Orizzonte Magazine n°6 Giugno 2015 ok--

iamo vissuto; dall’Emilia Romagna
in su sembra esserci una maggiore
attenzione allo spettacolo, mentre
qui stiamo vivendo una condizione
di profonda crisi non solo economica,
ma soprattutto culturale”.
Chi è rimasto oggi della prima
formazione dei Terzo Tempo?
“Oggi della formazione iniziale rimangono
Fabio Mel, chitarrista, e
Valerio Nero, polistrumentista, che
è stato un po’ l’artefice di quasi tutta
l’escalation musicale dei Terzo
Tempo, convincendomi a forzare la
mano anche su questioni delicate.
E, fino ad oggi ha avuto sempre
ragione.
A loro si aggiungono Alex De Carli,
chitarrista solista, e Paolo El Paco,
bassista, arrivato due anni fa, anche
lui per caso, proprio nel momento
in cui il bassista ci mancava.
Una persona speciale Paco, sempre
sul pezzo, con un groove eccezionale,
ma soprattutto con un cuore
immenso: è molto simile a Mel, generosità
e dolcezza assolute!
L’uso di tre chitarre insieme nel concerto
crea un muro del suono incredibile,
difficile da trovare in altri
gruppi. Ma con noi suona spesso
anche Josè Fiorilli, che per 8 anni si
è esibito sul palco insieme a Ligabue
come tastierista.
Gli ultimi concerti sono stati per noi
veri e propri eventi: l’esibizione di
sabato 16 Maggio, alla festa della
birra a Testaccio, ha visto un pubblico
di 8.000 persone, che è rimasto
ad ascoltare fino all’ultima canzone
sotto al palco.”
Che differenza c’è fra il Simone
che sta sul palco e quello della
vita di ogni giorno?
“Il Simone che sta sul palco e quello
che sta giù sono due persone
che conducono vite parallele e, pur
avendo molti lati simili, non si incontrano
mai, non si toccano.
Il Simone senza palco non farebbe
la stessa vita di oggi; il primo palco
io l’ho calcato a 16 anni, grazie
a mio fratello Gianluca, che è
un grande artista; dopo venti anni
non è cambiato nulla: l’emozione è
sempre forte come la prima volta.
Il Simone sul palco è uno showman
un po’ pazzo, che riesce in ogni si-
Orizzonte Magazine • 15