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Centro Stu<strong>di</strong> e Documentazione Andrea da <strong>Pontedera</strong>Centro Stu<strong>di</strong> e Documentazione Andrea da <strong>Pontedera</strong>2627Marcel Duchamp,Fountain,1916-17Tony Cragg,Barbabietole,1987APPUNTIPER UN DIBATTITO<strong>di</strong> Mario LupiGli uomini e le civ<strong>il</strong>tà che sisono succedute sulla terrahanno lasciato tracce <strong>del</strong>lapropria esistenza. La Storia indaga esegue queste tracce e le organizza <strong>per</strong>chésiano interpretab<strong>il</strong>i.Le tracce possono essere <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>verso:documenti scritti, o<strong>per</strong>e <strong>del</strong>l’ingegnoumano, strumenti <strong>di</strong> lavoro, oggettiquoti<strong>di</strong>ani. Un tipo <strong>di</strong> testimonianzeparticolari sono le o<strong>per</strong>e d’arte: architetture,sculture, pitture, ecc. che sono tracceparticolarmente ricche <strong>di</strong> informazionisulla vita degli uomini che ci hannopreceduto. Queste o<strong>per</strong>e non hanno solouna funzione pratica ma esprimono soprattuttol’esigenza intima e sentimentale<strong>del</strong>l’uomo e <strong>del</strong> suo atteggiamentoverso la vita e <strong>il</strong> mondo. Queste o<strong>per</strong>ea volte ci presentano lo st<strong>il</strong>e <strong>per</strong>sonale<strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo a volte gli orientamenticulturali <strong>di</strong> una comunità. La Storia<strong>del</strong>l’Arte organizza, stu<strong>di</strong>a, interpretale componenti <strong>di</strong> ogni o<strong>per</strong>a artisticain<strong>di</strong>viduando <strong>il</strong> suo Autore, analizzandole componenti st<strong>il</strong>istiche, accerta <strong>il</strong><strong>per</strong>iodo storico in cui è stata prodotta .La Storia <strong>del</strong>l’Arte è <strong>qui</strong>n<strong>di</strong> un raccontovisivo nel quale l’uomo racconta <strong>di</strong> sénelle varie epoche storiche e <strong>di</strong> come hamo<strong>di</strong>ficato le proprie esigenze sociali e ivalori culturali e spirituali.L’Arte e gli artisti. Il concetto <strong>di</strong> “bello”varia secondo i tempi. Il concetto <strong>di</strong>“Arte” varia secondo i tempi. Se oggiio mi domando che cosa è l’Arte, nonposso che dare la stessa risposta cheho sempre dato: “…è una visione appassionata<strong>del</strong>la nostra vita”, qualunquesia <strong>il</strong> mezzo con cui mi esprimo,questo è <strong>il</strong> concetto base. Oggi <strong>per</strong>ò, <strong>il</strong>concetto <strong>di</strong> “Arte” non ha più lo stessovalore che ha avuto nella Storia <strong>del</strong>l’Artefino al secolo scorso. Viviamoin un’ epoca in cui le valutazioni sulprodotto <strong>del</strong>l’ingegno umano sono in<strong>di</strong>pendentidai valori estetici, storici,etici, a volte anche creativi.Vorrei a questo proposito proporre alcunispunti <strong>di</strong> riflessione <strong>per</strong> iniziareun <strong>di</strong>battito che <strong>di</strong>a motivo <strong>di</strong> un qualchechiarimento e anche una chiaveinterpretativa finalizzata all’EducazioneArtistica che è lo scopo <strong>di</strong> questoBollettino.Nel “momento” che stiamo vivendosembra siano stati <strong>per</strong>si i punti <strong>di</strong> riferimento<strong>di</strong> lettura <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a d’Arte:a) Il riconoscimento <strong>del</strong>la figurazione(cioè <strong>il</strong> fatto, i <strong>per</strong>sonaggi, l’ambiente).b) La lettura <strong>del</strong>le funzioni estetiche (la linea, l’e<strong>qui</strong>librio, la composizione,<strong>il</strong>ritmo,l’atmosfera). c) Il riconoscimentovaga, talvolta nasconde una creativitàassente o casuale. In contemporanea leAvanguar<strong>di</strong>e storiche procedevano, pursu strade <strong>di</strong>verse, creando un humus <strong>per</strong>un’Arte astratta rifiutando ogni criterioestetico tra<strong>di</strong>zionale ma procedevano<strong>per</strong>ò concettualmente, <strong>di</strong>rei quasi razionalmentecon un’espressione legata al<strong>di</strong>venire <strong>del</strong>la critica e all’estetica pseudocrociana.Negli anni 2000, se<strong>di</strong>mentataogni es<strong>per</strong>ienza <strong>di</strong> quella stagione<strong>di</strong> contrasti, ma <strong>di</strong> grande impegno culturale, si è via via lasciato scivolare <strong>il</strong>concetto <strong>di</strong> Arte intesa come espressionepoetico-culturale in un populismoartistico a cui anche i Movimenti progressisti,<strong>per</strong> incapacità o incompetenzahanno approdato, dando forma a ungrumo pest<strong>il</strong>enziale <strong>di</strong> attività “pseudoculturali”gabellate <strong>per</strong> attività culturali,approdando a programmi indefinib<strong>il</strong>i inaltri mo<strong>di</strong> se non come “populismo inarte”. Lo spontaneismo creativo è passatodalla destra alla sinistra.Lo spontaneismocreativo, e <strong>per</strong> certi versi l’alibiinformale cosi adatto a mistificare insipienseartistiche può dare la paternità aproduzioni insulse <strong>di</strong>sorientando.L’affievolirsi dei valori tra<strong>di</strong>zionali haportato ad un in<strong>di</strong>vidualismo esa<strong>per</strong>ato<strong>per</strong> cui ognuno è depositario <strong>di</strong> un con<strong>del</strong>latecnologia. d) I rapporti nell’ambitoculturale e storico. Tutto questo èormai relativo; <strong>il</strong> prodotto “artistico”è ormai considerato un prodotto economico,commerciab<strong>il</strong>e, e a questi parametrisi riferiscono i riconoscimenti<strong>del</strong>l’”artisticità”.L’ “Artista” espone un oggetto banalenella consuetu<strong>di</strong>ne umana, solo <strong>per</strong><strong>il</strong> fatto che lo evidenzia è un oggettoartisticamente importante, ma a <strong>di</strong>fferenzadegli “oggetti” esposti da MarcelDuchamp, che avevano un loro collocamentonella <strong>di</strong>alettica storica <strong>del</strong> momento,cent’anni dopo <strong>il</strong> valore idealee la motivazione che aveva valore inquell’epoca sono caduti. Resta solo ungioco a cui i mercanti sono i più sensib<strong>il</strong>i.E l’”Artista” quali re<strong>qui</strong>siti lo fannodefinire tale, chi e che cosa lo certifica?Il mercato? Forse i <strong>di</strong>plomi <strong>di</strong>stribuiti apiene mani ai più? Vi è oggi una giustificazioneteorica, ideale, estetica, alla banalità<strong>del</strong>l’oggetto esposto? Il concetto<strong>di</strong> mercato sta corrompendo un settoretra i più pregiati.Con quali criteri si stab<strong>il</strong>iranno le o<strong>per</strong>evalide e degne <strong>di</strong> restare a testimoniare<strong>per</strong> <strong>il</strong> futuro? E’ proprio questo <strong>il</strong>concetto? Non resterà che una testimonianzache non testimonia. Dobbiamodefinire certi “Artisti” come “produttori”<strong>di</strong> O<strong>per</strong>e come si usava definirlifino a ieri, creativi, ricercatori, idealisti,progettisti, ecc., ecc., o come “produttori”tout-court ?Cerchiamo <strong>di</strong> vedere storicamente lanostra attuale cultura artistica che <strong>per</strong>meai soggetti e gli Enti: c’è stato un<strong>per</strong>iodo, <strong>di</strong>ciamo dal dopoguerra aglianni ’80, in cui la stragrande produzioneartistico-culturale si è identificata comeposizione in un area m<strong>il</strong>itante, vuoi <strong>per</strong>un fatto ere<strong>di</strong>tario <strong>del</strong>l’antifascismo,vuoi <strong>per</strong> la concezione positivista <strong>del</strong>lacultura storicamente espressa in quelmomento,sostenuta dai libri <strong>di</strong> UmbertoBarbaro, dalle intuizioni <strong>di</strong> GeorgesLukasc, poi <strong>di</strong> Antonio Banfi in “F<strong>il</strong>osofia<strong>del</strong>l’arte” (ed. Riuniti) in cui l’azionecreativa è legata all’idea in contrapposizioneallo spontaneismo in cui l’idea,Marcel Duchamp,Scolabottiglie,1914Per i dadaisti qualsiasioggetto può <strong>di</strong>ventare“o<strong>per</strong>a d’arte” se lo sietichetta come tale.Michel Goulet,Mob<strong>il</strong>i,1987

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