grafia a<br />

quello della scultura e della pittura, e il confron<strong>to</strong> con illustri modelli sono stati determinanti per far maturare in me<br />

un’idea <strong>di</strong> poetica”. Con la realizzazione del pro<strong>to</strong>tipo in gesso del conteni<strong>to</strong>re per il profumo “Shark”, si è <strong>di</strong>stin<strong>to</strong><br />

in una mostra organizzata dal Comune <strong>di</strong> Riccione e dall’Istitu<strong>to</strong> d’arte presso la Villa Mussolini della stessa città.<br />

Il giovane artista riccionese è un creativo pieno <strong>di</strong> idee e iniziative, ma anche ricerca<strong>to</strong>re <strong>di</strong> “gioielli <strong>di</strong>menticati nel<br />

tempo” come prestigiosi immobili e sculture <strong>di</strong> artisti scomparsi.<br />

Mario Surbone [Treville (AL), 1932]<br />

La sua formazione artistica si compie prima al Liceo Artistico <strong>di</strong> Torino e poi all’Accademia Albertina dove è allievo<br />

<strong>di</strong> Felice Casorati. Esor<strong>di</strong>sce nel 1958 alla “Mostra nazionale d’arte giovanile” <strong>di</strong> Roma e, tra la fine del 1950 e gli<br />

inizi del 1960, trascorre un lungo e fruttuoso soggiorno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> a Parigi. La sua prima mostra personale è allestita<br />

nel 1962 alla galleria Il Canale <strong>di</strong> Venezia. La sua ricerca, iniziata nel clima della pittura informale francese, in<br />

quegli anni tende a una definizione sempre più rarefatta e astratta dell’immagine fino a geometrizzare la figura,<br />

umana o og<strong>get</strong>tuale, con una forte riduzione a con<strong>to</strong>rno. Dal 1968, dopo aver sperimenta<strong>to</strong> l’uso <strong>di</strong> materiali <strong>di</strong>versi,<br />

passa a esplorare le possibilità espressive <strong>di</strong> superfici monocrome, <strong>di</strong> car<strong>to</strong>ne o <strong>di</strong> metallo, “Incise” e modulate<br />

seguendo strutture compositive <strong>di</strong> impian<strong>to</strong> rigorosamente geometrico. Conclusosi il ciclo degli “Incisi”, a partire<br />

dal 1978 procede a interventi pit<strong>to</strong>rici su supporti sagomati sconvolgendo la logica or<strong>di</strong>naria dello spazio e dando<br />

rilievo all’effet<strong>to</strong> sensibile del colore della sua traccia sulla superfice non confinata nei limiti usuali del quadro. Le<br />

nuove opere nascono da una rinnovata relazione con la natura (che perdura tutt’ora) indagata, sia dal pun<strong>to</strong> <strong>di</strong><br />

vista formale sia da quello simbolico e significante, attraverso un’analisi decostruttiva e ricostruttiva dell’immagine<br />

figurale. La critica è sempre stata mol<strong>to</strong> attenta al lavoro <strong>di</strong> Mario Surbone. L’artista è sta<strong>to</strong> coinvol<strong>to</strong> in numerose<br />

e importanti collettive in Italia e all’estero e testi, articoli e recensioni <strong>di</strong> au<strong>to</strong>revoli critici e s<strong>to</strong>rici dell’arte ne hanno<br />

accompagna<strong>to</strong> la carriera dall’inizio, cogliendo e comunicando puntualmente gli elementi denotativi fondamentali<br />

delle sue opere e della sua poetica. È del 1996 la monografia <strong>di</strong> Francesco De Bar<strong>to</strong>lomeis, Mario Surbone (E<strong>di</strong>zione<br />

d’arte Fratelli Pozzo, Torino), che delinea criticamente l’itinerario dell’artista dagli anni della formazione alla piena<br />

maturità. Nel 2007 la Regione del Piemonte ha organizza<strong>to</strong>, presso la Sala Bolaffi del capoluogo, un’importante mostra<br />

an<strong>to</strong>logica corredata da un esaustivo catalogo sempre a cura <strong>di</strong> Francesco De Bar<strong>to</strong>lomeis. Mario Surbone vive<br />

e lavora a Torino e a Treville Monferra<strong>to</strong> (Alessandria).<br />

201

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