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SENZA LA MIA AUTO - Amici della Bicicletta di Verona

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genere possono accadere! Il venerdì mattinac’è un continuo via vai, <strong>di</strong> fronte aimaestosi templi, per caricare le bici suipullman. Quando l’autista che trasporta ilgruppo che farà il giro impegnativo, chesi snoda tra la valle del Calore ed i MontiAlburni, sente quale sarà l’itinerario chepercorreremo in bici, ci conforta <strong>di</strong>cendoche per lui era stato duro, a suo tempo,farlo col bus, figuriamoci in bici!Ma noi, indomiti argonauti, non ci lasciamointimorire dalle sue parole perché giàconosciamo le altimetrie che ci aspettano,dopo averle attentamente lette sull’opuscoloche ci era stato consegnato il primogiorno, all’accoglienza dei partecipanti.Ed eventualmente, per chi proprio nonce la facesse, c’è la possibilità <strong>di</strong> salire sulpulmino che fa da servizio scopa e che,nei momenti più afosi <strong>della</strong> giornata, cirifornisce prontamente <strong>di</strong> acqua. A proposito:per quasi l’intero percorso l’autistaci <strong>di</strong>letta con una musica così soaveche qualcuno tra noi commenta che, inrealtà, essa serva a “pungolare” gli ultimiche arrancano un po’ sulle salite, stimolandolia pedalare più svelti, per ritrovarefinalmente la quiete del paesaggio. Ma seconosciamo bene le altimetrie, ciò che invececi stupirà sarà l’improvviso apparire,dopo una curva, <strong>di</strong> un borgo arroccato,la passeggiata su e giù per le vie del paese,salutando gli abitanti che ci accolgono,un po’ stupiti, con un sorriso sull’uscio <strong>di</strong>Bici, cibi e storiainiziative Fiabcasa, oppure un tratto <strong>di</strong> strada in <strong>di</strong>scesache, dopo una delle numerose salite, sisnoda in mezzo ad una ricca vegetazioneme<strong>di</strong>terranea, regalandoci un’ombra rinfrescante.Quando ormai, verso le prime ore delpomeriggio il caldo e la stanchezza comincianoa farsi sentire, ecco improvvisamenteapparire intere colline ricoperte daginestre in fiore, che ci fanno <strong>di</strong>menticaretutto il resto!È davvero emozionante pedalare in mezzoa queste macchie <strong>di</strong> un giallo intenso,che <strong>di</strong>ffondono un profumo inebriante! Eche <strong>di</strong>re poi dei solerti abitanti <strong>di</strong> Roscignoche, dalla bimba alla signora anzianadel paese si pro<strong>di</strong>gano a rifocillare noiciclisti un po’ stanchi, molto sudati, maimmensamente felici!Il sabato mattina la maggior parte deipartecipanti decide <strong>di</strong> percorrere la stradacostiera, passando per il delizioso paese<strong>di</strong> Acciaroli, così caro ad Hemingway, pergiungere fino a Pioppi, sede del museodel mare e <strong>della</strong> <strong>di</strong>eta me<strong>di</strong>terranea dove,prima del pranzo, molti <strong>di</strong> noi ne approfitterannoper un bel tuffo nel mare, facendosicullare tra le onde <strong>di</strong> questa limpideacque del Cilento.Ed eccoci finalmente giunti alla tanto attesacena <strong>di</strong> gala: si tiene nella splen<strong>di</strong>dacornice del castello <strong>di</strong> Agropoli, situatosulla sommità del paese, sovrastanteil porticciolo. La serata, oltre ad offrire20Appiedati nel borgo anticoi genuini sapori <strong>della</strong> cucina cilentana,viene allietata dalle note <strong>di</strong> un simpaticogruppo che canta, balla e suona musicapopolare: in un batter d’occhio, molti <strong>di</strong>noi sono già in pista a ballare tarantelle,scatenandosi in movimenti frenetici finoa tarda notte.E domenica, ultimo giorno <strong>di</strong> questo cicloraduno,la dea Hera ci proteggerà, permettendoci<strong>di</strong> arrivare quasi in tempo adun caseificio dove si produce la famosamozzarella <strong>di</strong> bufala campana, prima chesi scateni un improvviso acquazzone. E lìci attende una piacevolissima sorpresa:degli esperti pizzaioli, giunti appositamenteda Napoli, sforneranno in continuazioneda due forni a legna delle saporitissimepizze che, unite ai vari arancini,delizieranno il palato <strong>di</strong> noi, ahimè, sempreaffamati ciclisti!E, per concludere, un piccolo suggerimentoviene dato dalla nostra mitica e caraNelda, che ha recentemente superatoquattro ventenni e continua imperterritaa fare programmi con la sua affezionatabici: ”…i percorsi facili erano troppo brevie davvero troppo facili: l’anno prossimo,al cicloraduno <strong>di</strong> Torino, meglio sceglieresolo quelli me<strong>di</strong>!”.Forse <strong>di</strong> questo cicloraduno ci si ricorderàanche <strong>di</strong> qualche intoppo nell’organizzazione(i pullman che l’ultima sera tardavanoad arrivare, sia per prendere cheper portare i partecipanti nei rispettivialberghi) ma, come <strong>di</strong>sse, salutandomi,una cara amica napoletana conosciuta inquest’occasione: ”Quando noi meri<strong>di</strong>onalicombiniamo qualche pasticcio, alla finesappiamo sempre come farci perdonare!”Grazie, cari amici campani, per averci fattoconoscere ed apprezzare questa vostrameravigliosa terra, attraverso il lento incedere<strong>della</strong> bicicletta!

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