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Centro <strong>di</strong> Documentazione FotograficaCentro <strong>di</strong> Documentazione Fotografica104105MARINARI STEFANONasce a <strong>Pontedera</strong> nel 1965e durante gli stu<strong>di</strong> tecnici <strong>di</strong><strong>per</strong>ito aziendale comincia adavvicinarsi al mondo <strong>del</strong>la“musica da ballo” come DJ,iniziando un <strong>per</strong>corso che loporterà lontano dalla sua formazionescolastica e dalle opportunità<strong>di</strong> lavoro cosiddette“tipiche”. Insieme ad un suogrande amico e collega deejay apre un piccolo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>registrazione e continua a <strong>di</strong>viderela sua vita tra <strong>il</strong> lavoro<strong>di</strong>urno e quello <strong>del</strong>la notte.Dovrà sempre <strong>fare</strong> i conticon la realtà <strong>di</strong> tutti i giorni esempre meno con quella artisticache dà sod<strong>di</strong>sfazioni manon porta <strong>il</strong> pane a casa e <strong>per</strong>questo interrompe <strong>il</strong> suo <strong>per</strong>corsomusicale con granderammarico. Ormai <strong>di</strong>venuto“adulto” rivolge i suoi interessiverso <strong>il</strong> mondo <strong>del</strong>la fotografiae decide <strong>di</strong> frequentareun corso base che glidarà la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> esplorarela realtà in modo <strong>di</strong>versodal comune approccio visivo.S<strong>per</strong>imenta inizialmente laclassica pellicola <strong>per</strong> poi passareal mondo <strong>di</strong>gitale dovesi sentiva più a suo agio, libero<strong>di</strong> s<strong>per</strong>imentare senzal’obbligo <strong>di</strong> dover “rubare”ai gelosi e boriosi fotoamatori“es<strong>per</strong>ti” nozioni ed informazionigelosamente custo<strong>di</strong>tenelle loro teste e <strong>di</strong>ffusecontrovoglia. Con una fotocamera<strong>di</strong>gitale ed un elaboratorepuò sbagliare e riprovare,con<strong>di</strong>videndo le suees<strong>per</strong>ienze con altri fotografimolto più velocemente e senzatroppi orpelli.Non ama troppo pubblicizzarele cose che fa e soprattuttoo<strong>di</strong>a i concorsi fotografici<strong>di</strong> qualunque tipo; preferisceimparare dalle immagini altrui,s<strong>per</strong>imentare e curiosarein ogni campo <strong>del</strong>la realtàe con ogni mezzo che al momentogli si presenta.<strong>di</strong> M. L.LE ROTATORIEIndubbiamente la creazione <strong>del</strong>le“Rotatorie” stanno mo<strong>di</strong>ficandol’assetto urbano <strong>del</strong>la città. Nelloscorso numero <strong>del</strong> Bollettino, Dini Carlesisollevava <strong>il</strong> problema <strong>del</strong>l’arredoche queste “Rotatorie” potevano avereinserendovi <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e d’arte cheavrebbero consentito <strong>di</strong> evitare punti <strong>di</strong>degrado urbano con accumulo <strong>di</strong> sterpagliee rifiuti.Le o<strong>per</strong>e d’arte che vi si potevano installareavrebbero <strong>per</strong>ò dovuto avere unlegame con <strong>il</strong> tessuto sociale nel qualeandavano a incidere. Il problema è sortoquando altri citta<strong>di</strong>ni hanno sostenuto lanecessità <strong>di</strong> lasciare questi spazi liberi<strong>per</strong>ché la installazione <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e, anchese <strong>di</strong> pregevole fattura, non potevanoesser lette con la necessaria attenzionerendendo un cattivo servizio all’artistae all’utente <strong>del</strong>la strada che non avrebbepotuto <strong>di</strong>strarre la sua attenzione <strong>per</strong>godere <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a.Noi approfittiamo <strong>del</strong>le foto aeree <strong>di</strong>Stefano Marinai <strong>per</strong> avere una panoramica<strong>di</strong> queste nuove realtà citta<strong>di</strong>ne inmodo che, se nascerà una <strong>di</strong>scussione,si abbiano le informazioni visive a portata<strong>di</strong> mano evitando <strong>di</strong> cadere in una<strong>di</strong>scussione ster<strong>il</strong>e.