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Rassegna bibliografica infanzia e adolescenza», Vol. 9, n ... - minori.it

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Ident<strong>it</strong>à, cinema e new media. Un paesaggio in continuo cambiamento<br />

Il mutamento di quadro storico, tecnologico,<br />

culturale e antropologico che<br />

stiamo tentando di delim<strong>it</strong>are è essenzialmente<br />

quello relativo al passaggio dai<br />

mass media ai personal media e ha determinato,<br />

come anticipato, la diffusione di<br />

modal<strong>it</strong>à molto diverse di spettatorial<strong>it</strong>à,<br />

diversi gradi di partecipazione emotiva all’immagine,<br />

diverse possibil<strong>it</strong>à di manipolazioni<br />

delle stesse, facendo emergere<br />

due bisogni sociali intrecciati: un bisogno<br />

di espressiv<strong>it</strong>à e un bisogno di relazione.<br />

I nativi dig<strong>it</strong>ali fanno dipendere la propria<br />

ident<strong>it</strong>à dal modo in cui riescono a<br />

metterla in scena autonomamente e all’interno<br />

di reti sociali ampie, diffuse,<br />

crossmediali. Per questo personalizzano<br />

l’esperienza filmica, arrivando in taluni<br />

casi a manipolare, gestire e iconicizzare la<br />

propria presenza nel paesaggio mediale. È<br />

qui che si radica l’attiv<strong>it</strong>à espressiva: lo<br />

spettatore, soprattutto quello più giovane,<br />

non assiste più semplicemente a uno<br />

spettacolo ma inizia a intervenire direttamente<br />

sulle immagini, dato che (proprio<br />

come abbiamo visto nel caso del dvd) le<br />

potenzial<strong>it</strong>à della fruizione dig<strong>it</strong>ale risiedono<br />

nella possibil<strong>it</strong>à di lavorare sul testo<br />

filmico. Si pensi soltanto ai programmi<br />

per il file-sharing usati per scambiare velocemente<br />

file dig<strong>it</strong>ali, innanz<strong>it</strong>utto brani<br />

musicali e filmati, che trasformano ogni<br />

singolo utente in una sorta di ed<strong>it</strong>ore capace<br />

di mettere a disposizione di altri<br />

utenti i “propri” materiali, magari dopo<br />

averli sottoposti a una qualche forma di<br />

manipolazione più o meno pesante, più o<br />

meno leg<strong>it</strong>tima, più o meno intelligente,<br />

oppure aggiungendo commenti in mer<strong>it</strong>o<br />

che trovano immediata risposta (magari<br />

attraverso altri video “caricati” per l’occasione)<br />

da parte della commun<strong>it</strong>y di utenti.<br />

Le risonorizzazioni dei film, i rimontaggi,<br />

le playlist di You Tube o di MySpace<br />

di propri e/o altrui filmati, l’autonarrazione<br />

(talvolta pericolosa, altre volte appassionante)<br />

attraverso i videofonini sono<br />

solo alcuni esempi di un’att<strong>it</strong>udine sempre<br />

più diffusa specie tra adolescenti e<br />

giovani a performare l’immagine sia mettendo<br />

in scena i propri vissuti, sia facendo<br />

proprie le immagini cinematografiche<br />

o televisive attraverso una manipolazione<br />

tesa a personalizzarle attraverso una più o<br />

meno marcata manipolazione.<br />

Universi videoludici<br />

e il nuovo statuto<br />

dei personaggi<br />

Tutto ciò è il risultato di quella che è<br />

stata da più parti defin<strong>it</strong>a come “convergenza<br />

mediale”, un fenomeno che oltre a<br />

riguardare le tecnologie, i supporti,<br />

l’hardware (che per ora tendono a confluire<br />

in conten<strong>it</strong>ori ibridi, multifunzione<br />

come le videostation o le consolle di ultima<br />

generazione), interessa anche i contenuti,<br />

ovvero storie, personaggi, ambientazioni,<br />

atmosfere che migrano da un media<br />

all’altro, da un supporto all’altro. Si<br />

va dagli esempi più banali, come i gadget<br />

che, a ridosso dell’usc<strong>it</strong>a di ogni film d’animazione<br />

prodotto dalle majors (Disney<br />

e Pixar), invadono gli scaffali dei negozi<br />

di giocattoli e non solo, a quelli più interessanti<br />

come l’interscambio ormai incessante<br />

e reciproco tra film e videogioco.<br />

L’esempio cinematografico più eclatante<br />

di permeabil<strong>it</strong>à tra le varie dimensioni<br />

mediali lo si deve a uno dei padri<br />

<strong>Rassegna</strong> <strong>bibliografica</strong> 4/2009<br />

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