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SENZA LA MIA AUTO - Amici della Bicicletta di Verona

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associazioniGITA AL <strong>LA</strong>ZZARETTO PER <strong>LA</strong> GIORNATA DI PRIMAVERALa Fiab e il FAI insieme per il recupero dei monumenti<strong>di</strong> Gabriella FormilliLa nostra collaborazione col FAI, Fondo Ambiente Italiano, èiniziata quest’anno con la partecipazione alla 18° Giornata <strong>di</strong>Primavera.Il FAI, fondazione nazionale per la tutela, conservazione e gestionedei beni <strong>di</strong> interesse storico, artistico e naturalistico,cura ogni anno l’apertura e la visita <strong>di</strong> un monumento poconoto o normalmente non aperto al pubblico.Il 28 marzo abbiamo così organizzato una biciclettata il cuitema era “le vecchie Dogane a <strong>Verona</strong>”. Abbiamo visitato laFabbrica <strong>della</strong> Dogana, ai Filippini, ora sede <strong>della</strong> Soprintendenzaper i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici.L’e<strong>di</strong>ficio fu realizzato in solo anno(1745-1746) su progetto<strong>di</strong> Alessandro Pompei e si articola intorno ad un ampio cortilerettangolare ornato da un imponente colonnato a due piani.E’ un’opera gran<strong>di</strong>osa e la più importante del Settecentoveronese. Abbiamo visitato anche il laboratorio <strong>di</strong> restauro,dove opere <strong>di</strong> grande interesse vengono “curate” dagli specialisti,che quel giorno ci hanno spiegato le varie tecnicheapplicate.Poi ci siamo spostati in riva all’A<strong>di</strong>ge, ove era stato costruitonel 1792 un molo fluviale e un retrostante magazzino (<strong>di</strong>struttoda un bombardamento nel 1945).Era la “Dogana d’Acqua”, ora sede del Canoa Club. Abbiamopoi completato la nostra mattinata culturale con una biciclettataal Parco A<strong>di</strong>ge Sud, ove si trova un’altra “Corte Dogana”,risalente al 1100 circa, così chiamata perché ha ospitato ladogana delle merci trasportate sull’ A<strong>di</strong>ge dal me<strong>di</strong>oevo finoalla costruzione <strong>di</strong> quella citta<strong>di</strong>na.Ora rimane solo una chiesetta romanica. Proseguendo, abbiamoraggiunto il vicino Lazzaretto, tempietto rotondo <strong>di</strong>scuola sanmicheliana, costruito tra il 1549 e il 1625, giusto intempo per la grande peste del 1630 <strong>di</strong> manzoniana memoria.L’itinerario ci è stato suggerito dalla nostra socia architettoAnna Braioni, esperta <strong>di</strong> architettura del paesaggio, autore <strong>di</strong>numerosi stu<strong>di</strong> sul territorio veronese.Anna ci ha accompagnato nella biciclettata e con le sue spiegazioniapprofon<strong>di</strong>te e chiare, ha saputo coinvolgerci tutti.Ha partecipato alla bicicletta anche la prof.ssa AnnamariaConforti, Capo Delegazione FAI, che <strong>di</strong>alogando con Anna hastimolato un <strong>di</strong>battito interessante e vivace.Ringraziamo le nostre due “Anne” per averci donato l’occasione<strong>di</strong> apprezzare una parte <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> così bella e fruibile mapurtroppo <strong>di</strong>menticata.12Vecchia stampa del LazzarettoL’Arch. Braioni illustra il Lazzaretto ai partecipntiContinuiamo la nostra collaborazione col FAIaiutando nella raccolta delle firme per segnalareil Lazzaretto come “Luogo del Cuore”, iniziativa <strong>di</strong> cuici ha parlato la professoressa Conforti.Il Lazzaretto, afferma la professoressa, se pur ferito datante ingiurie, con il nitore <strong>di</strong> quella sua architetturacircolare <strong>di</strong>venta una sorta <strong>di</strong> miraggio:un’apparizione magica immersa nell’incantevolepaesaggio dell’ansa dell’A<strong>di</strong>ge e nella splen<strong>di</strong>davegetazione delle sue rive.Ebbene, proprio per la posizione defilata (peraltrofacilmente raggiungibile), ben pochi veronesiconoscono quest’opera, il cui valore architettonico,storico e ambientale è degno del massimo rispetto.Si potrà firmare in sede, negli orari <strong>di</strong> apertura, pertutto settembre o durante le biciclettate.Si può firmare anche su www.iluoghidelcuore.it

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