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Lara<br />

Caccia<br />

Una qualità <strong>di</strong> pensiero e <strong>di</strong> realizzazione, una qualità politica centrata sul proprio<br />

rinnovamen<strong>to</strong> e sull’aggiornamen<strong>to</strong> continuo, una qualità tecnica focalizzata sul<br />

benchmark e sull’osmosi tra il presente e il futuro. L’arte è in<strong>di</strong>ssolubilmente legata a<br />

l’Esprit du temp; se non fosse così, non avrebbe valore <strong>di</strong> Conoscenza.<br />

Francesco Cascino, art consultant<br />

vIvERE IL PRoPRIo<br />

TEMPo, TRA LE<br />

InquIETuDInI<br />

DEL PREsEnTE<br />

In un momen<strong>to</strong> in cui da più parti viene richies<strong>to</strong> ai giovani artisti, e<br />

credo ancor <strong>di</strong> più ai futuri artisti, come in ques<strong>to</strong> caso, un continuo<br />

aggiornamen<strong>to</strong> e soprattut<strong>to</strong> che la loro opera sia riflesso <strong>di</strong> un pensiero,<br />

il Premio Lìmen risulta sempre più una necessità. Rileggendo ad esempio,<br />

come nel passaggio cita<strong>to</strong> in apertura, i testi pubblicati nei cataloghi del premio<br />

Celeste, si percepisce come la <strong>di</strong>fficoltà dell’arte in Italia sia quella <strong>di</strong> stare al<br />

passo con i colleghi stranieri; ed è anche per ques<strong>to</strong> motivo che gli opera<strong>to</strong>ri nel<br />

campo dell’arte chiedono ai giovani artisti <strong>di</strong> saper osare <strong>di</strong> più, <strong>di</strong> non lasciarsi<br />

cullare dalla bravura tecnica, correndo cioè il rischio <strong>di</strong> esteriorizzare un bel prodot<strong>to</strong> senza l’accompagnamen<strong>to</strong> <strong>di</strong><br />

un pensiero forte e profondo.<br />

Anche quest’anno la Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> <strong>Vibo</strong> <strong>Valentia</strong> si è impegnata nel promuovere gli studenti delle<br />

Accademie, e, rispet<strong>to</strong> all’anno precedente, ha volu<strong>to</strong> un confron<strong>to</strong> concre<strong>to</strong> tra le <strong>di</strong>verse istituzioni. L’invi<strong>to</strong><br />

è sta<strong>to</strong> allarga<strong>to</strong> infatti anche ad altre Accademie calabresi (oltre a quella <strong>di</strong> Catanzaro e <strong>di</strong> Reggio Calabria, è<br />

presente l’Accademia Fi<strong>di</strong>a <strong>di</strong> <strong>Vibo</strong> <strong>Valentia</strong>) e ad alcune Accademie italiane e straniere. Si realizza in tal modo<br />

l’opportunità <strong>di</strong> una risposta concreta da parte <strong>di</strong> una istituzione pubblica al bisogno dei ragazzi <strong>di</strong> un confron<strong>to</strong><br />

reale, non limita<strong>to</strong> semplicemente, come il più delle volte avviene, attraverso la via virtuale del web. Viene così<br />

anche riconosciu<strong>to</strong> il lavoro <strong>di</strong>dattico e formativo delle <strong>di</strong>verse Accademie, le quali possono considerare ques<strong>to</strong><br />

premio un possibile trampolino <strong>di</strong> lancio non solo per i loro studenti, ma anche per la loro struttura; considera<strong>to</strong> che<br />

nel periodo che stiamo attraversando, in Italia e in Europa, non è per nulla facile ottenere, per l’accademia come per<br />

tutte le istituzioni scolastiche e <strong>di</strong> formazione, adeguati riconoscimenti a livello politico istituzionale.<br />

Passando ad osservare quin<strong>di</strong> le opere degli artisti presenti al premio, potremmo innanzitut<strong>to</strong> notare come<br />

l’inquietu<strong>di</strong>ne del mondo dell’arte dei critici e del merca<strong>to</strong> sembra riflettere, oggi, la stessa inquietu<strong>di</strong>ne giovanile.<br />

Quell’inquietu<strong>di</strong>ne propria <strong>di</strong> una ricerca vissuta <strong>di</strong> risposte che possano in qualche modo corrispondere alle<br />

sempre più acute e stringenti domande esistenziali.<br />

Così, nei ritratti ad olio <strong>di</strong> Laura Costantino, possiamo notare ad esempio un tentativo <strong>di</strong> fusione alchemica tra<br />

l’autrice e la persona che le è davanti, in cui si cerca <strong>di</strong> mantenere la “spontaneità del momen<strong>to</strong>”, data anche dalla<br />

gestualità delle pennellate, le sgocciolature finali del colore e l’essenzialità cromatica delle opere. I veri protagonisti<br />

<strong>di</strong> questi ritratti, per un approfon<strong>di</strong>men<strong>to</strong> conoscitivo ed intimo del sog<strong>get</strong><strong>to</strong>, sono le mani e gli occhi. Questi ultimi<br />

<strong>di</strong>ventano specchi dell’anima anche nei lavori <strong>di</strong> Domenico Barbalace, dove il vol<strong>to</strong> <strong>di</strong>venta una maschera, data<br />

dai tratti “scolpiti” delle pennellate, quasi a renderlo impenetrabile, e solo gli occhi testimoniano le perplessità<br />

e le paure dell’uomo nel vivere in questa società. “L’apparenza conta più dell’essere?”: è a questa domanda che<br />

Davide Negro, fo<strong>to</strong>grafo che riesce a <strong>di</strong>stricarsi tra la fo<strong>to</strong>grafia analogica e quella <strong>di</strong>gitale, cerca <strong>di</strong> dare risposta<br />

attraverso gli scatti de<strong>di</strong>cati ai doppi ritratti. Sono opere in cui l’au<strong>to</strong>re sembra dare voce a quella doppia personalità<br />

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