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rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds

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Rivista Italiana <strong>di</strong> Economia Demografia e Statistica 21famiglia <strong>di</strong> origine. Figli <strong>di</strong> genitori con livelli d’istruzione più elevati tendono aconsiderare gli immigrati più come una risorsa per coprire posti <strong>di</strong> lavoro e sono in<strong>di</strong>saccordo sulla credenza che la presenza <strong>di</strong> immigrati <strong>di</strong>minuisca la me<strong>di</strong>a deisalari.Se consideriamo inoltre il segno del coefficiente del tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazioneregionale scopriamo che maggiore è il livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione in una regione<strong>italiana</strong>, maggiore è la probabilità <strong>di</strong> sviluppare una visione antagonistica degliimmigrati. Tale risultato è dovuto al minor spazio che sul mercato <strong>di</strong> lavoropossono trovare i citta<strong>di</strong>ni italiani, con conseguente incremento della concorrenzanei segmenti meno qualificati del mercato del lavoro e la minaccia <strong>di</strong> abbassamentodei salari me<strong>di</strong> in un contesto dove molti concorrono per un posto <strong>di</strong> lavoro. Nonsorprende quin<strong>di</strong> che nel primo item siano le coorti cui appartengono i lavoratoripiù giovani (tra i 21 e i 30 anni) a percepire maggiormente la minaccia nei citta<strong>di</strong>nistranieri nella riduzione dei salari me<strong>di</strong>. I risultati delle analisi quin<strong>di</strong> vanno nella<strong>di</strong>rezione della conferma dei risultati <strong>di</strong> O’Rourke e Sinnott (2006) e Hainmueller eHiscox (2007) relativamente alla concorrenzialità nel mercato del lavoro e al suoimpatto sugli atteggiamenti verso l’immigrazione. Da ultimo risulta decisivo e nonprivo <strong>di</strong> sorprese il risultato relativo all’avere almeno uno dei genitori che sia unimmigrato. I figli <strong>di</strong> padre immigrato tendono a non mostrare <strong>di</strong>versità nellerisposte agli item presi in esame, mentre l’effetto <strong>di</strong> avere una madre nata all’esteroè significativo e positivo in due casi su tre: figli <strong>di</strong> madri immigrate tendono adessere più propensi a riconoscere agli immigrati gli stessi <strong>di</strong>ritti dei citta<strong>di</strong>ni italianie tendono a vedere in modo favorevole il loro ruolo nel coprire posti <strong>di</strong> lavoro.5. ConclusioniL’analisi ha usato una regressione logistica or<strong>di</strong>nale per valutarecongiuntamente l’effetto <strong>di</strong> fattori economici e culturali sugli atteggiamentiriguardanti gli immigrati, con riferimento al ruolo e ai <strong>di</strong>ritti che andrebberoriconosciuti loro nei Paesi dove si sono trasferiti. I risultati forniscono evidenza <strong>di</strong>atteggiamenti più antagonistici verso gli immigrati se questi sono percepiti comepossibili concorrenti sul mercato del lavoro nei segmenti meno qualificati e incontesti economicamente più depressi. In<strong>di</strong>vidui più scolarizzati e residenti inregioni con livelli <strong>di</strong> occupazione più elevati sviluppano atteggiamenti piùfavorevoli all’immigrazione. Inoltre l’appartenenza degli in<strong>di</strong>vidui ad una secondagenerazione (in particolare se figli <strong>di</strong> madre immigrata) supporta atteggiamentifavorevoli all’immigrazione

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