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me, ma poi se<br />
ne perdono le<br />
tracce ed essa<br />
non viene più<br />
citata se non indirettamente.<br />
Numerose sono<br />
le ipotesi riguardo<br />
alla sua<br />
collocazione<br />
attuale,<br />
e quasi<br />
tutte basate<br />
sull’interpretazione<br />
della Bibbia.<br />
Tra le più<br />
attendibili troviamo l’Egitto; nel<br />
secondo Libro delle Cronache<br />
si legge infatti: “L’anno quinto del<br />
regno di Roboamo, Sesac, Re d’Egitto<br />
marciò contro Gerusalemme...<br />
e portò via i tesori del tempio del<br />
Signore. Portò via ogni cosa...”; questo<br />
farebbe localizzare l’Arca a<br />
Bubasti, che allora era la capitale<br />
d’Egitto, ma altre ipotesi, sempre<br />
riguardanti saccheggi successivi<br />
subiti dal Tempio di Gerusalemme<br />
propongono la Palestina. Nel<br />
secondo libro dei Re si legge infatti<br />
che Ioas, re d’Israele, dopo<br />
aver sconfitto Amazia, re di Giuda,<br />
entrò in Gerusalemme, “…<br />
prese tutto l’oro, l’argento e tutti gli<br />
oggetti che si trovavano nel tempio<br />
del Signore e se ne tornò in Samaria”.<br />
Altre possibilità sono costituite<br />
da Babilonia, dopo il saccheggio<br />
del Tempio ad opera di Nabucodonosor,<br />
dal deserto del Sinai<br />
(Mosè sarebbe stato un iniziato<br />
del culto di Akhenaton e avrebbe<br />
rubato l’Arca portandola con<br />
sé durante l’esodo, sostituendola<br />
con una copia e nascondendo poi<br />
l’originale nelle viscere del monte<br />
Har Karkom) e dalla Francia,<br />
presso i Pirenei (dove sarebbe<br />
stata portata dai Visigoti che l’avrebbero<br />
presa ai romani che a<br />
loro volta la saccheggiarono dal<br />
Tempio) o nella cattedrale gotica<br />
di Chartres (dove sarebbe stata<br />
portata dai Cavalieri Templari).<br />
Inoltre Hailè Selassiè, ex Negus<br />
d’Etiopia e presunto discendente<br />
della regina di Saba (che avrebbe<br />
avuto in dono da Salomone l’Arca<br />
dell’Alleanza) potrebbe aver<br />
nascosto l’Arca in una banca svizzera<br />
insieme ai suoi altri tesori<br />
(ipotesi abbastanza improbabile).<br />
A riprova del retaggio egizio<br />
dell’Arca, nei “Testi delle Piramidi”<br />
una tradizione parla di una scatola<br />
d’oro nella quale Ra (il primo re<br />
degli dei Egiziani) avrebbe depositato<br />
un certo numero di oggetti.<br />
Questa scatola<br />
sarebbe rimasta<br />
chiusa in una<br />
fortezza sulla<br />
frontiera ad<br />
Est dell’Egitto<br />
per molti anni<br />
dopo la sua<br />
ascesa in<br />
cielo; quando<br />
Geb<br />
(dio della<br />
terra) andò al<br />
potere avrebbe<br />
ordinato<br />
che<br />
fosse portata alla sua presenza e<br />
dissigillata, ma nell’istante stesso<br />
in cui questo accadde una colonna<br />
di fuoco avrebbe incenerito<br />
i compagni di Geb, ustionando<br />
gravemente Geb stesso.<br />
Un’altra ipotesi è quella sostenuta<br />
dall’autore inglese Graham<br />
Hancock nel libro “The Sign and<br />
the Seal”, tradotto in “Il mistero<br />
del Sacro Graal” (Hancock afferma<br />
infatti che in realtà il Graal sia<br />
un’allegoria dell’Arca) e cioè che<br />
l’Arca (che sarebbe il prodotto di<br />
una antica tecnologia della quale<br />
gli egizi erano a conoscenza e che<br />
veniva trasmessa soltanto ad alcuni<br />
iniziati dei quali Mosè avrebbe<br />
fatto parte), sia stata portata<br />
in Etiopia per proteggerla dapprima<br />
da un re eretico di Israele e<br />
poi dai vari saccheggi. Attraverso<br />
un percorso durato millenni,<br />
ora si troverebbe in una cripta in<br />
Etiopia, sorvegliata tuttora da un<br />
monaco custode.<br />
Hancock documenta molto be-<br />
<strong>Orizzonte</strong> <strong>Magazine</strong> • 33