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Il Libro Italiano della Talidomide... - a.na.d.ma.

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58 ALBERTO GIANNETTIDer<strong>ma</strong>tosi e talidomideErite<strong>ma</strong> nodosum leprosumSi tratta di u<strong>na</strong> condizione in cui si trovano i soggetti affetti da lebbra nei primi anni di terapia con far<strong>ma</strong>ciassociati con <strong>ma</strong>nifestazioni cutanee e viscerali. Le reazioni cutanee sono caratterizzate da noduli erite<strong>ma</strong>tosi acui si associa artralgia, febbre, iriti <strong>ma</strong>lessere e neuriti; si osserva inoltre epatosplenomegalia, nefrite, orchite epleurite.Costituisce u<strong>na</strong> delle poche indicazioni terapeutiche approvate per tale far<strong>ma</strong>co anche se non esistono trialsche confrontino l’efficacia di tale far<strong>ma</strong>co allo steroide o alla clofazimi<strong>na</strong>. (vedi capitolo dedicato)HIVI livelli di TNF alfa circolanti sono elevati nei pazienti con HIV e la talidomide agisce in questi casidiminuendone la produzione.Gli aumentati livelli di questa citochi<strong>na</strong> si correlano ad un’attiva replicazione dell’HIV tipo1, shock settico ecachessia nei soggetti infettati.Beneficio clinico si ottiene nel trattamento del sarco<strong>ma</strong> di Kaposi sia nei pazienti siero positivi che in quellisiero negativi alla dose di 200 mg/die con u<strong>na</strong> diminuzione delle dimensioni delle lesioni già dopo le prime 3setti<strong>ma</strong>ne di terapia ed un calo del titolo del DNA dell’herpes virus 8 nel sangue periferico dei soggetti trattati.È inoltre efficace nel trattamento delle aftosi orali nei soggetti HIV.Manifestazioni cutanee in corso di lupus<strong>Il</strong> meccanismo d’azione <strong>della</strong> talidomide nel lupus non è conosciuto anche se si ipotizza agisca stabilizzando lemembrane lisosomiali, inibisca la produzione neutrofila di radicali liberi superossido e idrossilici, la sintesi diIgM e conseguente loro deposito a livello <strong>della</strong> membra<strong>na</strong> basale, oltre ad inibire la chemiotassi neutrofila e lafagocitosi <strong>ma</strong>crofagica.• J.P. Callen. Update on the <strong>ma</strong><strong>na</strong>gement of cutaneous lupus erythe<strong>ma</strong>tosus Br. J. Der<strong>ma</strong>tol. 2004;151:731-36.È stata utilizzata con successo nel trattamento delle <strong>ma</strong>nifestazioni cutanee ed articolari dei pazienti affetti dalupus erite<strong>ma</strong>toso (LE cutaneo subacuto, lupus discoide, rush <strong>ma</strong>lare fotosensibile, lupus profondo) che non

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