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Rassegna bibliografica infanzia e adolescenza», Vol. 9, n ... - minori.it

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Crescere in rete: giovani e nuove tecnologie<br />

l<strong>it</strong>à alle relazioni interpersonali, anche se<br />

le ricerche in mer<strong>it</strong>o sono per il momento<br />

parziali e lacunose. Qualsiasi persona,<br />

giovane o adulta, mette in atto un meccanismo<br />

di difesa dal sovraccarico cogn<strong>it</strong>ivo,<br />

come la selezione delle fonti o processi<br />

di chunking (ricodifica delle informazioni)<br />

o di twigging (rapida acquisizione<br />

delle informazioni r<strong>it</strong>enute rilevanti). Per<br />

quanto si tratti di strategie di consumo<br />

“ecologiche”, attuate per preservare l’organizzazione<br />

cogn<strong>it</strong>iva del soggetto, i due<br />

autori mettono in risalto l’effetto di sostanziale<br />

chiusura: l’utente tenderebbe<br />

cioè a considerare solo le fonti con cui è<br />

sostanzialmente d’accordo o che incontrano<br />

le proprie preferenze tematiche,<br />

escludendo a priori ciò che non rientra<br />

nei propri amb<strong>it</strong>i di interesse. In particolare,<br />

i nativi dig<strong>it</strong>ali utilizzano la stessa<br />

tecnologia per difendersi dal rischio del<br />

sovraccarico cogn<strong>it</strong>ivo: motori di ricerca,<br />

feed RSS e sistemi di “filtraggio collaborativo”<br />

(per esempio i consigli di Amazon<br />

di pertinenza tematica). A questo propos<strong>it</strong>o,<br />

Palfrey e Gasser sostengono l’importanza<br />

di un corretto approccio educativo<br />

sia in famiglia che a casa, in cui si illustri<br />

ai ragazzi in cosa consiste il sovraccarico<br />

cogn<strong>it</strong>ivo, si spieghi come organizzare le<br />

informazioni e si fornisca l’esempio di un<br />

corretto comportamento di non abuso<br />

quant<strong>it</strong>ativo dei media.<br />

I due autori difendono comunque il<br />

processo di apprendimento dei “nativi dig<strong>it</strong>ali”,<br />

spesso accusato invece di superficial<strong>it</strong>à<br />

e incoerenza. «In realtà, i nativi<br />

hanno maniere piuttosto ricercate di raccogliere<br />

informazioni […] si informano<br />

attraverso un processo a più tappe che<br />

comprende un approccio superficiale, un<br />

‘tuffo in profond<strong>it</strong>à’ e un circu<strong>it</strong>o di feedback»<br />

(Palfrey, Gasser, 2009, p. 327). È<br />

quindi necessario tenere conto dei mutamenti<br />

del contesto socioculturale, integrando<br />

il più possibile l’uso della tecnologia<br />

alle discipline tradizionali, utilizzandola<br />

come supporto pedagogico, non<br />

fine a se stessa.<br />

Sempre in una prospettiva educativa,<br />

infine, è utile ricordare il contributo del<br />

già c<strong>it</strong>ato testo di Sonia Livingstone<br />

(2009) che, nel cap<strong>it</strong>olo dedicato al rapporto<br />

tra <strong>minori</strong>, nuove tecnologie e<br />

scuola, tende a spostare l’attenzione da<br />

una concezione tradizionale della didattica<br />

– e, in questo contesto, della media<br />

education – a una più innovativa Internet<br />

l<strong>it</strong>eracy, un’alfabetizzazione all’uso della<br />

rete come es<strong>it</strong>o del processo formale dell’istruzione<br />

che, al contempo, non trascuri<br />

la comprensione delle culture che ab<strong>it</strong>ano<br />

il web, le capac<strong>it</strong>à di tipo comunicativo,<br />

espressivo e relazionale che esso richiede,<br />

le soft competences che esso contribuisce<br />

a valorizzare (interdisciplinar<strong>it</strong>à,<br />

lavoro di gruppo, simulazione, dialogic<strong>it</strong>à,<br />

integrazione ecc.), la dimensione<br />

partecipativa che dovrebbe cost<strong>it</strong>uire il<br />

terreno di cresc<strong>it</strong>a della nuova “c<strong>it</strong>tadinanza<br />

dig<strong>it</strong>ale” su cui la scuola è oggi<br />

chiamata a confrontarsi.<br />

6. Internet: rischi e opportun<strong>it</strong>à<br />

Buona parte dei discorsi che sono circolati<br />

sui media tradizionali hanno posto<br />

l’enfasi sui rischi connessi all’uso della rete<br />

da parte dei <strong>minori</strong>, costruendo un<br />

quadro interpretativo a lungo dominante<br />

concentrato più sui pericoli che sulle op-<br />

<strong>Rassegna</strong> <strong>bibliografica</strong> 4/2009<br />

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