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INSEGNAMENTO PITAGORICO ARMONIA - Istituto Cintamani

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<strong>ARMONIA</strong>Qual è la cosa più bella? L’armonia – rispondeva un pitagorico 1 .Nel mito greco, Armonia è Figlia degli opposti, cioè del dio della guerra e della dea dell’amore, e come taleha suscitato profondi pensieri di Eraclito di Efeso (535 – 475 a.C.). Per questo filosofo il rapporto tra gliopposti è lotta, tensione. Eraclito descrive così l’essenza dell’origine dell’Armonia: “Ciò che è opposizione èaccordo, e dalle cose discordi sgorga bellissima Armonia, e tutte le cose nascono per legge di contesa(Fr.8)”. Ad Omero che aveva detto: “Possa la discordia sparire tra gli dèi e tra gli uomini”, Eraclito replica:“Omero non si accorge che egli prega per la distruzione dell’universo; se la sua preghiera fosse esaudita,tutte le cose perirebbero” (Diels, A 22). Le interazioni tra contrari producono armonia, come le forzecentripete e centrifughe che, essendo reciprocamente interdipendenti, sono necessarie l’una all’altra“affinché possano entrambe vivere”. Se una di esse fosse arrestata, l’azione dell’altra diventerebbeimmediatamente autodistruttiva. Il pensiero filosofico di Eraclito non si opponeva a quello pitagorico,semplicemente egli affermava un dato di fatto, che questo modo e formato da coppie opposte chegenerano movimento conflitto tensione, la loro mancanza implicherebbe la dissoluzione delle forme, ilritorno allo stato iniziale di Non Attività, al Pralaya 2 della filosofia Indù. I Pitagorici precisarono che essendoil genere umano sottoposto al conflitto fra due opposti, polemos 3 , la giusta proporzione, il giusto equilibriofra gli opposti conduce all’Armonia.L’origine della rotazione dei corpi, atomi, pianeti, galassie è dovuta a una coppia di forze opposte che creaun momento rotatorio. Un sistema è vivo fintanto che è in movimento e viceversa. La Terra con la suarotazione intorno al proprio asse, rispetto al Sole causa l’alternanza del giorno e della notte, e il pianetarespira, vive, perché il moto rotatorio alterna le due polarità essenziali. I corpi celesti privi di rotazioneautonoma sono corpi morti, forme in disfacimento. La dottrina dei corpi sferici e della rotazione della Terraintorno alla propria asse era insegnata da Pitagora e poi da un suo allievo Hicetas, fin dal 500 a.C.In un frammento attribuito a Eraclito, si precisa che: “Armonia che da un estremo ritorna all’altro estremocom’è nell’arco e nella lira”. Eraclito allude con gli estremi ai poli del Tempo, principio e fine, del cosmo, edell’esistenza, vita e morte. La lira e l’arco hanno una struttura simile: sono formati da due bracci divergentiche le corde tengono uniti, rendendoli convergenti. Si tratta dunque di due cose-forza che sicontrappongono: finché dura la contrapposizione, si conserva la cosa sulla quale essi agiscono; quando lacontrapposizione viene meno, anche la cosa si distrugge. L’arco e la lira, che hanno medesima forma madiversa funzione, sono gli strumenti di Apollo, il dio che con l’arco produce la morte e con la lira conserva lavita, producendo l’armonia che regge l’ordine del mondo. L’arco è la morte, è la materia che si agitadiscorde, il corpo senza vita; dalla vibrazione della sua corda si genera il moto che spinge le frecce cheportano il disordine della morte, mentre dalle vibrazioni delle corde della lira nasce la sinfonia che metteconcordia nell’inesauribile lotta fra gli elementi.Nel Fedone, il Pitagorico Simmia dichiara che l’anima è armonia e che essa sta al cosmo come l’armonia delnumero pari sta alla lira. “Come l’incorporea musica s’integra al corpo della lira, anche l’anima s’integra nelcorpo per mezzo del numero e dell’immortale armonia ... L’anima ama il corpo perché senza di esso nonpotrebbe usare i sensi".1 Giamblico, Vita pitagorica.2 L’opposto di un Manvantara, la dissoluzione dei mondi che si verifica alla fine di ogni eone, o Kalpa.3 Polemos, il cui significato primo, guerra, allude al conflitto da cui il cosmo prende origine e forma.3

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