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Arti, Minare<strong>to</strong> <strong>di</strong> Terra (h. cm 320). Dicembre 2005, Biblioteca Nazionale Centrale <strong>di</strong> Roma Tra Cielo e Terra – Linguaggi<br />
e Scritture. Ot<strong>to</strong>bre del 2004, sulla nuova e<strong>di</strong>zione dell’Enciclope<strong>di</strong>a dell’Arte, e<strong>di</strong>ta da Zanichelli, è comparsa una voce<br />
de<strong>di</strong>cata al suo lavoro. 2003-2004, La Scrittura del Ven<strong>to</strong>, Comune <strong>di</strong> Roma, Palazzo Me<strong>di</strong>ci-Clarelli, Libreria Einau<strong>di</strong> e<br />
Via Giulia. Anno 2000, presso il Museo-Labora<strong>to</strong>rio del Parco <strong>di</strong> Collo<strong>di</strong> (Pis<strong>to</strong>ia) l’installazione Il Naso (in terracotta, rete<br />
metallica e cartapesta), ispirata al personaggio <strong>di</strong> Pinocchio, ha occupa<strong>to</strong> una superficie <strong>di</strong> 350 mq. La stessa mostra,<br />
promossa dall’UNICEF, dal 20 Dicembre 2001 al 6 Gennaio 2002, è stata ospitata dal Comune <strong>di</strong> Firenze, presso<br />
il Museo degli Innocenti, nel salone del Brunelleschi, in occasione della manifestazione de’ I Mai Visti, capolavori<br />
presentati al pubblico, per la prima volta, dai depositi degli Uffizi.<br />
Gerardo Di Fiore [Giugliano in Campania (NA), 1934]<br />
Stu<strong>di</strong>a scultura presso l’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Napoli dove oggi è ti<strong>to</strong>lare della cattedra <strong>di</strong> Scultura. Si forma in<br />
un ambiente <strong>di</strong> cultura tra<strong>di</strong>zionale da cui ben pres<strong>to</strong> si <strong>di</strong>stacca proponendo un’arte alternativa, creando immagini<br />
con materiale <strong>di</strong> rifiu<strong>to</strong>. La produzione tra il ‘60 e il ‘65 si svolge all’insegna <strong>di</strong> un impressionismo informale orienta<strong>to</strong><br />
a destare nel frui<strong>to</strong>re attrazione e ripulsa ad un tempo, dando una sensazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfacimen<strong>to</strong> e <strong>di</strong> ‘catastrofe’ tragico<br />
emblema della con<strong>di</strong>zione umana contemporanea (Involucro 1963). In<strong>to</strong>rno agli anni ‘67, ‘68 ri<strong>to</strong>rna ad un classicismo<br />
formale ma con forte valenza ironica, servendosi <strong>di</strong> un materiale tra i più deteriorabili «la Gommapiuma» (Og<strong>get</strong><strong>to</strong><br />
per un amore perdu<strong>to</strong>, 1968). Negli anni ‘70 opera eseguendo interventi nel terri<strong>to</strong>rio (Natale in Piazza N. Amore)<br />
con lo stesso spiri<strong>to</strong> ma con motivazioni <strong>di</strong>verse. Si associa alla «Galleria Inesistente» collaborando ad una serie <strong>di</strong><br />
interventi ricchi <strong>di</strong> un’ironia provoca<strong>to</strong>ria (Hic Sunt Leones). Dal ‘76 al ‘79 è mol<strong>to</strong> attivo nell’ambi<strong>to</strong> del sociale<br />
partecipando con l’A/Social Group alla Biennale ‘76, presentando un filma<strong>to</strong> sull’esperienza fatta nell’Ospedale<br />
Psichiatrico Frullone <strong>di</strong> Napoli. Nel ‘78 partecipa con I’Open Labora<strong>to</strong>ry (De Falco, Di Fiore, Rosemilia Viggiano)<br />
all’incontro “Pari e Dispari” <strong>di</strong> Cavriago, organizza<strong>to</strong> da Rosanna Chiessi, un lavoro stimolante dal tilolo “Un<br />
tempio per Cavriago” (una sorta <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> capovolgimen<strong>to</strong> s<strong>to</strong>rico antropologico lega<strong>to</strong> alle usanze popolari).<br />
L’anno successivo, insieme a De Falco e Viggiano forma “Labora<strong>to</strong>rio Tre” e partecipa agli incontri dl Martina<br />
Franca con due azioni sul terri<strong>to</strong>rio: “Simbiosi e Obelisco”, partecipa sempre con Labora<strong>to</strong>rio Tre agli incontri<br />
della città <strong>di</strong> Gubbio con la performance ‘II lupo cerca Francesco’ e a Brera con l’azione ‘I Santi uccideranno i papi’<br />
organizzata al Centro Internazionale <strong>di</strong> Brera a Milano nel 1980. Del 1982 è la presenza all’interno della collettiva<br />
Immaginario Riflesso allestita al Museo Provinciale <strong>di</strong> San Benedet<strong>to</strong> a Salerno; l’anno successivo partecipa alla<br />
rassegna Confron<strong>to</strong> in Scultura presso gli Antichi Arsenali <strong>di</strong> Amalfi. Nel 1984 espone nella collettiva Scultura<br />
Incisa presso la galleria Il Campo <strong>di</strong> Cava de’ Tirreni e nella mostra De Sculptura: Miti e Riti presso il Centro Stu<strong>di</strong><br />
Posillipo <strong>di</strong> Roma, nel 1988 viene invita<strong>to</strong> alla Biennale del Sud allestita all’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Napoli ed alla<br />
mostra Napoli Scultura presso il Palazzo Reale <strong>di</strong> Napoli. Del 1991 è la sua presenza alla mostra The Modernity of<br />
Lyrism alla Gummesons Konstgalleri <strong>di</strong> S<strong>to</strong>ccolma; nel 1998 espone all’interno <strong>di</strong> Arie me<strong>di</strong>terranee al Medalhavs<br />
Museet della stessa città, entrambe curate da Massimo Bignar<strong>di</strong>. Del 2000 è la personale allestita presso la Chiesa<br />
<strong>di</strong> San Francesco a Como; del 2004 è la presenza a Corpi e Materie. La scultura in Campania negli ultimi vent’anni,<br />
promossa dal Fondo Regionale d’Arte Contemporanea <strong>di</strong> Baronssi e curata da Ada Patrizia Fiorillo; del 2007 è la<br />
personale alla galleria Franco Riccardo <strong>di</strong> Napoli. Nel 2006 tiene un incontro-conferenza nell’ambi<strong>to</strong> della rassegna<br />
Arte e impegno, curata da Stefano Taccone, tenutasi all’Agenzia Arte Contemporanea <strong>di</strong> Napoli.<br />
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